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Autore: paccia1D    28/07/2014    1 recensioni
Sento le sue mani sulla mia schiena , se solo prova a portarle più giù gli do un ceffone che arriva fino a New York . Mi guarda fisso negli occhi , non credevo che gli occhi scuri potessero diventare così affascinanti in una frazione di secondo , quel suo ciuffo scompigliato all’insù lo rendeva ancora più attraente . Sum ? Sum ? Sum ?! Che stai dicendo lui è quel cretino ed egoista di Malik , ha fatto piangere milioni di ragazze ! Perché tu devi diventare una delle tante ?
Quel suo modo prepotente di chiamarmi Horan mi ha sempre fatta impazzire , continuo a fissarlo nei suoi oscuri occhi marroni che sembrano catturare i miei verdi smeraldo . Non parliamo , non ridiamo , non sorridiamo . . . niente , rimaniamo a fissarci profondamente gli occhi . Beh si sa , “gli occhi sono lo specchio dell’anima”.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I FOUND YOU.

Potevano odiarsi quanto volvano, ma al cuore non si comanda.
 
Apro gli occhi, ho un mal di testa allucinante, sembra che tutto ciò che ho intorno è più grande. Con le mie piccole forze provo ad alzarmi ma niente, come se fossi bloccata. Quando mi accorgo che un braccio ricco di tatuaggi mi stringe forte la vita. La mia testa pulsava così tanto da non farmene accorgere. Continuo a fissare quel braccio finchè non realizzo. 
Mi era mancato tutto questo. Svegliarmi fra le sue braccia, mi sentivo così dannatamente protetta quando c'era lui al mio fianco, stavo bene e non sono mai stata bene. 
Ma non potevo, no, Sum non puoi ricadere nella sua trappola. 
La prima cosa che osservo è che entrambi siamo vestiti, primo sollievo tolto, anche se non so se si può definire un "sollievo" evitare di andare a letto con Zayn Malik. Lo guardo, passerei una vita intera fissandolo mentre dorme, il suo viso così rilassato, così dolce tanto da baciarlo tutto, ma devo contenermi. A malincuore decido di liberarmi della sua presa anche se impossibile, quando mi ricordo che Zayn soffre il solletico. Cautamente inizio a muovere freneticamente le mie piccole mani sui suoi fianchi così da farlo svegliare.

«Che cazzo fai Horan?»
«Sempre dolcissimo anche a prima mattina»
Vedo un sorrisetto nascere improvvisamente, quando mi prende per i fianchi, appoggiandomi delicatamente su di lui così che le nostre labbra si sfiorino. Il silenzio conquista la camera e le nostre espressioni diventano improvvisamente serie, fin troppo serie. 
La voglia e il desiderio di baciarlo, spogliarlo e farlo diventare di nuovo mio era troppa, se solo avessi toccato di un centimetro le sue labbra nessuno più sarebbe riuscito a fermarmi, prendo coraggio e ancora barcollante metto un piede sul freddo pavimento per poi alzarmi. Osservo la reazione del moro, ormai totalmente sconsolato, come se avessi distrutto uno dei suoi tanti film dove ci baciamo. 

«Fai con me colazione dormiglione?»
Lo guardo con aria tenera, d'altronde il mio cuore aspettava solo che le sue possenti mani mi attaccassero a un muro per poi baciarmi appassionatamente mentre il mio cervello pensava a scappare, scappare dai sentimenti, dai problemi ma in particolare da Zayn. Il moro mi fa un cenno di si, si alza velocemente per poi seguirmi giù in cucina. Tutti sono a casa Horan, c'è chi dorme a terra, chi nel bagno, di tutto e di più. La scena di Liam disteso a pancia in giù sul tappeto fa nascere da entrambi una ricca risata. 
Londra non è mai stata così gelida o sono io che sono fredda dentro. Mi guardo attorno come se cercassi qualcuno che mi riscaldi improvvisamente, quando le braccia possenti del moro mi abbracciano delicatamente, appoggiandomi una coperta sulle spalle. Lo guardo accenando un sorriso, non capivo come facesse ad interpretare ogni mio sguardo, ogni mio silenzio, sorriso o gesto, ed io? Ero così ottusa da continuare ad allontanarlo da me. Affonda le sue tenere labbra sulla mia fronte, una vocina dentro di me voleva che quel bacio fosse sulle mie labbra, perchè non ero io ad agire? Come potevo pretendere che lui facesse quest'immenso salto nel vuoto nei miei confronti? Spettava a me fare il primo passo ma a volte l'orgoglio fa brutti scherzi. 
Senza chiedergli niente preparo il caffè amaro, proprio come piace a lui, finalmente pronto lo verso in uno dei tanti bicchierini, per poi porgerglielo. Il suo sguardo a prima mattina è qualcosa di dannatamente perfetto, i capelli scompigliati e i suoi occhi socchiusi mi fanno impazzire. Senza dirmi grazie mi regala un sorrisetto. Mi siedo di fronte a lui mentre mangio i miei biscotti preferiti inizio a domandarmi dov'è la mia migliore amica e se ieri sera era con noi. 

«Zayn, per caso ieri Funny era con noi?»
Prima di parlare fa un ultimo sorso, per poi rispondermi che devo aver preso una bella sbronza se non riesco a ricordarmi che sia Harry che Fun ieri mancavano. Rimango sorpresa da questo, Funny ha sempre amato il Capodanno tanto da ubriacarsi ogni anno, quando ricordo che è incinta. Che lei fosse incinta non mi creava problemi, anzi non ero mai stata così contenta ma il pensiero che il padre fosse mio fratello era una sensazione straziante, come se fosse una pugnalata nello stomaco, così forte da farti accasciare in avanti. Ero andata. Tutti i pensieri erano riusciti per la millesima volta a conquistare il mio cervello, il mal di testa ricominciò, sempre più forte e deciso. 

«Hei Horan che hai?» Dice preoccupato il moro guardandomi osservare il vuoto, senza batter ciglio. Rispondo con un taciturno "Niente", ma come ero stupida? Zayn non ci avrebbe credo ne ora, ne mai, era la persona che più mi conosceva e pretendevo che credesse al mio futile niente, mi rendevo conto di diventare ogni giorno sempre più furba. Stranamente Zayn non replicò, rimase in silenzio, e l'idea che il mio piano avesse funzionato mi passò per la mente. 
«Vatti a vestire, ti porto in un posto» Senza far domande salgo in camera mia per vestirmi. Maglione a maniche lunghe fino a sopra le ginocchia color rosso scuro, calze trasparenti e Dottor Martens nere. Aggiusto con la spazzola i miei capelli alquanto gonfi, oramai pronti li posiziono tutti sulla spalla destra. Prendo la mia borsa nera e scendo le scale. Come immaginavo Zayn era già pronto, ed era più bello di sempre. Maglione verde con le maniche arrotolate fino al gomito, pantaloni blu stretti e blazer verdi. Facevo di tutto per non incrociare il suo sguardo, ero consapovele che sarei morta dalla voglia di lui. Mostrando il suo sorrisso a trentaduedenti mi porge il casco, senza risposta gli passo affianco dandogli una spinta come se fosse una sfida, e lui amava le sfide. Salgo velocemente su quella bellissima moto che tanto odiavo quando Zayn correva, infondo odiavo lui non la moto. Per farmi spaventare prima di partire impenna, dannazzione uno ad uno. Amavo quella moto perchè così utilizzando la scusa di aver paura potevo abbracciare il mio moro quanto e quando volevo, ma stavolta no, mi mantenevo al sedile, così da stuzzicarlo. Pensavo fra me e me, che di una cosa così stupida non se ne sarebbe mai accorto, quando improvvisamente accellera così tanto che l'istinto mi fa stringere il suo scolpito fisico più che mai. 
«Horan vinco io sulla mia moto» Inizio a ridere, era così pefetto. Stronzo e dolce allo stesso tempo, permaloso ma scherzoso, intuitivo e furbo, protettivo e geloso, tutto ciò di cui avevo bisogno da quando... da quando ci eravamo lasciati.
Finalmente arriviamo, in un posto a dir poco incantevole, solo lui sapeva stupirmi, sapeva cogliermi di sorpresa. Il mio sguardo da bambina nel osservare quel meraviglioso panorama che racchiudeva la buona parte di Londra. Nonostante fosse così bello era deserto, nessuna macchina, nessun rumore rovinava quel paradiso, solo un tipo come Zayn Malik poteva scovare un posto simile. Porgendomi la mano, ci sediamo sul muretto, lui con le gambe a penzoloni nel vuoto ed io a gambe incrociate terrorizzata dall'idea di cadere. La domanda del perchè mi abbia portato in questo posto mi nasce spontanea, quando il moro mi risponde prima che glielo domandassi. 

«Qui siamo al sicuro, lontano dagli occhi di tutti, a cosa stavi pensando prima, in cucina, credevi che te la potevi cavare con un semplice "niente"?» Come potevo essere così stupida? Questa non era la principale domanda, potevo fidarmi di lui? Altra domanda da idiota, Dio Summer è Zayn anche se è difficile da credere è la miglior persone che potessi mai conoscere. Faccio un sospiro, pensando alle parole giuste da utilizzare, mi lascio trasportare dal mio istinto.
«Lo sai no, Funny è incinta ma... non è sicura che il padre sia Harry» Zayn capii tutto in un attimo, gli era tutto chiaro, i silenzi di Fun, i loro sguardi, l'arroganza insolita di Niall erano dovuti soltanto al bambino, e non avevano tutti i torti. Con occhi spalancati porta la sua mano destra alla nuca, accennando un no con la testa. Quanto avrei voluto avere anch'io quella reazione, ma la sfortuna ha voluto che ci fosse la diretta interessata davanti a me. 
«Pensi che dovrei parlare con Niall, insomma sono il suo migliore amico, perchè non me l'ha detto?» domanda quasi deluso  
«Zayn, sai perfettamente com è mio fratello, è tremendamente taciturno. Non so se parlargliene sia la cosa giusta»
«Hai ragione Horan, mentre Funny come ha intenzione di scoprire chi è il pedre?»
«Di certo non il test del DNA, Harry sospetterebbe e Niall non si presterebbe mai a una cosa simile»
rispondo sconsolata, pensando alla situazione di mio fratello.

Il moro rimase in silenzio, mi fissava, cercava una risposta nei miei occhi, ma quale domanda? Non poteva fare così sapeva che sarei crollata da un secondo all'altro, forse è proprio questo che vuole, che io crolli. Soltanto lo sfiorare della sua morbida mano sulla mia guancia fece scendere una lacrima. Aveva questo potere Zayn Malik nei miei confronti. La capacità di farmi vivere tutte le emozioni possibili in una sola carezza, dalla più brutta alla più bella. Mi guarda quasi stupito, incerto della mia lacrima. Solo una lacrima rigò il mio viso, non di più. In quel periodo di merda, dove ero sola senza che lui mi difendesse ero diventata più forte ma in particolare più brava a contenere le mie emozioni, tutto questo allenamento in un secondo buttato al cesso, a causa di una stupida carezza. Forse era di questo che avevo bisogno, di affetto, del suo affetto, improvvisamente quel gelo che cospargeva Londra scomparve, ero io, solo io il problema.
Baciami, baciami, ti prego fallo Zayn, realizza il nostro sogno. 
Pensavo nella mia mente.
Il moro si avvicina alle mie labbra, sfiorandole, quando poi diede un bacio alla mio guancia. 
Non me lo aspettavo, la mia aria delusa e insicura di quello che provava Malik nei miei confronti conquisto il mio viso, Zayn ci mise un attimo ad accorgersene. Si avvicinò teneramente al mio orecchio, sussurrando quelle parole che da tanto non sentivo, che solo lui sapeva pronunciare facendomi nascere dei brividi che partivano dalla punta dei piedi fino all'ultimo capello.

«Summer Horan io ti amo, ma non sei ancora pronta» per poi allontanarsi, mi lasciò lì con la bocca spalancata, vogliosa delle sue labbra, del suo respiro che sbatte contro il mio, dei nostri occhi che insieme erano oramai una cosa sola, avevo bisogno di lui, mi mancava, avevo bisogno di sentirlo mio. Summer è il momento, non dare più retta alla paura e il rancore. Le storie d'amore hanno la loro bellezza ma anche i loro lati negativi, si sta male per amore, e anche tanto, ma sei arrivata al punto in cui non hai amore e stai male, hai bisogno di lui Summer, Summer Horan hai soltanto bisogno di Zayn Malik, il resto non conta








Poichè la parte iniziale riguarda particolarmente Summer, l'aspetto di Zayn sarà soltanto dal momento in cui gli dice che la ama. Buona lettura.







Zayn.



«Summer Horan io ti amo, ma non sei ancora pronta» Quelle parole mi facevano male, un dolore così forte che non avevo mai provato, non sapevo che fare. Conosco Summer Horan come le mie tasce, so perfettamente che se avesse voluto un bacio, l'avrebbe fatto già da tempo, non capisco dove trova tutta questa forza, tutta questa resistenza. Anch'io una volta ero così, ma dinanzi ai suoi occhioni verdi tutto il mio mondo svaniva, ne nasceva un altro dove c'eravamo noi, noi e il nostro amore, niente di più. Dopo le forti parole che le avevo sussurrato nell'orecchio decisi di avviarmi alla moto, sapevo perfettamente che adesso lei aveva bisogno di pensare, anche se le davo le spalle ero consapevole del suo viso totalmente scosso. 
 «Zayn... Zayn» sentii urlare Summer, per paura che le fosse successo qualcosa mi girai immediatamente, ma niente, non c'era niente, se non lei e la sua dannata bellezza. Sono così preso da lei che la forza di parlare non ne ho, le faccio un accenno, cosa doveva mai dirmi per urlare in quel modo?
«Zayn, non te ne andare ti prego» cosa? Che cosa aveva appena detto? Avevo sentito bene oppure era solo uno dei tanti film che mi facevo prima di andare a dormire? No, almeno non questa volta. Aveva bisogno di me, ma in che senso? Non voleva perdermi come amico? Oh non di certo per amicizia era la sua frase, da cosa lo capii? Continuava a fissarmi negli occhi, non abbassò lo sguardo neanche per un secondo. Dopo quelle parole mi fiondai sul suo minuto corpo, le presi i fianchi con aggressività facendoli scontrarli con la mia vita. Le presi il viso fra le mani, era così bella, così piccola, così mia.
«Adesso sei pronta» affermo baciandola appassionatamente.










 
AREA SCRITTRICE:
Lo so, lo so, mi odierete, vi ho lasciati così senza un finale, e vi chiedo scusa.
Spero che questo capitolo vi piaccia e che non vi siete dimenticati di Summer e Zayn.
Sapete quei momenti bui, dove non vi viene nessuna idea, beh ieri notte questo momento
si è concluso fortunatamente, spero siate in tanti a leggerlo.
Grazie di tutto, e grazie per avermi aspettato.

 
-Fede o meglio Summer

 
 










 
  
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