Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Silena Beckendorf    28/07/2014    2 recensioni
Sette vite, sette angeli, sette ragazzi, una missione.
Cosa succederà se in questa ricetta (?) ci aggiungiamo tre Arcangeli impiccioni, un custode un po' matto e tanta, ma tanta goffaggine?
Dal primo capitolo:
-Sveglia! – la ragazza saltò sul suo letto e si trovò due vispi occhi grigi.
-GABE FATTI UNA VITA E NON VENIRMI A SVEGLIARE! – prese la coperta e si creò un bozzolo.
-Ma guarda che oggi viene Will[…].
Genere: Comico, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo sei
 
 
Will quella mattina si alzò molto presto, si diresse verso la cucina, ma passando per il salone vide una figura rannicchiata su un divano, le si inginocchiò davanti e la chiamò:
-Nanerottola – la ragazza si mosse leggermente sul divano – Ei, nanerottola – questa volta scosse un po’ la ragazza che poco dopo aprì di scatto gli occhi rivelando due iridi verde chiaro.
-NON CHIAMARMI NANEROTTOLA!
-Okay, nanerottola – Will guardò meglio Isabelle – Iz, non è che per caso tu hai pianto sta notte? – la ragazza guardò l’amico e pensò alla sera e a come dovevano sembrare i suoi occhi.
-Forse un pochino…
-Un pochino? – Will alzò il sopracciglio.
-Okay, forse ho pianto un po’ – disse esasperata la ragazza.
-E hai pianto per via di Alex? – Will si sedette accanto all’amica e le scompigliò i capelli.
-Okay, basta non toccarmi più i capelli – Isabelle spostò le mani di Will e continuò – po’ essere che io abbia pianto per colpa sua, ma può essere.
-Sospettavo che fosse lui, l’ho sentito alzarsi – disse il biondo soprappensiero.
-E com’è che tu, William Farraige, il più dormiglione tra i dormiglioni, ha sentito Alex Frost alzarsi? Non è che pensava a una bella ragazza…
-Se aggiungi anche solo una piccola lettera potrei prendere in considerazione l’opzione di ucciderti, Travis – la ragazza aprì la bocca indignata e lanciò un cuscino in direzione del migliore amico.
-NON CHIAMARMI PER COGNOME FARRAIGE.
-Disse quella che faceva lo stesso.
-Oddio William, dimmi chi è e facciamola finita.
-Mai – le fece una linguaccia e provò ad alzarsi, ma con scarso successo visto che lei gli si buttò addosso e non gli si scrollò finché lui non le disse il nome di colei che gli aveva rubato il cuore, per dirlo in modo poetico come piace a Raffaele.
 
 
∑∑∑
 
 
-Bene ragazzi, oggi lavoreremo sui coltelli. Isabelle, puoi lasciare quei libri – Michele, per la gioia di Isabelle, decise di passare al lancio dei coltelli, ne prese uno e prendendo la mira lo scagliò contro il centro del bersaglio.
-Wow – l’urlo di sorpresa fece girare tutti i presenti verso Tommy – Che c’è? È stata una figata pazzesca!
-Okay, che ne pensi di una visita da uno psicologo? – chiese Emilia beccandosi una linguaccia dal diretto interessato.
-Posso provare? – Mike gli passò una lama poco più lunga del suo palmo, poi l’angelo lo aiutò a sistemare la presa e la posizione, infine lanciò.
Il coltello fendette l’aria e si conficcò  nel centro esatto del bersaglio.
-Ottimo, ora vi dividerete in coppie – James stava per andarsene, ma Gabriele gli si posizionò davanti e Michele continuò – io, se fossi in te, non me ne andrei, perché questo potrebbe servirti, mio carissimo custode.
Così Will si allenò con Alex, Summer con Jake, Isabelle con Tommy ed Emilia con James.
-JAMES, DEVI RESPIRARE! COSA NON TI È CHIARO DELLA PAROLA RESPIRARE?
-Okay, baby. Calmati un pochino, va bien? – James le fece un sorriso ammiccante che provocò ancora di più la ragazza che diventò rossa dall’indignazione e gli diete uno scappellotto sulla nuca sibilandogli:
-Chiamami un’altra volta baby e giuro che ti uccido, okay baby?
 
Mentre Emilia decideva se conficcare il coltello nella testa di James o nel bersaglio Summer cercava, inutilmente, di smuovere Jake che rimaneva impalato a fissare il bersaglio dove poco prima aveva conficcato il suo primo coltello.
-JAKE CACAMI! SEI PER CASO DIVENTATO STITICO?
-WAA! SUMMER HO FATTO CENTRO! – Jake prese in braccio Summer facendola girare e quando la mise giù improvvisò una strana danza che convinse la ragazza ad allontanarsi lentamente da quell’individuo, il destino, il caso o un cavallo* volle che lei andasse a sbattere contro Will che teneva un coltello in bilico tra l’indice e il pollice che poco dopo finì a un centimetro dal piede di Alex che scoppiò a ridere vedendo lo strano balletto che faceva Jake, contagiando anche il biondo che aveva appena recuperato il coltello, ma che finì immediatamente a terra perché il proprietario era scoppiato a ridere e aveva iniziato anche a rotolarsi per terra. Tutto questo mentre Emilia continuava a fissare male James che continuava a chiamarla baby e Summer che cercava di decidere chi tra Will, Jake e Alex fosse più da ricovero.
 
Intanto Isabelle e Tommy si sfidavano amabilmente a chi faceva più centri.
-Non riuscirai mai a fare tre centri di seguito, Evans – disse Isabelle sfidando con lo sguardo il rosso.
-Ne sei così sicura, Travis? – lui la guardava dall’alto dei suoi 193 centimetri e la faceva sentire un puffo, ma lei non ci badava. Era una questione di orgoglio.
-Al cento per cento, Evans.
-Okay, allora chi riesce a fare tre centri mentre l’altro prova a distrarlo in tutti i modi vince l’angolo nel divano blu.
-Affare fatto – Isabelle strinse la mano che Tommy le porgeva e iniziò la loro personale sfida “all’ultimo sangue”
 
 
∑∑∑
 
 
-Okay prigioniere, è arrivato il momento – nella cella di Lily, Kaliko e Annie entrarono tre guardie con tre diverse maschere, quella del ragazzo che aveva parlato aveva le sembianze di un lupo, poi c’era quella di una tigre e poi quella di una pantera.
-Quale momento? – chiese Lily al Lupo.
-Davvero non lo sai, Guardiana? – chiese lui e ei scosse la testa.
-Vi portiamo nel Laboratorio – un lampo attraversò gli occhi del ragazzo, a Lily sembrò un lampo di preoccupazione mista a paura, ma ciò non rese che gli occhi del diciassettenne (Lily aveva deciso che aveva diciassette anni, il perché è sconosciuto persino a James che sa tutto di tutti) ancora più belli.
-Cosè il Laboratorio? – Lily fece l’ennessima domanda che fece esasperare il ragazzo che la scortava per i corridoi grigi e tetri del luogo in cui si trovavano.
-Non fare domande di cui non vorresti sapere la risposta – adesso Lily ne era più che sicura, negli occhi del ragazzo c’era paura, paura per lei e le altre due Guardiane.
 
 
∑∑∑
 
 
-Wee! Dai guardiamoci Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban – Isabelle si buttò di peso sull’angolo del divano blu guardando con sguardo vittorioso Tommy.
-È stata solo fortuna, Travis. Solo fortuna. Sappilo… sporca mezzosangue**.
-Ha ha ha… che risate Evans, davvero, che risate…
Ebbene si, Isabelle aveva battuta Tommy sotto gli occhi di tutti perché lo aveva messo a tappeto buttandosi di peso sulle sue spalle, così da farlo barcollare in modo tale che lui fece cadere il coltello per terra quasi prendendo, per la seconda volta, il piede del povero Alex.



*citazione da: Rapunzel - l'intreccio della torre
**citazione di Draco Malfoy <3.<3
~Spazio autrice~
MACCIAO BELLA GENTE :3
lo so non aggiorno da un sacco e non so neanche quando riuscirò a ri-aggiornare questa e le altre due storie :C
però se la cosa vi può consolare ho già pronto il settimo capitolo che è lunghiiiissimooooo :D
comuuuunque... amiamo tutti James che è LA VITA *^* e amiamo tutti anche Tommy che anche lui è LA VITA *^*
una piiiiiccoooolaaa curiosità demente per il cognome di Isabelle: stamattina girando per i canali vado a finere su Rai Gulp mentre facevano non so quale cartone animato e sento che chiamano che chiamano un tizio che di cognome fa Travis così ecco a voi il cognome di Isabelle... prima o poi scopriremo anche gli altri cognomi ;)
comunque ora buona notte/ buon giorno/ buon pomeriggio
baciiiiii
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Silena Beckendorf