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Autore: Fairy21    29/07/2014    1 recensioni
Quando la tua vita è apparentemente perfetta, hai un lavoro, un fidanzato che ti ama più di ogni altra cosa al mondo, una bella famiglia, delle fantastiche amiche, quando insomma la tua vita fila liscia come l’olio ecco che arriva lui a sconvolgere tutti i tuoi piani.
L’imprevisto.
È per me quest’imprevisto prende il nome di Justin Harris, il mio vecchio miglior amico d’infanzia.
Come può il suo arrivo mettere a soqquadro la mia vita apparentemente perfetta?
Ma se Justin non fosse Justin?
O meglio se Justin non fosse più la persona che ho conosciuto undici anni fa?
Tratto dalla storia:
< Lila… ti prego reagisci > sento urlare.
< Non lasciarmi ti prego apri gli occhi > continuo a sentire.
La sensazione della sabbia umida notturna lungo il mio corpo e due grandi occhi scuri sono la prima cosa che noto non appena apro gli occhi.
< Meno male > dice un ragazzo avvicinandosi a me per abbracciarmi.
< Ma dove sono? > chiedo spaesata.
< Adesso sei al sicuro, sta tranquilla > risponde.
< Ma tu chi sei? > chiedo fissando i suoi splendidi occhi.
< Lila non ti ricordi di me? > risponde.
< No, dovrei? > chiedo.
< Certo io sono Justin > risponde.
< Non mi ricordo nessun Justin così affascinante > dico.
Genere: Romantico, Slice of life, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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Il “Party”

<< Tranquilli bado io alla casa, divertitevi e fate buon viaggio >> dico.

<< Lila tesoro mi raccomando fate attenzione, spegnete il metano, controllate la posta… >> risponde mamma preoccupata.

<< Eleanor non esagerare, sono grandi ormai e poi non staremo via mica un anno! >> la interrompe papà.

<< Ecco, dai mamma non preoccuparti e adesso andate prima che perdiate l’aereo >> rispondo.

<< Dov’è tua sorella? >> mi chiede mamma.

<< Non so, sarà ancora in casa >> rispondo.

<< Sam >> urlo dal giardino verso l’interno della casa.

<< Eccomi, scusate il ritardo >> dice con l’affanno per la corsa.

<< Sam tesoro, sei sicura che non vuoi venire con noi? >> chiede apprensiva mamma.

<< No mamma, stà tranquilla e poi c’è Lila qui con me, giusto? >> risponde guardandomi complice.

<< Certo, non avete niente di cui preoccuparvi, andate tranquilli >> dico.

<< Allora andiamo, se avete bisogno chiamate pure, ciao tesoro >> dice mamma abbracciandomi.

<< Non c’è ne sarà bisogno e salutatemi zia Helen >> rispondo.

Li salutiamo e li vediamo andare via in macchina. Vanno a trovare i parenti di papà in Germania, non li vedo da circa sette anni ormai! Papà ha origini tedesche, per questo è così preciso! Zia Helen non sta molto bene, così i miei genitori vanno a fargli visita e staranno lì per un po’, non so di preciso quanto tempo si fermeranno.

<< Adesso che si fa? >> chiede Sam.

<< Cosa vorresti fare? >> rispondo.

<< Non so, abbiamo un’intera casa a disposizione, tutta per noi, nella città che non dorme mai e pensavo che… >> dice Sam.

<< Che niente, non voglio guai Sam, mamma e papà sono andati via da meno di cinque minuti e tu sei sotto la mia responsabilità >> la interrompo.

<< Adesso non fare la madre apprensiva che già c’è l’ho, non sono più una bambina posso benissimo badare a me stessa senza il tuo aiuto >> risponde.

<< Non voglio farti da madre, voglio solo che non combini guai, perché la colpa ricadrebbe tutta su di me >> dico.

<< Ma cosa vuoi che succeda se organizziamo un party? >> chiede come se conoscesse già la risposta.

<< No Sam, non se ne parla >> rispondo.

<< Dai, non fare la vecchia di ottanta anni, hai dice nove anni Lila, divertiti e fai qualche pazzia, in fin dei conti quando ti ricapita un’occasione del genere? >> dice sarcastica.

<< Almeno lo riconosci che è una pazzia! >> rispondo ironica.

<< Questo è un sì? >> chiede speranzosa.

<< No >> rispondo.

<< Ehi Lila >> sento urlare dall’altro capo della strada.

Mi volto e… Justin!

<< Ciao Justin >> lo saluto.

Si avvicina a noi.

<< Ciao tu sei aspetta… fammi pensare… Sam >> dice vedendola.

<< Esatto e tu sei… Justin >> risponde ironica Sam.

L’ho appena detto io!

<< Come stai? >> chiedo.

<< Bene, indaffarato con il lavoro e voi? >> risponde.

<< Ben… >> dico ma vengo interrotta da Sam che come un fiume in piena comincia a parlare ininterrottamente.

<< I nostri genitori sono appena partiti per una breve vacanza >> m’interrompe Sam.

Cos’è vuoi mettere i manifesti?

<< Ah e presumo ne siate contente vero? >> chiede scherzoso.

<< Beh in realtà… >> dico.

<< Ovviamente e pensavamo di fare un party domani >> m’interrompe Sam.

Mi vuoi fare parlare almeno un po’ o vuoi interrompermi sempre?

Aspetta cosa ha appena detto? Un party? Qui?

Lancio uno sguardo fulminante a Sam che accenna un sorriso per poi riprendere a parlare.

<< E naturalmente sei invitato >> dice con un sorriso a trentadue denti.

<< Grazie, verrò volentieri, avete già organizzato tutto? >> chiede Justin.

<< In realtà non avevamo neanche parlato di fare una festa… >> dico sottovoce quasi tra me e me.

<< Cosa? >> mi chiede Justin.

<< Eh? Ehm... no no niente >> rispondo.

<< Lila intende che non abbiamo ancora fatto niente, vuoi aiutarci? >> dice Sam lanciandomi a sua volta uno sguardo fulminante.

<< Certamente, da cosa comincio? >> risponde entusiasto.

<< Entriamo dentro casa intanto, ci penseremo dopo >> dico facendogli strada.

Sam prende un’agenda e comincia a segnare cosa serve per la “festa” di domani. Possibile che debba vincere sempre lei? Spero che non debba pentirmi di quello che sto facendo.

Sam, come se fosse una party planner, comincia a dividere i compiti tra me e Justin. Mentre lei si occuperà solo degli addobbi e Justin degli inviti, io devo fare tutto il lavoro “sporco”, cioè tutto il resto… la spesa, la musica, le bevande… le tipiche cose delle feste. Tutto io.

 

 

<< Ehi Lila >> mi dice Sam smuovendomi mentre tento di dormire in piena notte.

<< Lasciami dormire Sam >> rispondo affondando la testa sotto il cuscino.

<< Dai è importante, apri gli occhi >> dice.

<< Sam sono le tre del mattino cosa… >> rispondo ma qualcosa mi acceca.

<< Ti piace? >> dice mostrandomi un vestito tutto paillettato.

<< Non è il momento Sam, ci penseremo domattina >> rispondo.

<< Dimmi solo sì o no, almeno so se continuare le ricerche del vestito perfetto o fermarmi >> dice come se fosse una questione di vita o di morte.

<< Sì >> dico sottovoce.

<< È un sì? Perché se non ti piace… >> risponde.

<< Sì Sam sì mi piace, ma perché tutto questo interesse alle tre del mattino a trovare il vestito perfetto per domani? >> la interrompo un po’ più sveglia.

<< Beh così, non avevo sonno e… >> risponde facendo finta di niente.

<< Non me la dai a bere, dai dimmi il motivo >> dico decisa.

<< E va bene, dato che insisti tanto ti dirò il motivo, domani alla festa ci sarà qualcuno di speciale e voglio farmi bella per lui >> risponde arrossendo.

<< Ma non è mica la prima festa della tua vita e neanche questo ragazzo, chi è lo conosco? >> chiedo curiosa.

<< Ehm… no, cioè sì… >> risponde impappinandosi.

<< Sam dimmi chi è >> dico interrompendola.

<< Justin >> dice di getto.

<< Justin? Cioè Justin Justin? >> chiedo sbalordita.

<< Sì che c’è di male, è un bel ragazzo, è tuo per caso? >> risponde.

<< No no, dicevo perché mi sembra strano che a te possa piacere uno come lui >> dico sinceramente.

<< Le cose cambiano sorella >> risponde mettendosi a letto.

Già, mia sorella e Justin? Cioè Sam e Justin?

<< Buonanotte sorellona >> dice dopo un po’.

<< Notte Sam >> rispondo.

Beh notte è quasi mattina ormai!

 

_______________________________

 

 

<< Ciao che piacere vedervi >> dico vedendo arrivare Alice e William.

<< Ehi come va? >> dico vedendo Cloe e Cathy.

E così continua per tutto la festa con gli ospiti, saluto tutti, scambiamo due parole, scherziamo, balliamo ma la festa è cominciata da più di due ore e Derek non è ancora arrivato. Strano, lui è sempre puntuale. Cosa sarà successo?

<< Sam hai visto Derek? >> le chiedo quasi urlando a causa del volume troppo alto della musica.

<< No, non mi pare >> risponde continuando a ballare come se non gli avessi chiesto niente.

Grazie sorellina, sei davvero di grande aiuto.

La casa è piena di ragazzi, stracolma di gente, in soggiorno, in cucina, persino in giardino, non c’è neanche un po’ di spazio per camminare. Come avrà fatto Sam a stringere tutte queste amicizie nel giro di pochi mesi? Cerco di raggiungere la mia borsa per prendere il cellulare e mandare un messaggio a Der, facendomi strada tra le persone guardo avanti, decisa finché… non mi ritrovo per terra. Devo essere inciampata sul piede di qualcuno…

<< Tutto bene? >> mi chiede qualcuno dall’alto.

<< Sì credo… >> rispondo.

Alzo lo sguardo e noto chi mi sta rivolgendo queste parole.

Justin.

Allunga un braccio e mi aiuta ad alzarmi.

<< Grazie >> dico una volta in piedi.

<< Sicura di stare bene? >> mi chiede.

<< Sì, sta tranquillo Justin, credo di non essermi fatta niente di grave >> rispondo.

<< Ti ricordi il mio nome? >> risponde.

Che domanda è? Justin? Non è che sei caduto tu e hai battuto la testa?

<< Cert… >> rispondo ma m’interrompo da un improvviso blackout.

Cos’è successo?

<< Tranquilli state calmi deve esser andata via la corrente, solo due minuti e sistemeremo tutto >> urlo tra i ragazzi.

Non si vede niente, è buio pesto, cerco di arrivare all’interruttore generale per riattaccare la corrente attraverso le luci che riflettono i cellulari dei ragazzi che cercano di creare un sentiero per farmi passare.

Ecco fatto.

Riaccendo le luci e noto che l’interruttore era staccato, come se qualcuno lo avesse spento volontariamente. Che scherzo è mai questo…. Certo che i ragazzi di oggi hanno una fantasia! Che senso ha staccare l’interruttore della luce, è davvero divertente?

<< Ehi Lila >> sento urlare dalle mie spalle.

<< Justin, ti stai divertendo? >> rispondo dopo essermi voltata.

Ha qualcosa di strano, di diverso, ma cosa…

<< Sì, credo che sia riuscita bene questa festa >> dice soddisfatto.

Continuo a fissarlo per capire cosa abbia di diverso, deve pur esserci qualcosa, prima non era così…

<< Perché mi guardi in quel modo? >> mi chiede.

<< Hai cambiato qualcosa rispetto a prima? >> chiedo.

<< Prima? >> risponde.

<< Sì, non avevi una maglietta blu? >> chiedo.

<< Ehm… ah sì, ho dovuto cambiarla perché un ragazzo mi ha vomitato addosso, troppi alcolici… >> risponde ironico.

<< Ecco, perché notavo qualcosa di diverso ma non capivo cosa >> dico scherzosa.

<< Ah sì, non potevo restare con quella maglietta tutta la serata >> risponde ridendo.

Inizio a ridere anche io e cominciamo a scherzare, a divertirci come ai vecchi tempi, quanto mi sono mancati questi momenti! La mia infanzia qui a New York è stata davvero bella, ero una bambina molto felice, non che rimpianga Millville perché mi ha permesso di conoscere le mie migliori amiche Alice e Cathy, ma New York è New York!

<< Lila >> sento urlare all’improvviso.

Sembrava la voce di Alice.

Mi volto verso la fonte del suono che mi fa cenno con la testa di andare fuori in giardino. Perché? Che succede?

Seguo il suo consiglio e mi reco in giardino, ma non c’è nessuno. Cos’è anche lei si mette a fare scherzi? Mi guardo intorno, ma niente, non si vede nessuno. Sarà meglio rientrare, c’è un po’ di freddo stasera. Mi incammino verso l’interno della casa ma il rombo di una moto mi blocca. Derek. Conosco questo rumore, conosco la sua moto, deve essere lui. Mi volto e vedo dei fari accesi sulla strada, è talmente buio che non mi ero accorta di lui. Eppure percepisco sempre la sua presenza, so quando si trova vicino a me, è una sensazione strana che solo lui riesce a suscitare in me. Il mio Der.

<< Derek >> urlo dirigendomi verso di lui.

Indossa il casco e fa per andarsene.

<< Derek aspetta che è successo? >> dico piazzandomi difronte alla sua moto.

<< Lila spostati, lasciami andare via >> risponde con il tono di voce che odio sentire in lui.

È arrabbiato.

<< Der ti prego, spiegami cosa è successo, perché sei arrabbiato? >> chiedo stupita.

Più che stupita direi sconvolta, perché è arrabbiato? E perché non mi parla? Ho fatto qualcosa di sbagliato?

<< Non mi va di parlare adesso, lasciami andare >> risponde duramente.

<< Der per favore, scendi da questa moto e parliamo, ho bisogno di capire cosa è successo >> dico.

<< Non c’è niente da capire, ti sarai divertita questa sera con quel tuo nuovo amico no? >> dice infuriato.

<< Justin? Cosa centra Justin adesso? E poi no, se vuoi saperlo non mi sono divertita affatto, tutta la serata a cercare di evitare danni alla casa e tenere tutto sotto controllo. Stavo solo scherzando un po’ con Justin, che c’è di male? >> rispondo cominciando ad alterarmi.

<< Invece di stare con me, te ne stavi lì a scherzare con Justin non è così? >> dice guardandomi dritto negli occhi.

<< Sarei stata volentieri con te, ma se tu non sei venuto con chi sarei dovuta restare per tutta la serata? >> rispondo.

<< Io non sono venuto? Tu non mi hai invitato >> dice togliendosi il casco.

<< Io? Certo che ti ho invitato ho scritto tutti i nomi nella lista degli invitati, sono sicura che c’era anche il tuo, non potevo mica scordarmi di te >> rispondo.

<< Così sembra, forse mi hai inserito nella lista ma non me lo hai fatto sapere >> dice un po’ più calmo.

<< Non mi sono occupata io degli inviti, era un compito di… >> rispondo.

<< Justin? >> m’interrompe.

Ops…

<< Adesso ho capito, non mi ha invitato per avere campo libero con te, quel… >> dice scendendo dalla moto e dirigendosi verso l’interno della casa.

 << Der, Der fermati, non fare pazzie, forse l’ha solo dimenticato… >> dico cercando di calmarlo.

Niente da fare, sembra un treno diretto senza fermate.

 

 

Buongiorno a tutti! Ho cercato di velocizzarmi per pubblicare in fretta il secondo capitolo e spero di riuscire a mantenere questo ritmo! Spero anche di sapere cosa ne pensiate, accetto critiche, consigli e… insomma tutto quello che vi passa per la testaa! A prestissimo baci fairy21 :)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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