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Autore: xzaynsdream    29/07/2014    1 recensioni
Tutto sembra andare bene per Madison: bel rendimento scolastico, bella famiglia, bel fidanzato. Ma un ragazzo le scombussolerà la vita e la mente.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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15.

Madison's pov. 

Erano passati due mesi dall'inizio della mia "conoscenza" con Zayn.
Eravamo sempre più vicini: andavamo a scuola e a pranzo insieme praticamente tutti i giorni, lui veniva da me per studiare ed io andavo da lui, uscivamo per andare al cinema, in biblioteca e talvolta anche Kevin e Samantha si univano a voi. La maggior parte delle persone a scuola pensava stessimo insieme perché capitava che lui mi prendesse per mano o mi abbracciasse nel bel mezzo del corridoio e a volte mi rubava dei baci, tutto davanti ad altre persone come se fosse del tutto normale.
A me piacevano questo tipo di attenzioni. Mi sentivo davvero bene; i miei genitori dicevano che sembravo più felice e rilassata e da una parte era vero. Loro ancora non sapevano di Zayn, non tutto almeno. Era venuto più volte a casa quando c'erano i miei. Mia madre era cotta di lui, diceva che era un tipo molto affascinante e tenebroso mentre mio padre, beh a lui non gli andava molto a genio: “troppi tatuaggi per l'età che hai, ragazzo, e vesti come se dovessi andare in uno di quei posti strani frequentati da gente strana” e cose del genere. Ma sapeva che era un tipo apposto, che gli piaceva leggere e che si concentrava sullo studio quindi non ha osato dire più nulla di "negativo" su di lui.

Avevo appena finito di cenare ed ero sul mio letto distesa a pancia in su e guardavo il soffitto. Pensavo a quello che mi stava succedendo e al fatto che Zayn si comportava con me proprio come si comporta ogni fidanzato con la sua fidanzata, ma non capivo: eravamo semplicemente amici? Fino a quel momento, nessuno dei due si era mai pronunciato sulla nostra situazione ma c'era da dire che io lo sentivo parecchio mio. È brutto ed egoista pensare che una persona sia di tua proprietà, ma vederlo così accanto a me, così dolce e protettivo nei miei confronti, mi faceva dimenticare per un attimo di quello che avevo intorno, di Adam, dei professori stronzi, delle ochette della scuola che non facevano altro che fare gli occhi dolci al mio "ragazzo" ogni volta che passava di lì.
Stavo pensando e ripensando a quella situazione quando sentii suonare il campanello.
Guardai l'ora e vidi che erano le 8:15 pm e non sapevo proprio chi mai potesse andare a casa di qualcuno più o meno per l'ora di cena.
Scesi al piano di sotto in pigiama e con i capelli raccolti in uno chignon disordinato. Per le scale vidi due figure: la prima era senz'altro mia madre, riconobbi le pantofole celeste e la lunga vestaglia delle stesso colore, poi più scendevo più intravedo anche la seconda figura, quella di Zayn.
Indossava i soliti jeans scuri ed una semplice maglietta nera a maniche lunghe, i suoi capelli non avevamo gelatina, erano leggermente abbassati e gli ricadevano sulla fronte. Aveva le mani nelle tasche dei jeans che gli ricadevano addosso perfettamente fino ad arrivare ai piedi che calzavano Nike bianche.
Non riuscivo a capacitarmi del fatto che fosse bello anche con un look dannatamente semplice; lo vidi mentre sorrideva a mia madre ma si voltò subito verso di me quando mi vide.
Z: Bel pigiama.
Ero così presa dalla sua visione che non mi ero resa conto che indossavo già il pigiama, il mio imbarazzantissimo pigiama lilla di pile e così avvampai per l'imbarazzo.
Mia madre e Zayn risero. Non so dove fosse mio padre, probabilmente in garage a sistemare la sua auto, ma se ci fosse stato avrebbe riso anche lui.
Il mio imbarazzo aumentò e cercai di non guardare nella loro direzione per non far vedere il mio viso ormai rosso come un peperone.
I: Z-Zayn, perché sei qui?
Feci passare quel grande momento di imbarazzo e lo guardi, cercando di stare calma il più possibile.
Z: Volevo portarti in un posto. So che è abbastanza tardi perché domani abbiamo scuola ma, ci terrei molto.
Mi guardò con quegli occhi terribilmente profondi che non potei dire di no.
Gli dissi di aspettare un minuto e corsi in camera dove mi tolsi il pigiama ed infilai dei jeans ed un maglioncino rosso di lana, infilai le scarpe e sciolsi i capelli spettinandoli un po' per togliere la forma dello chignon che avevo appena disfatto e tornai di sotto.
Zayn era seduto sul divano a guardare la tv, mia madre era in cucina a lavare i piatti e mio padre ancora era in garage.
I: Possiamo andare - presi il cellulare e una giacca in caso avesse fatto freddo e guardai Zayn che si alzò salutando mia madre che ci lanciò un bacio.
Appena uscimmo dall'abitazione, c'era una moto con due caschi in sella ad aspettarci. Non ero troppo grande, di quelle moto che usavano i motociclisti con giacca di pelle e barba lunga, era una semplice e classica moto per due passeggeri.
Restai a bocca aperta quando la vidi. In tutti quei giorni non avevo ancora saputo che sapesse portarla.
Z: So a cosa stai pensando, non te l'ho detto perché in effetti non la uso mai, solo in occasioni speciali.
Mi sorrise passandomi il casco. Lo presi e lo indossai. Era un po' grande rispetto alla mia testa ma la sicurezza viene prima di tutto.
Ridacchiò leggermente mentre lui infilava il suo che gli stava perfettamente e poi mi fece salire sulla moto. In quel momento pensai che avevo fatto benissimo a indossare abiti comodi e caldi ma misi anche la giacca stare ancora meglio.
Salì anche lui ed accese la moto, si voltò leggermente verso di me e mi guardò.
Z: Andrò piano, dolcezza, ma è meglio che tu ti stringa a me.
Mi sentivo un po' in imbarazzo ed ero titubante ma feci come aveva detto: gli circondai lo stomaco con le braccia e poggiai il mio viso alla sua schiena. Era così caldo nonostante fosse vestito leggero per quella stagione e nonostante stessimo su una moto.
Dopo essersi assicurato che fossi ben salda, partì.
In quei dieci minuti di tragitto mi sono sentita così al riparo nonostante il vento mi sferzasse le guance, che non avevo più voglia di scendere. Sarei rimasta in quel modo per sempre.
Arrivammo su una specie di collina, Zayn fermò la moto sotto ad un albero e scese togliendosi il casco. Feci lo stesso e posai il casco sulla sella accanto al suo.
I: Non hai freddo?
Fu l'unica cosa che riuscii a dire in quel momento. Non avevo fatto altro che preoccuparmi per lui per tutto il viaggio, come fanno le mamme con i loro bambini quando sono vestiti poco pesanti durante l'inverno.
Z: Naah, sto bene - sorrise e si sedette a terra.
La collina era buia. Le uniche luci presenti erano quelle della città che si vedevano poco lontano da dove eravamo.
Mi fece segno di sedermi accanto a lui e così feci. Rimanemmo in silenzio per alcuni minuti, seduti lì mentre guardavamo il panorama. A quanto pare avevamo molto in comune: ci piaceva starcene da soli, in silenzio a pensare o semplicemente ad osservare qualcosa o qualcuno.
Dopo un po' decisi di parlare per prima.
I: Perché mi hai portato qui? Non che non mi faccia piacere anzi, è davvero bellissimo questo posto.
Lo guardai per un secondo, poi ripresi a guardare la città illuminata dalle case, dalle insegne dei negozi e dei cartelli pubblicitari.
Zayn guardò il cielo: era una bella serata e c'erano le stelle. Stelle che non si riescono a vedere in città proprio perché piena di luci che confondono il cielo.
Poi posò lo sguardo su di me.
Z: È da un po' che di penso Maddie. Insomma, so che non sono molto bravo a esternare i miei sentimenti a parole, anzi non sono bravo e basta e so anche che forse sto correndo troppo, che magari rischio di prendere un due di picche o anche uno schiaffo in pieno viso ma...- fece un lungo sospiro ad occhi chiusi, poi tornò a guardarmi - da quando ci sei tu è tutto così strano e bello allo stesso tempo. Mi sento come se fossi continuamente drogato, come se non riuscissi più neanche a formulare frasi sensate ed è un miracolo se sto parlando così ora ma ti assicuro che non ho preparato nessun discorso. Tu sei...fantastica, sei così bella che sembri la modella di un pittore famoso, la musa di un poeta e quando prima ti ho vista in pigiama, con i capelli in disordine e senza trucco è stato bellissimo perché ho appurato che tu sei così, genuina, semplice e io mi sono innamorato di te.
Sgranai gli occhi. Quelle erano le parole più belle che qualcuno mi abbia mai detto. Avevo il cuore che mi batteva all'impazzata come se stesse uscendo dal petto, iniziai a sentire una strana sensazione allo stomaco e sentii come se la terra mi mancanza da sotto i piedi.
Z: Vuoi essere mia? Sembra stupido dirlo perché in realtà ti reputo mia dalla prima volta che ci siamo baciati - ridacchiò grattandosi la nuca.
Non potevo crederci che facevo quell'effetto a Zayn Malik, non pensavo ne fossi in grado.
Io non sapevo cosa dire e lui mi guardava in attesa di una risposta. Non so chi mi abbia dato il coraggio in quel momento ma presi il suo viso tra le mani e lo baciai sulle labbra.
Chiusi gli occhi e lo baciai rispondendo così a tutte le sue domande, a tutti i suoi dubbi, a tutte le sue paure.
Era un bacio significativo, diverso da quello che ci eravamo dati a casa mia dopo il litigio con Adam, più bello, più voluto, più passionale.
Mi staccai e lo guardai negli occhi sorridendo. Anche le mie paure erano scomparse.
Lui ricambiò il sorriso e restò a pochi centimetri da me. Le mie mani erano sul suo collo e una sua mano era sul mio fianco mentre l'altra reggeva il suo peso sull'erba.
Z: Quindi, deduco che sia un sì.
Risi e annuii con la testa
Ora sì che eravamo davvero l'uno dell'altra ed io ero davvero felice.
Restammo lì a guardare le stelle e ridere sulla forma che davamo ad essere e dopo un'ora mi riportò a casa.
Quella era stata, senza dubbio, una delle serate in cui mi ero sentita davvero desiderata ed amata.
  
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