Remus
era svenuto per qualche ora
che parve un secolo e, quando si risvegliò, aveva
completamente perso la cognizione
del tempo. Le voci erano come ovattate e distanti, la completa
oscurità della
stanza, le persistenti ragnatele, lo convinsero che si trovasse
nuovamente nelle
segrete di Villa Malfoy già indebolito dal veleno iniettato
da Piton. Cercò di
reggersi in piedi, barcollante, e raggiunse a tentoni la piccola
finestrella
con la grata in ferro in modo da poter scorgere il cielo. Uno scuro
fitto
continuava a persistere, si convinse che in quella sudicia cantina, ci
sarebbe
morto di certo.
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Intanto,
era appena passato un
quarto d'ora dalla convocazione istantanea dei due Mangiamorte presso
il
Ministero della Magia, ed il grosso porticato di Villa Malfoy si
spalancò
nuovamente e sulla soglia apparvero Sirius, con le sembianze e i
capelli biondo
svolazzanti di Lucius Malfoy, e Lily Evans con il passo sciancato e le
innumerevoli cicatrici di Gibbon.
"Cosa ci fate qui?" fu l'immediata
domanda che Bellatrix
rivolse ai due, puntandogli la bacchetta contro
" Riunione spostata Bellatrix, è stata
appena denunciata la
scomparsa di Lupin, sono già sulle sue tracce. Abbassa la
bacchetta"
fu la risposta di Sirius-Malfoy, cercando di imitare (con ottimi
risultati) il
timbro e la cadenza melensa del vero Lucius.
Tuttavia
questa spiegazione non
bastò a Bellatrix che, ancora battagliera e diffidente,
teneva la bacchetta
puntata verso i due.
" Allora dimmi il motto della nostra famiglia,
Lucius, lo stesso
che hai scelto di servire anche tu quando hai sposato mia sorella Cissy"
continuò, quasi sussurrando Bellatrix.
" Io non ti devo niente Bellatrix, questa
è casa mia!"
rispose infastidito Sirius, con la solita alterigia propria di Malfoy
" Dillo!" quasi urlò
Bellatrix, premendo più forte la propria
bacchetta contro il collo di Sirius che non distolse lo sguardo nemmeno
un
momento
" Toujours Pour" scandì piano
Sirius, con un tono di voce
infastidito
Bellatrix
lo guardò un attimo e
abbassò la bacchetta, sorridendo in maniera esagerata e
senza un motivo
apparente, proprio come si confà ai folli.
" Vado a dire all' Oscuro Signore che la scomparsa
del lupetto è
stata già denunciata. Mia sorella Cissy è di
sopra con il piccolo Draco.
" e guardando con sdegno Gibbon si diresse
verso la scalinata di marmo.
Non
appena sparì, Lily si guardò
intorno e stringendo il braccio di Sirius, sussurrò:
"Questo posto mi mette i brividi, ma dobbiamo
separarci per non
destare sospetti. Sali da tua moglie" e qui lo sguardo di
Sirius era
tra lo sbalordito e lo schifato "cioè
la tua finta moglie, e io andrò a cercare Remus. Qui
c'è Voldemort e non
possiamo permetterci errori, sono le 03:37, abbiamo appena dieci minuti
prima
che la Polisucco svanisca, vediamoci qui tra dieci minuti esatti"
sussurro velocissima Lily nell'orecchio di Sirius.
"Questo castello lo conosco benissimo, scendi le
scale sulla destra,
troverai una immensa libreria, nel quinto scaffale tira via il libro
"L'oscura morte" si aprirà un varco, un passaggio segreto
verso le
cantine, chiaro?" Lily annuì, Sirius le strinse la
mano e le sussurrò:
"Ora vai grande donna" e, facendo un
grosso respiro si avviò
verso le scale
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Non
appena Sirius fu al primo
piano, si avviò con sicurezza verso la camera da letto,
conosceva benissimo
quella villa come conosceva la maggior parte delle case di tutti gli
altri
Purosangue, scenari inquietanti dei banchetti chic di quella razzista
Massoneria Purosangue che tanto lo disgustava e di cui, il suo padre
naturale,
era stato anni prima, uno dei più fervidi sostenitori.
Appena entrò nella
immensa camera da letto, vide una culla al centro della sostanza con
sopra
stampato il vessillo dei Serpeverde, gli venne quasi da ridere e si
avvicinò
sbirciando dentro, c'era dentro un bel bambino della stessa
età di Harry con i
capelli biondissimi e un aspetto angelico durante il sonno. Sirius,
pensò a
malincuore quale vita era destinata al piccolo infelice, ora ignaro ei
indifeso,
e ne provò compassione. Nascere in una famiglia di mitomani
con il solo scopo
di tenere alto il nome della famiglia, disprezzando chiunque non
appartenga al
tuo rango, è forse uno dei destini più infelici e
questo Sirius lo sapeva bene.
Mentre era assorto in questi pensieri, due mani gli cinsero la vita, le
stesse mani
sottili e delicate che riconobbe subito come quelle di sua cugina
Cissy,
compagna di giochi durante la sua prima infanzia.
" Hai visto come dorme il piccolo Draco?"
fu l'immediata
domanda che la finta moglie ingannata gli rivolse, e
continuò "Bellatrix mi ha detto
che è stata
denunciata la scomparsa di Lupin"
"È vero" disse telegrafico il
finto Lucius, facendo per
uscire dalla stanza. Si sentiva a disagio, non riusciva a reggere
quella
finzione, non riusciva a capire come la dolce bambina che passava
interi
pomeriggi con lui si fosse improvvisamente tramutata in spietata
carceriera.
Cissy, però, gli si parò davanti e guardandolo
fisso negli occhi, gli disse:
"Ho paura Lucius"
" Paura di cosa?" si sforzò di
chiedere Sirius, più per
non essere scoperto che per curiosità di conoscere la reale
risposta
" Ho paura per noi, per il piccolo Draco. Ho paura
di fare la
stessa fine di mio cugino Regulus"
Queste
poche parole, bastarono
per destare l'interesse di Sirius che s'immobilizzò sul
posto e tolse la sua
mano dalla maniglia e, con un filo di voce, riuscì a
chiedere:
"Cosa c’entra Regulus?"
La
voce di Sirius cominciava a
tremare, le mani a sudare freddo.
“Sai benissimo cosa Lucius. Sebbene
l’Oscuro Signore non ci abbia
fornito spiegazioni, si vocifera che il compito che Regulus avrebbe
dovuto
svolgere non è stato compiuto così come
l’Oscuro Signore comandava. E’ stato
punito! E se ciò avvenisse anche con noi? Ci stiamo
esponendo troppo Lucius,
usare casa nostra come quartier generale, è troppo! E poi
perché tutto questo
interessamento verso il figlio dei Potter, non riesco a capirlo,
cioè ha l’età
del piccolo Draco. E se recriminasse qualche diritto anche su nostro
figlio, tu
come ti sentiresti?”
Sirius
si sentiva confuso,
nervoso, preoccupato. Era letteralmente un caleidoscopio di sensazioni
e paura
e proprio mentre cercava qualcosa da dire, sentiva i peli del viso
ricrescere lentamente.
Doveva assolutamente lasciare quella stanza, la polisucco stava
lentamente
svanendo.
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Lily
arrivò nella enorme biblioteca Malfoy e seguì le
indicazioni di Sirius per
entrare nelle segrete del castello attraverso il passaggio segreto,
decise di
appellare direttamente il libro che volò dritto tra le sue
braccia. Non appena
si materializzò davanti a lei la porta segreta, premette la
sua mano contro la
maniglia, la aprì e velocemente se la richiuse dietro. Il
sotterraneo, se
possibile, appariva ancor più spaventoso della casa stessa;
l'odore di chiuso e
le ragnatele sui muri, erano uno scenario perfetto per la situazione
che stava
vivendo. Fece appena in tempo ad arrivare nel luogo dove Remus era
prigioniero,
sdraiato supino e svenuto sopra una pozza di sangue, che una voce alle
sue
spalle la fece trasalire:
"Cosa ci
fai tu qui?"
La voce
di Severus, la colpì come uno schiaffo in pieno viso, quella
voce riusciva a
mettergli dei brividi di terrore eppure, la stessa voce era stata per
molto
tempo l’unico rifugio durante i suoi momenti tristi, era
stata la stessa voce
rassicurante che gli aveva raccontato il mondo della magia per la prima
volta.
Riuscì a voltarsi lentamente, articolando una risposta
banale e poco credibile:
"
Controllo il prigioniero" abbozzò, pentendosene
subito, Severus era troppo
intelligente per non capire che qualcosa non andava nel suo tono di voce
" Ma
davvero”
disse Severus, guardandola fissa negli occhi, come se
volesse adoperare la Legilimanzia per scoprire se stesse dicendo la
verità, “Ho lanciato io
stesso le protezioni
all'interno della cripta, nessuno oserebbe violarle. Quindi, se vuoi
seguirmi
di sopra.."
Lily si
vide completamente persa. Cos'altro poteva fare? Schiantarlo? Non
è poi così facile
con Severus, è abilissimo nei duelli. Assecondarlo? Sarebbe
scaduto il tempo
della Polisucco e sarebbe comunque morta, senza poter liberare Remus.
L'unica
soluzione plausibile, parve a Lily, quella più inverosimile.
Così, prese la
rincorsa con il braccio e mollò un grosso schiaffo in pieno
viso a Severus,
mentre con l'altra mano, gli sfilava via la bacchetta puntandogliela
contro.
" Vai
verso il muro e non fiatare" riuscì ad articolare
boccheggiando
Mentre
Severus esterrefatto si avviava verso il muro, i capelli di Lily
virarono
prepotentemente dal nero al rosso fuoco. Lo sguardo che rivolse a Piton
era di
puro disprezzo, ma questo riuscì a ferirlo solamente per
pochi secondi, il suo
sguardo parve aprirsi in un accenno di sorriso per un momento
“Lily
devi andare via. Devi andare adesso” diceva Piton, preoccupato
“Stai
zitto, sei uno di loro ormai, non puoi
più dirmi cosa fare” disse con una nota
di disprezzo Lily
“Tu non
capisci Lily, verranno qui a momenti. Ascolta,
devi…”
Proprio
mentre Severus cercava di convincere Lily, si udirono dei passi su per
le
scale, Severus coprì con una mano la bocca di Lily si
riprese la bacchetta e la
spinse dietro un polveroso arazzo.
“Piton,
cosa ci fai qui” chiese il
Mangiamorte
“Non
devo dare spiegazioni a te, Richardson.
Adesso gira i tacchi e va di sopra” rispose Piton,
infastidito
Richardson,
mentre stava per imboccare la scala, notò la sagoma dietro
l’armatura e con un
gesto velocissimo alzò la bacchetta per scagliare una
maledizione.
“Avada
Kedavra!”
pronunciò Piton glaciale, e il corpo del Mangiamorte
cadde a terra esanime e rigido.
Lily
non aveva assolutamente parole. Non riusciva a credere a ciò
che gli
si parava innanzi, di come Severus avesse ucciso un suo compagno per
salvarle
la vita. Severus tolse i sigilli posti sulla gabbia di Remus, e
scuotendo Lily
per le spalle la guardò fisso negli occhi dicendole:
“Adesso
devi andare, io farò
sparire il corpo. Porta Remus con te, all’ingresso
c’è un porta bastoni, funge
da Passaporta verso Nocturne
Alley,
li potrete chiamare i rinforzi o smaterializzarvi. Ora vai!”
Lily
riuscì a guardarlo solo un attimo, mise attorno al suo collo
il
corpo svenuto di Remus e salì verso l’ingresso,
senza voltarsi indietro. Sirius
aveva appena pietrificato Goyle.
“Lily
finalmente, c’hanno scoperti. Dobbiamo uscire di qui,
nascondiamoci fuori in
giardino” disse
freneticamente Sirius, ormai con le proprie sembianze, vedendo Lily e
Remus che
riemergevano dallo studio.
Tutti
i Mangiamorte si stavano precipitando verso di loro, avvertiti da
una specie di incantesimo gnaulante lanciato da Goyle, che era riuscito
a
vedere Sirius per sbaglio.
“No
Sirius,
dobbiamo toccare il porta bastoni all’ingresso, andiamo
dai!”
risponde
Lily, stanchissima
Sirius,
prese l’altra spalla di Remus, correndo verso
l’ingresso e
toccando il porta bastoni. Mentre sentiva uno strappo
all’ombelico, si udì il
primo dei quattro colpi che l’orologio batteva,
s’erano fatto le quattro.