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Autore: xevannascourage    30/07/2014    2 recensioni
-Non vorrai mica usare un filtro di amore, Ron? mi chiese Harry.
-No, sarò io il suo filtro di amore.
-Stai male, amico.
Ed entrambi scoppiammo a ridere.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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                                                               Capitolo 2.

-Si sveglierà?
-E’ in coma, potrebbe metterci due giorni come ce ne potrebbe mettere 10. O un mese. O un anno
Erano mamma e Madame Chips.
Ma non le vedevo. L’unica cosa che riuscivo a percepire era il buio davanti i miei occhi.
Ma di chi stavano parlando? Provai ad aprire gli occhi ma non ci riuscivo. Era come se un troll ci si fosse seduto su. Era come se delle sbarre bloccassero l’entrata. Avrei dovuto provare con un incantesimo?
Non capivo cosa stesse succedendo.
Sentii qualcosa rompersi sul pavimento, qualcuno entrare di corsa ed urlare il mio nome. Era Harry.
-Cos’ha? disse in tono alto rivolto, suppongo, a mia madre.
Ma a rispondere non fu lei, fu madame Chips.
-E’ in coma, Harry.
-Ma come? Coma?
-Si, ha un problema al cervello.
-E, usi la bacchetta, no?
-No, nessun incantesimo. Lo curerò tramite pozioni, se usassi degli incantesimi potrei danneggiargli il cervello, ancora di più. Ma per le pozioni dobbiamo aspettare che siano pronte.
Sentii qualcuno accasciarsi a terra, era Harry. Perché subito dopo continuò a sibilare il mio nome.
-Harry, caro, non preoccuparti. Andrà tutto bene. Ron è forte, ce la farà. Ma Hermione? Gli chiese mia madre.
Giusto, Hermione. Non era ancora venuta…
-E’ a lezione. Ancora non sa nulla di Ron. Appena finisce, andrò a dirglielo.
Cosa? Come avrei voluto urlargli di non dirle niente.
Avrebbe sofferto così. Mio dio, perché dovevo essere così impotente? Perché dovevo restare qui? Non era neanche il mio mondo! Perché se lo fosse stato, lei sarebbe stata  qui con me. Qui stretta fra le mie braccia. Miseriaccia.
Avrei preferito inseguire dei ragni, per quanto li odi, ma sarebbe stato meglio, che stare qui, senza poter far nulla.
Volevo  non pensare, non ascoltare i rumori di Madame Chips, del castello, di tutto.
Tanto Hermione non sarebbe venuta, aveva Viktor e avrebbe studiato tutto il giorno.
Chiusi gli occhi, esatto, chiusi gli già chiusi. Come se dormissi, in coma.


Quando ricominciai a sentire i rumori che mi circondavano, sentii solo madame Chips, parlare fra se.
Ma mi andava di fare altro, non volevo pensare a quel mondo.
Volevo pensare nel mio mondo.
Ed era come se fossi crollato in coma nel mio coma!
Ero lì, con Hermione.
L’anno era quello, ma lei era lì, al mio fianco.
Anche se, stava sparendo, come se un qualcosa la risucchiasse.
Non mi starò svegliando dal coma nel mio coma?
E tutto di un tratto, ricominciai a sentire le voci.
Erano di mia madre, del preside Silente e del professore Piton.
-Dovremmo muoverci con queste pozioni. Severus, quanto tempo ci vuole ancora?, era mamma.
-Tanto. Devono essere perfette. Senno, non funzionerebbero.
Mia madre, iniziò a camminare. E si avvicinò al mio lettino.
Mi accarezzò e mi disse ’ti voglio bene, andrà tutto bene’, dopodichè scoppiò in lacrime.
Avrei voluto dirgli che andava tutto bene ma non potevo.
Volevo correre da Hermione ma non potevo.
Volevo svegliarmi ma non potevo.
Ero destinato a stare lì.
Vorrei essere il suo infuso di amore.
La sua amortentia.


 












 
 
 
 
 
SPAZIO AUTORE:
Premetto che non potrò scrivere per i prossimi dieci ed aggiornerò appena posso.
Spero vi piaccia, recensite per favore.
-Luigi.
   
 
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