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Autore: needacurlyboy    31/07/2014    7 recensioni
Mi sposto dalla porta per farlo passare ma lui mi guarda senza accennare di andarsene.
"Ho il diritto di vederli." Sussurra.
"Mamma."
Mi giro di scatto trovando Leonardo sulle scale.
"Caamella." Dice indicando Harry.
Lui sorride e fa per avvicinarsi ma io mi paro davanti e lo guardo male.
"Vattene." Sibilo prima di prendere Leonardo e salire di sopra.
FANFICTION ISPIRATA A QUESTA OS: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2294072&i=1
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo Diciassette.
 
“Come stai, tesoro?” Mi chiede mamma al telefono.
 
“Tutto bene, e tu?”
 
“Bene. I bambini? Ho tanta voglia di abbracciarli.”
 
Ridacchio. “Bene, anzi benissimo. Harry gli ha regalato un cucciolo e non smettono un secondo di giocarci.”
 
“Sono contenta. Harry, come si sta comportando?”
 
“Bene, si sta prendendo le sue responsabilità da padre e cerca di stare il più possibile con loro.”
 
“Ho incontrato i genitori di Andrea, mi hanno detto che è venuto a trovarvi.”
 
“Si, è qui, sta giocando con i bambini in giardino.” Dico guardando fuori dalla finestra.
 
“Harry, come l’ha presa?”
 
“Male.” Una lacrima mi riga la guancia. “È colpa mia, mamma. Quando ho scoperto di aspettare un bambino sarei dovuta salire su un aereo e cercarlo.”
 
Dico tutto a mia madre.
 
È come una migliore amica.
 
“Non è vero, tesoro.” Mi consola. “Hai fatto ciò che credevi migliore per te e i bambini. Non sapevi neanche se Harry si sarebbe ricordato di te.”
 
“Già.” Singhiozzo e mi asciugo le lacrime.
 
“Devo andare, Veri, tua sorella deve andare a comprare delle cose per scuola.” Sbuffa una risata.
 
“D’accordo. Saluta tutti, ti voglio bene.” Riattacco.
 
Appoggio il cellulare sul comodino e mi avvicino alla finestra per guardare i bambini.
 
Da quando è arrivato Andrea sono così felici.
 
Pensano che sia il loro papà, ma non sanno che è così, e questo mi fa sentire in colpa.
 
Dovremmo dirgli la verità un giorno. Ma come la prenderanno, quando sapranno che il ragazzo che chiamavamo ‘papà’ non era lui?
 
“Mamma!” Le urla dei bambini mi fanno scendere dalle nuvole e punto lo sguardo su di loro.
 
Indossano il costume e Andrea gli sta infilando i braccioli.
 
“Veni in piscina?” Urla Lorenzo sorridendo.
 
“Arrivo tesoro!” Urlò di rimando, prima di chiudere la finestra.
 
Mi metto il costume viola, prendo dei pantaloncini di jeans, dei teli e scendo in giardino.
 
Ci sono anche i ragazzi, tranne Harry ovviamente. Oggi doveva passare la giornata con la sua ‘ragazza’ e, ha detto che sarebbe venuto dopo cena.
 
Roteo gli occhi immaginandolo con quella ragazza.
 
“Chiara, andiamo in piscina?” Chiede Niall alla bionda circondandole le spalle con un braccio, mentre lei cerca di finire il questionario.
 
“Devo finire questo questionario prima, dopo vengo dove vuoi okay?” S’infila le mani tra i capelli e sbuffa.
 
Ridacchio e mi avvicino ai bambini, che sono nella loro piccola piscina.
 
“Allora, vi state divertendo?” Chiedo scompigliandogli i capelli.
 
Annuiscono e mi schizzano.
 
“Ehi!” Ridacchio facendo la finta offesa.
 
Ridacchiano e puntano lo sguardo dietro di me.
 
Mi giro, vedo Andrea, con i capelli legati, e uno strano sorriso sul volto.
 
“Andiamo in piscina?” Chiede porgendomi una mano.
 
“Si?” Annuisco, quasi incerta, e inarco un sopracciglio.
 
Mi avvicino al bordo della piscina e mi abbasso per sentire se è calda.
 
Senza rendermene conto mi ritrovo sott’acqua e quando torno in superficie noto che tutti stanno ridendo, soprattutto Andrea e i bambini.
 
Lo guardo male e mi avvicino al bordo.
 
“Mi dai una mano?” Chiede dolcemente porgendogli una mano.
 
“Certo.” Afferra la mia mano e appena le nostre pelli si toccano lo butto in acqua, cogliendolo di sorpresa.
 
Comincio a ridere e, rido ancora più forte quando torna in superficie, sputando acqua.
 
Mi prende per i fianchi e mi avvicina a lui.
 
“Sei un’idiota.” Dico ridacchiando circondando il suo bacino con le gambe.
 
“Lo prendo come un complimento.” Scrolla le spalle ridendo.
 
Senza accorgermene le sue labbra sono sulle mie. Rimango un po’ sorpresa, ma poi decido di ricambiare.
 
Non so il perché, forse per abitudine, oppure perché non so come dirgli addio.
 
Mi allontano dalle sue labbra e appoggio la fronte contro la sua.
 
“Stai bene?” Chiede accarezzandomi una guancia.
 
Scuoto la testa, mi allontano da lui ed esco dalla piscina per andare da Celine.
 
“Aspetta, Vero!” Andrea mi raggiunge e afferra un mio polso, per poi girarmi verso di lui.
 
“Che… Che diavolo ti prende? È da ieri sera che sei strana.” Sussurra per non farsi sentire dagli altri.
 
Deglutisco e mi guardo intorno in cerca d’aiuto.
 
“Ehm, ho solo fame. Sai che quando non mangio sono di cattivo umore.” Faccio un sorriso innocente e scrollo le spalle.
 
“Se lo dici tu.” Mi lascia andare il polso e circonda la mia vita con un braccio. “Andiamo da Celine, stava preparando una torta al cioccolato con Elisa.” Dice sorridente.
 
Annuisco e circondo la sua vita con un braccio.
 
Come potrei dirgli addio?
 
Dopo questi due anni insieme, dopo tutto ciò che ha fatto per me e per i bambini…
 
“No. Provate. Ad. Entrare.” Sibila Celine venendoci incontro prima che entrassimo.
 
“Che c’è?” Inarco un sopracciglio.
 
“Siete bagnati e ho appena comprato il tappeto nuovo, non voglio che lo sporchiate.” Riduce gli occhi a due fessure e ci indica con un dito.
 
“Va bene, capo.” Borbottiamo Andrea ed io roteando gli occhi.
 
Andiamo ad accomodarci sulle sdraie e lui si stende accanto a me, mentre teniamo d’occhio i bambini.
 
Harry’s pov.
 
Dopo una giornata d’intero shopping, Paige, ha deciso di tornare a casa.
 
Non ne potevo più di girare per i negozi.
 
“Che devi dirmi di così importante, Harry?” Chiede la bionda mettendosi seduta accanto a me.
 
Già, me ne ero completamente dimenticato.
 
Quando sono andata a prenderla in hotel, le avevo detto che dovevo dirle una cosa ma poi le mi ha trascinato da Prada.
 
Come le dico che ho due bambini di cui non sapevo l’esistenza fino a qualche mese fa?
 
“Beh, non è facile da dire, Paige. Ecco…”
 
“Non dirmelo! Vuoi sposarmi!” Spalanca gli occhi e si porta una mano davanti alla bocca.
 
Inarco un sopracciglio e spalanco la bocca.
 
Di che diavolo sta parlando?
 
Usciamo insieme da un paio di mesi, come le è saltata in mente quest’idea?
 
“Harry, siamo ancora giovani, forse tra qualche anno ma…”
 
“Non era questo che volevo dirti.” Alzo una mano per farla stare zitta.
 
“Oh…” Abbassa gli occhi e si morde il labbro inferiore. “Quindi, cosa c’è?”  Si passa una mano tra i capelli.
 
“Ho due bambini.”  Dico tutto d’un fiato guardandola negli occhi.
 
Li spalanca e dischiude la bocca.
 
“Di che… Di che diavolo stai parlando, Harry? È impossibile!” Esclama agitando le mani in aria.
 
“Non è impossibile, Paige.” Sospiro abbassando lo sguardo. “È successo due anni fa, a Milano.”
 
“E tu non mi hai detto niente?!” Sbotta alzandosi dal divano portandosi le mani suoi fianchi.
 
“Non ne sapevo nulla neanche io, fino a qualche mese fa.” Alzo lo sguardo su di lei.
 
Senza che me ne renda conto la sua mano incontra la mia guancia e giro il viso dall’altra parte.
 
“Cazzo, Paige!” Esclamo alzandomi in piedi e appoggiando una mano sulla guancia colpita.
 
“Non ti credo, come puoi scoprire di avere dei bambini da un giorno all’altro!?” Esclama incrociando le braccia. “Torno in hotel, chiamo un taxi.” Prende il suo cellulare dalla borsa e digita qualche tasto.
 
Parla al telefono per un paio di minuti e poi riporta l’attenzione su di me.
 
“Addio, Harry.” Mi guarda male, prima di raccogliere le sue cose e uscire di casa sbattendo la porta.
 
Non mi ha neanche dato tempo di spiegarle.
 
Ma meglio così. Ora devo solo spiegare a Veronica cosa provo per lei e sarà mia.
 
Le sei e mezzo.
 
Prendo le chiavi della macchina dal bancone della cucina ed esco di casa.
 
Salgo in macchina e parto verso casa delle ragazze.
 
Parcheggio davanti al marciapiede, scendo dall’auto e mi avvicino alla porta per suonare il campanello.
 
Dopo qualche secondo Liam viene ad aprirmi la porta. “Ehi, Harold!” Mi saluta sorridendo.
 
In questi giorni è di buon umore, forse la compagnia di Celine gli fa bene.
 
“Ehi, Liam. Dov’è Veronica?” Chiedo subito, dopo aver chiuso la porta alle mie spalle.
 
“Oh, è in giardino con Lori e Leo. Dov’è Paige?” Inarca un sopracciglio.
 
“Lunga storia.” Sventolo una mano in aria e lo supero per andare in giardino.
 
Il sangue mi si gela e rimango immobile a guardare la scena davanti a me.
 
Veronica è stesa su una delle sdraie e Andrea accanto a lei.
 
Alza lo sguardo, dischiude la bocca e si tira su a sedere.
 
“Ha-Harry, che ci fai qui? Non dovevi essere con Paige?” Chiede velocemente passandosi una mano tra i capelli.
 
“Le ho detto dei bambini, è andata su tutte le furie e se n’è andata.” Scrollo le spalle infilandomi le mani in tasca.
 
“Oh, ehm, mi dispiace?” Abbassa lo sguardo e si morde il labbro inferiore.
 
“Non importa, è meglio così.” Scrollo le spalle. “Così potrò concentrarmi solo su una persona.” La guardo negli occhi e un leggero rossore compare sulle sue guance.







Angolo autrice,
ecco il capitolo diciassette, lo amerete sicuramente. Paige ha lasciato Harry, dopo aver scoperto che ha due bambini, ed è interpretata da Sasha Pieterse, nota come Alison di Pretty Little Liars. Alcune di voi mi hanno chiesto la foto dei bambini, mi dispiace se l’ho messa tardi, ma non riuscivo a trovarla. Non sono dolcissimi? Solo, immaginateveli con gli occhi verdi. Ieri sera ho provato a creare un profilo Facebook, ma non ci sono riuscita perciò mi sono arresa. Che cosa succederà ora? Veronica dirà la verità ad Andrea? Che ne pensate del suo personaggio? Lasciate una recensione per farmi sapere che cosa ne pensate, ci conto. Non sono di molte parole oggi, perciò vado ad apparecchiare.
Alla prossima,
Reds xx
 
P.S. Grazie a tutte quelle che recensiscono, siete dolcissime. 

 
  
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