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Autore: ValeTheMoNStEr    01/08/2014    3 recensioni
[Creepypasta]
[Creepypasta][Creepypasta][Creepypasta + SCP, Nuovo Personaggio]
Quando eri un essere disprezzato solo perchè eri diversa da loro, quando sopportavi le loro parole sporche, cadendo e soffrendo, calpestata da quelli che ti odiano e distruggono quella che tu chiamavi vita, ma.....un giorno ti sei rialzata e finalmente hai capito di non essere qualcosa di diverso, ma solo di non appartenere a quel mondo.
Dovrai trovare il tuo posto anche se questo significasse rimanere sola, sporcati le mani di sangue e lacrime, diventando quello che loro ti hanno sempre chiamato: MoStRo.
E a quel punto sarai finalmente libera.
Genere: Avventura, Comico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente il sole decise di nascondersi oltre l’orizzonte, l’oscurità dominava su tutto contrastata solo dalle colorate luci dell’insegna del mirabolante Circo Anastasia, la mia prigione ma ancora per poco.
I trapezisti volteggiavano nell’aria, il lanciatore di coltelli sfiorava la sua assistente con le lame, il giocoliere si destreggiava con i numerosi oggetti, l’equilibrista camminava leggiadra sul filo e il fantino si esibiva con i suoi eleganti cavalli. Lo spettacolo era sempre stato piuttosto vario ma ero io che attiravo la maggior parte delle persone, chi mai si sarebbe perso una faccia di serpente come me?
“Ohi mocciosa tocca a te!” finalmente mi aveva chiamato.
Gli altri ed io ci eravamo avviati alla tenda mentre Saul, un giovane Boa Argentino, andava alla ricerca del contatore che non sarebbe dovuto trovarsi molto lontano da qui. Ringraziai mentalmente quel mio caro amico.
La voce del proprietario ci aveva annunciato, entrammo lentamente sulle note di una musica ipnotica che metteva in risalto il mistero di questi meravigliosi rettili. Io stessa rimanevo affascinata da loro, erano creature regali, misteriose e potenti. Potente, quello che non ero mai stata, ero quella che subiva e tollerava anche quando il mio istinto mi diceva di ribellarmi, ma io sopprimevo quella voce pensando che il solo sforzare di muovermi per zittire quelli idioti come loro sarebbe stata solo una fatica e che molto probabilmente il loro istinto di autoconservazione non si sarebbe fatto vedere comunque lasciando che la loro lingua sputasse ancora insulti su quello che ero.
Loro si avvinghiarono al mio corpo strusciandosi lentamente per poi stringere le spire alle braccia, al torace e al collo facendo sorprendere gli spettatori di come fossero “ammaestrati”, intanto li osservavo per l’ultima volta, questo circo stava avendo l’ultimo spettacolo dell’ammaestratore di serpenti. Improvvisamente sentì la voce di Saul, lo aveva trovato.
“è con grande gioia che vi annuncio che io, Valentina, vi lascio per sempre. Addio”con un inchino teatrale conclusi la mia scena. Il sipario oscuro si abbassò sulle nostre teste mentre lo splendore della luna mi richiamò verso l’uscita, verso quell’impenetrabile bosco. Non pensai più a nulla, corsi verso quella pallida luce che illuminava il sentiero di quella libertà che avevo sempre desiderato, lontana da tutti coloro che mi schiacciavano con le loro parole e i loro sguardi di disgusto.
Grazie Saul, grazie a tutti voi amici miei per aver permesso tutto questo!
Sentì la terra umida sotto i miei piedi, la brezza notturna accarezzarmi il viso, il silenzioso fruscio delle fronde scure che nascondevano i rapaci notturni, quanto avevo aspettato tutto questo? Mesi…anni!
Mi arrampicai su una quercia secolare, arrivai fino in cima e rimasi stupita per il panorama meraviglioso, una dolce lacrima tagliò la mia guancia arrossata dall’emozione. Ero troppo felice, ma allo stesso tempo mi cominciai a preoccupare per i miei amici, dovevano essere già arrivati e invece nessuno di loro aveva raggiunto il bosco.
Scesi dalla secolare con un balzo silenzioso, persi un battito pensando che loro....no…NO!
Ripercorsi la strada al contrario sperando di incontrarli ma invece di proseguire degli uomini armati mi accerchiarono, indossavano un’uniforme simile alla SWAT ma sembrava molto più evoluta e se si osservava bene si poteva notare un simbolo all’altezza del cuore. Lo riconobbi subito spalancando gli occhi dallo stupore. Se erano veramente loro significava che…
I miei pensieri furono interrotti da un anestetico potente che mi fece perdere i sensi all’istante.
Lentamente riaprì gli occhi, le immagini erano ancora sfocate ma percepì chiaramente che ero in una palla di vetro…non mi feci domande sulla stranezza della cosa.
“Il Soggetto si è svegliato” commentò atono uno dello squadrone.
“Il Soggetto ha un metabolismo particolare in grado si smaltire velocemente gli anestetici, è davvero impressionante che abbia ridotto le 3 ore a 8 minuti.” Disse un uomo dal camice bianco seduto di fronte a me. “Non c’è bisogno di riaddormentarlo, è un Safe, inoltre lo vogliono sveglio per farlo interagire con SCP-3001. “ Concluse guardandomi di sfuggita, non gli diedi molto peso. Dovevamo essere su un aereo perché non percepivo più il terreno, avevo idea dove mi stessero portando e sapevo anche il perché. Se mi avevano classificato Safe ovvero solo una curiosità, significava che mi avrebbero registrato solo per il mio aspetto ed eventuali caratteristiche anomale. Non potei fare a meno di sorridere, l’SCP, lo Special Container Protector, esisteva davvero. Sembrava che loro lo avessero notato perché mi guardarono straniti.
“Certo che ne avete presi di fenomeni per essere arrivati a 3000! Potrei sapere che numero sono o è un’informazione solo vostra?” chiesi, mi interessava davvero saperlo.
I due si guardarono e decisero che non c’era niente di male a dirmelo. “SCP-3801” mi rispose il dottore, credo.
“Oh, ok.” Passarono alcuni secondi “Mi tenevate sottocontrollo vero? Non credo che gli unici interessati a me fossero quelli che mi prendevano in giro.” Erano abbastanza sorpresi per le mie parole ma non quanto per la mia iniziativa, magari gli avevano detto che ero silenziosa. “Suppongo di si. Spero che non mi iniettate nulla, mi danno fastidio le punture.” Come quelle che mi facevano fare i miei genitori per cercare di rendermi normale. “Sapete, fino alle vostre prossime analisi io sono considerata una bambina di 11 anni…insomma sto dentro a una bolla fell like criceto cosa potrei farvi?”
Finalmente il medico prese la parola. “Ci hanno detto che sei piuttosto intelligente anche non lo dimostri, non vogliamo darti informazioni che non dovresti sapere” disse col tono più gentile e comprensivo che poteva, ovvero quello di un professore del liceo.
“Siamo arrivati, alzati e comincia a camminare.” Sbottò il tizio della SCP SWAT aprendo la bolla. Si spezzò in due metà che poi, non so come, scomparirono.
“Con calma, sono fancazzista militante dalla nascita.” Lentamente mi alzai, venni subito affiancata da Tizio cazzuto e il suo amico. Non ricordai di sentire l’aereo atterrare ma di ritrovarmi direttamente in un lungo corridoio illuminato, completamente bianco. Un gruppo di studiosi ci venne subito incontro dicendo qualcosa ai due, l’unica cosa che capì del discorso è che mi avrebbero portato nel luogo di contenimento di SCP-3001, ne avevano già parlato prima sull’aereo, chissà di che cosa si tratta.
Attraversammo numerosi corridoi fino ad arrivare ad una sola porta, isolata da tutte le altre con la scritta


[SCP-3001 / KERTER]

Kerter? KERTER?! GLI ESEMPLARI LETALI CHE NEMMENO LA SCP RIUSCIVA A CONTROLLARE COMPLETAMENTE?!
"Nonono voi ve lo scordate che ci entro!” Cercai di fare retrofront ma due soldati mi bloccarono e in un nanosecondo mi ritrovai buttata in quella stanza completamente bianca, la porta venne richiusa e sigillata immediatamente, mentre io bussavo alla porta per dirmi di farmi uscire sentì qualcosa di grande muoversi alle mie spalle.
Mi girai lentamente e un enorme ombra incombeva su di me.



Angolo dell'Autrice
Buonsalve a tutti! Spero che uesto capitolo vi sia piaciuto 
Ringrazio ValentinaMisa94 SIS <3 per aver recensito e _Windurin_  per averla messa tra le seguite :D
al prossimo capitolo 
   
 
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