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Autore: Kelly_Moira    01/08/2014    0 recensioni
Questa non è una di quelle solite storielle d’amore adolescenziali in cui i due fidanzatini vivono poi per sempre insieme felici e contenti. Qui la protagonista è una ragazza di 16 anni, Chantal, che con il fratello Christian vive a New York fin da quando era piccola. Come tutte le altre adolescenti spera di trovare l’uomo ideale. Appena uscita dalla sua ennesima delusione d’amore e ormai senza più voglia di lottare ancora incontra un altro ragazzo che si trova nella sua stessa situazione, James. Cosa succederà? Questo loro strano incontro li porterà ad aver trovato l’amore ideale?
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Nel tragitto dal parco al bar io e James parlammo del più e del meno, e impazzivo ogni volta che sorrideva aveva un sorriso che wow, era pazzesco. Mi meravigliai nel sapere che molte ragazze lo avevano lasciato, erano sicuramente zoccole. Arrivammo al bar e Samantha mi stava aspettando all’ingresso ancora con quel tipo, quando mi vide mi corse incontro e mi abbracciò – Dove cazzo eri Chantal! Mi sono spaventata- alzai le spalle – Scusa Sam, però non avevo voglia di stare lì – mi guardò – Beh, bastava dirmelo – alzai un sopracciglio e indicai con la testa in direzione del misterioso ragazzo, ridacchiò e mi avvicinò a lui – Carter lei è Chantal – mi indicò – Chantal lui è Carter – me lo indicò, annuì ma non gli tesi la mano, quel ragazzo avevo qualcosa che non mi piaceva. Mi girai verso James e gli feci segno di avvicinarsi – Lui invece è James –
Samantha l’aveva accompagnata a casa, in macchina, Carter. A me invece si era offerto James di riportarmi in moto, quando arrivammo a casa gli ridiedi indietro il casco e si strofinò la nuca con la mano –Ehm, ci vediamo anche domani vero?- lo guardai e sorrisi – Certo, tanto ormai sai dove abito. – Ridacchiò e mi baciò la guancia per poi risalire in moto, lo guardai andare via ed entrai in casa chiudendomi la porta alle spalle. C’era Christian sul divano a guardare la TV, probabilmente aveva già accompagnato a casa Sarah. – Chris sono ritornata – si girò verso di me – Ciao cucciola – sorrisi ed andai su di sopra, m’infilai a letto e poco dopo sentii il telefono vibrare, era Sam. Aprii il messaggio “E’ un amore Carter, mi ha riaccompagnata fino alla porta. Tu con quel James?”. Mi venne il voltastomaco al pensiero di Carter ma mi passò subito quando mi venne in mente il sorriso di James “Ci rivediamo domani, ora dormo buonanotte Sam <3” qualche secondo dopo ricevetti la sua risposta “Anche io domani con Carter! Poi raccontami tutto, buonanotte Chan <3”. Spensi il telefono e lo misi sul comodino, mi sentivo rilassata e felice.
La mattina dopo mi svegliò il rumore delle pentole che caddero, corsi giù in cucina e vidi Christian che raccoglieva delle cose da terra. –Chris tutto a posto?- si girò verso di me e sorrise – Si, mi sono solo cadute le pentole dalla mensola- scoppiai a ridere e lo aiutai a raccoglierle. – Allora ieri sera? Com’è andata con Sarah? – lo guardai divertita – Abbiamo mangiato, guardato un film poi ho dovuto riaccompagnarla a casa, stamattina doveva svegliarsi presto – annuì – che peccato. – Mi diede una gomitata affettuosa e rise.
Era appena passata l’una e mezza e me ne stavo sul divano a guardare la TV, Christian era uscito per andare a prendere il regalo per la sua ragazza, era già un anno che stavano insieme. Continuai a girare i canali della televisione, non c’era nulla di bello parte che tutti i vari programmi e soap opere,  presi in mano il telefono e non vidi neanche un messaggio “chissà dove è Samantha, sarà sicuramente con quel ragazzo” pensai e riappoggiai poi il cellulare sul divano. Non è che non mi convinceva quel Carter, cioè era proprio un bel ragazzo però aveva un qualcosa che non mi piaceva, scossi la testa, mi fidavo di Sam e so che non si sarebbe messa nei casini. Dieci minuti più tardi suonarono al campanello, mi alzai per andare a vedere chi fosse, era James. È venuto davvero alla fine, oddio… gli aprii –Hey James- sorrisi e lui ricambiò il sorriso – Ciao piccola, disturbo? – scossi la testa e lo feci entrare –Guardavo la tele ma non c’è nulla di interessante- mi sorrise – Allora ho fatto bene a venire – risi e gli feci strada verso la cucina – Vuoi qualcosa? – scosse la testa e si appoggiò con la spalla allo stipite della porte, mi versai un po’ di acqua nel bicchiere e la bevvi, sciacquai il bicchiere e lo riappoggiai sul davanzale con gli altri, mi girai verso James e si passò una mano tra i capelli – Beh… io volevo chiederti se hai voglia di venire con me a fare un giro, magari al parco o non so – annuii – Si va benissimo, vado a cambiarmi, cinque minuti e arrivo. Fai come se fossi a casa tua – corsi su di sopra a cambiarmi, mi misi un paio di jeans, una canottiera e ritornai da lui, era seduto sul divano e guardava la TV –Rieccomi- si girò verso di me e si alzò di colpo sorridendo e spegnendo la televisione – Avevi ragione, non c’è nulla di bello – indicò con la testa il televisore– Io ho sempre ragione, mh – si mise a ridere avvicinandosi a me – Poco modesta – alzai le spalle – Certo-, scrissi su un biglietto a Christian che ero in giro. Uscimmo poi di casa e mi diede un casco, salii in moto e iniziò a guidare verso il parco, nel giro di pochi minuti parcheggiò e mi fece scendere –Guido bene?- alzai le spalle –Mh- ci mettemmo a ridere ed entrammo nel parco, eravamo di nuovo allo stesso posto della sera prima, dove ci eravamo conosciuti, davanti a quel laghetto, mentre camminavamo gli raccontai di come ero finita qui a New York a vivere solo con mio fratello, quando finii il mio interessantissimo racconto mi girai verso di lui –Ora raccontami tu qualcosa di te- mi guardò e sorrise –E cosa vuoi sapere?- guardai il laghetto e poi lui –Non saprei… magari se sei capace a nuotare- Lo spinsi dentro il laghetto e cadde in acqua ritornando su qualche secondo dopo sputando l’acqua –Che stronza!!- Scoppiò a ridere e mi prese poi la mano trascinando anche me in acqua, risalii di colpo -È gelata!!!- Urlai cercando di riscaldarmi – Vuoi la guerra cara Chantal? – risi – No no, non voglio la guerra, però almeno adesso so che sai nuotare – si mise a ridere – Sei scema, mi piace. – Sorrisi e mi prese per mano portandomi fuori dall’acqua, ci sedemmo sul prato al sole per cercare di asciugarci un po’, circa mezzoretta dopo iniziò a piovigginare –Oh no!- sbuffai e mi mise un braccio intorno alle spalle –Andiamo dai, io abito qui dietro – Mi alzai in piedi tenendomi stretta a lui e raggiungemmo la moto, mi fece sedere, salii anche lui e in meno di un minuto parcheggiò l’auto davanti una villetta, andammo a piedi verso la casa ed aprì la porta –Vieni, entra, vivo da solo- entrai, aveva una casa piuttosto piccola ma ben ordinato per essere di un ragazzo –Vieni- lo seguii su per le scale ed entrò in camera –Entra non ti faccio niente- rise ed entrai pure io, mi meravigliai nel vedere che aveva la camera più ordinata della mia, mi lanciò una maglietta –Cambiati così metto i tuoi vestiti ad asciugare bene, ti starà un po’ grande ma almeno ti copre- presi la maglietta sorridendo –Grazie e… mh... dov’è il bagno?- si girò verso di me, aveva in mano un paio di boxer e una canottiera -Nono tu cambiati pure qui che c’è più caldo- Sorrisi ed uscì chiudendo la porta, mi cambiai velocemente e mi guardai poi allo specchio, avrei potuto usare quella maglietta come camicia da notte, sentii bussare alla porta –Posso entrare?- raccolsi i vestiti da terra –Sisi entra- Appena entrato scoppiò a ridere –Te l’avevo detto che ti sarebbe stata larga- gli feci la linguaccia e mi prese i vestiti per poi stenderli.
Si sedette sul divano e mi fece segno di affiancarlo, mi misi vicino a lui e appoggiai la testa sulla sua spalla –Ehm, posso?- annuì e appoggiò poi la sua testa contro la mia –Non c’è neanche bisogno di chiedermelo- sorrisi e accese la televisione, stavano facendo un film, non so che cos’era ma non riuscii a concentrarmi nel vederlo, quel ragazzo affianco mi dava talmente tanta sicurezza che mi sembrava strano, l’avevo conosciuto solo la sera prima ma era come se fosse già diventato essenziale per me, andò a prendere in cucina le patatine e le mangiammo, appena fu distratto nascosi il pacchetto dietro di me e si mise a ridere –Dammi qui- si girò verso di me –Cosa?- gli dissi -E cosa!! Non fare finta di niente dai, mettile immediatamente qui- rise guardandomi-Non capisco, davvero. – A quel punto mi saltò addosso facendomi sdraiare sul divano e si prese le patatine guardandomi negli occhi –Ora capisci vero?- risi e lo guardai negli occhi, erano stupendi, due occhi di un color nocciola mai visto prima, mi sorrise e si rialzò poi imbarazzato quanto me iniziando a mangiare le patatine.
   
 
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