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Autore: Gemini_no_Aki    01/08/2014    0 recensioni
La stanza era silenziosa, vuota, illuminata dall’insegna di un hotel di fronte alla sua finestra.
Chiuse gli occhi, con le mani posate sulle gambe, inspirò, poi espirò lentamente tirando indietro la testa come se stesse buttando fuori il fumo, il pacchetto di sigarette era accartocciato sul tavolo, vuoto, accanto ad un bicchiere ed una bottiglia, vuoti anch’essi.
Portò la testa avanti, premette le mani sugli occhi e li aprì, aveva bisogno di qualcosa.

[La raccolta comprende storie basate sulla serie della BBC e diverse AU, alcuni capitoli potrebbero essere collegati, altri a sè stante e senza un ordine cronologico. In ogni caso saranno tutte MorMor.]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jim, Moriarty, Sebastian, Moran, Sebastian, Moran
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'King and Tiger'
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Scars

Jim Moriarty si rotolò un paio di volte sul letto, da un lato all’altro, con fare annoiato, avvolgendosi sempre più nelle lenzuola.
“Torna dentro, Tigre.”
Borbottò rivolto all’uomo in boxer sul balcone, sbuffò e tornò a rotolarsi ancora tra le lenzuola calde.
Sebastian sollevò appena la mezza sigaretta che aveva in mano, niente e nessuno, nemmeno il suo capo, gli avrebbe impedito di finirla.
“Potevi aspettare domani per quella.”
Si lamentò con tono infantile ma il cecchino scosse vigorosamente, forse troppo, la testa, aveva bisogno di fumare qualcosa e avevano messo ben in chiaro che non doveva farlo in casa; il fumo si attacca ai mobili.
L’aria non era così fredda come ci si aspetterebbe in una notte, o mattina presto, di aprile, sentì Jim sbuffare, stavolta più sonoramente, e sorrise, non l’avrebbe mai ammesso davanti a lui ma si divertiva ad indispettirlo a volte.
Senza mai esagerare o tirare eccessivamente la corda, sapeva di cosa Jim era capace, e lo sapeva sulla sua pelle.
Finì, con lentezza calcolata, la sigaretta e la spense nel posacenere che ormai era parte integrante di quel balcone, poi tornò nella stanza.
Jim alzò lo sguardo e si districò dalle coperte aspettando che Sebastian prendesse il suo posto sul letto prima di accomodarsi, senza troppe cerimonie, sopra di lui.
Non parlò, iniziò a far scorrere il dito sopra alcune cicatrici che aveva visto ormai innumerevoli volte, cicatrici che, a volte, nei momenti peggiori, gli aveva procurato proprio lui.
E se ne vantava anche, questa era la verità, si vantava del potere che aveva su quel cecchino, il potere che aveva sull’uomo che amava.
“Questa...”
Mormorò seguendo col dito, in quella che poteva sembrare una carezza, una cicatrice che gli segnava il collo, come se avessero cercato di staccargli la testa dal corpo.
“Come è successo?”
La curiosità con cui caricava il suo tono a quelle domande serviva solo a coprire quell’irrazionale senso di paura che lo prendeva quando pensava a cosa doveva aver sopportato.
Sebastian non rispose subito, lasciò che Jim continuasse a passarvi sopra col dito, gli faceva quasi il solletico, ma quando il capo decise di fissarlo dritto negli occhi finchè non avesse risposto allora decise di cedere; non che non volesse dargli risposta, voleva solo vedere per quanto Jim avrebbe aspettato prima di spazientirsi.
“Credevo ancora in quello per cui combattevo, sai... La patria, la libertà e cose simili che ti dicono quando entri nell’esercito.”
Abbozzò in sorriso mentre Jim incrociava le braccia sul suo petto e si muoveva leggermente cercando una posizione soddisfacente senza smettere di guardarlo.
“Ero giovane, inesperto e, a quanto pare, anche una preda facile.”
A quell’inesperto Jim si lasciò sfuggire una risata, non era decisamente una parola che, ora come ora, collegava a Sebastian, e ancora meno a lui come ad un soldato.
“Venni catturato, insultato, legato, torturato.”
Il Consulting Criminal si morse il labbro, non sopportava che qualcuno potesse fare qualcosa di simile a Sebastian, al suo uomo, poco importava se era nel presente o nel passato, prima ancora di conoscerlo, solo lui poteva fargli del male, lui e nessun altro.
“Li uccisi, dopo mezza giornata, una volta trovato il modo di liberare le mani.”
Continuò passandogli piano una mano tra i capelli corti, come se volesse rassicurarlo.
“Non avevo notato che la corda aveva degli uncini che si erano infilati nella carne. Il risultato lo vedi.”
Concluse, con fare quasi sbrigativo, prendendosi in un certo senso la colpa di quella cicatrice.
Jim gli sbuffò sul viso, quasi offeso.
“Mi aspettavo una qualche storia emozionante. Un gran combattimento da cui tu sei uscito vincitore o...”
Borbottò qualcosa che il cecchino non comprese e, lentamente, rotolò giù, tornando disteso sul letto.
Sebastian sorrise voltandosi su un lato a guardarlo.
“Oh... Ok, magari di quegli uncini me ne ero accorto da prima, ma sarebbe stato imbarazzante, e umiliante, dirti che sono tornato alla base con questa corda uncinata attorno al collo come un collare di dubbio gusto e aver passato la notte a farmela togliere.”
Ammise sprofondando poi nel cuscino con le mani a coprirgli il volto, sentì Jim trattenere una risata mentre cercava di immaginare la scena, con un Sebastian molto più giovane che si presentava dal medico con un collare.
“La prossima volta voglio sentire qualcosa di emozionante, raccontami di uno scontro.”
Dichiarò deciso spostandogli le mani e chinandosi a baciargli il collo prima di appoggiarsi sul suo petto e addormentarsi.
Sebastian sospirò accarezzandogli i capelli, non avrebbe dormito, non ci riusciva mai con Jim così.
“Ma non sono le storie che ti piacciono, gli scontri in cui rimango ferito.”
Sussurrò, preferiva mettersi in imbarazzo e umiliarsi con quegli aneddoti piuttosto che veder Jim trattenere il respiro durante uno di quei racconti.




Angolino dell'Autrice: sarà una raccolta, ho deciso, aggiornata quando l'ispirazione verrà a bussare.
Ci saranno magari riferimenti ad altre mie Fanfic o ad altri capitoli, vedremo, in ogni caso tutto girerà attorno al Re e alla sua Tigre.
Quanto a questo capitolo invece... ero partita con l'idea di qualcosa di effettivamente serio, magari qualcosa che ricordasse al nostro Sebby un brutto momento ma che lo raccontasse per soddisfare Jim, invece... è stato imbarazzante, povero tigrotto.
Alla prossima ;)

Bye Bye~
Aki
   
 
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