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Autore: Shannon Shay Tomlinson    01/08/2014    2 recensioni
-Salve Madison, io sono Louis Tomlinson, il nipote più giovane della preside di questa prestigiosa scuola.
Le dico baciandole il dorso della mano per poi guardarle negli occhi con un sguardo che volevo apparisse profondo.
-Ma perfavore!
Dice scansando la sua mano dalla mia. Uuh la ragazza è aggressiva.
-Bello con me non funziona il bravo ragazzo cavaliere. Sveglia sono cresciuta nei quartieri poveri, con me non attacca. Ho capito quali sono le tue intenzioni
I ragazzi accanto a me ridono.
-Cosa? Che intendi dire?
Dico scioccato.
-Che appena sono entrata ti ho subito notato, hai baciato il dorso della mano a quella ragazza, che ora mi sta incenerendo con lo sguardo, per provarci e ora stai usando la stessa tecnica con me.
Fa un cenno verso la rossa. Rimango sbalordito. I ragazzi ridono ancora.
-Cosa? No io non volevo, un’attimo, aspetta appena sei entrata mi hai notato?
E ora come rispondi?
Se vi ho incuriosito almeno un pò entrate e leggete!
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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P.O.V. Zayn
 
 
Una porta sbatte bruscamente.
Il forte impatto procura un suono che mi sveglia di soppiatto.
Spalanco gli occhi e noto che il mio compagno di stanza Harry è tornato.
Alzo lo sguardo sulla sveglia che si trova sul comodino accanto al mio letto e leggo che sono le otto del mattino. E per di più di domenica.
Affondo la testa sul cuscino e caccio un urlo.
-Ma buongiorno zaynuccio mio.
Mi dice Harry per poi darmi un bacio tra i capelli.
Svogliatamente mi tiro su con la schiena.
-Amico ma che fai? Sono solo le otto di mattina e poi potevi chiudere quella porta più delicatamente invece di sbatterla e svegliarmi?
Dico sbadigliando.
Lui ride.
-Non ridere.
Dico lanciandogli un cuscino, che lui schiva prontamente sorridendo. Scuoto la testa.
 -Piuttosto che facevi già fuori a quest’ora? Dove sei stato?
Chiedo con la voce ancora impastata dal sonno.
-Niente sono stato in giro. E ho sentito delle voci, in giro.
Dice con una faccia da pervertito.
-Wow, che cosa emozionante di prima mattina.
Dico facendo una voce con finto entusiasmo per poi alzarmi e dirigermi nel nostro bagno e sciacquarmi la faccia.
Non avrei più ripreso sonno tanto.
Lui mi segue.
-Hai già visto la nuova ragazza?
-Quale nuova ragazza?
Mi specchio. Mh mi pizzicano le guance, sicuramente tra qualche settimana avrò la barba, dovrò radermi di nuovo.
-Come non lo sai? Insomma ne parlano tutti ormai.
Esclama Harry come se fosse una notizia ovvia. Mh sembra quasi una ragazzina.
-Se non sbaglio nemmeno tu sapevi niente prima di stamattina.
Dico annoiato. Apro il rubinetto e mi lavo i denti.
-Dettagli. Comunque sia, è arrivata ieri. Finalmente non ne potevo più di queste, c’era proprio bisogna di una novità.
Dice entusiasta.
-Dicono che la preside l’abbia adottata e che già da un po’ giravano voci dell’arrivo di un nuovo studente.
Continua.
-Poi ho saputo che nonostante sia qui da ieri già si è fatta notare da un bel po’ di persone.
-Troia?
Domando. Per poi sciacquare la bocca.
-Magari ma no. A quanto pare ha fatto la scontrosa con Louis Tomlinson appena è arrivata e molti hanno assistito. Dicono pure che Vanessa Jones, che come saprai bene ha una cotta per Tomlinson, appena è stata ignorata per quella da Tomlinson sia diventata rossa per la rabbia, il che è una strana battuta visto che lei è rossa.
-Ma che interessante.
Dico aggiustandomi il ciuffo per poi uscire dal bagno e prendere una tuta dall’armadio e indossarla visto che al momento indossavo solo i boxer e nient’altro.
-Scommetto che è una difficile, sarà sicuramente una tipa aggressiva a letto.
Dice con tono pensieroso mentre esce dal bagno.
-Jack mi ha detto che ha un bel sedere.
-Uh davvero?
Dico fingendo di interessarmi per poi aprire il cassetto del comodino e prendere il pacchetto di Winston e l’accendino.
-Si e poi dicono che è bella altro che le ragazze della nostra classe.
Sbuffo.
-Harry amico, dalla tua descrizione sembra una ragazzina che vuole solo farsi notare e fare la difficile per avere tutte le attenzioni su di lei, e davvero, non mi interessa.
Taglio corto.
Vado verso la finestra e la apro respirando un po’ l’aria fresca.
Poggio sulla base il pacchetto e l’accendino.
-Come non ti interessa?! Amico, ti sto dicendo che una nuova sventola è arrivata e tu te ne freghi?
Lo ignoro. Lui sgrana gli occhi, ma poi sorride malizioso.
-Oh giusto, me ne ero dimenticato. Zaynuccio ce l’hai già una ragazza a cui pensare.
Dice con un pizzico di ironia per poi prendermi per la vita con un braccio e con un pugno strapazzarmi i capelli.
-Eddai smettila.
Dico ridendo. Pure lui ride e lascia la presa.
-Ah l’amore, vabbè meglio se mi sto zitto tanto continuare a parlarti di questa nuova ragazza non ti incuriosirà, l’ho capito ormai.
Dice sorridendo mentre scuote la testa in segno di disapprovazione.
Io ridacchio pensando a lei..
-Ehi ma ieri sera dove sei finito? Non sei più uscito, alcuni ti hanno visto in giro per la scuola la sera tardi.
-Oh si, lascia stare il prof Waters, il mio professore di scienze, mi ha chiamato all’ultimo momento per farmi vedere una cosa al laboratorio e indovina cosa?
-Cosa?
Mi chiede curioso.
-Quando entriamo sorpresa. Cinquanta provette più o meno se non di più, giacciono sul pavimento del laboratorio distrutte e liquido dappertutto. E li il professore scioccato che mi chiede? Mi chiede se lo posso aiutare e rimettere tutto apposto facendomi stare li tutta la sera, pft pazzesco.
Dico un po’ infastidito.
-Non ci credo e tu non potevi dire a quel vecchio che avevi meglio da fare il sabato sera che pulire con lui quel disastro?
-No. Sono il suo miglior allievo e gli sto troppo simpatico, dai sai come mi definiscono con lui, sono il cocco del prof Waters io. Non potevo deluderlo così.
Brontolo.
-Così non sei uscito per stare con il prof Waters? Amico certo che sei uno sfigato.
-Parla il ragazzo che va già dietro ad una che non ha ancora visto.
Gli rispondo.
Lui sbuffa.
-Si ma presto farò sua conoscenza e tu pure. E poi molti dicono che è bella. Quindi muoviti e vestiti io vado, ti aspetto giù in mensa per la colazione. Scommetto che ci sarà pure lei.
Dice malizioso. Poi si guarda allo specchio e si sistema i capelli.
-A dopo Zaynuccio.
E così esce.
Rido e torno alla finestra.
Mi accendo una sigaretta ripensando a ieri.
Chissà perché la mia Madison non c’era con la comitiva ieri pomeriggio e nessuno sapeva che fine avesse fatto.
Ero uscito da scuola e non vedo l’ora di vederla ma lei non c’era, ma sicuramente una delle suore all’orfanotrofio l’aveva messa in punizione, come spesso succedeva quando usciva spesso con la comitiva. Sicuramente era quello il motivo del perché mancava.
Porca puttana se non fosse stato per  Waters ieri sera sarei andato alla gara a vedere Jace e sarei stata con la mia Madison. Mi ero pure raccomandato che venisse e poi non mi sono nemmeno presentato. Cazzo ora penserà che sono uno stronzo.
Caccio un’ultima nuvola di fumo e poi getto la sigaretta fuori dalla finestra.
Guardo la sveglia che segna che sono quasi le nove.
Sbuffo, non avevo tanta fame.
Prendo una maglietta, metto le scarpe e scendo verso la mensa. Tanto valeva vedere chi era questa nuova ragazza.
 
 
 
 
 
 
P.O.V. Madison
 
Okay allora dopo la figuraccia di ieri sera non mi sarei più permessa di fare altre cazzate.
Quel Louis Tomlinson riusciva sempre a trovare un modo per farmi fare la figura dell’idiota.
Infatti stamattina presto per evitare che di nuovo si ripetesse un episodio simile, mentre tutti ancora dormivano sono scesa nella sala comune del mio dormitorio e ho preso alcuni opuscoli con scritto le regole della scuola e di come le cose qui funzionavano.
Ora ero nel mio letto a gambe incrociate circondata da sei opuscoli.
Avevo letto l’opuscolo delle uscite e permessi per uscire della scuola due volte per essere sicura di non sbagliare.
Praticamente potevamo uscire dalla scuola senza un permesso solo il sabato sera, perché il giorno dopo non avevamo lezioni, mentre la domenica, potevamo uscire solo fino al pomeriggio e non oltre perché il giorno dopo avevamo lezione.
 Per gli altri giorni invece potevamo uscire dalla scuola solo con un permesso concesso esclusivamente dalla Wackle.
Insomma chiaro. Ora non avrei più avuto problemi.
Avevo letto pure qualcosa sull’abbigliamento.
Potevamo mettere i nostri vestiti solo al di fuori dell’orario scolastico.
Cosa a mio favore visto che avevo pochi vestiti.
Prima verso le otto avevo pure parlato con la Wackle, è venuta nella mia stanza. Non era tanto male, era anche simpatica diciamo.
Avevamo avuto modo di conoscerci.
Mi aveva spiegato la situazione. Non voleva che la chiamassi così da un tratto ‘mamma’ perché mi aveva adottato, sarebbe stato alquanto strano per entrambe, e per questa le ero grata.
 Mi aveva semplicemente detto di vederla come se fosse la mia tutrice. Non un genitore, ma una persona che supervisiona la mia vita e che mi sponsorizza per le cose di mia necessità. O qualcosa del genere.
Aveva usato delle parole così colte che non l’ho capita completamente, come la storia della segretaria, quindi spero vivamente di non creare altri problemi.
Comunque sia mi andava più che bene.
Guardai l’ora.
 
Sono quasi le nove. E il mio stomaco sta brontolando.
Okay ora mi vesto e scendo alla mensa.
Prendo dei leggins e una maglietta XL bianca con dietro sulla schiena stampata il logo del mio vecchio orfanotrofio.
Li indosso e lascio i miei lunghi capelli castani sciolti.
Infondo dovevo solo andare a fare colazione no? Non dovevo certo mettermi in tiro. Infondo all’orfanotrofio a volte scendevo ancora in pigiama nella mensa. Quindi…
Mi dirigo in bagno e metto un filo di mascara e poi mi pettino.
Quando poso la spazzola sento qualcuno bussare a vado a aprire.
Appena vedo la sua faccia sbuffo scocciata.
-Buongiorno anche a te principessa. Dormito bene?
-Che ci fai qui Tomlinson?
Dico con voce stufata.
Mi poggio sullo stipite della porta e lui lo prende come un invito per entrare.
Poggia sul mio letto una scatolina rettangolare e poi si mette comodo sul materasso.
Indossa un jeans nero e una maglietta grigia. Ai piedi porta delle vans nere.
-Allora?
Alzo un sopracciglio. Lui non mi risponde.
Chiudo la porta sospirando rumorosamente e prendo la scatolina.
-Zia mi ha detto di portarti questo.
Dice alla fine indicando la scatola. Mh qualcosa dalla Wackle.
Guardo la scatolina. È un iphone. Wow che figata.
-Bene me l’hai portato, ora vattene.
Cazzo un’iphone. Non ho mai avuto un cellulare ed ora ho un’iphone, porca troia che bello. Chissà perché me l’ha portato… oh giusto, prima mentre parlavamo gli ho parlato del fatto che non avevo un cellulare.
Forte.
-Calma principessa, sono ancora stanco. Mi sono alzato solo per portarti quello.
Si stende sul letto e poi stende la braccia dietro la nuca.
-Ieri sera mi sono proprio divertito e sono tornato tardi.
Mi informa.
-Immagino, quell’ochetta non si staccava da te un attimo.
Borbotto.
Lui si tira su con la schiena.
-Come scusa?
Sorride sornione.
-Sei gelosa principessina?
-Certo che no.
Dico. Tirando fuori il cellulare.
Wow.
Prendo il carica batteria e lo metto in carica vicino al comodino, che si trovava accanto al letto, sui cui ora Tomlinson era sdraiato.
La sua testa e sul mio cuscino.
Il suo sguardo e su di me.
Mi guarda con quei suoi occhi ghiaccio.
-Tomlinson.
Sussurro. Lui mi sorride dolcemente.
-Cosa?
-Dovresti soffiarti il naso, da qui sopra riesco a vedere le tue caccole verdi. E ti giuro che non sono un bello spettacolo. È a dir poco disgustoso.
Lui sgrana gli occhi e si tira su velocemente per poi coprirsi inizialmente il naso con la mano, ma poi la tira giù.
-Sei proprio acida lo sai?
-Si lo so.
Gli sorrido e poi apro l’armadio specchiandomi nello specchio che si trovava all’interno di un’anta.
Lui mi viene dietro e si appoggia su l’anta chiusa.
-Allora dove sei andata ieri? Ti sei divertita?
-Che ti frega?
Lo interrompo mentre mi aggiusto i capelli.
-Bah io volevo solo sapere. Visto la figuraccia di ieri voglio almeno sapere se ieri la tua serata è stata interessante. Non ci credo hai scavalcato un muro e poi sei pure cascata. Certo che sei una tipa strana.
-Ma taci. La colpa è solo tua. Se tu e i tuoi amici non mi aveste puntato quelle luci su di me, non sarei cascata. O meglio ancora, se ieri tu mi avessi presa sul serio quando dicevo che avevo bisogno di un permesso non avrei fatta quella cazzata lì. Ma no, non ti andava di dirmi che avevo capito male e che potevo uscire tranquillamente. Tu credevi che stessi flirtando con te.
Scoppia in una risata. Oh è così irritante quella sua risata.
-Dolcezza credevo davvero che ci stessi provando, non è colpa mia.
-Si come vuoi.
Chiudo l’anta e mi metto le air force.
-Allora tornando a ieri, alla fine hai visto questo Zayn?
Mi blocco.
-Senti ho fame andiamo alla mensa e chiudi quella bocca.
Ci mancava solo che mi ricordasse lui.
Ieri sera aveva praticamente dato buca all’intera comitiva e la cosa strana è che Jace mi aveva detto che il pomeriggio era pure passato a dire che ci sarebbe stato, e poi mi ha detto che gli ha inviato un messaggio in cui diceva  è stato bloccato da un suo professore a scuola ieri sera.
La maggior parte delle volte questa scuola che frequentava mi stava sul cazzo. Mi aveva detto che frequentava questa scuola privata un po’ rigida e che quindi molte volte non veniva agli incontri della comitiva per questo.
Per me erano cazzate. Dai un professore che ti blocca il sabato sera a scuola? E poi per quale motivo?
Dai era sicuramente una scusa, Zayn mi nascondeva qualcosa.
-Mh da un tratto sembri nervosa e cerchi di evitare la domanda.
Sgrano gli occhi ma cerco di non darlo a vedere.
Apro la porta ed usciamo. Poi chiudo a chiave la mia stanza.
Iniziamo a camminare.
-E non mi stai più rispondendo. Anzi direi pure che mi stai ignorando, come se non mi stessi sentendo, come se stessi fingendo di non sentirmi.
-Senti stai zitto, ieri sera mi sono divertita un mondo con i miei amici.
Dico un po’ alterata per la situazione.
-Okay, questo Zayn o te lo sei inventato o ieri sera ovunque tu sia andata ti ha dato buca.
Afferma.
-Cazzo sei più sveglio di quel che sembri.
Sussurro. Ma lui lo ha sentito ugualmente visto che mi da una piccola spinta.
-Ehi ti ho sentita.
Sbuffo.
Arriviamo alla mensa.
La prima cosa che noto è l’ochetta rossa, che già di prima mattina aveva un trucco pesante, appena mi vede entrare con Louis mi incenerisce.
-Mh vabbè… Allora ti siedi con me principessa? Sto al tavolo dei più fighi.
Fa una faccia come potrei definire, orgogliosa?
-Tomlinson, per quanto il tuo invito mi lusinghi, soprattutto perché fatto da te, credo che non accetterò. La tua ragazza mi sta mandando occhiatacce da quando sono arrivata, quindi passo.
Dico sorpassandolo e andando a prendere un vassoio.
Lui mi segue.
-Cosa? Vanessa? Ma che dici lei non è la mia ragazza.
-Oh così l’oca si chiama Vanessa.
Dico fermandomi davanti a lui e guardandolo seria.
-Sul serio, non è la mia ragazza, ma ha una cotta per me da un po’ e forse le da fastidio che stiamo insieme. Ma non c’è niente fra noi. Dai non ti farà niente. Vieni a sederti nel nostro tavolo.
Si giustifica. Ridacchio.
-Senti non mi interessa se mi fa qualcosa o no, ma mi irrita il modo in cui mi incenerisce con lo sguardo quindi no. Mi siederò da un’altra parte. Ma grazie lo stesso.
Lo sorpasso. Quando insiste con me è così irritante.
-E se mangiassimo fuori nel cortile? Principessa prendiamo la colazione e poi mangiamo lì? Dai tanto lo so che non vedi l’ora di stare di nuovo da sola con me.
Mi sorride. Sbuffo.
-Smettila di provarci. E quel principessa, ti prego non lo ripetere.
Brontolo.
-Come non ti piace il soprannome ‘principessa’?
-No.
Dico secca.
-Bene aggiudicato il soprannome principessa.
Sorride. Io sbuffo e gli passo un vassoio.
-Ti piace proprio irritarmi eh?
-Qualcosa del genere.
Sogghigna.
Prendiamo la colazione e poi mi dirigo in un tavolo vuoto. Lui si affretta a raggiungermi.
-Dai vieni usciamo da qui.
-Come scusa? Credevo che avessi capito. Noi non faremo colazione insieme. Dai vattene al tuo tavolo dei ‘fighi’.
Lo imito.
-Piccola usciamo, andiamo a mangiare fuori nel prato del cortile. Dai.
Riprova.
Stavo per rifiutare nuovamente quando dei tacchi si avvicinano e mi precedono.
-Dai lou lasciala stare, non vedi che non vuole. Ora lasciamola sola nel suo bel tavolo vuoto e vieni a mangiare con noi, ti ho tenuto il posto amore.
La rossa appoggia un braccio sulla sua spalla e gli bacia una guancia.
Troia.
-Stranamente ho voglia di mangiare fuori ora, Tomlinson forza usciamo.
Ordino.
Louis ridacchia e la rossa rimane stupita. Io le sorrido falsamente e mi dirigo verso l’uscita con Louis.
-Ciao tesoro.
Le grido quando siamo lontani da lei.
Lei caccia un urlo.
Io e Louis ridiamo.
 
 
 
P.O.V. Zayn
 
Torno dal bagno e mi siedo nel mio posto.
Addento un toast.
-Zayn non puoi capire cosa ti sei perso.
Mi informa Kurt appena bevo un sorso di succo.
 A lui piacevano i ragazzi, non le ragazze ed era un malato del gossip sulla scuola.
Sapeva sempre tutto di tutti qui.
-Non mi dire. Cosa mi sono perso?
Chiedo con finto entusiasmo. Oggi ero proprio poco attivo.
-La nuova ragazza è una bomba.
Lo precede Harry, roteo gli occhi.
-Dov’è? Voglio vedere anchio questa bomba.
Dico imitando la voce dio Harry, che mi fulmina con lo sguardo. Rido.
-E’ scomparsa poco fa con Tomlinson.
Dice annoiato Harry.
-Si a quanto pare alla regina Jones non va a genio la nuova visto che Tomlinson le sta addosso. E ora per stare lontano dalla queen stanno facendo colazione fuori nel cortile insieme aw.
Aggiunge Kurt da bravo pettegolo accompagnato da un piccolo urletto d’entusiasmo.
-Immagina la faccia della Jones quando ha visto che Tomlinson invece di andarsi a sedere a loro tavolo è uscito con la nuova. Ha cacciato un grido per la rabbia.
-Oh ecco cos’era quel che ho sentito in bagno.
Dico. In effetti avevo sentito un urletto.
-Comunque sia oggi esco.
-Dove vai di bello?
Mi chiede Kurt.
-Devo andare dai soliti.
Dico vago.
-O meglio da Madison.
Corregge Harry. Sorrido.
-Amico quella ragazza ti rovinerà non le andare indietro, la vostra storia è impossibile. Tu sei ricco ora e lei continua ad essere povera. Amico è tempo perso.
-Sta zitto.
Non era certo lui quello che mi doveva dire com’era la situazione.
Certo ancora non le avevo detto che i miei non avrebbero mai accettato una relazione fra di noi visto che lei era povera ed era questo il motivo per cui ancora non avevamo iniziato una relazione.
Ma certo non avrei smesso di pensare a lei.
-Amico sei un caso perso.
Sorride scuotendo la testa.
-E poi me la presenterai mai questa Madison?
Sorrido.
-Certo, un giorno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
HEIIIIIIIIII!
Ed ecco il terzo capitolo ye!
Questo capitolo diciamo che spiega un po’ la loro vita ma vabbè, spero vi sia piaciuto comunque lol
Se notate c’è questo Kurt che sarebbe il Kurt di ‘Glee’ lo adoro troppo aw.
Ringrazio nuvoladidrago per il supporto che sta dimostrando per la storia, ti adoro aw e anche per i lettori silenziosi che nonostante siano silenziosi seguono la storia.
Ditemi con una recensione cosa ne pensate. Al prossimo capitolo!
Baci, Shannon xx                      
 
   
 
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