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Autore: itsharrysharibo    01/08/2014    5 recensioni
Durante il party di benvenuto dell'Alnwick College una studentessa scompare misteriosamente. Otto giovani metteranno a repentaglio la loro vita per scoprire cosa è capitato alla ragazza. Le loro vite cambieranno per sempre e i loro segreti più nascosti potrebbero essere svelati completamente.
Genere: Drammatico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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THREE
SHOCK
 

 
Le risate riempivano il crepuscolo, che ormai si stava spegnendo. Alcuni studenti accesero le candele, infilate dentro vecchi vasetti per conserve.
Amy avvertiva l’effetto dell’alcool ma, a differenza di quanto aveva ipotizzato, non si era presa un sbronza triste, era sempre più rilassata.
Si voltò verso il Lake Mirror. Harry sedeva in un punto vicino alla riva del lago, solo. Più in là, Niall filmava due ragazze che si abbracciavano.
Amy lo vide fare una panoramica del lago, come se volesse immortalare tutto il panorama. Non avrebbe mai immaginato che fosse interessato alle riprese della natura.
D’un tratto si sentì a disagio. Qualcuno la osservava. Girò la testa a sinistra.
Louis, appoggiato a un albero sotto la veranda. Le si accapponò la pelle.
Avrebbe voluto correre via, dovette fare un grosso sforzo per trattenersi.
Sollevata, vide tornare Gae. L’allegria di quella ragazza era la terapia più efficace contro le occhiate di Louis.
Lei si lasciò cadere accanto a Amy e, per un attimo, si appoggiarono l’una all’altra.
Amy, tuttavia, era ancora a disagio. Si girò verso Louis, sperando che se ne fosse andato.
Ma no, continuò a guardarla. Rabbrividì.
<< Hai freddo? >> Gae estrasse dalla sua borsa un piccolo cardigan e glielo porse.
<< Grazie. >> Lo prese e se lo avvolse intorno al corpo, ma sapeva che i brividi non erano affatto dovuti al freddo.
Anzi, forse era ancora più afoso di prima. Zayn aveva ragione: sarebbe scoppiato un temporale.
Amy scrutò il cielo sempre più scuro. Nuvole nere arrivavano da est sopra le vette delle montagne. I ghiacciai del Ghost non erano più visibili.
<< Credo che abbiano in mente qualcosa. >> disse Gae.
<< Chi? >>
<< Quelli dell’ultimo anno. >>
In effetti la musica cessò e la folla fu percorsa da un fremito. I ragazzi si guardarono, confusi.
Un tipo con i capelli neri scavalcò la postazione del deejay e atterrò a pochi metri dalle ragazze.
Non più alto di Amy, era incredibilmente magro e pallido e indossava una sciarpa bianca.
Il resto dei ragazzi si avvicinò, per osservare meglio quello che stava succedendo.
Amy guardò le sue compagne di stanza con aria interrogativa. << Chi è quello? >>
<< Tom. E’ all’ultimo anno, si dice che si sia iscritto a legge. >> rispose Alice mantenendo lo sguardo sul ragazzo.
<< Che cosa vuole fare? >>
<< Non ne ho idea. >>
Tom si avvicinò a un vecchio bidone di latta con la scritta VETRO e vi salì sopra. << Beh gente, non vi state annoiando? >>
<< Sì! >> risposero il resto degli studenti in coro.
<< Che cosa ne direste di un piccolo spettacolo? >> La risposta venne accolta da una serie di acclamazioni.
<< Allora fate attenzione! >>
Due studenti, anche loro dell’ultimo anno, si avvicinarono a Tom mentre un altro ragazzo prese posto alla console e fece partire una base hip hop.
I tre ragazzi iniziarono a muoversi imitando alcune mosse di break dance. I ragazzi erano sicuri di non aver mai visto nessuno muoversi in modo così fluido e pulito.
Alcuni studenti iniziarono ad esultare, Gae urlò divertita, Rose applaudiva sorridente e Louis batteva il piede a tempo di musica, come se avesse voluto prendere parte al balletto.
La musica si fermò e i tre ragazzi fecero un inchino. Prima che gli studenti applaudissero, risuonò un urlo.
Echeggiò sopra il lago, forte e disperato. Ai ragazzi si raggelò il sangue nelle vene.
Per un secondo regnò la quiete, un silenzio confuso in cui tutti ascoltarono il lungo grido che risuonava tra i monti.
Tom corse giù dal bidone e iniziò a correre verso il pontile seguito dal resto degli studenti.
Le assi rimbombavano sotto i loro piedi, per un attimo sembrarono spezzarsi non riuscendo a sopportare il peso di tutta la folla che si era creata.
<< E’ successo qualcosa! >> anche Zayn iniziò a seguire gli altri.
Amy si sedette in uno dei divanetti, chiuse gli occhi e non si mosse. Sentì tutta la paura passarle per ogni vena del corpo.
Alice rimase a fissare il lago. E’ morto, le aveva detto Harry.
La sua voce non era forse velata di nostalgia? Un urlo le vibrò nelle orecchie.
Gae e Rose seguirono Zayn verso il pontile cercando di farsi spazio tra gli studenti per raggiungere le prime file trovando Niall con la sua telecamera.
Louis se ne andò e iniziò a correre nella direzione di Amy che aveva ancora gli occhi chiusi e si teneva i capelli con le mani. << Amy! Amy, mi senti? Cosa fai qui seduta? Harry si è buttato in acqua! Amy, devi aiutarci! Tuo fratello sa nuotare? Amy! >>
Louis e Alice guardavano la ragazza che aveva aperto gli occhi e sembrava metabolizzare quello che le aveva detto il ragazzo.
Harry se la cavava a nuotare, ma aveva sempre odiato a morte le gare cui lo sfidava suo padre. << E’… Detesta l’acqua! >> iniziò a tremare.
Louis le afferrò il polso e la costrinse a seguirlo verso il lago mentre Alice gli stava dietro a ruota.
Quando si avvicinarono la figura di Harry che nuotava nelle acque del lago si era fatta più nitida. Amy continuava a rimanere immobile.
<< Credo stia nuotando verso il Green Eye. >> urlò una ragazza.
<< Il Green Eye? >> Louis si girò dubbioso verso Alice.
<< E’ il punto sotto la Salomon Rock. – fu la risposta frettolosa della ragazza – A volte, nelle giornate limpide, si vede un cerchio verde in acqua. >>
Salomon Rock, la roccia di Salomone. Che nome bizzarro, pensò Alice.
<< Amy! –Louis  continuò a richiamare la mora. – Che cosa diavolo ti prende? Si tratta di tuo fratello! Se non ci aiuti, annegherà! >>
Sembrò quasi come se si fosse risvegliata, si liberò dalla presa del ragazzo e iniziò a infilarsi in mezzo alla folla che la fissava.
I volti mostravano reazioni differenti, che andavano dal puro orrore alla curiosità morbosa.
Un lieve brusio, sconcerto e terrore su tutti i visi. Alcuni sorridevano.
Un lampo squarciò il cielo. Una linea bianca e sgangherata che si diresse come una freccia verso il minuscolo puntino rosso del lago.
Verso Harry, le cui braccia esili solcavano l’acqua mentre la sua figura gracile si dirigeva verso la Salomon Rock.
Louis raggiunse Amy cercando di farsi spazio fra la calca. << Che cosa diavolo si è messo in testa? Lì non c’è una riva vera e propria, solo una stretta strisca sassosa, non più larga di uno o due metri. Poi inizia la parete roccia, così ripida che è quasi impossibile arrampicarsi! Non ce la farà mai a salire. >>
<< Non preoccuparti, Amy. – Rose comparve al suo fianco e le strinse la mano – Il college ha sicuramente una motovedetta. Mr. Payne sta già chiamando la sicurezza.  >>
Il temporale era ancora lontano, ma il cielo sopra il ghiacciaio era nero come se fosse già notte. Il vento era aumentato e il lago era tutt’altro che calmo.
Le raffiche sferzavano l’acqua e spingevano le onde verso la sponda. La velocità e la furia con cui cambiava il tempo erano inquietanti.
Calò il silenzio. Solo Gae singhiozzava come un’isterica, gridando: << E’ impazzito. E’ uscito di senno! >>
Gae vide la testa di Harry che spuntava dall’acqua; sentiva letteralmente il respiro affannoso di Harry.
Amy si chinò per togliersi le scarpe. << Harry, tieni duro! >> si levò il cardigan, quindi si posizionò sul bordo e sollevò le braccia.
<< No, Amy! Non farlo! >> Alice e Rose le si pararono davanti e le presero le spalle.
<< Lasciatemi! Devo… Non ha abbastanza forza, lo vedete anche voi! Non può farcela! >>
Le tavole erano umide, scivolose e gelate, ma Amy le ignorò. Spostò Rose e fece per tuffarsi quando qualcuno la trattenne per la vita tirandola poi indietro.
Zayn aveva uno sguardo deciso. << Non conosci il lago! >>
Prima che tutti potessero rendersene conto, lui si tuffò e seguì Harry con bracciate rapide e vigorose.
<< Zayn lo raggiungerà subito. >> Rose riprese la mano di Amy. Tremava, era pallida come un cencio e aveva un’espressione spaventata e comprensiva.
Zayn raggiunse Harry più rapidamente di quanto Amy avesse potuto ritenere possibile. Sebbene le onde lo ostacolassero, a ogni bracciata era sempre più vicino.
Oramai Zayn era distante solo una cinquantina di metri. Dalla folla si sentì un urlo quando una possente onda catturò Harry e lo spinse sott’acqua.
Negli ultimi minuti il lago era completamente cambiato. Pareva quasi accanirsi con tutte le sue forse contro i due essere umani che avevano osato sfidarlo.
Trascorse un’eternità prima che Harry riemergesse. Trasse un profondo respiro, sbatté le braccia, finì sott’acqua per la seconda volta, ma continuò a dirigersi verso la roccia.
<< Non mollare, Zayn! Sei un mito! >> gridò un ragazzo dietro di loro.
Solo pochi metri separavano i due. Tutti tirarono un sospiro di sollievo quando Zayn toccò la spalla di Harry.
Furono inghiottiti dalla stessa onda e non ricomparvero per molto tempo.
<< Mio Dio, annegheranno! >> I singhiozzi isterici di Gae esasperavano il resto del gruppo.
<< Eccoli! Calmati Gae, Zayn lo salverà. >> la voce vellutata di Rose si fece risentire.
Tuttavia non calmò la bionda. << Che cosa fanno? Devono tornare indietro. Zayn! Zayn, siamo qui! >>
<< Credo che lo sappia. >> ringhiò Louis.
Invece di tornare al pontile, Zayn trascinò Harry verso la parete rocciosa, nel punto che prima qualcuno aveva chiamato Green Eye.
Prima che l’onda successiva potesse inghiottirli raggiunsero la riva, o meglio, la piccola porzione di pietra che spuntava dal lago.
<< Che Dio si ringraziato! Sono al sicuro. >> Gae aveva una sfumatura strana nella voce, come se fosse delusa.
<< Ti sbagli. >> mormorò Louis.
<< Perché non tornano? >> Ora il nervosismo si percepiva anche nella voce di Rose.
<< Il Lake Mirror è maledettamente insidioso – spiegò Louis a denti stretti – Là sotto ci sono strane correnti che nessuno sa spiegare. >> Sembrava trattenesse il fiato.
<< Coraggio, amico. >> sussurrò Niall.
L’ultima cosa che vide Amy prima di coprirsi gli occhi fu Zayn che stringeva la mano di Harry mentre cercava di aggrapparsi alla sporgenza.
<< Moriranno! – strillò Gae – Voglio tornare subito al college! >>
Amy sentì uno schiocco sonoro. Aprì gli occhi e vide Gae che si teneva la guancia mentre osservava Louis, truce.
<< Chiudi il becco! Altrimenti non rispondo di me. >> sibilò il ragazzo.
L’acqua agitata dal vento continuava ad abbattersi sui due ragazzi, che non erano ancora riusciti a issarsi sulla lastra di pietra sotto la dorsale rocciosa.
Se non altro, da lontano, sembrava che fossero entrambi aggrappati alla sporgenza.
Tuttavia l’oscurità s’infittiva di minuto in minuto. Di lì a poco sarebbe stato buio pesto.
<< Che fine ha fatto quella maledetta barca della sicurezza? – domandò disperatamente Rose – Dovrebbe essere già qui. >>
Comparve Tom. Aveva i capelli incollati alla fronte ed era senza fiato. Dietro di lui c’era Mrs. Benson, pallidissima, madida di sudore e intenta a giocherellare nervosamente con il pullover. << Liam sta facendo del suo meglio. >>
Niall scrollò il capo. << Ma dobbiamo intervenire subito. >>
Rose scrutò la riva. << Come si arriva alla roccia da qui? >>
Tom rifletté per un istante. << Non seguendo la sponda, è troppo ripida. E tagliando per il bosco occorre almeno un quarto d’ora. >>
<< Non importa. – Louis raddrizzò le spalle – Chissà se con queste onde si può usare la barca. Dalla roccia possiamo almeno tentare di avvicinarci a quei due e tirarli fuori dell’acqua prima che l’acqua impazzisca ancora di più. >> Indicò il Green Eye e Amy capì che non avevano altra scelta.
Il vento, ora più impetuoso, spazzava la superficie del lago a velocità incredibile, sollevando onde sempre più violente. Harry e Zayn non avrebbero resistito a lungo, quando Liam sarebbe riuscito a trovare quella maledetta barca sarebbe stato troppo tardi.
Tom lanciò uno sguardo a Mrs. Benson. << Non permetterò che degli studenti compiano un’idea così folle. >> disse la donna.
<< Altri due ragazzi stanno rischiando la vita, non c’è altra soluzione. >> si intromise Niall.
Mrs. Benson continuò a guardarli ancora perplessa e indecisa sul da farsi.
<< Che cosa stiamo aspettando? >> urlò Amy dalla disperazione.
<< Chi vi accompagnerà? Non conoscete la strada. >> continuò la professoressa cercando di farli ragionare.
<< Lo farò io. >> Tutti si girarono a guardare Alice, che li osservava seria.
<< Puoi farlo? >> domandò Louis sorpreso.
La ragazza annuì e i ragazzi riportarono la loro attenzione su Mrs. Benson. << Okay! Nella rimessa ci sono delle corde, prendetele. Io aspetto Liam. >>
<< Niall, mi serve la tua torcia. >> disse Louis tendendo la mano impaziente e l’altro gli consegnò la pila.
<< Dobbiamo assolutamente portare giacche e maglioni asciutti per riscaldarli. – disse Rose – Ce ne occupiamo io, Niall e Gae. >>
<< Sbrighiamoci! – poi, abbassando la voce, Louis sussurrò ad Amy – Ti prometto che non gli succederà niente. >>
Quella frase non sembrò rassicurante, quasi piuttosto una supplica. Amy ebbe la sensazione che Louis avrebbe voluto aggiungere qualcos’altro, ma s’incamminò dietro Alice, che era già partita.
 
Fu come attraversare l’inferno, un inferno che Amy non temeva più perché ci era già stata molto tempo prima.
Non sapeva da quanto camminassero nel bosco. Il cielo scintillava di un irreale grigio giallognolo, più minaccioso dell’oscurità assoluta.
Amy non riusciva quasi più a distinguere Louis e Alice. Udiva solo il loro respiro affannoso, i loro passi, lo schiocco dei rami calpestati e i sassi che rotolavano via.
<< Fermi! Credo sia lì davanti! >> gridò Louis.
Amy girò la testa e guardò verso la parete rocciosa che s’innalzava a ameno venti metri da loro.
Alice si voltò, con la fronte sudata e i capelli rilegati in una coda. << Hai ragione, Louis. Quella è la Salomon Rock, ma prima dobbiamo salire. In cima c’è un sentiero che scende fino all’acqua. >> la ragazza continuò a camminare seguita dagli altri due.
<< Come mai sai tutte queste cose? >> domandò Louis sospettoso.
Alice lo guardò per un secondo con la coda dell’occhio e poi allungò il passo. << Zitto e cammina. >> Louis venne messo a tacere.
Un lampo squarciò il cielo nero. Alice si arrestò.
 
ATTENZIONE!
PERICOLO DI MORTE
 
Il cartello rosso pendeva da un albero ai piedi di una stretta cresta che risaliva la dorsale. Dalle nuvole s’irradiarono fulmini seghettati.
<< Andiamo. >> Louis iniziò a scalare la parete.
Amy lo seguì, spinta dall’adrenalina che le infondeva nuove energie. Salì passo dopo passo, facendo strada a Alice.
Continuò ad avanzare, aiutandosi con le mani. Dopo pochi metri aveva il fiato corto.
Non aveva importanza, doveva andare avanti.
Le sembrò di aver impiegato un’eternità ma, una volta in cima, non poté riposarsi perché si lanciarono subito lungo il crinale.
Finalmente lei e Louis raggiunsero l’estremità della dorsale che, nella parte anteriore, era appuntita come la punta di una nave.
Si fermarono per un secondo a osservare il lugubre panorama che si estendeva davanti a loro, sotto un cielo spaventoso come un buio paesaggio vulcanico.
<< Mio Dio! >>
<< Che cosa c’è? >>
Fino a quel momento non era ancora caduta una goccia di pioggia, ma il livello dell’acqua era salito.
<< La marea si sta alzando o sbaglio? E non li vedo più. >> urlò.
<< Nemmeno io. – Louis appoggiò le mani sulle ginocchia e riprese fiato – Oh, merda! La parete scende quasi in verticale. Non arriverò mai vivo laggiù. >>
Amy lo fissò. Voleva veramente piantarla in asso? L’aveva trascinata fin là e ora non voleva più aiutarla?
<< Allora vattene! Vattene e basta, lo faccio da sola. Non ho bisogno di te, non ho bisogno di nessuno! >>
Louis si voltò. << Qui non si tratta solo di te o di quello svitato di tuo fratello, okay? Zayn ha rischiato la vita per Harry. >>
<< Basta! – Alice si avvicinò al bordo – Vi ho detto che c’è un sentiero. >>
Le onde continuavano ad alzarsi e a investire lo spiazzo roccioso, che ora si distingueva vagamente.
<< Non ci sono più. – urlò Amy – L’acqua li ha trascinati via! >>
<< No. – replicò Alice, calma – Vedo qualcosa. Lì c’è qualcuno. Scendo, l’ho già fatto altre volte. >>
<< Vengo anch’io >> Amy aveva parlato in tono così deciso che nessuno osò contraddirla.
<< Fammi andare per prima. Ed è meglio che t’imbracchiamo. La parete è maledettamente liscia e scivolosa! Se non trovi appigli, Louis ti terrà da sopra. Louis, dammi la torcia. >> disse Alice.
<< Vengo anch’io! >> protestò lui.
<< Scordatelo! Sei l’unico abbastanza forte per tirarci su con la fune. >> ribatté Alice, perentoria.
I fulmini, che si susseguivano a intervalli sempre più brevi, illuminarono per pochi secondi il volto del ragazzo, che guardò Alice ed esitò.
<< Abbiamo bisogno di te qui. – il ragazzo annuì rassegnato – Dai andiamo. >> Alice trascinò via Amy e scomparve nelle tenebre.
Louis annodò la corda intorno alla vita di Amy. Lei stava per voltarsi, quando il ragazzo le prese la mano per un istante. << Mi dispiace di averti sbraitato addosso. – Amy lo udiva a malapena – Non era mia intenzione, Fidati, ti terrò forte. >>
Qualcosa negli occhi di lui la indusse a crederci. Annuì in silenzio. Quindi si girò e seguì Alice.
Le sue mani si aggrapparono al bordo roccioso, il piede destro oscillò nell’aria. Amy si sentì pervadere dal panico finché non trovò il primo gradino. 
Tremando come una foglia, cercò un appiglio, poi i suoi piedi si orientarono da soli nell’oscurità.
Scese sporgenza dopo sporgenza, per tranquillizzarsi contava e dopo ogni passo ispirava ed espirava, sentendo l’aria che entrava ed usciva dalla gabbia toracica.
Quindi arrivò. Mentre i suoi piedi cercavano a tentoni un appoggio sulla superficie bagnata e scivolosa, premette la schiena contro la parete, faticando a tenersi in equilibrio per via del vento.
La tempesta imperversava e l’unica luce era la torcia tra le mani di Alice.
<< Li vedi? >> gridò.
<< Si, qui c’è qualcuno. >> Alice illuminò una figura immobile stesa per terra, con le gambe in acqua.
Amy strillò. Raggiunse il ragazzo con un balzo, era suo fratello.
Alice si chinò su di lui. << Tutto a posto, sento il polso. >> dichiarò sollevata.
<< E Zayn? Dov’è Zayn? >>
<< Zayn? >>
Amy sentì il panico nel tono di Alice che si chinò di nuovo vicino ad Harry. << Harry, mi senti? Dov’è Zayn? Ha mollato la presa? Non è riuscito a salire sulla roccia? >>
<< Zayn… sta cercando… la troverà, si è tuffato di nuovo. >>
<< Stupido idiota! >> la voce di Alice era piena di paura.
Sopra il lago balenò un lampo accecante, seguito immediatamente da un tuono. Le onde erano sempre più furibonde e, d’un tratto, un’immensa massa d’acqua si franse sullo spiazzo, spingendo indietro Amy.
La ragazza si aggrappò istintivamente al fratello e andarono a sbattere insieme contro la parete.
Dentro di lei, la rabbia esplose repentina e inattesa come l’assalto dell’onda. << Harry, ti ha dato di volta il cervello, per caso? Come ti è venuto in mente di tuffarti?  Se ora Zayn… >> la sua voce sfumò.
<< Dovevo aiutarla! >> sussurrò lui.
<< Come? Che cosa stai dicendo? >>
<< C’è una ragazza in acqua. L’ho vista buttarsi. >>
<< Di cosa diavolo parli? >>
<< Della ragazza! >> ansimò Harry.
<< Ma quale ragazza? >>
Lui annuì debolmente.
<< Ehi, che cosa ti frulla in testa? Sei impazzito? Che cosa cavolo ti prende? >> Le s’incrinò la voce.
Avrebbe voluto riempirlo di pugni, mentre lui sgranava gli occhi per lo shock. Era terrorizzato.
Il corpo di Amy scoppiava di adrenalina. Nemmeno la nuova ondata che la investì bastò a calmarla.
La sua collera era ad un livello tale da mandare in tilt qualsiasi strumento di misurazione.
Alice le afferrò il braccio. << Smettila! Non puoi farci niente! E’ traumatizzato. E , se non lo portiamo su subito, si beccherà una polmonite. >> Quelle parole riuscirono a far ragionare Amy.
<< Ora basta – urlò Alice – Lo leghiamo alla fune e Louis lo tirerà su. >>
<< No! Devo… aspettare Zayn. Gliel’ho promesso. >> mormorò Harry.
D’un tratto udirono delle grida dall’alto. << Alice, Amy, li avete trovati? E’ tutto a posto? >>
Le ragazze tentarono di distinguere qualcosa nelle tenebre, ma vedeva solo la roccia nuda.
Era Liam? Aveva finalmente trovato i soccorsi?
<< Zayn è ancora nel lago. Che fine ha fatto la barca? >> chiese Alice.
Un tuono assordante inghiottì quasi totalmente la risposta. << Temporale… troppo tempo! >> furono le uniche parole che le ragazze compresero.
Ebbero quasi l’impressione che qualcosa si spezzasse dentro di loro. L’ultimo barlume di speranza che gli era rimasto.
Poi fu come se il cielo esplodesse. Le nuvole si ammassarono quasi si precipitassero per l’ultimo attacco.
L’acqua era nera come petrolio. Diversi lampi balenarono sopra il lago e scorsero una figura che affiorava in superficie.
Era Zayn!
Al chiarire dei fulmini, pareva che il suo corpo avesse preso fuoco e stesse per essere divorato dalle fiamme.




Buon venerdì a tutte. Cavolo siamo già ad agosto, odio come passa velocemente il tempo d'estate. Non vedevo l'ora di postare questo capitolo, finora è uno dei miei preferiti. Vi ho colpito abbastanza? So che nella realtà Zayn non sa nuotare, ma come ho già ribadito in questa storia i ragazzi hanno caratteri molto differenti dalla realtà. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che continuiate a recensire. Voglio scusarmi se non rispondo, ma non ne ho proprio il tempo però leggo tutto quello che mi scrivete. Un' ultima cosa, stavo pensando di creare un profilo di ask dedicato al mio profilo di Efp in modo che voi possiate farmi delle domande riguardante la storia se volete. Che ve ne pare?



 
FOUR
PROMISE


<< Pensavo che dopo quello che è successo questa sera non saresti venuta. >>

 

 
 
  
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