Lo so…lo so…lo so…lo
so…
SONO IN RITARDO!!!!!!!!!!!!!(non
uccidetemi…please…T-T…)
È che ho avuto gli esami e non sono proprio riuscita a
postare prima. (chiedo umilmente
perdono!!!!!!!!!!!!!!!!!)
Ora però è meglio che la smetta di cianciare e vo lasci alla storia.
Baci…Baci…Rain!!!
5. Questa sono IO!
Ma quello non era ancora il momento della
tranquillità, ci sarebbe voluto ancora uno sforzo, probabilmente
l’ultimo, per ottenere quella pace tanto desiderata.
Ma nel frattempo la confusione regnava sovrana tra
quelle mura impregnate di mille e più ricordi.
“ Uffa…!”
si lamentò Bulma con un sospiro rassegnato. “ Ma quando
impareranno che ‘sto casino non lo si fa nel bel
mezzo di un quartiere in cui abitano anche bambini.”
Sia Videl che Gohan risero a quelle parole che, nel profondo, celavano una
sincera contentezza per quei momenti che, nonostante il passare degli anni, non
sparivano mai.
“
Allora…perché siete qui?” chiese la padrona di casa
guardando i due coniugi che le stavano seduti davanti.
Videl sospirò posando
sul tavolino la tazza di caffé. “ Bulma…avremmo bisogno del
tuo aiuto.” Ammise a mezza voce abbassando gli occhi.
La donna, esperta nel
cogliere le piccolezze nelle persone, captò subito la nota di
disperazione e amarezza nella voce della ragazza che le stava davanti, e nei
suoi occhi vide la paura di qualcosa, forse una richiesta, che aveva paura di
fare.
“ Immagino sia successo
qualcosa di grave.” Disse chiudendo gli occhi e
incrociando le braccia al petto. “ Di cosa si tratta?”
“ Veramente non
è ancora successo nulla.” Obbiettò Gohan grattandosi la testa imbarazzato. “ Però
potrebbe succedere se noi…scegliessimo di agire…”
Anche lui era ansioso, ma nella sua voce c’era anche
speranza e un pizzico di felicità, cose che, invece, non erano presenti
in quella di Videl, così preoccupata e…e arrabbiata.
“ Se
noi scegliessimo di agire?” chiese Bulma con aria interrogativa. “
Noi chi?”
“ Tutti!” disse
Videl come se fosse la cosa più normale del mondo. “ Tutti quelli
che, in questi anni, hanno combattuto per la salvezza del nostro
pianeta…e non solo…!”
Bulma sapeva a chi si
riferiva: a loro, a tutti loro che, da quando l’avventura era iniziata,
avevano fatto quanto era in loro potere per far in modo che sulla Terra e in
tutto l’Universo regnasse finalmente la pace!
Quello che però non
capiva, era a cosa si stessero riferendo le due
persone che aveva davanti.
“ Ragazzi…io non
riesco a seguirvi.” Ammise con un sospirò
fissandoli negli occhi.
Videl respirò a fondo prima di parlare, ma la tranquillità che
tentava di ostentare era tradita dalle sue mani che si tormentavano tra di loro
come in una battaglia all’ultimo sangue.
“ Quello che stiamo
cercando di dire…o meglio…di fare è…” la voce le si spezzò in gola, e le ci volle tutta la sua
forza per continuare. “ Secondo noi…secondo me…è
possibile riportare Goku a casa!”
Chiuse con forza gli occhi
mentre suo marito le prendeva una mano e voltava lo
sguardo.
Bulma rimase basita, in
silenzio, per quelle che parvero ore.
La bocca
semiaperta, gli occhi spalancati, il respiro mozzo e la schiena rigida.
“ P-Puoi
ripetere…?” chiese incerta cercando la
voce per pronunciare quella frase.
“ Ho detto
che è possibile che Goku ritorni a casa.” Ripeté Videl
prendendo un po’ di coraggio e alzando leggermente la voce; Gohan le
strinse forte la mano e lei rispose a quel contatto così rassicurante.
“ Non stai scherzando,
vero?” chiese Bulma con lo sguardo basso e la voce flebile.
“ No!” disse la
ragazza decisa. “ Io credo che sia davvero possibile, ma per fare
ciò c’è bisogno di ricorrere a
qualche…sotterfugio…ecco…”
“ Sotterfugio?”
chiese l’altra mentre un piccolo sorrise le
incrinava le labbra.
“ Bè…non
ho trovato un termine più adatto dato che dovremmo svincolare un paio di
regole se, e dico se, decidiamo di provarci.”
Bulma guardò entrambi
i ragazzi prima di scoppiare a ridere: che storie!?
“ Vorrei proprio sapere
cosa vi passa per la mente!” ammise divertita da tutto quello che stava
succedendo.
“ Ad essere sincero
vorrei saperlo anch’io,” s’intromise
Gohan. “ ma Videl non me lo vuole dire.”
“ Ehi!” lo
richiamò lei con uno scappellotto scherzoso.
Bulma li guardò
divertita da quel comportamento da eterni ragazzi che avevano sempre avuto; le
sembrava ancora di vederli, come quand’erano sedicenni, a litigare su
questo o quello, con quella genuinità caratteristica dei ragazzi
adolescenti. E poi li aveva visti crescere, e
trasformarsi da ragazzini ingenui a genitori maturi e coscienti.
E aveva creduto che il Gohan e
Ora, invece, li vedeva ridere
e scherzare come a quei tempi, con un sorriso pieno di speranza sulle labbra e
gli occhi di nuovo invasi dal fuoco
dell’avventura.
Era proprio incredibile:
nonostante tutto quello che avevano vissuto, la voglia di nuove battaglie era
ancora forte dentro di loro e, sorprendendosene, anche lei si ritrovò a
fremere all’idea di quello che, n’era certa, si prospettava un nuovo viaggio tutti insieme!
Sospirò prima di
sorridere. “ E va bene.” disse allegra. “ Mi avete convinta.”
“ Davvero?”
chiesero in coro.
“ Si.”
Annuì lei. “ Non ho ancora idea di cosa abbiate
in mente, ma se servirà a riportare Goku tra noi allora sono pronta a
tutto.”
“ Grazie.” Le
disse Gohan strizzandole l’occhio. “ Ma
prima di dare inizio al tutto, c’è ancora una cosa che dovete
sapere. Potete venire sabato da noi?”
“ Anche
Trunks e Bra?”
“ Si, portali
pure.” Annuì lui. “ Devono sapere...”
“ Va bene.”
Bulma non aveva davvero idea
di cosa avessero in mente, e la cosa un po’ la
preoccupava, ma quando Videl, prima di andarsene, si voltò verso di lei
con gli occhi che luccicavano e un sorriso sulle labbra tutti i dubbi
passarono.
“ Grazie!”
E quel grazie era gia qualcosa. L’unica a cui avrebbe creduto.
@ + @ + @ + @
Quel sabato casa Son era un vero e proprio casino!
C’era tutti, da Junior
a Vegeta, da Chichi a Tensing; Pan e Bra rideva su
qualcosa, Crili chiacchierava tranquillamente con Goten, il Genio leggeva
giornalacci…al solito!
L’unica
cosa…stavano un po’ stretti tutti lì dentro!
“ Ehm…scusate se
v’interrompo ma…potremmo spostarci
fuori?” chiese Gohan richiamando l’attenzione dei presenti su di
se. “ Ho l’impressione che tra un po’ non ci staremo più qua dentro.”
Tutti annuirono e accettarono
la proposta uscendo sui prati che circondavano la casa..
- Gia meglio.- pensò
il padrone di casa una volta che tutti furono fuori.
“ Tesoro.” Il richiamo
di sua madre lo colse di sorpresa.
“ Cosa
c’è, mamma?”
“ Gohan, tesoro,
perché ci avete fatto venire tutti qui?” chiese la donna ansiosa.
“ È forse successo qualcosa?” aggiunse guardando apprensiva i figlio.
“ No, va tutto bene,
mamma.” La rassicurò lui, ma Chichi riuscì a cogliere nella
sua voce una nota di paura; per fortuna, a salvarlo, ci pensò Bulma che,
arrivando come un tornado, prese la donna e la portò lontano con la
scusa di chissà quale discorso.
Gohan, una
volta salvo, sospirò e si guardò intorno alla ricerca
della moglie che, inaspettatamente, era sparita quella mattina presto e non si
era più fatta viva.
“ Papà,
dov’è la mamma?” gli chiese Pan
come ad interpretare i suoi pensieri.
“ Vorrei saperlo
anch’io.” Disse guardando l’ora e iniziando a preoccuparsi.
Ma dove accidenti era finita????
@ + @ + @ + @
Videl guardò i suoi
amici ridere e parlare spensierati, senza sapere che di li
a qualche minuto gli sarebbe stata fatta una proposta interessante…ehm….assurda!!!
Nella sua mente i volti e le
voci si delineavano chiaramente, molto che più
che nella realtà; riusciva quasi a vederci meglio adesso che era lontana
che quando li aveva a pochi centimetri di distanza.
Improvvisamente qualcuno
piombò nei suoi pensieri disturbandoli.
“ Videl!” esclamò
la voce di suo marito. “ Allora eri qui?!”
La ragazza aprì gli
occhi e si voltò per incrociare lo sguardo preoccupato di Gohan.
Lo vide atterrare piano
sull’erba e fissarla intensamente.
“ Cosa
c’è?” gli chiese quando il suo viso
da preoccupato si fece perplesso.
“ I tuoi
occhi…” sussurrò lui allungando le dita verso le palpebre di lei. “ Hanno qualcosa di
diverso…”
Lei non rispose,
si limitò a sorridere e a chiudere nuovamente gli occhi prima di
sospirare.
“ È meglio se
torniamo.” Disse alla fine. “ Gli altri stanno iniziando ad
agitarsi.”
Gohan la guardò
sorpreso e lei fece spallucce.
“ Sono
incredibili.” Sussurrò sorridendo.
“ Cosa?”
“ I miei poteri.”
Spiegò alzando lo sguardo su di lui. “ Sono davvero incredibili.
Non avrei mai pensato di poter fare cose simili. Davvero!”
Gohan sospirò. “
Non so che poteri tu abbia, ma spero che tra questi ci sia quello di placare le
persone. I nostri ospiti sono abbastanza curiosi…arrabbiati…e se
non ci muoviamo…”
“ Messaggio
recepito!” e si alzò in volo senza dargli il tempo di fare o dire
nulla.
@ + @ + @ + @
Quando arrivarono, il prato davanti casa loro era gremito di
persone sorridenti e felici di essere nuovamente insieme. Sembrava che,
nonostante tutto quello ch’era successo, gli
animi dei loro amici fossero quelli di sempre: allegri e spensierati proprio
come quando li avevano conosciuti!
“
Ehm…scusate…” li richiamò Videl cercando di farsi
sentire, e quando ottenne l’attenzione generale sorrise a tutti. “
Grazie per essere venuti, davvero.”
I presenti si guardarono
l’un l’altro con fare sospettoso: da
quando Videl parlava a quel modo!?
“ Videl,
cara…è forse successo qualcosa?” le chiese Chichi facendo un
passo avanti.
“ No…”
disse la ragazza scuotendo la testa. “ No…o meglio: non ancora. Diciamo che potrebbe succedere qualcosa…ma questo
dipende dalla vostra risposta.”
“ Risposta?”
domandò Trunks alzando un sopracciglio. “ Videl…ma di cosa
stai parlando…?”
“ Il fatto è
che...” s’intromise Gohan. “ noi,
anzi, Videl…ha avuto un’idea.”
“ E in cosa
consisterebbe?” chiese Vegeta burbero.
“ Nel riportare a casa
Goku!” esclamò la ragazza preparandosi alla reazione generale che,
come si può ben immaginare, fu abbastanza comica oltre
tutto.
Le bocche spalancate, gli
occhi sbarrati, le mascelle per terra…e Chichi svenuta sul prato con accanto il padre che cercava di rianimarla.
“ Mamma…ma cosa
stai dicendo…?” le chiese Pan con voce
tremante.
“ La
verità.” E nella sua voce la
determinazione era tornata forte e chiara. “ Io e Gohan siamo andati al Palazzo del Supremo pochi giorni fa, come
Dende può testimoniare, e dopo essermi fatta mettere in contatto con Re
Kaio ho avuto la conferma che quello che ritenevo era possibile.
“ Sapevo…mi
ricordavo che in passato c’era stato un altro caso come quello do Goku, e questo qualcuno era tornato a
casa…ma dopo cent’anni.”
“ Tra
cent’anni?” fece Vegeta freddamente. “ Ti voglio solo
ricordare che tra cent’anni nessuno di noi sarà qui.”
“ Ma io non ho mica detto che dobbiamo aspettare cent’anni.” Disse amabilmente mentre gli occhi s’accendevano e
prendevano a brillare. “ C’è un modo per imbrogliare questa
regola, un sotterfugio, ed è proprio questo a questo che vorrei
ricorrere.”
“ E
sarebbe?” chiese il Genio.
“ Un popolo.”
Rispose lei semplicemente. “ Un popolo considerato l’alba di tutti
gli altri.” E Vegeta spalancò gli occhi
capendo di cosa stesse parlando. “ Il mio popolo!”
E quelle parole furono l’ultima goccia.
“ Mamma…”
la voce di Pan flebile ed insicura, le dette il colpo
di grazia.
“ Io non sono una Terrestre!”
Ok…ok…ok…
Non era proprio un granché come capitolo, però
è il meglio che sono riuscita a fare in questo
periodo incasinato; inoltre avevo detto che da questa capitolo sarebbe iniziata
l’azione, ma ho dovuto rimandarla ai prossimi capitoli a causa della
lunghezza che un capitolo rischiava di avere (15 pagine di Word per dirla
tutta…)
E per di più come capitolo non era altro che un riassunto
di tutto quello che era stato detto nei precedenti (almeno dal mio punto di
vista) e vi chiedo scusa anche per questo.
Spero proprio di riuscire ad essere più veloce
d’ora in poi, ma non prometto nulla.
Al prossimo capitolo e…un grazie di cuore a tutti che
hanno commentato e che continuano a seguirmi nonostante la mia incoerenza!!!
Baci…Baci…Rain!!!