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Autore: Kokky    09/09/2008    7 recensioni
Un mondo parallelo e antico, popolato da vampiri che si muovono nell'ombra e umani troppo ciechi sui nemici succhiasangue. L'esercito, i positivi e gli alchimisti sono gli unici che possono proteggere l'umanità da ciò che stanno bramando i vampiri...
Un'umana insicura. Due piccoli gemelli. Un vampiro infiltrato. Una squadra di soldati. Una signora gentile e un professore lunatico. Una bella vampira e il capo. Due Dannati. L'Imperatore e i suoi figli. Una dura vampira. E chi più ne ha più ne metta!
Di carne sul fuoco ce n'è abbastanza :)
Provare per credere!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Positive Blood' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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67 – L’unica scelta

 

Nella mente di Sofia si era formata un’immagine.

Un uomo di spalle, che camminava allontanandosi e che non si riusciva mai ad afferrare. Questo era suo padre, e il suo volto si era cancellato nel tempo. Tutto era addolcito dal passare degli anni.

Ma l’era rimasto quel senso di abbandono… la speranza e l’attesa si erano trasformate in veleno, l’odio aveva corroso i bei ricordi. I momenti passati insieme erano volati via; non riusciva più a ricordarsi la sua voce, i suoi gesti, il suo modo di fare. Eppure era certa che, se l’avesse incontrato per strada, l’avrebbe riconosciuto fra la folla. Era l’istinto.

La sua paura più grande era rimanere sola. Cercava di piacere a tutti, perché così non l’avrebbero abbandonata. Provava, sorrideva, alla fine viveva di attaccamento. Per questo aveva deciso di lasciar perdere tutto e di seguire Adam, qualunque cosa gli avrebbe proposto.

Lui l’aveva baciata lo stesso. Aveva visto la paura, l’odio, i sentimenti di Sofia, eppure aveva desiderato il suo cuore.

E questo bastava più di qualunque altra cosa.

Superava l’affetto, l’amicizia, l’amore.

Era qualcosa di diverso. Sofia l’aveva capito, aveva scorto quel che era rimasto dell’animo di Adam, della sua umanità.

Ciò era tutto.

 

 

Rupert e Ryan guardarono scettici la loro nuova sistemazione. Stavano in una stanza con tre letti, come quella di prima, e avevano un compagno. O meglio, una compagna.

A quanto pare erano ancora troppo piccoli e i vampiri non pensavano male, cioè se ne fregavano altamente se una bimba – visto che non c’erano più camere di sole ragazzine – finiva con due gemelli di otto anni.

Rupert e Ryan si erano appollaiati sul loro letto a castello, uno sopra e uno sotto, e ora la guardavano fisso con puro disprezzo.

Rupert, che stava sotto, decise che era giusto chiederle il nome. « Come ti chiami? » domandò senza neanche presentarsi.

La bimba piegò la testa color grano maturo di lato, indispettita. « È buona educazione dire prima il proprio nome e poi chiedere all’altro il suo. » disse, impettita.

« Che pizza! » si lamentò il gemello di sopra. « Io sono Ryan, lui è Rupert, ti basta? »

Lei lo fulminò con lo sguardo, poi annuì. « Mi chiamo Luna. » rispose infine, socchiudendo i suoi enormi occhi blu notte.

Rupert portò le gambe vicino al petto e accoccolò la testa sulle ginocchia. « Di che villa eri? Hai un accento particolare. » chiese più gentilmente.

« Stavo vicino al golfo di Raven, nella Villa dei Fiori di ghiaccio. »

« Wow! Lì ci sono sempre scontri fra vampiri e umani! Deve essere fantastico… » chiocciò Ryan. Rupert scosse la testa, divertito.

« Beh, sì. Una volta ho colpito un vampiro scuro proprio sulle costole, qui. » disse lei, indicando un punto della sua pancia.

I gemelli la guardarono interessati. Si era guadagnata il loro rispetto.

 

Qualche minuto dopo passarono i vampiri, chiamandoli per il pranzo.

Ryan fluttuò dal suo letto fino a terra, Rupert gli si affiancò e Luna li seguì. Camminarono dietro una vampira dai boccoli neri e una gelida bellezza, svoltando e percorrendo corridoi tutti uguali. Infine arrivarono alla sala da pranzo.

In una zona c’erano gli adulti, da un’altra parte i bambini, con i loro tavoli più bassi e le sedie più piccole. I tre si sedettero vicini; Rupert cercò di vedere Sofia e la trovò seduta fra gli adulti, con uno sguardo spento sul volto.

Arrivò il cibo. I vampiri stavano ritti, poggiati ai muri, controllandoli con gli occhi rossi.

Rupert iniziò a mangiare, imitato dagli altri bambini. Ryan era silenzioso, Luna non sembrava di molte parole in generale.

Dopo il pasto li fecero rimanere lì, seduti ognuno al proprio posto. Arrivò una bimba dai capelli violetti e gli occhi dello stesso colore, con una borsa a tracolla.

« Bene, eccovi qui. » disse quando che il silenzio calò nella sala. « Questa è la mensa. Abbiamo pensato che una libreria, una sala giochi e una stanza dove fare un po’ di ginnastica avrebbero allietato la vostra… permanenza, così abbiamo attrezzato la cava. Gli edifici sono tutti collegati e controllati, in poco tempo vi abituerete a riconoscere i corridoi. » spiegò Violet, con voce calma e cordiale.

Ryan la guardava ammirato, sentendo la potenza del vampiro e avvertendo la sua bellezza immortale. Rupert invece la osservava infastidito, serrando il pugno sul tavolo.

Si girò per borbottare col fratello e vide una strana espressione sul suo volto. Aveva gli occhi spalancati, a fotografare nella mente quello spettacolo, e sembrava... ammirazione ciò che faceva capolino sul suo volto.

Ammirazione della bellezza di un vampiro.

Rupert pensò subito che non fosse una buona cosa. Non era prudente.

Sospirò. Se Ryan si fissava non c’era nulla da fare, aveva la testa dura. Una mano gli diede un colpetto sulla spalla, quasi a compatirlo. Si voltò.

Luna guardava davanti a sé, ma era stata lei. Rupert sorrise.

« La seguo. » mormorò Ryan incantato alzandosi dal tavolo. Violet si era appena allontanata, uscendo da un corridoio a destra della sala.

Il bambino si affrettò in quella direzione.

« Maledizione. » sbottò Rupert, seguendo con lo sguardo il gemello scomparire dietro il muro. Si alzò, corse verso lui e lo bloccò con un braccio.

« Dove vai? » chiese allora con un tono che non ammetteva repliche.

« Seguivo la bambina. Ora è scomparsa, maledizione! » rispose Ryan preso guardando oltre il suo gemello.

« È una vampira. » puntualizzò l’altro.

« ... non avrei fatto nulla di male. » disse testardo Ryan, con gli occhi rivolti altrove.

« Sei scemo. Guai a te. Torniamo in camera, dai. » ribatté Rupert con calma. L’altro lo seguì di malavoglia.

 

 

Sofia si sedette nella camera, guardando mesta le pareti. Non c’era l’allegro vociare dei gemelli.

“E mai più ci sarà.” Si disse con decisione Sofi.

Si doveva abituare all’idea. Continuare a vivere in quel modo finché non se ne sarebbe andata con Adam. I gemelli non l’avrebbero mai perdonata.

Tradiva loro e la loro amicizia.

Però non aveva altra scelta, pensò. Se voleva vivere libera, se desiderava qualcuno accanto per sempre fino a quel punto... non restava altro che quello.

Il tradimento.

 

 

 

Yes, there are two paths you can go by,

but in the long run
There’s still time to change the road you’re on
And it makes me wonder

 

Sì, ci sono due strade che puoi percorrere,

ma a lungo andare
C’è sempre tempo per cambiare strada
E ciò mi stupisce

 

Stairway to Heaven –  Led Zeppelin & Pink Floyd

 

*

 

 

 

 

 

68 – I Fiori di ghiaccio

 

Luna era coricata sul letto, a guardare con intensità il soffitto. Ryan si mise sul suo con uno sbuffo, Rupert lo guardò preoccupato.

Passarono i minuti in piena noia.

« Luna... » la chiamò Ryan dopo mezz’ora di silenzio.

« Sì? » domandò lei, mettendosi a sedere.

« Hai qualcosa da raccontare? Mi sto annoiando a morte... magari una storia di vampiri, o un combattimento alla vostra villa. » rispose il gemello. Rupert tese le orecchie.

La bambina parve pensarci un attimo, poi parlò: « Beh... ci sarebbe la storia dei Fiori di ghiaccio, che è interessante. »

« Racconta, dai! » la incitò Rupert con troppo entusiasmo. Meglio ascoltare una storia che inseguire il proprio gemello per corridoi sconosciuti.

Luna lo guardò di sottecchi.

« La villa è stata costruita in una radura, dietro vi è una foresta di abeti, davanti un campo di fiori bianchi. » iniziò lei. « Si chiamano Fiori di ghiaccio perché sono proprio fatti di... ghiaccio. Se li tocchi percepisci il freddo. Ma non si sciolgono mai, neppure in estate. Rimangono lì, bellissimi e cristallini.

Mi ha raccontato la custode che questi Fiori prima erano esseri umani. » spiegò, interrompendosi per vedere la reazione dei gemelli. L’avevano fissata non troppo interessati finché non aveva detto che i Fiori erano uomini.

Cercavano le avventure.

« Mi ha detto che un tempo, quando ancora non esisteva l’Impero, gli uomini vivevano in città, ognuna aveva un proprio territorio e un re. Esistevano ancora i draghi. Sto parlando di almeno mille anni fa.

Un giorno un re del Nord volle catturare un drago che viveva nella foresta d’abeti. Desiderava conquistare il segreto della Fiamma. Così mandò dei soldati a catturarlo, ma essi non tornarono più al palazzo.

Quando il re andò a vedere di persona cosa era successo, si trovò davanti a uno spettacolo straordinario: c’era un campo di fiori, in mezzo alla foresta. Di Fiori di ghiaccio, ed erano mille, proprio come i soldati. Lì vicino dormiva il drago, con in bocca un elmo.

Il re fuggì con la sua scorta e mai più fece ritorno al campo. Quei Fiori rimasero immortali, non toccati dalle stagioni né dalla grandine.

Sono anche pericolosi, mi ha detto la custode. Se li si guarda troppo si rimane incantati, e si vorrà passare la notte con loro, dormire accanto a quella bellezza.

Se lo si fa, e questo è vero perché un positivo anziano l’ha fatto, si viene tramutati in nuovo Fiore. Per questo ora sono molti più di mille. » concluse Luna, osservando soddisfatta che i gemelli erano rimasti catturati dalla sua storia.

« Caspita. » disse Rupert. Anche Ryan annuì. Bastava saperli prendere per il verso giusto e il velo d’indifferenza e ironia calava.

« C’è qualche altra storia legata alla tua villa ? » domandò Ryan.

Il volto di Luna si illuminò di luce nuova.

« Beh... una volta un gruppo di vampiri è entrato dal giardino, erano assetati... la custode non se n’è accorta, le guardie erano state ammazzate brutalmente, e quindi i vampiri erano liberi di bere il sangue che preferivano. » disse la bimba, iniziando una nuova storia. I gemelli si tesero verso di lei, per non perdere neanche una parola.

Avevano trovato una compagna, in quella strana prigione.

C’era calma... la solita calma prima della tempesta.

 

*






















Sono tornata! E sto morendo di caldo, e siamo già a settembre (e magari qualcuno dei lettori ha già iniziato la scuola...) però qui si asfissia letteralmente. Infatti sono un po' sciolta xD

Finalmente è apparsa Luna *-* (io adoro Luna xD) ... non ho nulla da dire, solo: la pace non esiste, e in PB si nota xD Poi voglio ringraziare i preferiti, i lettori e i recensitori.

Oasis-> W i gemelli xD Grazie *__*

Nausicaa212-> Anche a me piace il poco il pesce xD E non ti preoccupare ^^ Sì, i vampiri hanno un odore particolare, freddo, ghiacciato e Adam l'ha lasciato su Sofia *w* Grazie!

mikybiky-> Non ti frustare °_° Sì, Sofia da sola e come una volpe in un luogo chiuso. Deve uscire. Sì, qui il mondo è disperato, e la famiglia di Sofia non è una famiglia - ma esistono situazioni così e Sofia doveva essere così quindi ci voleva tutto quello. Grazie mille >w<

lisettaH-> Adam tornerà, tornerà *fa patpat* w le cose sconcie xDD Beh, grazie shore *_* Yeee

A presto, mondo. Mi ritiro causa sauna infinita che mi sta fondendo. A presto e Recensite!!

Kokò

   
 
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