Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Gotick_92    09/09/2008    1 recensioni
Avere un mostro sanguinoso in testa... un mostro violento, che ha il controllo dite, che ti minaccia, dicendo che se non gli obbedirai ti costringerà ad uccidere chi più ami... Per liberarsi di questo fantasma, venuto a tormentarlo da un passato lontano, Vixen non ha scelta: deve uccidere i discendenti di coloro che in passato fecero fuori il suo possessore, e col loro sangue compiere un macabro rituale... cosa sarà questo cambiamento graduale in sè che avverte? Ma, soprattutto, qual'è il vero significato di quei misteriosi fili rosso sangue che, ogni volta che toglie una vita, gli si attorcigliano alle mani? Per saperlo, deve trascinarsi avanti in questa vita a metà, in questa vita che odia...
Genere: Sovrannaturale, Mistero, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Epilogo
Epilogo
Niente sottotitolo, per stavolta

Elijah si avventò contro ltutti i presenti senza tregua, ridendo come un pazzo, sparando a più non posso e mietendo vittime in tutta la chiesa, solo per la soddisfazione di tornare, dopo tanto tempo, ad uccidere. Le sue mani fredde stringevano il collo delle donne, mentre sparava agli uomini presenti, il suo divertimento era alle stelle...

-Cazzo, da quanto tempo non facevo una cosa così...-

Sonno.. tanto sonno.. ma.. cosa c'è la fuori? Sangue.. tanto sangue... basta, ho voglia di dormire...

La furia dell'assassino si abbatteva su tutti, anche sugli agenti della polizia venuti per fermarlo. La sua agilità gl ipermetteva di schivare ogni colpo, e la pistola demoniaca non avrebbe mai esaurito le munizioni. Oramai quanti fili erano, che angosciosamente pendevano dalle sue mani? Cinquanta? Si, intorno a quel numero. Una pallottola lo mancò per un soffio, e lui uccise senza pietà l'uomo che l'aveva sparata

No, basta con la violenza, i rumori forti, tutto, basta con tutto, basta con quella stupida vita... voleva dormire...

Ad un tratto, la porta della chiesa si spalancò e tutti i presenti si fermarono, sorpresi... sulla porta si ergevano due figure, una maschile e una femminile, con espressioni stravolte in faccia.

Cosa...? Chi? Alicia... Ax... perchè siete... no, andatevene.

L'assassino non ci vide più per la follia. Si avventò con un salto contro i due ragazzi, era giusto che Vixen patisse ancora un pò, che vedesse morti il migliore amico e la sorella.

No.. no... non li ucciderai.. tu.. non li avrai... non ora...

Alicia si spaventò nel vedere l'espressione folle del ragazzo che aveva considerato da tempo suo fratello, e si coprì la testa con le braccia. Ad un certo punto udì le sue urla e, constatando di essere ancora viva, si fermò a guardare. L'altro era chinato a terra, urlante, con la testa fra le mani e le tempie che bruciavano da impazzire.

-Sparami, Alicia Sparami! Sono io! Sparami, cazzo! Mi ha imbrogliato, sparami!! E' l'unico modo, non voglio uccidervi, Sparami subito, SUBITO! Non so per quanto riuscirò a tenere sotto controllo il corpo!!!!SPARAMIII!-

Lei era titubante, non sapeva cosa fare... raccolse la pistola nera che lui aveva lascitato cadere, e la puntò alla testa del fratello, come lui gli aveva chiesto, ma non sparò. Non poteva., non capiva cosa stava succedendo. Allora, col cuore in mano diede un'ultima occhiata alla faccia supplicante del fratello e sparò. Subito dopo, per non vedere l'altro cadere a terra, rivolse l'arma contro di sè e si uccise. Il resto è solo silenzio.

Quando tutto fu finito, nessuno capì mai il comportamento dei due giovani, e la loro storia fu dimenticata da tutti, fino ad essere poi ritenuta una leggenda metropolitana, perchè chi custodiva il segreto, ed era l'unico a possederlo, morì in quella occasione. Si vocifera, però, che, negli ultimi istanti prima di spirare, il piccolo Vixen abbia detto ad Ax queste parole: -Io ora non sono morto, sono libero. Non pensare a me come un cadavere, pensami come martire. E ricordami, ricorda semore che tu sei stato, per me, un amico. Grazie.-

Ed è così, con un GRAZIE, che termina la sua storia, una storia che ha segnato perfino chi l'ha raccontata, vi ringrazio per aver letto fi qui e eventualmente commentato. Cosa vi posso dire?

Nulla: solo GRAZIE.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Gotick_92