Tabella rossa, prompt: prima cotta
Punto e a capo
Dopo
quell'ennesima missione disastrosa, Sakura ha finalmente indetto una
riunione nella stanza d'ospedale del maestro. Ha parlato
principalmente lei, ma Sai annuiva di tanto in tanto, Sasuke ha
fissato un punto della stanza tutto il tempo e Naruto aveva sempre la
mano alzata, dopo aver preso un paio di sberle per averla interrotta.
Kakashi e Yamato hanno ascoltato con attenzione e hanno pure
incassato un velato riferimento all'età che avanza.
Nonostante
abbia vietato eroismi inutili, mentre il nemico guadagna terreno,
Sakura non fa che gettare occhiate preoccupate verso il compagno di
missione. Da sopra la divisa stringe il rotolo che hanno recuperato a
Kiri e aumenta la velocità.
Sono in svantaggio: l'aria
fredda e rarefatta delle alture gli impedisce di tenere il loro
solito passo, la neve rende precario l'atterraggio e attutisce i
rumori del nemico.
Kakashi non pare accorgersi della sua
agitazione e quando finiscono per essere accerchiati, combatte come
ha sempre fatto.
L'inferiorità numerica non contribuisce a
metterli in difficoltà, perciò rimane un attimo
scioccata quando, dopo aver ucciso il suo avversario ed essersi
voltata verso Kakashi, vede un uomo arrivargli alle spalle. Ignorando
l'istinto di gridare, concentra invece il chakra nei piedi per darsi
una potente spinta.
La lama del nemico si conficca nel suo fianco
e, con una punta di fastidio, solo allora capisce che fin dall'inizio
era lei, il bersaglio. Per fortuna il ninja di Kiri è tanto
stupito dalla riuscita del suo piano da darle il tempo di rompergli
l'osso del collo con un gesto secco.
L'arma non pare essere
avvelenata, quello che risulta dal tampone proveniente dal proprio
kit è un semplice sonnifero, potente, ma innocuo.
Quando
l'ultimo nemico tocca il suolo innevato, può vedere i piedi di
Kakashi avvicinarsi, poi le ginocchia toccare la neve sporca di
sangue accanto a lei.
Alza gli occhi, vede la maschera
incresparsi, ma l'udito è qualcosa di lontano, quando parla
anche la sua voce è distante.
“È sonnifero...
devo solo dormire... un po'...”
Non sa se è riuscita
a dirlo davvero, ma quando si risveglia lo fa di soprassalto, ingoia
il panico e si guarda intorno; il fuoco illumina la grotta così
come la distesa di cani intorno a loro e, dal basso, Kakashi la
guarda con preoccupazione.
Imbarazzata dall'essere nuovamente
addosso a lui, e più di tutto dall'averci in fondo sperato,
vuole distogliere lo sguardo, ma proprio quando sta per farlo lui le
sorride.
È un sorriso vero che lei ricambia senza pensarci,
l'occhio rimane aperto, s'illumina, può leggerci quel calore
che lui riserva a loro, ai suoi allievi, e in quel momento Sakura
capisce una cosa importante: quello che le sta nascendo dentro non è
come la sua prima cotta, farà un sacco più male.
Contro
ogni logica e buon senso, torna a poggiare la testa sul petto del
maestro e a godere della tranquillità che il battito del suo
cuore le trasmette. Tutt'intorno ha un branco di cani, pelosi,
soffici e caldissimi, ma non sono quelli, né il fuoco, a
scaldarla così tanto.
500 parole
Lo so che il mio profondo disprezzo per Sasuke emerge sempre - notare come fissare un punto della stanza sia il massimo della sua partecipazione - ma, nonostante lui si comporti spesso da bambino speciale, mi sforzo di coinvolgerlo e fargli pure fare una figura più dignitosa di quel che, mh, si merita. Voglio un più. u.ù
Questa cosa del battito del cuore mi tocca più di quello che traspare da queste storielle; da piccola, fino a quando sono stata di una misura e di un peso consoni, mio padre mi faceva addormentare sulla sua pancia, con l'orecchio sul petto. La sensazione di pace e sicurezza mi è rimasta e, ogni volta che ascolto il cuore di qualcuno, torna a galla.