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Autore: Heart    03/08/2014    2 recensioni
Juuri e Yuuki sono due gemelle, sono partire da Londra e adesso si trovano in Giappone. Il loro viaggio inaspettato le porterà nuove verità e misteri da svelare, ma sopratutto chi sono realmente i due ragazzi in cui li hanno ospitati? Amori celati nell'oscurità si apriranno alla luce, e pericoli inesistenti si sveleranno. Chissà cosa succederà realmente in questa fuga.
Spero che vi piaccia.
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haruka Kuran, Juuri Kuran, Kaname Kuran, Yuki Cross
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Una rosa millenaria”


 

Due


 


 


 

L'alba giunse come da rituale. La natura si risvegliava dal torpore notturno, i fiori si aprivano e si mostravano con i loro splendidi colori, gli animali uscivano dalle loro tane.


 

Lo schiarire delle nubi oscure, il sole si fece avanti lento. Il colore del cielo si dipinse di un rosa pallido pian piano sfumandosi di un rosso corallo e infine di un azzurro che tenuto quel passo avrebbe ripreso il suo colore originale di ogni mattina.


 

In una stanza di un palazzo vecchio, dove i segreti erano celati sotto forma di libreria o di quadri, dove nessuno metteva piede da parecchio, due ombre stavano parlando a bassa voce. Uno di loro era seduto su una poltrona con le braccia robuste di pelle, la schiena alta e forte. L'ombra teneva con se con fare noncurante il suo calice di cristallo, mentre con distrazione ondeggiava il contenuto del bicchiere. Un vino dalle sfumature rossastre e rosa, più si muoveva e più si notavano quei particolari strani; infine quando lo posó il contenuto si bloccò e divenne trasparente come se la sostanza che c'era fosse scomparsa per magia. L'altra ombra invece era dietro una scura e pesante tenda, il sole stava per entrare dentro la stanza, con quei raggi caldi e brucianti, scosse il tendaggio per chiudere tutto. La stanza cadde nel buio, ma grazie a un camino alto quanto una persona dalle fiamme vive e focose ribaltava le ombre di essa.


 


 


 

-Sei il solito. Una volta tanto cambia il tuo stato di vita, sei sempre chiuso in questa casa, dovresti aprirti, lì fuori c'è un mondo che ti aspetta forse troverai una nuova fiamma e amico te lo dico con il cuore ti serve eccome!-


 

-Haruka mi fa piacere di starmene zitto, la sai qual'è la mia risposta. Comunque per quelle due ragazze, vedremo quando si sveglieranno ora se mi vuoi scusarmi ritorno alle mie camere- così chiuse la conversazione e si diresse con passo felpato ai piani alti.


 


 


 


 


 


 


 

Proprio in quel momento una giovane ragazza si era appena svegliata, si guardò intorno e solo allora si ricordò cosa era successo il giorno prima. Si toccò la fronte per poi dirigersi verso il bagno che c'era in camera, non fece nient'altro che lavarsi la faccia e guardarsi allo specchio; aveva un viso sciupato e con due occhiaie profonde intorno agli occhi, si chiese se tutto quello stess avrebbe portato a qualcosa, ma non riusciva a mettere in ordine un pensiero era meglio prendere aria. Si guardò attorno e notò la gemella che dormiva ancora, Juuri era proprio una grande dormigliona, afferrò un elastico e si acconciò i capelli, stranamente quella mattinata sentiva caldo, aprì piano la porta e uscì fuori. Il corridoio era buio solo grazie ad alcune candele riusciva a vedere qualcosa. Yuuki si chiese dove fossero capitate, la notte scorsa non aveva percepito nessun segno maligno da quel ragazzo ma le apparenze ingannano e lei lo sapeva benissimo, si concentrò sulla vista di quel corridoio che dava un' atmosfera lucubre e pesante con le pareti vermiglie, dal parche' scuro, dalle porte di mogano, ma gli oggetti e lo stile era quello antico forse '800. I pilastri erano di un marmo bianco, anche le scale erano fatte dello stesso materiale dalla ringhiera di ferro lucido, in ogni angolo di quella lunga scala c'era un vaso, ma della pianta nessuna traccia. Yuuki sentiva una tetra aria fatta di malinconia e di sofferenza, si chiese a chi potesse appartenere. Non ci fece più caso ai vari oggetti, il suo naso iniziò a sentire una dolce fragranza e senza capirci nulla si avviò verso un corridoio diverso dove il bianco e il nero sovrastava il tutto come se fossero il nucleo del palazzo. Alla fine giunse in una porta, non sapeva che cosa aspettarsi e con il fare ingenuo che la caratterizzava l'aprì. Rimase ferma per attimi interi fino a che la vista ritornò ad essere lucida, una fontana sovrastava quell'immenso prato verde smeraldo, si avvicinò rapita e si trovo a girare su se stessa per diverse volte come fa una bambina appena entra nel mondo delle favole. Era bellissimo quel posto, la natura sembrava rigogliosa, gli alberi erano pieni di frutti o di fiori che emanavano un essenza profumata, proseguì quel giro e si trovò dinanzi ad un'altalena dove le pesanti corde la tenevano stretta a due alberi imponenti, sembravano due querce, come sia possibile che si trovano in questo paradiso? Si chiese.


 

Rimase in quel giardino per chissà quanto tempo, giocando con le farfalle che le danzavano attorno, con all'altalena, Yuuki si risentiva bambina, alla fine decise di uscire, ma purtroppo per lei che era un'imbranata nell'orientarsi non sapeva più da dove prendere, ma non si scoraggiò cercò a destra e a sinistra e quando parve di non riuscirci più qualcosa catturò la sua attenzione.


 

Alzò la testa piano e i suoi occhi s'illuminarono, in un roseto più avanti brillavano diverse rose e tra le quali una di un colore particolare infatti si chiese se esistesse realmente o era frutto della sua fantasia. Una rosa che aveva i colori dell'arcobaleno, ma la cosa strana era che quelle rose non fossero proprio legati ai rovi, ma che danzassero sopra di essi.


 

Era magia ! Ne era sicura.


 


 


 

-Che profumo buonissimo, sembra che vivano qui da molto tempo, non ho mai sentito un profumo di questa entità- disse.


 

-La vorrei raccogliere, ma non so , forse è meglio lasciarla, in fin dei conti non ne sono degna – abbassò il capo e in quel momento si ricordò la strada del ritorno, s'incamminò e dopo diverse giravolte si ritrovò dove era prima, il sole lì non riusciva a penetrare, si sentì un poco scossa da quell'aria ma infine che doveva fare?


 


 


 

Accidenti chissà quanto tempo sarà passato di sicuro Juuri sarà incazzata nera, ma che me ne importa posso fare ciò che voglio, lei dice che ogni cosa che devo fare devo dirlo prima a lei, si da tutte quelle arie perché è nata prima di me, ma che ci posso fare? Siamo comunque gemelle, un legame eterno. Pensò la ragazza mentre camminava con il volto a terra, in quel fragrante si sentì travolta da un muro e cadde sul pavimento gemendo dal dolore.


 


 


 

-Accidenti!- esclamò. Su che cosa sono andata a sbattere su un muro? Nel momento in cui alzò lo sguardo fu travolta da una tempesta fatta di pioggia e grandine, uno sguardo di ghiaccio la penetrò fin dentro l'anima bloccando ogni parola o pensiero. Chi era costui e perché la guardava in quella maniera assassina, si chiese se avesse fatto qualcosa di sbagliato.


 

-Chi sei?- disse. Ma ciò che domandò sembrò più che altro un mormorio senza senso dato che la voce si era spenta nel momento in cui lo aveva guardato. L'uomo non disse nulla, rimaneva fermo a guardare quella figura che aveva di fronte, era una piccola ragazza dalla carnagione chiara, due occhi nocciola e dei capelli del medesimo colore con qualche sfumature ramate, gli occhi avevano una forma da cerbiatto, il viso era allungato ma risultava fino e aggraziata, non era male come ragazza ma per lui risultava una bambina.


 

-Dovrei chiederlo io a te, io ci abito – la sua voce risultava forte, Yuuki ne ebbe paura infatti appena rialzata aveva iniziato a indietreggiare. Non capiva per quale motivo non riusciva a pensare, era un fatto strano.


 

-Sc- scusami allora – abbassò la testa per dargli rispetto, ma si sentiva osservata e quello sguardo la intimoriva.


 

-Come ti chiami – disse lui.


 

-Mi ch-chiamo Yu-u – non riusciva proprio a dirlo, era ferma con il cuore le batteva forte nel petto.


 

-Guardami- la prese dal mento e i loro sguardi s'incontrarono in quel preciso momento il cuore di Yuuki si fermò. Tutto ciò che c'era intorno non aveva più significato, il mondo era diventato tutto bianco o nero, da quegli occhi un onda malinconica la travolse come un uragano facendola annegare in quel vortice di emozioni. Scossa da quelle sensazione Yuuki cercò di ritornare al presente, ma ciò che vedeva in quei due occhi color mattone le faceva venir da piangere solo quando sentì la voce della gemella chiamarla ritornò. Si allontanò dallo sconosciuto.


 

-Che cosa hai visto? - chiese l'uomo.


 

-La morte – e fuggì.


 


 


 


 


 

Le ombre danzavano in quella grande stanza, i raggi del sole creavano quell'antico gioco di colori con quei cristalli che erano appesi alle lampade, un ragazzo era sdraiato sul letto con una mano sugli occhi e con le gambe penzolanti, fissando un punto indefinito.


 


 


 

-Chi è quella ragazza? So soltanto il suo nome... Yuuki... principessa gentile – e chiuse gli occhi ormai stanco.


 


 


 


 


 

* * *


 


 


 

-Dannazione Yuuki dove eri finita? Mi sono svegliata e tu eri sparita lo sai che mi hai fatto prendere un colpo! – la sgridò la gemella, mettendosi le mani sui fianchi, sembrava una mamma che rimprovera il proprio bambino dopo aver fatto un guaio, e Yuuki si sentiva come se fosse sotto processo, cercava in tutti i modi di starle attenta se no erano dolori, ma la sua mente era rimasta a quelle parole che aveva detto di fronte a quel ragazzo dallo sguardo vuoto e pieno di dolore. Era un anima infranta che galleggiava ancora in questo mondo solo perché non riusciva a placare la sua sofferenza, era possibile che era intrappolato in questo mondo e non potesse far altro che vivere? No. Ma non sapeva dare un significato a quella sua aura tra il bianco e il grigio.


 

-Era lo spettro di se stesso- mormorò.


 

-Come scusa?- chiese Juuri.


 

-Non sto parlando con te- borbottò.


 

-Questo lo avevo capito, mi dici che cosa ti passa per quella pazza di testa? Da quando siamo entrati qui ti comporti in maniera alquanto folle -


 

-Non ho nulla, ma tu non capiresti. Sei troppo scettica e poi se te lo raccontassi non mi crederesti mai, siamo nati nello stesso giorno ma non vuol dire che siamo uguali, tu hai la tua vita e io la mia. In breve mi hai stufata Juuri non sei la mamma e non lo sarai – disse nervosa.


 

-Yuuki.-


 

-Yuuki un corno! - uscendo dalla camera della gemella per poi fare due passi ed entrare nella sua.


 

-Si, sono del tutto folle Juuri, perché ciò che ho visto non è normale! - buttandosi sul letto – ma infine che cosa mi aspettavo? Un trattamento speciale. Chissà se questa nuova esperienza ci potrà portare qualcosa di buono. - si alzò con uno scatto e si guardò allo specchio. Si girò su se stessa e poi prese il telefono e accese il lettore, le cuffie nelle orecchie e via. La musica scoppiò e fu travolta dalla voce chiara e cristallina dell'autrice. Non le importava della gente, lei stava bene così … la musica era la sua via di fuga dal mondo reale, ballò su quelle note e quando la musica finí era esausta, il sudore le scivolava dalla fronte al basso, si tolse i vestiti e si diresse verso il bagno una doccia era quello che faceva a caso suo.


 


 


 


 


 


 


 

Juuri era rimasta a fissare la finestra coperta dalla spessa tenda, si avvicinò e con uno strappo la spostò rivelando un cielo azzurro. Sul balcone diversi uccellini passeggiavano e cantavano, sorrise a quella visuale, ma un attimo dopo i suoi occhi si scurirono. Ce la stava mettendo tutta ma non ci riusciva, lo aveva promesso nel momento in cui la sua mamma aveva dato il suo ultimo respiro. Quella perdita era stata la causa di molta sofferenza sia per Yuuki, Juuri e sia per suo padre che era impazzito. Si erano mantenute attraverso lavoretti e l'eredità della madre, ma alla fine era finito anche quello il suo ricordo stava in quei due ciondoli che avevano sempre dietro. Lo toccò distrattamente, accarezzando quella superficie liscia e perfetta, si guardò allo specchio e spostò il maglione che aveva indosso. Il ciondolo a forma di un cuore era lì, in quel luogo che fin dalla nascita era stato posto, non lo avevano mai tolto, era un cimelio troppo importante.


 

Chiuse gli occhi per ricordare gli occhi della madre defunta e respirò, dovevano rimanere insieme, così munita di pazienza uscií dalla stanza per andare alla ricerca della gemella.


 

Juuri si accorse solo in quel momento delle vesti di quella casa. Ormai mancavano due anni alla laurea e presto sarebbe diventata un architetto, toccò una colonna di marmo e si stupì di ciò che trovò. Quel materiale erano unico e raro, ne esistevano pochi esemplari ma ciò che lo colpì era che la fattura era grezza ma quel particolare dava una luce diversa a quello stile antico. Ispezionò tutto l'ingresso e non si accorse di una figura che si avvicinava con un passo silenzioso, la guardava da lontano senza farsi vedere, si sorprese che quella ragazza avesse una delicatezza del genere, guardava quegli oggetti con ammirazione e devozione.


 


 


 

-Presumo che sei un'esperta in questo campo – disse. Juuri saltò in aria per lo spavento appena si voltò si trovò a faccia a faccia contro il ragazzo di ieri.


 

-Ma sei stupido? Mi hai fatto prendere un colpo! - urlò.


 

-Scusa non volevo farti spaventare, ma eri così assorta nella contemplazione di queste colonne che non ti sarai accorta della mia presenza – disse sorridendole.


 

-Ok. - il silenziò calò. Haruka la fissò attentamente, aveva ragione quella ragazza era diversa dalle altre, aveva un temperamento forte e aggressivo ma dentro custodiva tanta dolcezza e ne aveva la certezza dopo aver visto come consolava la sorella.


 

-Andiamo in soggiorno la colazione è pronta – annunciò.


 

-Va bene – s'incamminò dietro di lui lasciando le sue care colonne e proseguì in silenzio. Haruka le mostrò la biblioteca e alcuni salotti mentre procedevano verso il soggiorno, appena entrata si dovette ricredersi quella casa era un museo visto le diverse sculture e gli affreschi.


 

-Ti piace?- chiese il suo accompagnatore.


 

-Eccome! -


 

-Mi fa piacere, prego accomodati – sulla tavola c'erano diverse prelibatezze e Juuri ne prese alcune per formare il suo piatto, i suoi occhi stavano sognando fino a che da un angolo apparve sua sorella, lei aveva ancora il volto abbassato.


 

-Yuuki -


 

-Sono qui Juuri – le sorrise e tutti gli animi si placarono. Haruka si sedette accanto a Juuri lasciando il capo tavola vuota le due ragazze se ne accorsero ma non dissero nulla, dopo la consumazione si spostarono verso il salotto.


 

-Dovremo andare Yuuki, vorrei trovare quel posto – affermò Juuri, la sorella la guardò.


 

-Ma Juuri ancora non hai capito che...- ma fu anticipata da Haruka.


 

S-ignorina ci siete già, è questa la casa -


 

-Non può essere-


 

-Oh... è questa -


 

-Non ce lo possiamo permettere di sicuro l'affitto sarà alto -


 

-Non si preoccupi, non lo facciamo per soldi ma solo per compagnia – Juuri lo guardò per bene – su non fate quello sguardo io e mio cugino non abbiamo loschi piani- si sbrigò a dire Haruka calmando gli animi.


 

-Chi sarebbe suo cugino e perché non è qui?- domandò.


 

-Kaname è un tipo solitario, ma credo che presto lo incontrerete – disse.


 

-Ok ci stiamo, anche perchè non sappiamo dove andare oltre qui. Domani io e Yuuki ci informeremo dove dovremo finire i nostri studi -


 

Se posso consigliarvi l'università Cross è la più fornita -


 

-Ci andremo domani-


 


 


 

Il giorno dopo come avevamo prefissato Juuri e Yuuki uscirono presto di casa per aver più informazioni per quell'università, la trovarono a qualche chilometro di distanza, era situata sopra una collinetta l'afflusso di gente che faceva avanti e indietro portò a chiedersi se forse veramente famosa, al suo interno chiesero le dovute informazione e una dolce signorina spiegò tutto, alla fine diede gli orari delle lezioni. Soddisfatti ritornarono a casa, erano distrutte per il troppo camminare, appena giunte aprirono la porta e posato le giacche.


 

Il camino era stato appena acceso e delle fiamme uscivano dal loro posto.


 


 


 

-Juuri quando iniziano le tue?- chiese, mentre si sedeva sul tappeto.


 

-La prossima settimana, ne ho parecchie e non vedo l'ora di sentirle – commentò – Yuuki sei la solita vieni a sederti sul divano e non sul tappeto – ma la giovane non se ne curò.


 

-Invece le mie inizieranno tra due settimane, peccato, comunque cercherò un lavoretto per il pomeriggio così almeno ci potremo vivere – tastando il suo cellulare.


 

-Sono concordo con te, e poi i risparmi non dureranno molto meglio anticipare il vuoto cassa- trafugò nella borsa per poi estrarre dei giornali dove c'erano gli annunci lavorativi.


 

-Sei un genio Juuri!-


 

-E lo so sorellina -


 

Continuarono così fino a che Haruka l'informò che la cena era pronta, lo seguirono e consumarono le loro porzioni fino a che dopo diverse chiacchiere si ritirarono nelle loro camere.


 


 


 

-Vado a prendermi un bicchiere d'acqua a domani sorellina – salutò Yuuki.


 

-Buona notte – chiudendo la porta.


 

Yuuki s'incamminò verso la cucina, aprì il frigorifero ed estrasse la bottiglia, ne versó un quarto in un bicchiere e ne bevve solo un sorso, posò tutto e iniziò a camminare verso la sua stanza.


 

Che strano sento di nuovo quel profumo si disse, cambiò direzione e incontrò di nuovo quel ragazzo, ma sta volta era di spalla.


 

Aveva delle spalle veramente larghe e il di dietro di mozzafiato, arrossì per quel commento, cercò di far piano e scomparire ma una voce la fermò.


 


 


 

-Hai finito di fissarmi?- la sua voce risultava fredda e tagliente e un brivido di paura attraverso la spina dorsale di Yuuki.


 

-Scusa non volevo – balbettò.


 

-Mi danno fastidio questi sguardi, finiscila!- tagliò netto.


 

-Ehi, come ti permetti! Non ho fatto nulla! - disse scocciata lei.


 

-Non essere imprudente con le persone più grandi di te mocciosa, non ho tempo. - lasciandola come un pesce lesso.


 

-Idiota!


 

-Smettila!-


 

-Neanche per idea, ti sembra che m'impressiono così facilmente? - Yuuki stava urlando, non si accorse dello sguardo di fuoco di Kaname che si stava accendendo ad ogni parola, alla fine non riuscì più a trattenersi e spinse sul muro la ragazza che gemette dal dolore. Kaname si era sporto e adesso guardava Yuuki mentre tremava.


 

-Adesso non fai più la sbruffona? Sei solo una ragazzina egoista e viziata, ritorna da dove sei venuta... farai una brutta fine se rimani qua!- i suoi occhi lampeggiava d'ira.


 

-Sei un mostro!- gli gridò, mentre gli occhi si inumidivano.


 

-Esatto! - la lasciò andar via.


 

Yuuki correva, il bicchiere che aveva tra le mani era caduto dopo lo scontro. Chi diavolo era quel tizio? Ma la cosa che la sorprendeva era che quel profumo che aveva sentito qualche giorno prima adesso si era fatto di nuovo sentire e a scoprirlo da dove proveniva si chiedeva come era possibile che una persona così gelata ne sapesse.


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

* * *


 

Salve.


 

Mi ritrovate di nuovo qui a postare il secondo capitolo, ringrazio Lilian Potter in Malfoy ,canada00


 

per il loro commento e spero che vi piaccia anche questo.


 

Non mi fermo molto, a presto.


 

Heart


 

Revisionata.

  
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