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Autore: dreamrauhl    04/08/2014    0 recensioni
"This is sempiternal. We will ever see the end?"
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nina entrò nel bagno e guardò a lungo il suo riflesso nello specchio.
Non riusciva a darsi pace. La situazione stava degenerando di minuto in minuto e per l'ennesima volta in meno di ventiquattro ore si ritrovò a non avere il controllo della situazione.
Aveva l'impressione che la stesse manipolando come se lui fosse il burattinaio e lei la marionetta.
Come poteva aver capito cosa provava ancora prima che lei stessa lo capisse?
Gli occhi vuoti fissavano un volto che non sentiva appartenerle più. Quando era diventata così vulnerabile, così incapace di mantenere il controllo delle sue emozioni?

Si lavò in fretta i denti e si sistemò il trucco.
Luke borbottò al piano di sotto qualcosa di incomprensibile, irritato dal fatto che Nina era chiusa in bagno da ormai dieci minuti. L'avrebbe inevitabilmente portata tardi a scuola.
Era convinto che, pur non avendo alcuna colpa, se la sarebbe presa con lui.
Lui non ci sarebbe andato, ma non glielo avrebbe comunque detto. Sapeva che si sarebbe infuriata, Nina aveva sempre avuto la strana tendenza ad arrabbiarsi per piccole cose che non la riguardavano lontanamente.

Nina, ti vuoi muovere?
"Arrivo”, strillò lei dal piano di sopra.
Raccolse la borsetta e si precipitò al piano di sotto inciampando negli ultimi scalini.
Ci sono”, disse vittoriosa una volta in equilibrio.
Sono le otto, oggi arriverai in ritardo signorina”, disse volutamente per farla innervosire.
Muoviti”, rispose lei senza darci peso.

Luke camminò a passo lento, molto più lento del solito.
D'altronde, il suo scopo era farla entrare a scuola almeno due ore dopo. Approfittò del ritardo e capovolse la situazione a suo favore.
Non aveva idea di dove l'avrebbe portata o di cosa avrebbero fatto, ma desiderava in ogni caso passare del tempo con lei.
Era passato almeno un anno da quando si erano visti l'ultima volta e voleva essere aggiornato, almeno in parte, riguardo a ciò che le era accaduto in sua assenza.
Ancora non gli aveva detto cos'era successo la sera prima, quindi era anche deciso ad estrapolarle il maggior numero di informazioni possibili riguardanti la faccenda di cui era stato tenuto all'oscuro.
Perché non poteva semplicemente fidarsi di lui e permettergli di aiutarla?

Le aprì la portiera da bravo gentiluomo – cosa che proprio non era – e la richiuse una volta salita.
Salì in macchina a sua volta, infilò le chiavi ma si trattenne dall'accendere il motore e partire.
Sei ancora sicura di non voler entrare dopo? Arriverai comunque in ritardo. Potrei portarti a fare colazione o non so, dove vuoi tu
Va bene, ma alle dieci in punto devo essere in classe”, accettò controvoglia.
Ti prometto che alle dieci meno cinque sarai già davanti scuola”, rispose quasi cantilenando.
Nina non commentò oltre. Aveva la sensazione che quello sarebbe stato l'ennesimo sbaglio di una serie infinita.

Luke guidò per una ventina di minuti fino a raggiungere un caffè che distava meno di un chilometro dal mare.
Fra i tanti caffè affacciati alla baia scelse quello con il nome meno adatto, sembrava in qualche modo riferirsi a un eroe romantico in lotta per conquistare la sua dama.
Un posto tranquillo dopotutto, lontano dal traffico nauseante della città.

Il freddo era pungente a causa del vento e della vicinanza con il mare.
E' meglio se entriamo, non mi voglio congelare
Luke annuì e si sentì soddisfatto, le cose sembravano procedere come aveva pianificato.
Non aveva un vero e proprio piano, in realtà. Voleva solo farla innamorare.

Aveva nascosto quel sentimento per anni andando a letto con ragazze sempre diverse e la lontananza non aveva fatto altro che rafforzare il ricordo ed il sentimento che provava nei confronti di Nina. Credeva l'avrebbe dimenticata presto, credeva che la distanza lo avrebbe aiutato, ma non accadde.
Si limitava, invece, ad annullare temporaneamente il ricordo uscendo con altre ragazze. Era diventata routine. Le rimorchiava in qualche squallido pub e nessuna di loro sembrava resistergli, a maggior ragione dopo qualche drink di troppo e qualche tiro di canna.

Risentirla, per lui, fu un vero colpo allo stomaco. Non avrebbe mai immaginato che si sarebbero rivisti – credeva si sarebbero soltanto incontrati nei corridoi a scuola e guardati di sfuggita, come ormai accadeva da più o meno un anno.

Il loro primo e ultimo litigio sembrava, infatti, un addio definitivo.
Nina si era girata ed era sparita lungo la strada, senza farsi più sentire. Né un “come stai?”, né un “ciao”. Niente di niente.
Fino a quel momento.

  
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