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Autore: sefora45    04/08/2014    4 recensioni
Nessuno si aspetterebbe di sentire anche dopo. Eppure quella musica usciva ancora dall'autoradio e Winter la sentiva, mentre vede se stessa distesa sul ciglio della strada dopo che un camion poco prima abbia ucciso i suoi genitori dove la loro figura si vede più in là, dall'altra parte della strada. Winter è in coma,ma la sua mente vede, soffre, ragiona e sopratutto RICORDA. La passione per il pianoforte, le cazzate fatte con Wendy, l'amore per un ragazzo che sta per diventare un idol. Ma ricorda anche quello che non troverà al suo risveglio: la tenerezza implacabile del padre,la grinta di sua madre e la vivacità del piccolo fratello. Ma cosa rimane per lei, adesso, per cui vale la pena RESTARE ANCHE DOMANI?.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chanyeol, Chanyeol, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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If I Stay-Resta anche Domani.
-Capitolo 1

13. Settembre. 2014

Il giorno in cui io sono entrata in coma. Data indelebile impressa nella mia mente. Il giorno in cui ho scoperto di non aver più una madre e un padre e di aver perso per sempre il mio piccolo fratello, Thomas. Mi vedo, riesco a vedermi, distesa sul ciglio della strada mentre dei paramedici mi intubano per cercare di aiutarmi a respirare invano. E poi vedo loro, i miei genitori, uno accanto all'altro...così belli..così ingenui. MORTI. Più in là vedo un paramedico che nonostante sappia già la risposta, cerca di rianimare mio fratello, invano. Vedo una lacrima scivolare dal suo viso, tra se e se sussurra un piccolo "Ti prego piccolo, combatti" ma non succede niente, è morto, sono tutti morti. Smetto di osservare il corpo dei miei genitori e vado dal mio, disperata, in lacrime, cercando invano che qualcuno mi possa notare,  ripeto...invano. Mi accascio a terra in lacrime. 
"NESSUNO MI VEDE? SONO QUI!" Urlo invano, ma niente. I paramedici mi caricarono nell'auto e partirono verso l'ospedale. Il primo ricordo che sfiora la mia mente è quello della mia passione per il piano...
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"Winter da oggi imparerai a suonare il piano" stavo ascoltando musica rock quando mia madre spuntò nel ciglio della mia porta mostrandomi il mio spartito e la mia iscrizione.
"Oh Jiyeon, tesoro, dovevi aspettare il suo compleanno" disse sbucando dalla porta mio padre osservandomi con un sorriso.
"Oh ma i compleanni sono così noiosi, tesoro preparati ti porto alla tua prima lezione" In realtà ero molto felice, avevo sempre desiderato imparare uno strumento e credo che il pianoforte faceva proprio a caso mio. Amavo il suono che faceva, così delicato ed armonioso. Mio padre fu a trasmettermi questa passione. Amavo sentirlo suonare per me, ad ogni mio compleanno suonava una canzone diversa, gioiosa e piena d'amore ed io avevo sempre sognato un giorno di poter suonare insieme. Indossai la prima cosa che avevo nell'armadio, un maglione girovita blu e dei jaens stretti che mi fasciavano le gambe, ai piedi dei semplici anfibi neri. Legai i capelli in una coda disordinata e corsi giù per le scale infilandomi frettolosamente il cappotto e raggiungendo mia madre che mi aspettava impaziente in macchina.
"Pronta?" feci un respiro, la guardai e le sorrisi.
"Sono tua figlia, sono nata pronta"
"Bene, andiamo" in pochi minuti arrivammo in un teatro enorme. Amavo il teatro, anche se non c'ero mai stata avevo sempre desiderato un giorno fare un pezzo tutto mio, da solista mentre la gente mi ascoltava in silenzio e magari anche commossi dalle mie enormi doti. Speravo che quel giorno sarebbe potuto arrivare presto.
"Capisco che tu sia emozionata, anche io lo ero alla mia prima audizione di violino, ma credimi sarà una passeggiata"
"Ma io non so fare niente!"
"Se sei portata per uno strumento sarà tutto naturale, fidati, l'importante è che tu suoni col cuore. Intesi?"
"Intesi" Mia madre salutò il mio maestro personale di pianoforte ed egli mi diede il consenso a salire ed a raggiungere la mia postazione. Le mani mi tremavano, il cuore batteva a mille mentre mia mamma contenta ed emozionata, forse più di me, incrociava le dita sperando che andasse tutto bene e che il maestro sarebbe stato felice di potermi dare lezioni private. Chiusi gli occhi e respirai un paio di volte prima che lasciassi andare le mie mani e fare da solo il loro lavoro. Suonai Kiss the Rain di Yiruma, un pianasta sudcoreano molto bravo che creava sintonie davvero emozionanti e rilassanti (https://www.youtube.com/watch?v=QsWYH1BO5kM_)
Quando finì di eseguire il pezzo ero rimasta anche io molto sorpresa delle mie capacità. Nonostante non sapevo proprio niente per me, la mia esibizione era stata fantastica. 
"Sua figlia ha molto talento, sarò felice d'insegnarle un po' il piano ma non credo ne abbia tanto bisogno è già perfetta così. Complimenti Winter" Mi alzai e mi chinai a 90° ringraziandolo di cuore. Da lì iniziai il mio programma fitto d'impegni. Per me ormai da due mesi esisteva solo la scuola e le lezioni di piano. La mia migliore amica Wendy era come dire, offesa , visto che non mi facevo sentire più così spesso. Non uscivamo più come prima.
"Stronzet...Oh ciao Thomas" Sentì la voce della mia migliore amica fin sopra dalla mia camera, dovetti scendere io visto che avevo paura che beh...avrebbe traumatizzato il mio piccolo fratello di sette anni.
"Smettila di traumatizzarlo, Thomas vai in camera tua. Ti avevo detto che dovevo esercitarmi con il piano"
"Dio...sempre con queste lezioni di piano? non mi consideri più!"
"Cara Wendy, vivi in Corea, perchè non ti trovi un cazzo di fidanzato e ti fai una vita sociale?" le dissi mentre le prendevo da bere.
"Ma come potrei trovarmi un fidanzato se ho già te"
"Cosa preferisci? acqua o succo?"
"Birra" disse mentre si sdraiava nel divano.
"Succo in arrivo" dissi fregandomene della sua richiesta assurda e alquanto inadeguata visto la presenza dei miei genitori in casa.
"Il succo mi fa ricordare quando avevo solo 12 anni" disse bevendolo.
"Ora ne hai 17, la differenza non è molta"
"Senti, oggi ho sentito che Park Chanyeol da una festa, che ne dici se gli facciamo visita"
"Park chi?"
"Oddio ma in che mondo vivi? Park Chanyeol il ragazzo figo che starà per debuttare alla SMEnt come cantante della nuova boy band EXO."
"EXO che?"
"Aspetta...chi è che doveva farsi una vita sociale?"
"Ancora tu...io una vita sociale ce l'ho." dissi in modo altezzoso.
"Si..e di che si tratta? strimpellare qualche nota al pianoforte e studiare?"
"Vorrei trasferirmi in America ed entrare alla JuilliArt School. Prendono artisti con talento e li trasformano in qualcuno" dissi in modo sognante. Quella scuola era sempre stato il mio sogno e speravo con tutto il cuore potesse diventare realtà.
"Frena frena....e tu mi lasceresti per andare in questa stupida scuola"
"Se avessi anche tu degli obbiettivi nella vita, la penseresti come me. E poi non ti sto lasciando, tu starai sempre con me" dissi abbracciandola.
"Smettila di fare l'aegyo con me" disse acidamente.
"Aegyo?"
"Ma tu davvero vivi in Corea? sei davvero una Coreana?"
"Si"
"Io non credo. Aish che rottura. Ti passo a prendere stasera alle 20:00"
"Domani ho un saggio di piano, non posso"
"Ci vediamo alle 20:00 okay a dopo" Quella pazza della mia migliore amica uscì di casa dicendomi che ci saremmo riviste tra meno di 2 ore visto che erano già le 18:00. In realtà davvero domani avevo un saggio ma a mio parere a quello di mio padre ero pronta al mio primo saggio da solista così uno strappo alla regola ed andare a divertirmi non avrebbe causato nessun problema.
"Allora posso andare?" stavo cercando di convincere mia mamma, in realtà era mia mamma quella severa. Era diciamo quella che portava i pantaloni in casa, ma anche mio padre era un tipo autoritario per le cose giuste.
"Per me è okay, dopotutto sta sempre sui libri" disse mio padre, quanto lo amavo.
"Okay...a due condizioni. La prima non devi assolutamente bere e la seconda non fare tardi, ti voglio a casa a mezza notte. Prima si, dopo no" io annui ringraziandola e salendo in camera mia. Ero curiosa di conoscere questo Chanyeol che presto sarebbe diventato l'idolo di milioni di ragazzine. Sin da sempre, da quando avevo 13 anni non mi sono mai interessata al kpop anche se è la musica principale coreana, ormai. Non sono mai andata dietro alle boy band, li trovavo assurdi nei loro comportamenti, quasi come se si sentissero più importanti di noi gente comune o almeno era questa la mia idea. Andai a farmi una lunga doccia e sfruttai quell'occasione per levare i pochi peli che spuntavano nelle mie gambe. In inverno non ci facevo mai caso visto che indossavo sempre pantaloni lunghi, ma in certe tipo di occasioni era giusto depilarsi. Lasciai i capelli umidi sciolti lunghi nelle spalle. Mi truccai, passai un po' di eyeliner e misi il mascara per cercare di rendere le mie piccole ciglia molto più lunghe. Misi un glass rosso e un po' di blush color pesca nei zigomi. Indossai un abito semplice. Un tubino a fiori che mi arrivava a mezza coscia avevo le mezze maniche e ai piedi le mie amatissime convers bianche. Misi una giacca di jeans e lasciai i capelli al naturale, un po' mossi. Mi diedi un'ultima occhiata e sorrisi, mi piaceva la figura che avevo di fronte. Devo dire la verità, non mi dispiaceva il mio corpo, ero normale. Certo migliori di me ne esistono ma io personalmente mi piaccio così come sono.
Alle 20:00 in punto quella pazza pervertita si trovava sotto casa mia mentre mi aspettava impaziente.
"Quanto ti ci è voluto" mi disse appena mi vide fuori.
"Dobbiamo sbrigarci, speriamo di trovare un taxi. Non vedo l'ora di compiere 18 anni" disse continuando a guardare la strada in cerca di uno stupido taxi che passasse.
"Dovrai ancora aspettare 12 mesi" dissi ridendo.
"Non mi ricordare il fatto che tra noi due, tu sei quella più grande visto che farai 18 anni tra meno di un mese."
"E devi aggiungere anche quella più intelligente e bella"
"Non preoccuparti, non l'ho fatto perchè non lo sei!" disse sorridendomi. Il nostro era un rapporto strano, di odio e amore. Ci conosciamo da quando avevamo 3 anni, lei era tutta timida io estroversa, ora invece siamo diventati il contrario. Io introversa e timida, lei molto estroversa e sicura di se stessa.
"Oh finalmente" un taxi si era finalmente fermato e ci portò in questa casa dove si sarebbe tenuta la festa di addio per questo nostro compagno, di cui non conoscevo l'esistenza, che sarebbe diventato qualcuno d'importante.
"Credi dovremmo portargli qualcosa?" la ragazza mi guardò male.
"Magari un cesto di frutta" continuai, ma lei mi fulminò con lo sguardo e io a quel punto capì di dover stare zitta. La casa era abbastanza grande ma avevo sentito che i suoi genitori erano molto famosi qui a Seoul perchè i genitori possedevano 4 ristoranti italiani al centro. La porta aperta probabilmente perchè si aspettava l'arrivo di tanta gente. La musica era assordante e rumorosa e si vedeva solo gente che si strisciava a  destra e a manca. Non avrei mai detto di essere ad una festa Coreana fatta da coreani.  Wendy mi trascinò al banco degli alcolici ma io chiesi solo una lemon soda.
"Scherzi?! La prego le dia un bicchiere di vodka alla fragola, anzi facciamo due!" io dovetti berli sotto l'occhio indiscreto di quella pazza e in pochi minuti mi sentì la testa girare. Io, più alcool, uguale:NON COMPATIBILI.
"Stai bene?!"
"Si..si" dissi cercando di appoggiarmi da qualche parte. Wendy mi portò altri bicchieri di vodka a cui secondo lei non potevo rifiutare e io pur sbagliando non le seppi dire no. Dopo un paio di minuti la testa aveva iniziato a girare e insieme a ciò si metteva il fatto che la musica era così tanto alta che la mia testa stava per scoppiare. Mia madre mi avrebbe ucciso, definitivamente. Cercando il bagno mi ritrovai senza alcun motivo nel giardino, avevo mal di stomaco e andare a cercare un bagno in quell'enorme casa non era la mia priorità. Così, senza pensarci due volte vomitai tutto nel prato sapendo che dopo mi sarei maledetta da sola. Qualcosa, o meglio qualcuno venne ad aiutarmi, mi tenne i capelli e la fronte. Quando finì il tutto mi girai credendo di ritrovarmi davanti la mia migliore amica.
"Hai finito di vomitare nel mio giardino?" mi asciugai il labbro e guardai bene il ragazzo davanti a me. Era alto, molto alto. Delle adorabili orecchie a sventola spuntavano ai lati del suo delicato viso, aveva delle magnifiche labbra carnose e dei bellissimi altrettanto occhi marroni. Non l'avevo mai visto prima d'ora, era...era semplicemente stupendo.
"Emh..scusami...non era mia intenzione"
"Non importa, tieni bevi un po' d'acqua." Il ragazzo dal nome sconosciuto mi porse una bottiglietta d'acqua e seguendolo mi sedetti accanto a lui in una delle sedie che si trovavano in giardino.
"Sei il proprietario di questa casa? Il fratello del ragazzo che sta per debuttare?"chiesi per rompere il silenzio che si era creato. Lui mi sorrise e potei notare il fatto che aveva un bellissimo sorriso.
"Veramente sono io quel ragazzo, mi chiamo Park Chanyeol" disse porgendomi la mano, io la ricambiai sussurrando poi il mio nome.
"Winter, solo Winter" sorrisi a mia volta.
"Allora Winter...bella festa?" 
"In realtà non sono fatta per le feste, sono troppo rumorose e poi c'è troppo alcool. E tu..Park Chanyeol, che ci fa il festeggiato qui fuori tutto solo" dissi io.
"Ma non sono da solo" mi fece notare.
"Beh, allora...che ci facevi da solo"
"Anche a me non piacciono le feste" disse semplicemente.
"E allora perchè l'hai organizzata?" chiesi dopo aver sorseggiato un'altra poco di acqua.
"Una domanda alla volta, questo è il mio turno."
"Quanti anni hai, Solo Winter?" disse facendomi il verso.
"17 anni" dissi semplicemente.
"E tu?!" chiesi a mia volta.
"18 anni"
"debutterai tra quanto?...emh...scusa" dissi accorgendomi di aver appena fatto una domanda.
"Tra meno di un mese" disse ignorando il fatto che mi ero scusata per avergli fatto due domande di seguito.
"E tu, ti piace la musica?"
"Molto...domani ho il mio primo saggio di piano forte" dissi fiera e poi mi ricordai il fatto che sarei dovuta essere a casa a mezzanotte, mentre ormai erano l'una passata. Mi alzai di scatto.
"Devo andare"
"Che succede?"
"Si è fatto tardi, scusami" Presi le scarpe che mi ero levata a causa del dolore e rientrai dentro casa.
"Ti rivedrò prima che lascerò la scuola?"
"Forse, non lo so. Ciao Park Chanyeol" dissi entrando in casa e cercando la mia migliore amica. La trovai a ballare con un ragazzo così la trascinai fuori di lì facendola appoggiare a me visto che era alquanto molto ubriaca.
"Ahaahahha mi sono divertita molto" disse mentre barcollava di qua e di là.
"Cerca di mantenerti il più stabile possibile."
"Ti amo migliore amica" disse dandomi un bacio nella guancia.
"Ferma che la gente ci prende per lesbiche"
"Eh allora? EHI!!! SIAMO LESBICHE!" disse urlando, io le tappai la bocca ridendo come una matta insieme a lei. Prendemmo un taxi e la portai a casa sua. Quando entrai nella sua camera le rimboccai le coperte dandole un bacio nella fronte.
"Non andare in America" disse sussurrando con gli occhi chiusi.L'accarezzai il viso sorridendole.
"Guarda come ti sei conciata, dormi...ti chiamo domani" Scesi sotto e vidi sua madre in pigiama, quella povera donna era rimasta vedova dopo che il marito era rimasto ucciso da un  camion quando Wendy aveva solo 5 anni.
"Dorme già" le dissi.
"Grazie Winter." mi sorrise.
"Arrivederci" uscì di casa sperando invano di trovare un taxi che ormai a quest'ora non si trovava più. Dovetti camminare a piedi fino a casa mia che si trovava diciamo un po' distante da quella di Wendy. Quando arrivai a casa erano le 2:30 am.
"Che ti è saltato in mente?!" sapevo di ritrovarmi mia madre lì alzata ad aspettarmi e sapevo anche che presto mi sarebbe arrivata una forte sgritata.
"Dove sei stata tutto questo tempo? sei ubriaca?!"
"Mamma ho aiutato Wendy"
"Sai che non mi piace quella tua amica..."
"E' mia amica mica la tua! Adesso vado a dormire" dissi salendo le scale e chiudendo la porta violentemente. Mi levai le converse e mi sdraiai nel letto con tutti i vestiti. Ripensando alla giornata di oggi nella mia mente era  comparso il ricordo di quel ragazzo, Park Chanyeol. Chissà se l'avrei rivisto ancora.







*Angolo a me*
Ve l'avevo detto che non me ne sarei andata. 
Sono tornata con questa nuova storia dal tema romantico/drammatico. Questo è il primo capitolo, nella trama si capisce tutto visto che il coma della ragazza sarà il tema principale della fan fiction e la metà di ciò che racconterò saranno solo suoi ricordi. Come detto dalla trama, la ragazza pur essendo in coma Ragiona, ricorda e soffre. Quindi racconterò sia il presente che il passato. I tempi sono svolti con un 2 anni di differenza. Quando la ragazza entra in coma ha già 20 anni mentre qui, dove ho raccontato adesso ne ha ancora 18. Quindi racconterò ciò che è accaduto in 2 anni più ciò che accade dopo di ciò quindi il coma e tutto. Spero che capirete, se continuate a leggere non è difficile comprendere. Vi lascio la foto dei protagonisti, Al prossimo capitolo.
MI RACCOMANDO RECENSITE IN MOLTI, VOGLIO SAPERE CHE NE PENSATE.
-Sefora45.


Winter




Wendy





Chanyeol

 
 
  
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