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Autore: Uptrand    04/08/2014    12 recensioni
Le vicende sono ambientate dopo Antiche Minacce. Dasha ha finalmente raggiunto il suo scopo diventando una delle donne più potenti della galassia, ma deve guardarsi le spalle perché il Consiglio le è apertamente ostile. Problemi arrivano anche da Omega dove muovendosi nell'ombra qualcuno vuole far scoppiare una guerra tra Aria e Dasha, un conflitto dalle conseguenze impossibili da immaginare considerando le risorse di entrambe.
Nel frattempo Olivia e Steve scoprono che l'Alleanza, che hanno fedelmente servito, potrebbe trasformarsi nel loro peggior nemico.
Sono presenti descrizioni prese dal codex del gioco.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mass Effect Legacy'
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Tetrius, in attesa nell'ufficio di Dasha, sapeva che avrebbe dovuto fornire un quadro completo e conciso, fornendo nei limiti della situazione una soluzione appena lei fosse arrivata.
Una piccola porta laterale si aprì e il presidente della Noveria Corps. fece il suo ingresso. Il turian scattò sull'attenti.
Dasha, nel vedere Tetrius che indugiava in simili formalità, sentì la propria preoccupazione raddoppiare di colpo.
«Generale.» Lei aveva sempre chiamato il turian con il grado che occupava nella Gerarchia e lui aveva dato prova di apprezzarlo « Ha detto che voleva subito un incontro per un'emergenza. Quanto è grave?» Chiese con un sospiro.
«Abbiamo perso i contatti con un nostro mercantile: il numero 4388, destinazione Stazalo. Era quello che trasportava Isabella e la colonia non risponde. Al momento non sappiamo cosa sia successo.»
Il colorito di Dasha, solitamente bruno, si scurì fino a raggiungere una tonalità rosso sangue. Prima di poter dire qualcosa Tetrius aggiunse « Ma abbiano un colpo di fortuna. Un nostro mercantile con un grosso carico, per questo con una scorta numerosa, sta passando non lontano. Ho ordinato a due squadre della scorta di recarsi sul posto e accertarsi della situazione.»
Dasha sospirò ancora, questa volta di soddisfazione. In quel momento, su un terminale nell'ufficio arrivò il segnale di una chiamata e vide apparire il volto di un turian. «Qui Tenente Gakin, mi ricevete Noveria?»
«La riceviamo sergente. Qual è la situazione?» Chiese Tetrius, mentre lei a malavoglia si faceva da parte rendendosi conto che avrebbe solo interferito con le normali procedure a cui quegli uomini erano addestrati.
«Il mercantile è distrutto e l'intero equipaggio è morto, insieme a diverse guardie locali. La zona è deserta, non vedo civili Signore.» A quelle parole Gakin vide Tetrius cedere il posto a una donna umana.
«Sono Dasha Weaver colei che vi paga lo stipendio.» A quelle parole il tenente si fece più attento, non solo per la questione dello stipendio, che sicuramente gli interessava, quanto per il fatto che non si era aspettato di parlare con il gran capo. «Adesso che ho la sua attenzione, mi ascolti attentamente. Su quella nave c'era il vicepresidente Isabella Noveria. TROVATELA! Questo ha la massima priorità e cercate di capire cosa è successo. Nel caso la individuiate dovrete subito identificarvi come dipendenti della Noveria Corps e fare il mio nome, oltre che mettervi subito in contatto con me. Per nessun motivo, le dovrete puntare un’arma contro o costringerla a fare qualcosa che non vuole. Questi ordini sono tassativi!»
«Sissignora. Sembra quasi che saremo noi ad essere in pericolo sé trovassimo il vicepresidente.»
Dasha non rispose e proseguì «Isabella era diretta a Stazalo per partecipare a dei giochi clandestini biotici che si svolgono in alcune miniere abbandonate, iniziate da lì. Vi mando le coordinate. Contattatemi appena avete novità.» Senza aspettare risposta chiuse il collegamento.
«Ci possiamo fidare delle capacità del “caro” tenente Gakin, Generale?» Domandò lei
«Come richiesto non ho assunto novellini, solo gente con esperienza e le giuste capacità in cerca di un buon impiego. Proprio come ho fatto per la squadra della Atlantic Codex.» Spiegò Tetrius.
Dasha non era soddisfatta, ma riconosceva che il generale non poteva dare una risposta migliore.
Mezz'ora dopo Gakin ripristinò il contatto e mostrò sullo schermo un batarian, dalla faccia molto preoccupata. «Signora questo è Oruk, l'organizzatore dei giochi e mi ha riferito alcune cose interessanti. Ripetile.»
«Isabella è venuta ed ha partecipato ai giochi, vincendo l'incontro» - l'ovvietà della notizia lasciò Dasha indifferente - « Una volta terminato...nell'arena qualcuno l'ha attaccata ma non so chi....si sono sentiti i colpi di alcune armi da fuoco provenire dall'esterno e una forte esplosione...non so altro.»
Lei era propensa a credergli, non era possibile simulare certi livelli di paura. Ma chiese «Cosa sa dirmi di chi l'ha attaccata? Deve aver visto qualcosa. Parli!»
«Io...non so cosa ho visto...erano occultati...erano...» e prese a descrivere cosa aveva visto. Dasha non poté trattenersi da scattare verso il monitor, troppo infuriata per controllarsi «Mi prende per stupida?! Sono sicura che sa con chi sta parlando, come del fatto che al mio ordine il mio uomo le farà saltare la testa, non prima di averle cavato tutti è quattro gli occhi per essere sicuro che lei abbia detto tutto.»
«È vero! Tutto vero!» Gridò il batarian buttandosi a terra, in maniera supplichevole. Questo fece solo infuriane di più Dasha, perché ora era sicura che non stava mentendo.
«Signora...» Fece Gakin e riferendo altre notizie. Nessuno aveva più visto Isabella dopo l'incontro, ma chi era allo spazioporto riferiva di diverse squadre di cacciatrici asari che avevano attaccato la struttura e distrutto le diverse navi atterrate.
«Ottimo lavoro Tenente si è guadagnato un premio in busta paga, per ora rimanga in zona e continui a investigare.»
«Sissignora!» Rispose Gakin con un tono decisamente più allegro e chiuse la comunicazione.
«Generale, pareri sulla descrizione di chi ha attaccato Isabella?»
«Per quanto improbabile direi che sono...»
«...phantom.» - concluse per lui Dasha - «Dovrebbe essere impossibile, a meno che qualcuno non si sia rimesso a giocare con l'indottrinamento di Cerberus...ma dei comando asari? Cosa centrano?»
Tetrius rimase in silenzio non avendo risposte sensate da fornire.
«Generale, prepari tutto l'occorrente. È ora di far vedere di cosa è capace un colosso come la Noveria Corps.»
«Prepararci per cosa?»
«Guerra. Io sono un capo di stato, lei il mio capo di stato maggiore e gli uomini della sicurezza l'esercito. Non ho risparmiato sui costi per Divisione N, è l’occasione per vedere se sono stati soldi ben spesi. Chiunque ha aggredito Isabella ha i numeri e il fegato per sfidarci e voglio farmi trovare pronta. Sono sicura che la sezione armi saprà fornire qualsiasi cosa di cui possa aver bisogno.»
Tetrius non riuscì ad evitare di sorridere a quelle parole. Le armi erano uno dei commerci maggiori della Noveria Corps e gli impianti sul pianeta producevano ogni giorno un numero elevato di qualsiasi tipo di armamento, dalla pistola carnifex fino ai mech pesanti Ymir di nuova generazione. In effetti, sul pianeta aveva a disposizione tutto quello che serviva per allestire un esercito.
Eseguì un perfetto saluto militare turian e rispose « Guerra...saremo pronti.» - uscì mormorando fra se - «Guerra, guerra». Gli occhi gli brillavano dall'emozione.
Dasha però sapeva che non sarebbe bastato e contattò Sunt, con lo scopo di fargli cercare nella rete informatica galattica qualsiasi cosa che potesse costituire un indizio. Il volus si mise subito al lavoro, d'altronde non avrebbe potuto fare diversamente neanche se l'avesse voluto. Dasha pagava bene e quando chiedeva una cosa la esigeva.
*****
Olivia era preoccupata, non si era aspettata di essere convocata dalla consigliera Chloe De Falco nel suo ufficio privato invece che nella sala del Consiglio. La consigliera era una donna di mezza età, più giovane che anziana, aveva occhi azzurri e capelli castani che le incorniciano il viso fino al mento, una frangia le cadeva sul davanti.
Temeva avesse cattive notizie sulla sua nomina per il comando della SR3.
Quando varcò la soglia della porta vide la consigliera seduta alla scrivania, mentre parlava con un uomo in divisa di cui vedeva solo le spalle. Stava salutando quando s'interruppe per lo stupore, nel riconoscere Jumishu che gli rispose con un cordiale saluto.
«Benvenuto Tenente Shepard. Vediamo di andare al punto, il Consiglio ha deciso di affidarle il comando della Normandy SR3. Sempre se lo vuole ancora?» - De Falco si era fatta fama di donna decisa e pareva intenzionata a mantenerla - « Sissignore. È un onore.»
«Bene, ora le cattive notizie.» Continuò la consigliera che si mosse a disagio sulla sedia. Olivia non si era fatta illusioni che non ve ne fossero, visto chi c'era nella stanza.
«L'ammiragliato dell'Alleanza ha deciso di affiancarvi come primo ufficiale il Secondo Tenente Okiyua Jumishu. Da quello che mi ha raccontato il sottotenente vi siete conosciuti al corso N7?»
«Sissignora.» Rispose Olivia svelando con la voce la rabbia che cercava di celare in corpo, quel ruolo era in genere ricoperto da Arturus.
«Credevo, che come comandante della Normandy SR3 potessi scegliere da me i miei ufficiali?»
«In teoria è così, ma non sempre si ha questo privilegio e questo è uno di quei casi. Però non è tutto, il sottotenente non è qui per unirsi alla sua squadra ma per prendere il posto di uno dei suoi membri.» - Olivia fu troppo sorpresa per rispondere subito, dando occasione alla consigliera di proseguire - «Secondo qualcuno in alto è stata violata la regola che vieta a persone strettamente imparentate di servire sulla stessa nave. Il sottotenente Jumishu prenderà il posto del Tenente Steve Williams Shepard che sarà destinato altrove.»
«Cosa significa? La SR3 è una nave del Consiglio non dell'Alleanza e Steve ha dimostrato più volte il proprio valore.» Chiese Olivia stupefatta.
De Falco si sporse in avanti sulla scrivania «Creda, non piace neanche a me. Questa è un'idea tutta dei militari e la questione è un'altra. Lei è uno s.p.e.t.t.r.o. del Consiglio, sarebbe libera di ignorare questi ordini senza che venga preso nessun provvedimento contro di lei, ma sono sicura che qualcuno in alto si ricorderebbe di questa disubbidienza.»
Fu Okiyua a intervenire mostrando un ampio sorriso «Tenente, questa non è una punizione o altro, è solo un trasferimento come ce ne sono tanti. Sia lei che suo fratello siete N7, questa è una prova sufficiente delle vostre abilità e meriti. Inoltre il regolamento dell'Alleanza non può fare distinzioni.»
Olivia aveva ascoltato bene e sapeva che da un punto di vista aveva ragione ma dall'altro... «Riconosco una vipera quando ne vedo una. So che volevate e ancora volete il comando della SR3, di sicuro non lo avrete mai da me. Quante volte, essere il figlio di un ammiraglio vi ha aiutato nei vostri giochetti e nella vostra carriera?»
«Quante volte, avere il cognome Shepard le ha permesso di cavarsela quando la punizione sarebbe stata il congedato con disonore? So tutto di lei. Il furto della SR2 dal QG del C-sec, la detonazione di un brucia pianeti, l'accordo con dei criminali e altre infrazioni come tenere con voi persone a cui siete legata sia sentimentalmente che da vincoli di parentela. Ha imparato molto dai suoi genitori, forse però avrebbe dovuto imparare di meno sul loro modo di seguire il regolamento e piegarlo alle proprie convenienze.»
Quello fu troppo, Olivia alzò un pugno e Okiyua si preparava a fare altrettanto. «ORA BASTA! SIETE UFFICIALI DELL'ALLEANZA, NON RAGAZZINI!» - Ruggì De Falco sbattendo violentemente una mano sulla scrivania - «Inoltre ci sono altri problemi. È successo qualcosa alla colonia di Stazalo, ma non sappiamo ancora cosa. Ci sono degli agenti dell'agenzia N7 che stanno cercando di capire cosa sia accaduto. Vogliamo che lei e la sua squadra vi rechiate li e chiariate la faccenda. ADESSO FUORI!»
Olivia salutò la consigliera e uscì ignorando apertamente il sottotenente. Quale che fosse la sua decisione sapeva bene come contattarlo e ritornò a casa. Non voleva decidere niente prima di averne parlato con il fratello e i suoi genitori. Evitò però di riportare la sua lite con il sottotenente Jumishu e le motivazioni.
A casa spiegò rapidamente tutta la vicenda. Ashley e John si guardarono, erano chiaramente arrabbiati più che altro perché simili motivazioni apparivano più che mai puerili.
«Mi dispiace. Olivia, Steve è colpa mia, so bene che molti dei nuovi ufficiali e alcuni della vecchia guardia dalla mentalità più ristretta non vedono bene il mio modo di agire,  il tentativo di far cooperare fra loro specie diverse. Alcuni ritengono addirittura che l'Agenzia N7 andrebbe sciolta...ma prendersela con i miei figli. Mi fa una rabbia.» Disse John
Ashley gli fu accanto e gli posò una mano sulla spalla. «Ehi, capitano...noi tutti siamo con te. Lo sai vero?» Lui le prese la mano e dopo averla tenuta un attimo gliela baciò
«Grazie Ash.» Le disse sorridendo
«Questa situazione...queste intromissioni da parte dell'Alleanza, sono a causa mia? So di non essere stata d'aiuto a calmare le acque» - domandò Olivia - « A causa della mia decisione di collaborare con Dasha e usare un brucia pianeti per distruggere la base dei Grigi. Wrex me ne ha parlato su Tuchanka, quando ha capito che sospettavo che c'era qualcosa che non andava.»
Tutti la fissarono sbigottiti, i suoi genitori perché non pensavano che ne fosse al corrente e suo fratello che invece non ne sapeva niente, anche se era certo che allora Olivia gli aveva tenuto nascosto qualcosa da Tuchanka.
«È inutile nasconderti la verità.» - disse John alla figlia - « Molti ritengono discutibile la tua decisione, non solo perché hai usato un'arma proibita da qualunque trattato ma anche perché hai permesso a criminali pericolosi che avevano già accesso a informazioni sensibili di andarsene, dopo che uno di loro ha dimostrato di avere le competenze per costruire un brucia pianeti. Criminali che dietro alla facciata della Noveria Corps. e sotto i riflettori della stampa hanno trovato protezione dal Consiglio e dai suoi s.p.e.t.t.r.i. . Questo è quello che credono i più...io credo....e con me tutti quelli della SR2...che hai agito nell'unico modo possibile per ottenere la vittoria...tu c'eri, noi no e possiamo solo fidarci del tuo giudizio e non perché sei mia...nostra figlia...ma perché sappiamo quanto vali come ufficiale.»
Lei era commossa ma un colpo di tosse la fece voltare verso Steve, la guardava con aria accigliata «Lo so, avrei dovuto dirtelo ma avevo promesso di non dire niente.» Spiegò la sorella.
Lui la guardò un attimo senza dire niente «Mi era parso che su Tuchanka avessi qualcosa che ti rodeva il fegato...oh beh...anche a saperlo non avrei potuto farci niente. Per questo sono contento che i problemi del comando siano tutti tuoi.»  Commentò sorridendo.
Olivia sbuffò ma tornata seria chiese al fratello «Cosa pensi di fare per il nostro problema attuale?»
«Essere trasferiti è normale nel nostro lavoro, ma mi fa rabbia il modo.» - quindi trasse un profondo respiro - «Devi accettare, sai bene che non puoi fare altro almeno per ora. Mi puoi concedere un paio d'ore prima di partire? Voglio sistemare alcune cose ma ho bisogno che la nave sia qui.»
«Si, certo.» Rispose la sorella.
«Esco!» Disse rivolto a tutti i presenti e senza aggiungere altro andò via.
*****
Arturus fissò ancora un attimo il mirino del suo fucile di precisione e decise che andava bene.
Concentrarsi sul lavoro, gli permetteva di ignorare la rabbia che sentiva dentro di se. Doveva ancora decidere se ringraziare o meno gli spiriti.
Gli aveva pregati di fargli incontrare Jumishu ma non avrebbe immaginato che per farlo il suo miglior amico avrebbe dovuto lasciare la SR3, né tanto meno che se lo sarebbe ritrovato come primo ufficiale della Normandy SR3.
Aver perso quel ruolo era il minore dei mali, l’aveva ricoperto perché lo esigeva l’organigramma della nave e non per ambizione. Di fatto chiunque dei suoi amici aveva la preparazione per quel compito.
Come se non bastasse, Olivia gli aveva fatto capire che avrebbero dovuto rinunciare per un po' ai loro momenti di intimità. Quando si recò in sala mensa trovò Mordin, Pars e Asiria che seduti a un tavolo discutevano
«Unisciti a noi Arturus.» Chiamò Asiria, la sua pelle era color verde acqua al contrario del blu tipico delle asari.
«Prendi un po' di destro bevanda artigianale.» Propose Pars versandone un poco da una tozza caraffa, essendo una quarian consumava gli stessi amminoacidi dei turian «Vecchia ricetta quarian di famiglia, ti tirerà su il morale.»
Arturus sorseggiò cortesemente la destro-bevanda
«Allora…» esordì brusco Mordin, strappando un morso al pezzo di carne che aveva nel piatto « Che ne pensate del nuovo?» Domandò il krogan, nel suo tipico stile diretto.
«Non lo conosciamo» - replicò Pars - « Potrebbe rivelarsi un buon ufficiale, anche se di certo non si è presentato nel modo giusto.» La quarian era l'acquisto più recente alla squadra di Olivia, era quindi meno legata ai singoli membri di quanto non fossero questi fra loro essendo amici da sempre.
«Ah! Ben detto.»-  Approvò Asiria, scoprendo i denti in una smorfia - « Si è preso il ruolo di primo ufficiale, ha costretto Steve ad abbandonare la nave ed è responsabile della fustigazione di Olivia al corso N7. Perché dovrei dar retta a un simile ufficiale?»
«Perché lo stabilisce il regolamento.» Affermò, cauto, Arturus sorprendendo se stesso per la calma con cui aveva dato la riposta e domandandosi quando in fondo ci credesse.
Si chiese anche come faceva l'amica a sapere della fustigazione, ma parlando della figlia dell'Ombra forse non c'era molto da chiedersi o forse i pettegolezzi a bordo di una nave rimanevano la miglior fonte d'informazione.
«Io sputo in faccia a Okiyua Jumishu e al regolamento. Quando un krogan vuole il posto di un altro lo affronta con onore in un combattimento...e lo uccide» Dichiarò Mordin, sputando effettivamente.
«Dovremmo riprenderci Steve.» Osservò Asiria.
«In quale modo?» Chiese Arturus che meglio di altri sapeva quanto poteva essere inflessibile un regolamento militare. «Detto da te sembra semplice.» - Commentò asciutto - «Cosa vi proponete di fare? Aprire un portellone e buttarci il primo ufficiale?»
Il suo sarcasmo andò completamente sprecato, facendo cadere tutti in un tetro silenzio.
Pars fu la prima a riprendere la parola.
«Non trovate che Ilary si sia comportata stranamente alla partenza? Era dispiaciuta di non avere a bordo Steve, ma non mi sembrava distrutta dalla cosa come mi aspettavo.»
«Questo è vero.» Commentò Asiria e le due donne incominciarono a chiacchiere fra loro, quando una voce venne a interromperle.
«Buongiorno signori.» Disse Okiyua .
Senza dire niente tre di loro si alzarono andandosene. Pars, l'ultima rimasta gli disse «Caspita, peggio di un quarian ammalato ai tempi della flotta.» e anche lei andò via.
*****
Mythra passeggiava avanti e indietro leggendo i risultati ottenuti esaminando un nodulo di eezo prelevato da Isab...si corresse, dal Alpha. Isabella era stata cancellata.
Davanti, in un contenitore trasparente il nodulo rimosso fluttuava emettendo una debole luce blu scuro. Lei fissò l'oggetto del suo desiderio, finalmente aveva tutto ciò che le serviva.
Quel nodulo era pieno di eezo 19, l'elemento che avrebbe portato le asari a un passo avanti nell'evoluzione dei biotici rispetto a tutte le altre specie. Uscì dal laboratorio, per raggiungere in fretta una stanza strettamente sorvegliata.
«Alpha!» Disse appena vi entrò. La donna umana distesa su un lettino girò la testa verso di lei.
«Alzati!» Ubbidiente fece quanto detto. Mythra le si accostò guardando quegli occhi vacui che fissavano il nulla di fronte a loro, sorrise soddisfatta del proprio operato.
Chiamò sull'interfono e un asari entrò subito dopo «Siamo pronti per l'intervento?» Chiese
«Si» - le rispose - «Installeremo un dosatore da dieci dosi di sabbia rossa concentrata dietro il collo, appena sotto la cute, dove nessuno dovrebbe notarlo.»
«Bene» - disse Mythra annuendo e si rivolse a all'umana - « Alpha fa tutto quello che ti diranno.» La testa si mosse in segno affermativo. Lei sentì un fremito d'eccitazione, nel vedere una delle assassine più pericolosa della galassia ridotta a una marionetta.
Uscì mentre il suo burattino faceva quanto le era stato detto. Si sentiva impaziente ma sapeva che avrebbe sbagliato se si fosse fatta guidare dalla fretta, doveva aspettare che il dosatore fosse applicato su Alpha, questo le avrebbe permesso di controllarla anche da distante oltre che rafforzare i fili che legavano la marionetta al burattinaio.
Quando aveva testato la sabbia rossa sui soggetti da lei clonati gli effetti erano stato sorprenditi, i loro poteri erano aumentati mentre erano sotto gli effetti della droga.
Aveva trovato quello che era sfuggito al dott. Gaz Al-Asad, un accelerante. Alle giuste dosi quella droga accelerava il processo di conversione dell'eezo all'isotopo 19 potenziando l'energia biotica liberata e una singola dose concentrata aveva la potenza di dieci dose normali, avendo inoltre il vantaggio, come ogni droga, di indebolire la volontà di chi l'usava anche se non credeva che gli sarebbe mai servita, era lo stesso contenta di avere un ulteriore mezzo che rafforzava l'indottrinamento in caso di problemi non previsti.
*****
Aria T'Loak, un asari dalla cute viola, dall'alto del suo palco privato vedeva gli avventori dell'Afterlife e i dipendenti del locale andare avanti come ogni giorno. Tutto era come doveva essere su Omega, esattamente come voleva la sua regina.
Per ogni credito guadagnato dai traffici sulla stazione un altro finiva a lei e tutti erano liberi di uccidere tutti, a patto di rispettare l'unica regola. Non fregare Aria.
Aveva però la sensazione che qualcosa non andasse per il verso giusto. Non aveva niente di concreto per pensare di avere ragione, tranne il suo istinto e la sua esperienza.
«Ripetimi nuovamente cosa è successo?» Disse rivolgendosi a un salarian, i cui occhi si muovevano nervosamente.
« Certo Aria....siamo entrati nel locale con l’intenzione di catturare tutti i presenti, in modo da individuare comportamenti sospetti.»
«Comportamenti sospetti?» gli fece eco l'asari e il salarian annuì « Direi che l'hai provocato visto che qualcuno ti ha fatto volare con un attacco biotico come questo...» l'interessato non fece in tempo a rendersi conto di cosa succedeva che sbatté violentante contro la parete dietro di lui, crollando a terra stordito. «....e come se non bastasse hai passato i giorni successivi a cercare e non hai trovato niente. SPARISCI DALLA MIA VISTA!»
In verità il suo sottoposto le era stato almeno in parte utile, solo per questo non gli aveva fato qualcosa di peggio. Quella sfuriata le aveva schiarito le idee, ora sapeva cosa non la convinceva. Chiunque fosse era abbastanza in gamba da nascondersi da lei su Omega, sulla sua stazione, non doveva essere un dilettante. Si chinò in avanti per prendere il suo drink dal tavolino, quando un’ombra comparve su di esso.
«TU?!» Esclamò Aria, alzando la testa verso la figura apparsa dal nulla che teneva due spade in mano.
L'asari lanciò un urlo e si avventò decisa su Isabella già in guardia, mentre avvolta dai suoi poteri sembrava stesse bruciando. Fintò l'attacco alla testa, per poi cambiare repentinamente e vibrò decisa un calcio alla tibia di Isabella che intuì la finta. Accennò la difesa al volto ma non appena alzò la gamba, verso di lei, intercetto il calcio con il piatto delle spade. Per il contraccolpo Aria arretrò barcollando.
Isabella sfruttò a propri vantaggio la situazione e si buttò in avanti, poi con un gesto breve e inatteso affondò fulminea la lama in direzione di Aria che osservò la punta della spada sfiorargli la guancia.
Finalmente gli uomini e le guardie attorno alla regina pirata parvero riprendersi dalla sorpresa e intervenirono nello scontro. L'umana flette e caricò le gambe per poi scattare fulminea in un balzo fuori dal separé di Aria.
L'asari pervasa da una sorta di fredda ira gridò a chiunque la sentisse «Trovatela e portatemela! Viva o morta!». I suoi uomini si precipitano all'inseguimento mentre altri davano l'allarme e chiamavano rinforzi.
Una voce nella testa di Isabella le disse dove andare, una volta sul luogo rimase in attesa alcuni minuti.
«Ben fatto, Alpha.» Disse un asari che si stava avvicinando. Aveva gli occhi del colore dell'argento. Estrasse una pistola e fece fuoco ferendola di striscio alla testa, quindi l’attaccò con il calcio dell’arma tramortendola.

Aria, come ipnotizzata, fissava il rivolo di sangue che dall'attaccatura dei capelli scendeva rigando il volto di Isabella che appesa per le braccia, in un'angusta cella, non era in grado di muoversi. Alla fine si fece avanti e la colpi violentemente al volto. Lei non reagì in nessun modo, come se non lo avesse nemmeno ricevuto. L'unica traccia era un livido sulla guancia destra.
«Dasha ha deciso di farmi fuori? Dimmi tutto.» Le ringhiò contro l'asari.
«Dasha Weaver mi ha ordinato di uccidere Aria T'Loak.» Fu la risposta.
«Perché adesso?»
«Dasha Weaver mi ha ordinato di uccidere Aria T'Loak.» Ripeté nuovamente. Aria la colpì brutalmente allo stomaco e uscì dalla cella che si chiuse dietro di lei. Scontenta.
Non avrebbe saputo dire se l’affermazione di Isabella fosse veritiera o no, era difficile dare il giusto peso alle parole di un’assassina pazza.
«Pezzara, mi hanno riferito che sei stata tu a catturarla.» Disse rivolgendosi a un asari che aveva aspettato fuori dalla cella per tutto il tempo e che ora le era a fianco. Aria non aveva l'espressione di chi era soddisfatto «Come? Da sola per giunta. Ho affrontato Isabella in passato e ora si fa battere da una singola biotica.»
«Ho avuto fortuna e non ho usato i miei poteri. Isabella è famosa in certi ambienti e pare che i poteri biotici non funzionano con lei, così all'ultimo ho sparato a brucia pelo con la pistola e sono riuscita a ferirla, questo mi ha dato l’istante necessario per tramortirla. Ho pensato che ti sarebbe stata più utile da viva che da morta.»
«Si.» Rispose Aria e si allontanò con passo deciso. Sapeva bene cosa fare ora, ma aveva di nuovo la sgradita sensazione che qualcosa non fosse come doveva essere.
*****
In pochi secondi l'immagine di un asari di materializzò al centro del dispositivo per le trasmissioni olografiche.
«Aria T'Loak, a cosa devo il dispiacere di una tua chiamata?» Disse Dasha Weaver con assoluta sincerità.
«Stupida ingenua, piccola bastarda arrivista » - Ringhiò la regina di Omega - « Conosco poche persone che sarei più contenta di vedere morte.»
«Cosa vuoi? Siamo donne d'affari e penso che abbiamo di meglio da fare che insultarci a vicenda.»
«Va' all'inferno, tu e le tue belle parole.» - ribatté Aria - «Ti aveva preso per una donna più intelligente, una che sapeva scegliersi i nemici.»
Lei non disse nulla ma un sopracciglio si contrasse leggermente, un segnale che Aria aveva colto al volo.
«Cosa vuoi?» Chiese Dasha.
«Informarti solo di questo» - Rispose la regina pirata, in tono pesante - «La tua preziosa Isabella ha cercato di farmi fuori. Ora è mia ospite.»
A Dasha parve che gelide dita le percorressero la schiena.
«Non so di che parli.» Si limitò a dire, non sapendo fino a che punto fosse coinvolta la regina di Omega con l'incidente di Stazalo non osava dire altro.
L'Immagine dell'asari scomparve sostituita da quella di un'umana che risultò essere una registrazione, Dasha dovette lottare con se stessa per continuare a celare i suoi veri sentimenti e non esclamare ISABELLA! La sorpresa fu ancora maggiore quando udì la voce fuori di Aria chiedere «Perché sei qui?» e Isabella rispondere «Per uccidere Aria T'Loak su ordine di Dasha Weaver.»
L'immagine cambiò nuovamente facendo apparire Aria «Scoprirai che non è tanto facile liberarsi di me o astuta idiota, ti assicuro che quando avrò finito con te, tu e la tua preziosa Isabella sarete solamente nomi che la gente mormorerà come esempio di cosa accadde a sfidarmi.»
Con le labbra bianche per l'ira Dasha disse«Prega la tua Dea che Isabella sia viva quando verrò a prenderla, quando ti avrò buttato nella polvere tu sarai il suo giocattolo.»  Chiusero il canale nello stesso istante.
Dasha rifletté che almeno ora sapeva dove si trovava Isabella, ma in compenso ci aveva guadagnato un'infinità di domande e uno scontro con Aria T'Loak.
Dieci minuti dopo stava discutendo con Tetrius, voleva attaccare Omega e il generale turian avrebbe fatto meglio a dimostrasi collaborativo nonostante la portata dell’obbiettivo e l'assenza di preavviso.
Con sua sorpresa lo fu veramente, affermando di essere pronto « Con la giusta quantità di crediti non è stato un problema e mi sono preparato per il peggio, anche se non mi sarei aspettato Omega e Aria.» - la sua voce tradiva una certa eccitazione e aggiunse - «Mi preoccupa che Aria sappia che stiamo arrivando. Sarebbe più facile se la costringessimo ad uscire.»
Dasha scrollò le spalle, era d'accordo con Tetrius ma sapeva di non poterci fare niente e disse «Ho un’altra idea». Qualche minuto dopo la stava spiegando a Tenus, l'assassino drell al suo servizio che si dimostrò entusiasta dell'idea.
*****
Olivia non era sicura di cosa avrebbe trovato a Stazalo quando vi giunse, di certo non una lotta di fazioni. Vi erano gli abitanti locali che erano apertamente astiosi sia verso gli agenti N7 che con gli uomini della Noveria Corps, come verso qualsiasi straniero che si impicci dei loro affari.
Ma siccome non potevo esserlo troppo con quelli della compagnia, dato che l'economia locale dipendevano da loro, riversavano tutta la loro bravura nell'inventare nuovi insulti sugli uomini della Forza N7.
Mentre le guardie di Divisione N della Noveria Corps se ne stavano felicemente in disparte, con l'aria sorniona di chi sapeva qualcosa ma dando l'impressione di essere pronti a litigare in qualsiasi momento.
Avevano occupato alcune piste dello spazioporto, quelle dove erano atterrate le loro navette e una con una nave cargo della compagnia che doveva essere stata distrutta recentemente come si poteva capire non solo osservandola ma anche dall'odore di fumo che aleggiava nell'aria.
Costoro rappresentavano anche il motivo maggiore del malumore di Olivia, che sperava veramente di non doverci parlare. Per ultimi gli uomini dell'Agenzia multi-specie N7 o come chiamata da molti Forza N7. Tutti soldati esperti proveniente dalle forze militari dei propri popoli, avevano deciso ognuno per i propri motivi di arruolarsi nell'agenzia che suo padre con i membri della SR2 aveva fondato per garantire la sicurezza nella galassia. Quando li incontrò ebbe la sensazione che qualcuno avesse rovinato loro la giornata.
«Tenente Williams Shepard è un piacere conoscerla, sono Jafin Vinrun, sono a capo delle Forza N7 che è arrivata su questo pianeta dopo la richiesta di aiuto.» Disse un salarian.
«Piacere mio. Mi hanno mandato qui parlando di una situazione da chiarire...ma nessuno mi ha avvertita che avrei trovato i mercenari della Noveria Corps. Che succede?»
«Sappiamo l'ovvio...qualcuno è arrivato, ha distrutto la nave della loro compagnia, ucciso equipaggio e guardie locali ed è sparito, presumibilmente dopo aver ottenuto ciò che voleva. Il problema è un altro. La popolazione ci è ostile e non vogliono parlare o fornire nessuna informazione. Pare che l'ufficiale, un turian, che comanda i mercenari della compagnia abbia intimato a tutti di non fornirci nessun indizio.»
«Capisco...o meglio no. Proverò a chiedere in giro e a guardarmi attorno, magari troverò qualcosa.»
«Le auguro buona fortuna.» Rispose Jafin.
Mezz'ora dopo il suo malumore era aumentato, non tanto perché pensava che sarebbe stata costretta a parlare con le guardie di Divisione N e questo avrebbe significato ficcare il naso negli affari di Dasha, ma anche perché il suo nuovo primo ufficiale in un'armatura da assassino N7 continuava a dire cosa, secondo lui, avrebbe fatto un ufficiale modello dell'Alleanza.
Quando si diresse verso i mercenari, ed era nei pressi della nave distrutta, qualcosa in un mucchio di rottami della nave attirò la sua attenzione. Estrasse l'oggetto in questione che si rilevò essere un casco. Chi era nelle circostanze si voltò di scatto quando una donna di bell'aspetto, dai capelli rosso fuoco si lasciò scappare una serie di insulti.
Il casco era fornito di quattro led rossi visivi, messi per traverso rispetto al viso, leggermente inclinati e disposti due per lato e servivano per vedere nonostante non ci fossero visiere o fessure. Passò il casco ad Asiria «Dimmi che mi sbaglio, che non è quello che penso o almeno che vi sono sicuramente altre persone ad usare questo design.»
La figlia dell'Ombra e Javik ci rifletté un istante ma sapeva anche lei la risposta «Conosco solo una persona che usa un casco da phantom...Isabella.»
Olivia aveva pronunciato il nome nello stesso istante. Afferrando il casco si diresse verso gli uomini della Noveria Corps. con passo molto più deciso di prima, seguita dai suoi due compagni «Chi comanda qui?» Chiese.
«Io» - rispose un turian facendosi avanti - «Tenente Gakin. Cosa vuoi umana?»
Gli mostrò il casco è disse «State cercando una donna umana, bionda, biotica estremamente potente, armata di spade e che risponde al nome di Isabella. Sono sicura che il vostro capo Dasha Weaver la vuole indietro sana e salva.»
Il turian non rispose, ma lo stupore davanti alle affermazione di Olivia era evidente. Lei si voltò dandogli le spalle e facendo un verso di disapprovazione.
«Che succede?» Chiese Okiyua . Lei non aveva voglia di spiegargli un bel niente ma immaginava che lui non avrebbe aspettato niente di meglio, per fare un rapporto in cui descriveva le sue lacune di comandante all'Alleanza.
«Cosa le dicono i nomi Dasha Weaver e Isabella?»
«Attuale capo della Noveria Corps ed ex-criminale che ha ottenuto un'amnistia per i crimini commessi tramite un accordo che ha stretto con il Consiglio, grazie a lei. Fare patti con criminali e terroristi non è un comportamento degno di chi indossa la divisa dell'Alleanza, se vuole saperlo. Ma siccome suo padre in passato ha fatto accordi con criminali come Aria T'Loak e Balak...» Olivia lo fulminò con lo sguardo «Ha fatto quello che era necessario per vincere la guerra e mantenere la pace dopo. Sembra che molti lo hanno dimenticato.»
«Io so dove risiede il mio onore di ufficiale.» Olivia riprese a camminare verso la propria nave decisa a ignorarlo il più possibile. «Isabella invece era una biotica al sevizio di Dasha e sembra che le due donne abbiano una relazione. Non mi pare ci sia altro da dire.» Concluse Jumishu.
Nonostante fosse seccata Olivia decise lo stesso di colmare le lacune del suo ufficiale «Non c'è altro perché la maggior parte dei file sono secretati. Isabella è un'assassina biotica, pazza, estremamente potente, l'unica che ascolta è Dasha Weaver, se incontrollata è una minaccia per chiunque la circondi.» - e si voltò nuovamente verso  Jumishu - « Non ho ancora avuto modo di leggere il suo fascicolo. Quindi mi risponda, è veramente un biotico e sa usare quella spada?»
«Si a entrambe, se mi chiede perché non ho mai usato i miei poteri contro di lei è perché non sarebbe stato onesto.»
«Onesto? Come buttare terra negli occhi di Steve mentre affrontava Breck?»
«L'ho fatto per le mie ragioni, Steve Williams Shepard è chiaramente inadatto a servire nell'Alleanza e....» Olivia lo colpì buttandolo a terra. Quando lui si rialzò nei suoi occhi c'era un odio mortale «Immagino non si dovrebbe parlare male di chi non è presente.» Si limitò a dire.
«Lei non mi piace e tenga per se le sue opinioni sulla mia famiglia, se vuole fare rapporto su questo incidente allora ci può mettere dentro anche questo.» Disse Olivia mostrando il dito medio.
Okiyua sputò a terra prima di parlare « Non farò niente di simile, non ho bisogno di difendermi dietro il regolamento e neanche lei mi piace “signore”. Troppe volte l'Alleanza ha chiuso un occhio per l'eroe della Galassia, io so che come soldato le mie uniche preoccupazioni devono essere gli interessi dell'umanità e solo dopo...se ho tempo e risorse...viene il Consiglio.»
Olivia, senza dire altro si diressero alla SR3, a bordo comunicò a Ilary la nuova destinazione «Portaci su Noveria, il prima possibile.»
«Sissignora.» Rispose il pilota.
*****
L'asari correva a perdifiato per le strade notturne di Thessia, svoltando più volte in vicoli senza nome e sperando che il buio della notte la celasse. Non poteva fare altro o chiedere aiuto a qualcuno visto chi la stava inseguendo.
Una justicar, non avrebbe mai pensato che un giorno ne avrebbe avuta una sulle sue tracce e non poteva rivolgersi a nessuno, perché il semplice fatto che una di loro la stesse rincorrendo era la prova che aveva commesso dei crimini.
Nessuna asari avrebbe mai messo in discussione il giudizio di una justicar, soprattutto se voleva continuare a vivere. In questo caso avrebbe avuto perfettamente ragione ma ancora si chiedeva come aveva fatto a scoprirla.
Alla fine, stremata, dovette fermarsi per prendere fiato e si guardò intorno. Era in un vicolo leggermente più largo di altri, le luci piazzate sopra ad alcune porte di servizio erano l'unica fonte d'illuminazione e contribuivano a dare al luogo un aspetto ancora più tetro e desolante tenendo tutto in una costante penombra. Le luci e il sudore fecero brillare le pitture dorate sul volto dell'asari.
«Auriana Denari non puoi scappare, dovresti saperlo.» Disse una voce che proveniva dalla direzione in cui era arrivata. L'oscurità non fece altro che accentuare i contorni bluastri della figura che si avvicinava.
«Justicar Samara, dovrei sentirmi onorata che ti sia interessata a un umile persona come me. Leggendaria Justicar della SR2.» Disse cercando di sorridere ma ottenendo solo una smorfia.
«Il fatto che un ufficiale della tua levatura, abbia aiutato un gruppo estremista passandogli informazioni e mezzi è uno dei crimini più gravi che potevi compiere. Se confesserai sarò misericordiosa.»
«Non è qualcosa per cui le Justicar sono famose.» - disse facendo qualche passo indietro - «Glorioso retaggio di un passato dimenticato che non ha più valore in quest'epoca. Pezzi da museo che sopravvivete solo grazie alla visione idealistica che le persone si sono fatte di voi...ma noi porteremo le asari verso il futuro, facendole ricominciare da zero.» e lanciò una attacco biotico.
Samara lo contrastò senza problemi, ma prima che potesse fare qualcosa Auriana estrasse la propria arma e si sparò in testa.
*****
Il bicchiere si frantumò contro lo stipite della porta a pochi centimetri dalla testa di Olivia, quando aveva appena varcato la soglia dell'elegante ufficio del presidente della Noveria Corps.
«Dannazione, non ho bevuto abbastanza. Olivia Williams Shepard vattene da un’altra parte a complicare la vita delle persone! La mia lo è già abbastanza.» Dichiarò Dasha da dietro la scrivania. Una bottiglia di whisky mezza vuota faceva bella mostra di se sul mobile.
«Cosa significa Dasha?» Chiese Olivia che si dirigeva con passo deciso verso di lei accompagnata da Arturus e Jumishu. Il suo primo ufficiale, purtroppo per lei aveva insistito per venire, desideroso di vedere di persona la presidente della Noveria Corps.
«Il bicchiere? Era una prova per vedere se ero ubriaca. Purtroppo è andato esattamente dove avevo mirato, se ti avessi beccato voleva dire che lo ero e avrei unito l'utile al dilettevole. Tranquilla, avrei pagato e fatto rimettere a posto il tuo bel faccino.»
La bottiglia traballò pericolosamente quando Olivia batte con forza le mani sulla scrivania e si protese oltre, verso Dasha.
«Sappiano che è successo qualcosa a Isabella su Stazalo e farai meglio a spigarti o vuoi forse dirmi che questo può appartenere ad altri?» Posò il casco trovato sul pianeta accanto alla bottiglia. Dasha si limitò a un grugnito, prese un altro bicchiere, si verso bere e lo svuotò in una singola volta.
Olivia insisté «Per quello che ne so Isabella potrebbe essere la fuori a massacrare persone, totalmente fuori controllo e se questo non bastasse l'eezo 19 dentro di lei la rende potenzialmente più pericolosa di chiunque. Cosa sta succedendo?»
«È su Omega.» Rispose Dasha.
«Come?» Borbottò incredula Olivia.
«Gode dell'ospitalità di Aria T'Loak su Omega. Pare abbia tentato di ucciderla.»
Olivia trasalì a quelle parole. Le ci volle una attimo per ritrovare il filo del discorso e con tono gelido chiese «Non l'avrai mandata davvero a farla fuori?»
A quelle parole il pessimo umore di Dasha esplose «Noo!» Gli urlò contro e come Olivia sporgendosi oltre il bordo della scrivania. I loro volti si trovavano a pochi centimetri l'uno dall'altro, parevano così furiose da essere disposte a prendersi a morsi.
«Pare sia quello che pensano tutti ma NO! Non so neanche perché sia li né come ci sia arrivata, non dopo che la nave che la portata a Stazalo è stata attaccata e distrutta.»
«Perché non ci calmiamo e parliamo? Mi pare ci sia una certa confusione.» Propose Arturus con un tono di voce più calmo possibile. Non aveva mai pensato che gli occhi verdi della sua ragazza potessero essere in grado di perforargli l'animo come fossero spade, non che quelli neri di Dasha fossero più sereni e tranquillizzanti.
Le due donne sbuffarono all'unisono, Olivia senza essere invitata prese la bottiglia e beve un sorso abbondante del suo contenuto, sospirando subito dopo mentre sentiva l'alcool scendergli in corpo.
Dasha gliela strappò di mano e si servì alla stessa maniera.
«Parliamo!» Dichiarò il capo della Noveria Corps.
«Parliamo!» Asserì lo s.p.e.t.t.r.o.
Al termine del racconto Olivia era ancora più confusa di prima ma era sicura che le fosse stata raccontata la verità. «Altri phantom? È possibile?» Chiese
«Non chiederlo a me, io mi occupo solo della mia “umile” azienda ma da quello che so, tutta quella roba dovrebbe essere tenuta sotto chiave dall'Alleanza e dal Consiglio.»
«Cosa farai per Isabella? Sono sicura che tu voglia riprendertela.»
«L'unica cosa ovvia…attaccherò Omega, ucciderò Aria e libererò Isabella.»
«Sei impazzita? Sono sicura che hai le risorse necessarie per farlo ma se attaccherai Omega nessuno te la farà passare liscia e in particolare il Consiglio. Non solo perché ti odiano per i fatti di due anni fa, ma perché con questo attacco destabilizzeresti l'intero settore, per non parlare dei rapporti tra i Sistemi Terminus e lo Spazio della Cittadella e non inventarti scuse col fatto che Noveria è fuori da quest'ultimo.»
«Signore!» - intervenne Okiyua - «Dovremo avvertire il Consiglio e l'Alleanza, manderanno delle navi per bloccare il traffico intorno al pianeta e porre in stato di fermo la signora Weaver, fino a quando non saranno avviate le dovute indagini. Sono sicuro che manderanno anche qualcuno su Omega per esigere la consegna di questa Isabella, da quello che mi avete detto è colpevole di numerosi omicidi.»
Tutti lo fissarono con tale intensità che alla fine domandò «Cosa c'è?»
Olivia adesso era sicura che il suo primo ufficiale non capiva qual era il vero scopo di Olivia in quanto s.p.e.t.t.r.o., né della Normandy SR3, una nave fatta per non farsi notare.
«Sottotenente…» Disse Olivia in quanto Jumishu era un Secondo Tenente, mentre lei come il fratello era Primo Tenente «Il motivo per cui esiste la classe di navi SR (Stealth Record) e quello per cui mandano gli s.p.e.t.t.r.i., è quello che dobbiamo risolvere certe cose da soli, senza bisogno di fare rapporti o altro.»
«Questo è il genere di cose che fa marcire l'Alleanza da dentro, così come gli ufficiali che le accettano. Entrambe andrebbero sradicate.»
Dasha fino al momento non gli aveva dedicato la minima attenzione «Chi è l'idiota che ti sei preso dietro Olivia?»
«Secondo Tenente Okiyua Jumishu, primo ufficiale della Normandy SR3. Ha preso il posto di Steve sulla nave.» Spiegò in tono insofferente.
Una delle sopracciglia di Dasha si aggrottò a quell'affermazione «Ci hai rimesso, questo è sicuro.» -poi chiese - « Jumishu...Parente dell'Ammiraglio Toraru Jumishu? Uomo dall'aspetto severo, che sembra che la faccia gli possa andare in frantumi se sorride e che gira con una spada al fianco come se fosse un samurai.»
«Si.»
«Gran testa di cazzo, talmente rigido da far sembrare che qualcuno gli abbia infilato la spada nel culo di punta e senza custodia.»
Okiyua mise mano alla spada ma si fermò, quando sulla schiena sentì premere quella che senza dubbio era la punta di una lama. Dietro di lui era apparsa una figura.
«Olivia, è da un po' che non ci si vede.» Disse Naomi, l'ex N7 al soldo di Dasha che aveva servito l'Alleanza come ombra quando ne faceva parte e tale era il suo equipaggiamento al momento.
Si rivolse al sottotenente Jumishu «Allontana la mano dalla spada.»Quando lo fece sentì la pressione sulla schiena sparire.
Per Olivia, Naomi non era uno dei soggetti peggiori al seguito di Dasha, a volte dimostrava ancora di avere una coscienza o dei rimorsi. «Mi pareva di aver capito che non ti reputavi degna di indossare un'armatura N7 e usare una spada o qualcosa di simile?» Le chiese.
Il secondo in comando di Divisione N sorrise «Vero, ma questa non è un N7 anche se l'armatura vi è ispirata. Vista la situazione ho deciso che era meglio tornare a fare la cosa che mi viene meglio. Omega non sarà facile da prendere e dovresti ringraziare che c'ero io, se il tuo caro primo ufficiale avesse fatto quello che ha fatto con Isabella..»
«...mi sarei dovuta cercare un nuovo primo ufficiale e dare parecchie spiegazioni. Grazie.»
«Io ti conosco!» - esclamò all'improvviso Okiyua  riferendosi a Naomi - « sei stata coinvolta...» ma non proseguì quando la stessa punta che prima sentiva sulla schiena gli si parò dritto in faccia e Naomi portandosi il dito indice sulla labbra disse «Meglio non pronunciare certi fatti del passato.»
Lui fece cenno con la testa di aver capito.
Olivia tornò a rivolgersi a Dasha «Se ti riporterò Isabella, fermerai il tuo attacco?»
«Si» - rispose ma dopo aggiunse - «Solo se lo farà anche Aria, non voglio dovermi preoccupare costantemente di se e quando la regina di Omega deciderà di chiudere i conti in sospeso. Piuttosto meglio farla finita subito. Sappi che anche se mi aiuti non cambierò il mio piano per te, ne avrai più tempo.»
«Esattamente quanto tempo avrei?»
«Non penserai che te lo dica, col rischio che Aria lo venga a sapere!»
Certa di aver fatto un pessimo affare a farsi coinvolgere da questa faccenda Olivia e la sua squadra uscirono dall'ufficio. Destinazione Omega.
*****
Nel laboratorio, circondata da un equipe scientifica Mythra guardava la siringa che aveva in mano come fosse qualcosa di mitologico. Anni di lavoro avevano dato i suoi frutti. Quella siringa conteneva l'eezo 19 di Alpha e l'accelerante ricavato dalla sabbia rossa.
I dati non erano ancora completi ma non se la sentiva più di aspettare per questo aveva bruciato i tempi dell'esperimento, dopo aver fatto ogni controllo possibile che il contenuto della siringa non fosse pericolo per la fisiologia asari. Avrebbe preferito usarlo prima su una cavia che su se stessa ma sapeva che non poteva farlo, se i dati erano corretti voleva essere le prima asari ad avere accesso a quel potere.
Si iniettò il contenuto della siringa e attese di avvertirne i sintomi, quando arrivarono i capogiri si sedette sul lettino del laboratorio per poi cadere in un profondo sonno.
   
 
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