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Autore: xxotte    04/08/2014    2 recensioni
«Ti consiglio questo libro, provalo»
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Lo osservai mentre dormiva, mentre mi innamoravo sempre di più.
Le sue labbra continuamente screpolate, le sue fossette, i suoi occhi e i suoi capelli ricci, sempre scombinati.
Lo osservavo mentre passavano le ore, i minuti, mentre il mondo alle nostre spalle moriva piano piano, e ne rimaneva un altro, che viveva, viveva e continuava a vivere occupando la mia mente e il mio cuore, quel mondo era lui.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Secondo capitolo
Se quel giorno fossi tornata qualche ora prima a casa non avrei incontrato di nuovo Harry, fortunatamente, per la prima volta nella mia vita devo dei ringraziamenti ai miei costanti ritardi.
'Grace, visto che hai tanta voglia di stare in biblioteca perché non cominci a lavorare alla tavola calda?'
La voce infuriata e ironica di mia mamma quel giorno voleva porre fine alla mia serenità, non sapendo che lavorare alla tavola calda della biblioteca mi avrebbe reso felice più di quanto lei potesse immaginare.
Era infatti con questa frase che mi aveva accolta a casa il giorno della vigilia di Natale, dopo che saltai il pranzo con i parenti per passare altro tempo nella mia seconda casa, così,  da quel momento avevo atteso con tanta impazienza il giorno dell'Epifania riempendo le giornate con la lettura di diversi libri e le continue corse al panificio ogni singolo giorno.
'Colpa delle stelle' era l'unico libro che non avevo ancora letto, Harry non era più un pensiero fisso nella testa e tutta la curiosità che provavo verso di lui era svanita in qualche settimana, ma si sa, le cose arrivano quando meno te lo aspetti.
Il giorno seguente all'Epifania ero in biblioteca già dal minuto successivo all'orario di apertura, inzialmente eravamo soltanto io e Georgia che cominciammo a raccontare degli avvenimenti accaduti durante le vancaze, creai un racconto poco entusiasmante e monotono cercando di deviare il discorso riguardante il lavoro, non volevo che lei mi accettasse come cameriera solo perché frequentavo la biblioteca da giovani età ma volevo che lei nel campo riguardante il lavoro mi trattasse come una normale dipendente, elaborai un discorso e aspettai quindi che si riempisse l'edificio e che lei trovasse un attimo libero.
Quando finalmente la confusione diminuì cominciai a parlare.
'Mia mamma la considera una punizione, diciamo che invece non esiste altro che mi possa rendere più felice' feci una pausa sorridendo e continuai 'posso lavorare come cameriera alla tavola calda?'
'Oh Grace! Mi daresti un grande aiuto, certo che sì, ufficialmente puoi cominciare nei prossimi giorni, il tempo per parlare con i tuoi genitori e metterci d'accordo su alcune cose, ma se puoi dovresti darmi una mano anche adesso perché la biblioteca e la tavola calda si stanno riempendo e non riesco a gestire le due cose insieme'
'Grazie mille Georgia, sei sempre disponibile con me! Davvero non so come ringraziarti'
'Non ti preoccupare tesoro, sei una delle poche persone a cui affiderei la biblioteca e mi faresti un grandissimo favore contribuendo ad occupartene'
Dopo che la conversazione cessò andai a prendere il taccuino e cominciai a prendere le ordinazioni dei clienti, Georgia invece si occupava della libreria.
Quando arrivai al tavolo undici non osservai nemmeno il viso della persona seduta che mi ritrovai a ripetere quello che ormai recitavo ad ogni tavolo.
'Salve, desidera?'
Il mio sguardo era rivolto verso il ragazzo seduto, aveva la testa abbassata rivolta verso alcuni libri, teneva in mano un registratore e gradualmente lanciava lo sguardo verso il notebook davanti a lui.
Quando sentì le mie parole alzò lo sguardo, riconobbi subito quel volto, aveva gli stessi occhi verdi, gli stessi capelli ricci che gli cadevano sulla fronte, le stesse labbra rosee curvate in un sorriso e la stessa espressione serena della prima volta in cui lo vidi.
Avevo impiegato due secondi a scrutarlo e meno di uno ad arrossire violentemente.
'Ehm, io... una cioccolata calda grazie'
Riconobbi subito nella sua voce un accento tipico dell'Inghilterra centrale, particolare che non avevo notato la prima volta che lo vidi, scacciai quel pensiero dalla testa per concentrarmi a scrivere la sua ordinazione.
Strinsi il taccuino tra le mani e presi frettolosamente a scrivere ma probabilmente l'inchiostro nero finì perché a metà parola mi ritrovai a sfregare la penna nel foglio per cercare di completare la frase.
La presenza di Harry che sembrava ignorare totalmente il nostro primo incontro mi metteva soggezione e il solo fatto di rimanere qualche secondo ancora in piedi davanti al suo sguardo mi fece rabbrividire.
Avrei potuto anche evitare di appuntare la sua ordinazione ma prima di lui ne avevo venti e probabilmente avrei dimenticato la cioccolata calda facendo un'altra pessima figura.
'Non è che avresti una penna?'
'Sì, un attimo'
Cominciò a cercare la penna tra i fogli sparsi sul tavolo, quando la trovò me la porse gentilmente.
'Grazie mille, quando finisci dimmelo che te la restituisco!'
'Non preoccuparti, non c'è bisogno che me la restituisca'
'Sì insomma... c'è bisogno, ho un tuo libro e una tua penna, diciamo che mi sto appropriando delle tue cose'
Harry scoppiò in una fragorosa risata prima di rispondere alla mia affermazione.
'Tanto tornerò qui, se la leggenda delle buonissime cioccolate calde è vera mi vedrai qui praticamente ogni pomeriggio, comunque piacere, Harry'
'Piacere, Grace'
Quelle poche parole erano state necessarie a rompere la tensione che si era creata inizialmente, avrei voluto conoscere Harry e avrei voluto trovare una risposta alle tante domande che mi ero posta quando lo conobbi ma Georgia mi fece accorgere che stavo perdendo tempo che avrei dovuto dedicare a servire le ordinazioni.
'Grace! I clienti si stanno lamentando, datti una mossa!'
Feci un espressione imbarazzata e mi rivolsi ad Harry: 'Scusa Harry, devo andare'
'Non preoccuparti, so com'è fatta Georgia, possiamo sempre parlare dopo l'orario di chiusura'
Curvai le labbra in un sorriso in risposta ad Harry e mi allontanai da lui.
Quel giorno feci tutto frettolosamente cercando di liquidare i clienti molto presto in modo da dedicare ogni singolo minuto libero a parlare con Harry e quelle piccole conversazioni erano più significative di potessero essere ore di conversazione con un'altra qualsiasi persona.


 
Su questo capitolo non ho molto da dire, è un capitolo banale e di passaggio, le novità e i misteri inizieranno dal prossimo probabilmente.
Ci tengo a scusarmi per il ritardo ma è estate e si sa, è raro trovare del tempo libero, cercherò di velocizzare nel postare il prossimo capitolo, prometto.
Almeno una recensione per il seguito come sempre, provvederò comunque a creare un profilo ask e un profilo facebook per tenermi in contatto con voi.
Un bacio a tutti e vi auguro una buon proseguimento di settimana.
Carlotta. xxxx :))
  
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