Erano appena arrivati al ristorante.
Oliver le aprì lo sportello e l'aiutò a scendere dalla macchina.
Felicity si stupì nel vedere un Oliver così formale.
Non perchè pensasse che non ne fosse capace.
Solo che non pensava potesse esserlo con lei.
Entrarono e Felicity si stupì ancora una volta.
Era un ristorante italiano.
Come diavolo sapeva Oliver che adorava la cucina italiana?
Queen scostò la sedia e la fece sedere.
Poi si posizionò esattamente di fronte a lei.
La guardò intensamente.
Con quello sguardo che era solo suo.
'Che c'è?'
Il volto di Felicity era dubbioso.
Non capiva.
Inizialmente era stata contenta di quell'appuntamento.
Ma poi, pensandoci con lucidità, non capiva.
Cosa voleva dire tutto quello?
Dove stavano andando a parare?
Era in un ristorante italiano a cenare con Oliver Queen.
Un Oliver Queen molto diverso dal solito.
Formale.
Teso.
Più misterioso del solito.
Come diavolo ci erano arrivati a quel punto?
Pensava che dopo la chiacchierata sull'isola le cose fossero state messe a posto.
Era stata tutta una finzione.
L'aveva detto lui,no?


'L'hai venduta davvero bene'
'L'abbiamo fatto entrambi'
 
Riusciva a ricordare ancora le esatte parole.
Ma se entrambi avevano finto, allora che ci facevano lì?
Si era persa qualcosa?
'E' solo che.. sei bellissima stasera'
Felicity si riscosse dai suoi pensieri.
'Me l'hai già detto questo'
'Lo so'
E continuavano a guardarsi.
Era una lotta degli occhi.
Si scontravano.
Si cercavano.
Si lasciavano.
Era come se stessero facendo l'amore.
Ma loro erano sempre stati bravi in questo.
Dire con gli occhi quello che con la bocca non sapevano dire.
Non volevano dire.
'Oliver, che vuol dire tutto questo?'
'Che intendi?'
Ma Oliver sapeva benissimo cosa volesse dire.
Sapeva che quella bellissima ragazza che si trovava di fronte a lui voleva risposte.
'Andiamo Oliver, hai capito. Perchè mi hai portato qui stasera?'
'Non posso portare a cena un'amica?'
'Siamo davvero amici io e te?'
E a quella domanda Oliver perse un battito.
No che non lo erano.
Non c'era stato un solo secondo da quando l'aveva incontrata in cui aveva creduto che potesse essere un'amica.
O almeno non solo quello.
'No'
Felicity sbattè un paio di volte le palpebre.
'Non lo siamo, ma possiamo parlarne dopo?.. Che ne dici se prima ceniamo?'
'Certo'
L'argomento era chiuso.
Almeno per il momento.
Se ne restava lì, immobile tra loro.
La stessa cosa, però, non poteva dirsi del cuore di Felicity che tutto poteva essere, tranne che immobile.
 
A cena finita Oliver riaccompagnò a casa la ragazza.
Il tragitto dal ristorante all'appartamento di Felicity era stato silenzioso.
E a tratti imbarazzante.
Entrambi aspettavano con ansia di riprendere quell'argomento.
Ma entrambi aspettavano che l'altro facesse il primo passo.
Quando Oliver parcheggiò restarono per un attimo nel silenzio dell'abitacolo della macchina.
Quando il ragazzo scese dalla macchina Felicity prese un paio di respiri profondi.
Queen le aprì lo sportello e l'aiuto a scendere.
'Felicity..'
Un suono quasi impercettibile uscì dalla bocca di Oliver.
'Si?'
'Riguardo a prima, volevo chiarire..'
Ma Felicity notò l'incertezza sul volto di Oliver.
Non capiva bene da dove derivasse, ma si affrettò a rassicurarlo.
'Oliver, non devi dire niente se non vuoi. Va bene anche così, ho passato una bellissima serata.'
'Voglio,invece'
'Vuoi cosa?'
'Farlo. Voglio chiarire. Sai, la questione degli amici e tutto il resto.'
'Okay, quindi?'
'Quindi io e te non siamo amici. Cioè, certo che lo siamo, però..'
'Oliver di solito sono io quella che perde il filo del discorso. Mi dici dove vuoi andare a parare?'
Ed eccolo di nuovo.
Quello sguardo negli occhi di Oliver.
Lo stesso che aveva sull'isola.
Lo stesso che per mesi e mesi ha trascinato nei suoi sogni la notte.
Lo stesso, che se è possibile, l'ha fatta innamorare ancora di più di lui.
Ma cosa diavolo voleva dire quello sguardo?
'Non voglio che tu sia solo un'amica per me'
E stavolta a perdere un battito fu Felicity.
Aveva detto davvero quello che aveva sentito?
Non era solo uno stupido scherzo del suo cervello, vero?
'Non ci sono telecamere in giro, vero?'
Queen sorrise.
'No. A quanto mi risulta qui ci siamo solo io e te'
'Oh, grazie al cielo. Quindi ora che vuoi fare?'
'Io vorrei baciarti. Dici che è fattibile come cosa?'
Felicity sorrise.
Con gli occhi lucidi e il cuore in gola.
'Credo che si possa fare, si'
Oliver annullò la distanza tra loro.
Una mano sul viso e l'altra dietro la schiena e se la portò alle labbra.
Aveva immaginato tanti modi in cui quella serata poteva terminare.
Ma nessuno era più bello di quello.
'Perchè diavolo mi hai fatto penare così tanto per questo bacio Queen?'
'Perchè, come tu sottolinei ogni giorno, ho il quoziente intellettivo di un bambino di 10 anni'
'Perfetto. Sono innamorata di un bambino di 10 anni. Adesso mi arresteranno'
Oliver rise sulle sue labbra, prima di prenderne possesso di nuovo.
Si baciarono per minuti interminabili.
'Smoak, giusto per chiarire, anche questo bambino di 10 anni è innamorato di te'








Sono in ritardo con l'aggiornamento, lo so, ma non linciatemi. La partenza per Londra è alle porte e ci sono un sacco di cose fare.
Comunque, ecco qui. E' finita.
Non è niente di che. E' nata come sfogo per la mia testolina malata ed è terminata come tale.
Spero vi piaccia quest'ultimo capitolo.
Se vi va lasciate una recensione.
Grazie a tutti per aver letto, recesìnsito e aver messo tra le seguite\preferite.
Alla prossima, un bacio:)