Flashbacks

Mystic Falls, 1864

Caro diario,

non avevo mai considerato l'idea di scriverne uno, ma dovendo passare probabilmente il resto dell'eternità chiuso qua dentro e senza nulla da fare credo che sia l'idea migliore.

Non ricordo molto, so solo che l'attimo prima ero morto, e subito dopo ero nuovamente vivo.

Una volta tornato in vita, qualcuno mi ha spezzato il collo per trascinarmi in questa grotta buia senza farmi opporre resistenza.

Cercando una via di uscita sono inciampato nel corpo di una ragazza semi viva, il mio primo impulso è stato quello di azzannarle il collo e succhiare tutto il sangue.

Cosa mi sta succedendo?

Ho paura.

Credo che tutti quei miti sui vampiri fossero stati veri, è l'unica spiegazione che posso darmi.

A quanto pare ora sono uno di loro, voglio uscire da qui.

Non possono darmi la vita eterna e poi rinchiudermi in una grotta, è scorretto.

La ragazza stesa sul pavimento sembra essere ormai morta, e sono stato io.

I sensi di colpa affiorano, le lacrime sgorgano sul viso.

Come posso aver messo fine alla vita di una ragazza innocente?

Spero solo che arrivi qualcuno a salvarmi.

Qua dentro regna un silenzio eterno, col quale non potrò mai riuscire a convivere.

Aiuto.

Damon Salvatore

Stefan Salvatore stava letteralmente impazzendo, Katherine gli aveva appena annunciato la morte di suo fratello, dicendogli che lui non conteneva sangue di vampiro nel corpo quando era stato ucciso.

Aveva convinto quel ragazzo a nutrirsi per far continuare così la sua esistenza, nonostante suo fratello non ci fosse apparentemente più.

Ma quella ragazza non smentiva mai la sua cattiveria, era stata proprio lei a condannare il povero Damon ad un'eternità di sofferenze rinchiuso in una grotta solo per non averlo “tra i piedi”.

Come poteva condannare entrambi ad un'eternità senza il fratello?

Non ne provava nemmeno uno dei sensi di colpa che avrebbero dovuto assalirla, alla sua coscienza diceva che era innamorata di Stefan e non voleva continuare ad avere il povero Damon perdutamente innamorato di lei tra i piedi.

Ma come poteva essere un gesto umano condannare il ragazzo amato ad una vita senza il fratello?

Non poteva.

Stefan ne era completamente distrutto, era tra le braccia di quella ragazza perfida che piangeva, non poteva essere vero, suo fratello non poteva non esserci più.

Damon intanto continuava a cercare una via di uscita da quella grotta che ormai lo teneva prigioniero da fin troppo tempo.

Aveva provato ad utilizzare la sua nuova forza smisurata per cercare di spaccare la pietra, ma era completamente inutile.

Sperava nella morte per fame, anche se sapeva nel profondo che sarebbe stato impossibile, e che senza il sangue umano avrebbe solo sofferto.

Ormai era la sua droga, la sua condanna e non avrebbe potuto farne a meno.

-Spazio autrice-
Allora, ho riscritto questo capitolo per dare una svolta alla storia e renderla un po' diversa.
Ogni tanto nel mezzo della storia ci saranno questi capitoli che si chiameranno flashbacks e saranno appunto dei flashback presi da più punti di vista.
Spero che vi piaccia e che continuerete a seguire la storia.
-Sof xxx