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Autore: Stilistire    05/08/2014    3 recensioni
Dopo un sabato sera di sballo, Arianna Villa si risveglia ubriaca e non ricorda più nulla della serata precedente. E' sudata, accaldata e seminuda sul suo letto. Questo significa solo una cosa: SESSO. Ma con chi?
"...- Quindi tu ti sei approfittato di me quando ero in uno stato di convalescenza! Non ci posso credere!- sbotto arrabbiata dandogli un pugno sul torace - peccato non aver mai fatto boxe - che afferra con la sua mano potente, al contrario della mia. - Villa non ti conviene giocare con il fuoco - ."
-Tratto dal capitolo 1
Una storia tutta da gustare!
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Capitolo 8. Verità.

Non serve tanto sonno per non farsi seghe mentali prima di addormentarsi. Il segreto è avere una persona che ti faccia sorridere un attimo prima di andare a dormire. E se prima d'ora non l'avevo capito, ora so con certezza cosa significhi. 
Non dovete preoccuparvi. Arriverà una persona che vi salverà la vita, che ve la stravolgerà, che vi farà sentire per la prima volta davvero felici. Che vi farà addormentare con la mente libera, le labbra gonfie per i troppi - ma mai abbastanza - baci e innamorate. Ci sono 7 milioni di persone e se avete preso buca, non dovete sconcertarvi. La vita è come una partita di Golf. Non sempre la pallina raggiunge la buca, ma puntate sempre ad essere Tiger Woods. 
Me ne sono accorta tardi. Non ho mai condotto una vita come il campione di golf Tiger Woods. Mi sono sempre sentita quella con la medaglia di legno, che arriva sempre quarta, ad un gradino dal podio. E forse non sono cambiata, ma in questo preciso momento, alle 24.30 di un anno nuovo, con le sue spalle di fianco alle mie e i nostri respiri vicini, in questo preciso momento so che qualcosa sta cambiando. 
I cambiamenti non sono sempre ciò che ci aspettiamo e non so nemmeno che tipo di cambiamento ci sia nell'aria. Forse tutti questi pensieri ti vengono quando sei felice e vuoi per forza pensare a qualcosa che ti faccia apprezzare di meno il momento, così la delusione è minore se qualcosa va storto. E con Davide qualcosa andrà storto. Non so quando, né perché. Ma qualcosa dentro, me lo fa sentire. Ma ora l'unica cosa reale, del momento, che voglio, è solo una. E non saranno mille pensieri ad inizio anno che mi cambieranno la vita. 
Ricordate che solo i gesti vi cambiano la vita. E la mia vita stava cambiando, con le sue mani attorno ai miei fianchi, cercando di non farci scoprire.

Quella fu la notte in cui non pensai proprio a niente. Dormii beatamente e basta. Lo spumante aveva sicuramente aiutato, ma la mia testa era come se fosse stata svuotata e non era una cosa negativa.
Avevo la pelle d'oca anche solo a ripensare a ciò che ero stata capace di dire quella sera. "Abbiamo tutto un anno". "Se ognuno aspetterà l'altro." Avrei voluto aggiungere. 


Questa storia stava diventando troppo grande per non raccontarla alla mia migliore amica. E mi sentivo anche un po' in colpa per non avergli raccontato niente. Miriam e io siamo amiche da quando la mia memoria ricorda. Dall'alba degli inizi. Dal primo giorno di scuola. Da quando una bambina leggermente paffuta mi fece i complimenti  per lo smalto che avevo - messo da mia madre - quando avrò avuto sì o no 6 anni. E da quel giorno non ci siamo più separate, tranne quando litigavamo. Ma ero sicura che per ogni litigata, la nostra amicizia si stesse rafforzando. Fino a ciò che siamo oggi. Alla sorella che non ho mai avuto.
Il brutto di essere cresciuti e di essere diventati impazientemente grandi, é di aver paura a dire le cose. A raccontarle. Provare vergogna anche se non ce ne deve essere. Dovremmo imparare dai bambini ad essere spontanei, così digito il suo numero e la chiamo. Esattamente tre squilli dopo - come ogni volta - mi risponde.
- Devo dirti una cosa -.

Ci incontriamo nei giardini di Villa Borghese ed è impaziente e preoccupata di saper cosa le devo raccontare. Crede perfino che abbia una mattina terminale, o che sia incinta, o che me ne stia andando. Eppure é tutto molto più facile. Visto da fuori.
- Calmati! Eh...che io...e..Davide....insomma..siamo finiti insieme - rimane impietrita. Le passo una mano sotto il naso per capire se respira ancora. 
È viva. Ma non lo sembra.

- Oddio! Io pensavo che stessi per morire! Davvero, credevo che tu mi avresti lasciato per sempre...e io come facevo senza la mia migliore amica? - la solita vecchia Miriam.
- Ma questo non ti giustifica. Da quanto tempo voi due...scopat..?- le tappo la bocca con la mano.
- Shhhh - e mi volto attorno per vedere se c'è qualcuno.
- Hai la fobia della parola scopare? - mi chiede liberandosi dalla presa.
- No. Cioè fa brutto 'scopare' siamo finiti insieme un po' di volte..- 
- Da quanto tempo va avanti? - 
Faccio finta di non ricordarlo, ma eccome se ricordo tutto. Ogni minimo particolare, anche la data e il giorno. Ho segnato quel giorno sulla mia agenda, senza scrivere niente altro. Così avrei saputo da quanto tempo la cosa mi stava uccidendo. 
Fa mille domande, cerca di essere arrabbiata, ma non ci riesce. Davanti quel tipo di chiacchiere non può fermarsi per fingersi incazzata con me. Ogni tanto mi becco qualche insulto. Mi fa giurare che non l'ho detto a nessun'altra, e così è stato. Lei è l'unica che lo sa, e che mai lo saprà. Mi chiede come sia successo e gli racconto tutta la storia, per filo e per segno. Non ci siamo mai negate il piacere dei dettagli. Ovviamente non tutti i dettagli, la mia timidezza non me lo permetterebbe. 
Invece lei è così spigliata in tutto che certe volte sono invidiosa. Vorrei mettere su un po' di palle.


8 Gennaio. 

Anche le cose belle finiscono, hanno una data di scadenza. 'L'epifania tutte le feste porta via.' Ecco perchè l'ho sempre odiata quella vecchietta del cavolo. 

Il ritorno a scuola e alla stessa routine fa schifo. Mia madre che si alza per prepararmi la merenda, io che cammino come uno zombie alle 6.30 inciampando per mezza casa. Tutto normale.
E invece no.
Dovrò ritornare in classe con Davide, e questa cosa mi mette un'ansia inspiegabile. Cerco di non pensarci e affrontare il momento quando arriva, ma è difficilissimo.
Esco da casa e diluvia. E io odio la pioggia. Sono una ragazza solare e tutta questa umidità sta influendo anche sul mio carattere. Come dice quella canzone: "La pioggia è uno stato d'animo.." Ma al tempo, come al cuore, non si comanda. 
E nemmeno alla passione si comanda, l'ho provato sulla mia pelle. 

Io e Davide ci incontriamo - come sempre - sotto la pensilina della fermata dell'autobus. Non lo vedo all'istante, visto le molte persone che sono ammassate lì sotto. Ma quando lo vedo mi illumino. La sua bellezza, il suo fascino, la sua mossa da modello.
E come una cogliona non so che fare. Dovrei andare lì e salutarlo?
Ci siamo incontrati due volte dall'ultimo dell'anno, quando gli dissi quelle parole. Una volta a casa mia e una volta a casa sua, camere nostre. E in entrambe quelle volte, mi sono sentita apprezzata e ricercata, al contrario di prima. Come se fosse cambiato qualcosa in lui. 
Quando lui mi vede, si avvicina lentamente, come se fosse indeciso sul da farsi. Ma poi arriva da me. Mi saluta. Niente baci o abbracci. Certo, io e lui non siamo una coppia. Io e lui siamo una coppia al coperto. Una coppia che sembra esistere ma che in realtà nessuno riesce a vedere.

Come quando a San Lorenzo passi tutta la notte a guardare il cielo per una stella cadente sapendo che una ne passerà, ma tu non la vedrai. 
Illusione. 

Troviamo due posti liberi che affrettiamo a prendere. Non mi alzerò da qui per nessun vecchietto o sfortunato. Il mio sedile è il mio sedile.
- Allora...- inizia a dire, con un tono basso. Lo guardo in attesa di un continuo, ma non dico niente. Non ha mai avuto il bisogno di essere spronato in vita sua. 
- Non lo diremo a nessuno di questa nostra...ehm...tresca?- 
Ovvio. Non rovinerei mai la tua reputazione. Che figura ci faresti playboy?
- Certo - rispondo in tono freddo, indifferente. Come se la situazione non rivolgesse minimamente me. 
- È un problema per te?- mi domanda guardandomi negli occhi. Rimango catturata un attimo da quegli occhi così stupendi ma poi dileguo lo sguardo e faccio segno di no con la testa. 
- Certo che no- rispondo. Ma non ne sono convinta. 
Così la nostra conversazione finisce, e sono delusa. Io sono solo un segreto per lui. Un segreto che non va dichiarato. 

"Due persone mantengono un segreto solo se una delle due è morta". E in quel momento, l'unica persona a sentirsi morta ero IO. 

Passiamo 5 ore noiosissime a sentire sempre le stesse prediche. Quelle prima di Natale, quelle che verranno anche dopo Pasqua. Come sempre. 

Questa vita è come una fotocopia. Mi sento come una fotocopia fronte-retro a cui hanno sbagliato a stampare la seconda parte. 
Incompleta.



PROV. DAVIDE

Ero riuscito a dirglielo. Glielo avevo detto. Noi due non eravamo un bel niente fuori dalle nostre camere. Noi, per il resto del mondo, non esistevamo come 'coppia'. 
E ad Arianna non importava. Tono freddo e indifferente, come se quelle parole, quella situazione, fosse riguardata ad un'altra persona. E ne sarei dovuto essere contento. 
Eppure non ci riuscivo. Speravo che fosse d'accordo con me, eppure in quel momento mi ero quasi sentito mancare. Non aveva provato a ribattere. Lei non voleva niente da me all'infuori delle nostre camere. 
E ne ero rimasto deluso. Ero quasi incazzato. Ma perché? È il sogno di ogni adolescente. Avere una donna senza le conseguenze di essere una coppia.
Ma lei non era una tante ragazze con cui sono stato. Eppure riuscivo a trattarla come loro.
Per la prima volta in vita mia mi sono sentito stupido. Ma lei questo non lo saprà mai.

I miei amici mi aspettano laggiù in ultima fila. Dovrei togliermi questa faccia da cane bastonato e fare l'uomo. 
Appena arrivo Emanuele mi da' una pacca sulla spalla. - Ehy amico che hai fatto? - 
Ho ancora questo schifo di faccia? Che vergogna.
- Niente, non ho niente. - 
- Ma se hai una faccia.- continua Andrea. - Non avrai mica fatto cilecca con una delle tue ultime fiamme.- 
Vorrei spaccargli la faccia a quel coglione. 
- No. Ma smettila - 
- Amico, qui la cosa è più seria.- dice Stefano. - Qui qualcuno si è innamorato uhhhhh - continua quello stupido del cazzo. 
- Non è aria. Fatevela finita. Io non potrei mai abbandonare la mia carriera da dispensatore.- dico cercando di risollevarmi il morale. E di sviare una difficile verità. 
Loro sembrano credermi, e ci credo anche io. Davide Villa non è innamorato e questo non succederà mai. Non sarà Arianna o qualche altra ragazzina a far iniziare a battere questo cuore. A me batte solo un'altra cosa. 

Dopo delle ore interminabili di lezione post Natale, usciamo da quella topaia. Vengo catturato immediatamente da lei, che ondeggia la sua chioma castana per sistemarsi i capelli, come fa sempre. Chiacchiera con le sue amiche davanti al cancello. Lei, Miriam, Silvia e quella Marta. 
A quel coglione di Marco gli viene la brillante idea di andare dalle ragazze. È perfino più puttaniere di me.
- Dai amico muoviti, ora che hai la fobia della figa? - dice vedendo il mio passo stanco. 
- Che coglione che sei! - gli dico di rimando e seguendolo. 

Arriviamo lì e Miriam, Silvia e Marta si girano contemporaneamente. A Miriam esce una risata di scompenso vedendo la faccia di Andrea estasiata, Silvia ci guarda male e Marta rimane affascinata da Andrea, come sempre. Arianna nemmeno si accorge di nulla, sta scrivendo sul suo cellulare, probabilmente messaggi. 
- Ehy raga, questi pantaloni mi faranno anche il culo bello, ma in fatto di comodità zero! - poi si volta, vedendo che le sue amiche ridono visto che non si era accorta di nulla, visto che non si era accorta di noi. Non si era accorta di ME. Il suo sguardo è a dir poco sconvolto quando vede le nostre facce. 

- Hai ragione, ti fanno un culo stupendo. Me lo vuoi far toccare? Giusto per provare la consistenza! - quel coglione di Andrea ride per la sua battuta, come fa anche Marta. Gli lancio un occhiataccia e lui me ne rimanda una confusa. Come per dire: "Ma che cazzo ti é successo?". 

- Questo culo o lo guardi in foto e te lo immagini o te lo sogni proprio. - gli risponde Arianna. Questa ragazza ha carattere cazzo! Nessuno gli aveva mai risposto così.
Lui rimane male, poi mima un 'sisi' per avere l'ultima parola. 

Mi viene spontaneo guardare Arianna e per un attimo i nostri sguardi si incontrano. Gli sorrido per quello che ha detto, mi sorride di rimando e dilegua lo sguardo.

Arianna 1, Andrea 0.

Lo sguardo di Davide quando guarda Arianna e sorride: https://weheartit.com/entry/77376764





Spazio Autrice:
Dopo vari giorni, ritorno ad aggiornare la storia. È ambientata in inverno e quindi più o meno ci siamo! Visto questo tempo che non vuole essere bello! Ma è pur sempre estate!
Non è un capitolo venuto benissimo, e lo ammetto. Spero che la gif di Colton Haynes alias Davide Villa sulla storia vi piaccia. Ne metterò altre sparse per i prossimi capitoli! 
Se vi va lasciate una recensione, mi rende sempre felice leggere ciò che pensate!
E buongiorno!
O buonasera a chi la leggerà più tardi :)
  
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