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Autore: Ma_AiLing    05/08/2014    5 recensioni
Questa non è “La storia dei Malandrini„ ma la storia di una loro avventura. Perché un giorno, al loro quinto anno, una parola spunta nelle vite dei quattro amici, di Severus Piton e di Lily Evans. Una parola che provocherà malintesi, scherzi e risate. Una parola che riecheggerà ancora per i corridoi di Hogwarts: Waddiwasi!
***
Dal capitolo 1:
«Oh Mocciosus, vaa...» ma James si interruppe, vedendo che alle spalle di Piton si stava avvicinando il professor Vitious.
«Va... Cosa?» gli chiese il ragazzo dai capelli unticci, uno strano brillio negli occhi. «Cosa c'è? Il coraggioso Grifondoro ha paura di dire una parolaccia?» lo prese in giro Piton, recuperando la sua arroganza. «Credevo che tu fossi sprezzante verso le regole».
«Va... Va... Vaddivasi!» sbottò allora James, punto sul vivo.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Remus Lupin, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Giuro solennemente di non avere buone intenzioni'
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Riassunto:

Durante l'ennesima discussione con Piton, James esclama una strana parola, "Waddiwasi". I Malandrini fanno credere a Piton che si tratti di una parola antica, che poi viene fatta passare per una runa e poi ancora per un incantesimo.
Mentre scherzano su ciò che è successo, i Malandrini decidono di creare davvero un incantesimo che risponda alla parola "Waddiwasi" e che permetta di zittire Mocciosus, sparando qualcosa nel suo naso ogniqualvolta che egli lo ficca negli affari altrui. Si intrufolano quindi nel Reparto Proibito della biblioteca, dove riescono a trovare le istruzioni per creare un incantesimo, istruzioni che consistono di fatto nella preparazione di una pozione. E quale luogo migliore per distillarla se non il bagno di Mirtilla Malcontenta, cara amica di Peter? 
Nel frattempo appaiono nelle bacheche degli studenti alcuni annunci che invitano a partecipare a una "Caccia al Significato" della misteriosa parola quale è Waddiwasi. Metà scuola partecipa, tra cui due amiche di Lily (Angela ed Elizabeth), senza sapere che il tutto è organizzato dai Malandrini, i quali hanno nascosto dei significati inventati in biblioteca per far impazzire Severus, ancora alla ricerca del significato. Ma il ragazzo e Lily capiscono che sono i Malandrini gli artefici di tutto, però non dicono nulla al resto della scuola per orgoglio.

 

 

La scritta sul muro
 

I quattro amici si diressero verso la Sala Comune di Serpeverde. In giro non c'era nessuno, erano quasi tutti nelle sale comuni o in biblioteca, ma per sicurezza Peter si appostò all'ingresso del corridoio sotto forma di Animagus: nel caso fosse arrivato qualcuno, sarebbe subito corso ad avvertire gli amici. 

«E ora, via alla fantasia!» disse James eccitato. «Cosa scrivo?» 

«Intanto esci dal Mantello» suggerì Remus. «Non è il caso che qualcuno veda una mano volare». 

«Ma sì, tranquillo» disse James. «Allora, cosa scrivo? Mocciosus puzza?» 

«Assolutamente!» ghignò Sirius. 

«Assolutamente no» lo riprese Remus. Gli altri due lo guardarono allibiti. Non poteva averlo detto davvero, giusto? Insomma, neanche a lui stava simpatico Mocciosus! 

«Scrivi Piton puzza! Mica tutti sanno chi è Mocciosus, e chi lo sa, sa anche che solo noi lo chiamiamo così» spiegò Remus furbo. «Io preferirei evitare di finire in punizione». 

«Allora lo scrivo!» disse James, uscendo dal Mantello. «Foslascii» ordinò alla bacchetta. Iniziò quindi a tracciare le parole sul muro del corridoio vicino alla Sala Comune dei Serpeverde. 

«Cos'altro?» chiese una volta che ebbe finito. In risposta, Sirius uscì dal Mantello, formulò l'incantesimo e si mise pure lui a scrivere sulla parete. 

«Avery non sa scrivere neanche il suo nome» lesse James sghignazzando. «Mai sentenza fu più vera».

«Serpeverde perderà la Coppa» esclamò Remus uscendo dal Mantello e lasciandolo per terra. 

«delle Case e del Quidditch» aggiunse James scrivendo l'intera frase. 

«Giusto!» affermò Sirius. «Qualcos'altro?» 

«Serpidiota chi legge?» suggerì James. 

«Consideralo già scritto!» disse Sirius ridendo. 

Continuarono così per un po', James e Sirius a scrivere mentre Remus li ascoltava ridacchiando e controllando di tanto in tanto il corridoio adiacente. Quando vide il topolino Codaliscia correre svelto verso di loro, nonostante e corte gambe, un campanello d’allarme suonò nella sua testa, e tornò velocemente da Sirius e James.

«Sotto il Mantello, presto!» disse Remus agitato. Lo raccolse e lo avvolse attorno a sé, tenendolo sollevato in modo tale che gli altri vedessero i suoi piedi e lo raggiungessero. 

«Black, Potter, che ci fate qui?» chiese il professor Lumacorno. Remus fece scivolare il Mantello, riuscendo a nascondere solo i suoi piedi e Peter trasformato. Imprecò mentalmente. Questa non ci voleva, questa proprio non ci voleva! 

Qualsiasi professore sarebbe potuto passare e avrebbe potuto vederli, in fondo non stavano facendo nulla di male, ad uno sguardo esterno. L’unico professore che non doveva passare mentre loro erano presenti era quello che avrebbe camminato per quel corridoio anche di sera e che avrebbe visto le scritte luminose. Sfortuna vuole, che quel professore fosse proprio l’insegnante che ora li fronteggiava. 

«Camminiamo, professore» rispose Sirius, cercando di assumere un'espressione innocente. 

«Non state cercando guai, vero?» chiese il professor Lumacorno con aria indagatrice. 

«Professore, di solito sono i guai che trovano noi!» rispose James. «E solo perché ci troviamo nel posto sbagliato al momento sbagliato». 

E magari ci vede la persona sbagliata, pensò Remus, alzando gli occhi al cielo sotto il Mantello. 

«Su, su! Andate a studiare» consigliò loro Lumacorno. «Non voglio disastri alla prossima lezione». E così dicendo continuò per il corridoio, mentre i due Malandrini sgattaiolavano sotto il Mantello dell'Invisibilità. Quando il professore si voltò per un'ultima raccomandazione, erano già spariti.

 

Tornarono in silenzio in Sala Comune, togliendosi il mantello poco prima di entrare, per poi andare a sedersi in uno dei divanetti.

«Dite che siamo fottuti?» chiese Sirius.

«SIRIUS!» lo riprese Remus, facendo ridere James. «Il linguaggio!». Sirius alzò agli occhi al cielo.

«Dite che siamo fregati?» chiese nuovamente. 

James fece spallucce noncurante. «Non sarebbe la prima volta che finiamo in punizione o ci vengono tolti dei punti».

«Però Lumacorno non ha visto nulla» disse Peter. «Insomma, voi eravate in quel corridoio, ma le scritte erano invisibili».

«Motivo per cui possiamo giocare a Sparaschiocco!» propose James, coinvolgendo altri Grifondoro presenti in una partita a squadre. Sirius e James furono divisi, perché nessuno li voleva contro assieme, e la partita finì in parità, perché i due Malandrini continuavano a cercare di barare per fare più punti, ma venivano puntualmente sbugiardati uno dall’altro. Insomma, la partita in verità fu una disfatta, assolutamente inconcludente, ma tutti si divertirono.


 

 

Angolino di Ma_AiLing: 

Capitolo brevissimo, lo so. Scusate. Il prossimo sarà un po' più lungo, lo prometto! In verità, anche se breve, è lungo (o corto) come i primi capitoli. Comunque, discorsi inutili a parte, che ne pensate? È da quando ho fatto trovare loro il Foslascii che volevo mettere questa scena! E non è detto che non lo riuseranno, in futuro! ;) 

Altra notizia: ho deciso che aggiornerò una settimana sì e una no. Così ho abbastanza tempo per scrivere la bozza del capitolo, correggerlo, inserire l'html, eccetera eccetera.  

Ringrazio di cuore chi recensisce, segue, ricorda e preferisce: Grazie.

A presto! 

Ail

Uuuuuh! Stavo quasi dimenticandomene! Il titolo del capitolo è preso da "La Camera dei Segreti"! Anche se il contesto è decisamente diverso! XD

 

   
 
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