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Autore: vllblack    05/08/2014    1 recensioni
Ora per Dean era tutto diverso – Dean stesso, era diverso.
Mai in vita sua avrebbe pensato di poter diventare ciò che lui più odiava al mondo: un demone.
Ma quello di cui Dean aveva più paura oltre al riflesso nello specchio era di come – ora, Castiel lo avrebbe guardato.
 
"Mi sorprende il fatto che dopo tutti i demoni che abbiamo affrontato – e con un angelo nell'altra stanza, tu possa ancora – e io ne dubito, credere che io dorma" scrollò le spalle, oltrepassando il fratello e andando a prendere una birra fresca fresca nel frigo.
Sam sospirò, accidenti.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Capitolo due;

“I've turned into someone else”

 

 

L'aria fuori era pungente e fredda ma a Dean non importò. Con le mani dentro le tasche si avvicinò al primo pub che vide, si diresse a passo fermo verso il bancone e ordinò una bottiglia di birra.
Aveva bisogno qualcosa che lo risvegliasse, qualcosa che gli dimostrasse che era davvero vivo.

Sam aveva provato a seguirlo ma Dean lo aveva fermato, con Castiel invece non è servito fare nulla. Si era fermato di fronte al cacciatore e lo aveva guardato andarsene via, senza obiettare.
Dean lo sentiva, sentiva che Castiel stava pensando a qualcosa e che sicuramente ne avrebbe parlato con Sam.
“Ciao” la voce soave di una ragazza risvegliò Dean da tutti quei pensieri. Voltò il capo per vedere chi gli stava parlando, scattò quando riuscì a vedere il vero volto del demone che possedeva la ragazza.
Il cacciatore contrasse la mascella e l'idea di prendere il coltello che aveva nascosto nella giacca e impiantarlo nel cuore del demone gli balenò in testa.
“Oh ti prego, non lo farei sei fossi in te” rise la ragazza come se gli avesse letto nella mente. A quanto pare le reazioni di Dean erano diventate scontate.
“Sparisci dalla mia vista”
La ragazza ghignò. “Sono stata mandata da Crowley. Ha detto che vuole incontrarti”
“Perchè non è venuto lui, allora?”
“Non faccio domande, eseguo gli ordini e basta” soffiò, “All'angolo di Youth St.”
La ragazza dai capelli biondi si alzò e un sorriso malizioso le contornò le labbra, “A proposito, da demone sei ancora più eccitante” e se ne andò.
Il cacciatore incurvò le labbra estremamente disgustato.

Quasi dimenticava che ora i demoni potevano vedere lui, la sua vera essenza. Così come gli angeli.. Castiel.. Dean scosse il capo e sorseggiò dalla bottiglia di vetro.
Chissà cosa pensava l'angelo di lui ora. Ora tutto era diverso, Dean non riusciva a pensare come le cose sarebbero andate avanti semplicemente perché Dean un futuro non lo vedeva.
“Da che cosa scappi?”
Dean alzò il capo. Era la barista che prima lo aveva servito.
Il cacciatore sospirò per poi abbassare il capo mentre un malinconico sorriso gli contornò il volto, “E' così evidente?”
La barista rise passandosi la lingua tra le labbra e scrollò le spalle.
“Sì, piuttosto”
Dean buttò giù ancora un sorso della sua birra per poi incontrare gli occhi azzurri della donna. Portava dei biondi capelli folti e ricci raccolti in una coda sbarazzina mentre un rossetto rosso fiammeggiante le laccava le prosperose labbra. Il naso era piccolo e fine e Dean pensò che fosse davvero ma davvero bella.
“Allora? Mi racconti da cosa scappi o continui a fissarmi?” domandò la donna appoggiandosi al bancone con i gomiti.
Dean sorrise. “Potrei anche raccontarti il motivo, ma forse non voglio”
La barista inclinò il capo e questa volta fu lei a osservare il cacciatore, dopo una manciata di minuti dove Naomi – la donna, cercava di cogliere qualsiasi indizio per capire qualcosa di Dean, si arrese.
“Potrei farti cambiare idea” cantilenò lei, portando la mano su quella del cacciatore.
Gli occhi verdi di Dean saettarono dalle loro dita incrociate agli occhi di Naomi.
“Potresti” accordò infine lui.

 

 

 

Dean sbatté il corpo di Naomi contro la porta della camera di motel che aveva affittato sul momento facendo strisciare le labbra su tutto il suo collo mentre la barista lasciava che alcuni gemiti echeggiassero per quelle quattro mura.
“Vivi in un motel?” ridacchiò Naomi saltando su Dean e circondando il suo bacino con le gambe. Il cacciatore si voltò dirigendosi verso il letto a due piazze, lasciò cadere la donna sul materasso mettendosi successivamente tra le sue gambe.
“Ti sembra che io viva in un motel?” rispose retorico il cacciatore mentre sfilava il vestitino corto alla donna.
Lei sorrise a perdifiato, “Mi intrighi..” lasciò la frase in sospeso aspettando che il ragazzo le dicesse il suo nome.
“Dean”
“Naomi”
Il cacciatore si spogliò della sua maglietta e tornò sulle labbra della barista.
Sarà una lunga notte.


 

*

 

“Non è così, Cas. Dean tornerà tra poco” ribatté Sam mettendosi a sedere.
Erano ormai le due passate e Dean ancora non tornava. Sam stava cominciando a preoccuparsi ma Dean era grande e sapeva benissimo proteggersi però.. insomma, si era appena risvegliato da demone e poi c'era la storia di Crowley – e Castiel che non faceva altro che infierire sul fatto che suo fratello aveva palesemente mentito.
Ma Sam non voleva credere a questo: solo perché Dean ora era un demone ciò non voleva dire che era cattivo. Lui conosceva suo fratello e Dean, non ostante tutto, sapeva cosa voleva dire fare la cosa giusta.
Almeno era quello che Sam provava a convincersi.
“C'è qualcosa sotto Sam, lo sento” ripeté l'angelo con fare serio. Sam esasperato si passò le mani sul volto.
Sapeva che tra l'angelo e suo fratello c'è sempre stato un legame profondo ma Castiel doveva stare semplicemente più tranquillo. Dean era il miglior cacciatore esistito, poteva sopravvivere e Sam era più che sicuro: Dean stava bene.
“Stai tranquillo Cas, Dean se la caverà” affermò il ragazzo.
“Non capisci Sam, Crowley gli ha detto qualcosa. Ha qualcosa in mente e farà di tutto pur di corrompere Dean” spiegò avanzando.
Sam però sapeva che Castiel aveva ragione. Conosceva Crowley e più di tutti conosceva Dean. Sapeva che c'erano tre cose che amava: la famiglia, la torta e la vendetta. E Crowley aveva già da prima un debole per Dean e ora che era un demone non sapeva che cosa avrebbe fatto.
“Dean non farebbe mai nulla di male” mormorò Sam abbassando lo sguardo. Non sapeva se voleva convincere Castiel o sé stesso.
“Ora come ora, Sam, io non ne sono più così sicuro”
Sam corrugò la fronte e si alzò, “Detto da te poi è il colmo. Solo perché tu ci hai traditi due volte ciò non vuol dire che Dean farà lo stesso sbaglio!” sbottò. “Dean ha avuto fiducia in me quando stavo male e ha perdonato te. Perchè non possiamo semplicemente fare lo stesso? Perchè dobbiamo riservare dubbi su di lui, sopratutto?”
Castiel sospirò e abbassò lo sguardo. Sam aveva ragione ma Castiel semplicemente non poteva opprimere quella orribile sensazione allo stomaco: lui aveva bisogno di sapere dove era Dean e se stava bene.
“Ho capito, Sam, mi dispiace” asserì Castiel. Sam si calmò e invece che ribattere semplicemente lo oltrepassò chiudendosi nella sua stanza.
Castiel deglutì e si sedette, cercando di pensare a cosa fare.
Poteva uscire e cercarlo e sembrare un ragazzino bisognoso di affetto oppure semplicemente aspettare il suo ritorno.
Forse.. forse era meglio che aspettasse. Così Castiel sospirò e si tolse il trench, appoggiandolo alla sedia e cominciò ad aspettare.
Perchè era quello che avrebbe fatto per Dean. Lo avrebbe sempre aspettato.

 

 

 

Dean Winchester ha perso un sacco di cose nella sua vita.
Sua madre, suo padre, il suo fratellastro, Bobby, Ellen, Jo. C'era una lista intera.
Ma da quanto si era risvegliato sentiva – nel profondo, che lentamente non gli importava più.
Si sentiva libero. Libero dal dolore, dai sensi di colpa, dalla responsabilità.
E mentre tornava nel bunker Dean ci pensava, ci pensava e sorrideva.
Questa è la libertà.
Entrò e si chiuse la porta alle spalle, gettò la giacca a terra e con noncuranza accese la luce. Ma all'improvviso tutta la libertà non significava più nulla, trovandosi Castiel di fronte.
Dean non si mosse, semplicemente analizzò il suo stato: non aveva il trench.
“Buondì, Dean” lo salutò l'angelo con un cenno. Dean sospirò e decise di avanzare.
“Castiel”
L'angelo osservò il cacciatore mentre con lentezza quest'ultimo avanzava senza interesse verso la sua stanza.
“Dove sei stato?” lo fermò Castiel. Dean si voltò e sbuffò.
“Avevo bisogno di una boccata d'aria”
Castiel contrasse la mascella e avanzò, “Stai mentendo”
Dean roteò gli occhi per poi incastrarli in quelli dell'angelo.
“Ho fatto del gran bel sesso” esclamò aprendo le braccia. Castiel deglutì e imbarazzato dall'assoluta sincerità, abbasso lo sguardo.
“Contento?” proferì Dean.
Castiel non rispose e semplicemente tornò seduto. Dean lo osservò per una manciata di secondi prima di scuotere il capo e rientrare nella sua stanza, cercando ardentemente di fregarsene di Castiel.
Ma chissà come, in quel momento, risultò la cosa più difficile del mondo.

 

Il cacciatore si disfò della felpa che portava e la buttò sul letto.
“Non si appare alle spalle di un cacciatore” asserì Dean, voltandosi e trovandosi di fronte il Re dell'Inferno.
Crowley rise e “Ti definisci ancora un cacciatore, Dean?”
“Mi definisco colui che ti ucciderà” rispose secco Dean.
Crowley si avvicinò al ragazzo e senza che quest'ultimo avesse il tempo per ribellarsi, entrambi furono catapultati fuori dal bunker e direttamente per strada.
Dean si guardò intorno cercando di capire dove il Re dell'Inferno l'aveva portato.
“Ti sembro un cane? Perchè sai, non mi va di andare a fare passeggiate notturne” sbottò il cacciatore irritato.
“Oh, suvvia Dean, non lamentarti” scosse il capo Crowley, “Io credo che tu sia più che felice di essere fuori da quel buco puzzolente”
Dean contrasse la mascella stringendo i pugni.
“Comunque, siamo qui per un altro motivo. Un accordo”
Dean rise e si passò una mano sul volto, “Un accordo? Tra me e te? Certo che sei proprio bravo a sognare”
Crowley accennò un ghigno e “Sai che fine ha fatto Metatron?”
Dean allora si fermò dal ridere e lo osservò attentamente.
Metatron. Quel figlio di puttana.
Tutta la rabbia repressa che Dean aveva in corpo, tornò a fiorire. Ancora più violentemente.
“Cosa vuoi, Crowley?”
“Non è importante ciò che voglio io Dean, ma quello che vuoi tu” Crowley avanzò, “E ciò che vuoi, è Metatron morto”
Dean sentì il respiro quasi mancargli. La vendetta. La rabbia. Boom, boom, boom.
“Dimmi tutto”
E Crowley allora sorrise, pronto a spiegargli ogni singolo dettaglio.

Perchè alla fine era vero, il cuore di Dean era pieno solo ed unicamente di sangue.

Quello di Metatron.



a/n:
Lo so, vi ho fatto aspettare un sacco di mesi ma nessuno
voleva leggere questa storia e nessuno lasciava recensioni così ho semplicemente lasciato perdere..
anyway, rieccomi! Stiamo lentamente entrando nel vivo della storia
dove si capirà cosa succede realmente nella mente di Dean, come si sente, delle scelte che deve e vuole fare.
Poooi, nel prossimo entrerà in scena di nuovo Sam (ovviamente duh)
Comunque, grazie per le due persone che hanno recensito e ci vediamo nel prossimo capitolo!
 

 

  
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