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Autore: gatta1290    05/08/2014    1 recensioni
una ragazza che vive una vita isolata nella classe del liceo che frequenta. un giorno però accade una cosa imprevista, entra un nuovo alunno nella classe e questo tende ad isolarsi. lei cercherà di fare amicizia con lui e scoprirà una cosa imprevedibile... -Capitolo 7 modificato-
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“no grazie”
Me ne volevo andare via da lì.
Corsi verso l’aula.
“non riesco a capirla. Prima era legatissima alla sua amica e andava in paranoia..”
“ora invece sembra non avere nessuna espressione e non vuole aiuto”
“non riusciamo ad allontanarla. Ci sarà pure un modo.”
“dovremmo colpire il punto debole”
“ma quale?”
“vedrai che lo troveremo”

Entrai in aula e mi abbracciai con Thomas.
Tutti i compagni ora sapevano, erano stranamente tranquilli.
Il suo gruppo di fans sperava ancora in un nostro allontanamento.

Erano passate settimane e mesi da quando ci eravamo messi insieme.
Era davvero bello stare con lui.
Uscivamo da scuola insieme e percorrevamo lo stesso percorso, e in quella via parole dolci e qualche aggiornamento su come far tornare la mia amica.
Arrivata a casa con lui come sempre entrai e andai in camera mia.
Mio padre stava uscendo dal bagno.
“ehi ciao tesoro come è andata la scuola?”
“bene papà”
“e con Thomas? Fa il bravo vero?”
“non ti preoccupare. È un bravo ragazzo!”
“mi preoccupo per te. Non vorrei ti faccia soffrire e che arrivate a cose inimmaginabili”
“tranquillo papà! Ora vado in camera mia a fare i compiti!”
“va bene. Vuoi una pizza stasera?”
“bella idea!”
“allora dopo chiamo.”
“ok!”
Chiusi la porta ed entrai.
Cominciai a fare i miei compiti per mezz’oretta, fino a quando il telefono non prese il soppravvento su di me.
Sapevo che non dovevo fare i compiti con quello vicino.
Scrissi un messaggio e poi lo spostai sul comò lontano da me.
Finì di fare quello che dovevo fare e poi ripresi il cellulare.
Lessi il messaggio e risposi.
-come stai? Fatto i compiti?-
-certo. Sono una brava ragazza io!-
-sapevo che eri brava!-
-si però se non la smetti sembrerai mio padre-
-mi stai dando del vecchio?-
-visto che mi ci fai pensare.. visto gli anni come demone direi anche di si” – scrissi con una faccina con la lingua fuori
-simpatica!-
-grazie. In fondo lo potresti essere!-
-ma smettila! Senti parlando di cose serie. Perché domani sera non vieni da me?-
-per cosa?-
-volevo farti una bella cena. Poi rimani qui a dormire-
-dovrei chiedere..-
-non ti preoccupare. Aspetto la tua risposta-

“tesoro! La pizza è arrivata!” – urlò mio padre da sotto
“arrivò papà!”
Scrissi in fretta che ci saremo sentiti più tardi e poi scesi.

Era davvero buona la pizza.
“davvero buona papà!”
“meno male. È nuova questa pizzeria da asporto”
“sono contenta. Senti.. posso chiederti se domani posso dormire da Thomas?”
“perché no? Tanto io alla sera sono al lavoro e saresti sola..”
“grazie!”
“a patto che se succede qualcosa di brutto mi avvisi. Lo sai come la penso poi su certe cose”
“certo papà! Non preoccuparti”
“tornerai il giorno dopo?”
“penso di si”
“telefona se torna tardi mi raccomando”
“ok!”

Arrivò la sera del giorno dopo.
Mi ero fatta una borsa con tutte le mie cose e ora mi stavo vestendo con una maglietta azzurra con una stella sopra e pantaloncini jeans corti.
Di sotto mio padre stava aspettando che andassi prima di chiudere a chiave.
Dopo l’ennesimo richiamo e l’ennesimo controllo delle mie cose, mi misi le ballerine e scesi.
Mi portò davanti al palazzo e mi lasciò li.
Gli dissi di non aspettarmi troppo presto a casa il giorno dopo, lui mi disse che non c’erano problemi ma solo che dovevo chiamare.
Se ne andò ed entrai.
Bussai alla porta e aprì.
Era davvero uno splendore. Camicia nera e pantaloncini bianchi.
Gli stavano così bene.
“vieni dentro è già pronto”
Entrai e mi assalì un buon profumo.
“prego”
Vidi la tavola e mi meravigliai delle cose buone che c’erano.
C’era pure il champagne.
Mangiammo e poi passammo al divano.
Lui mi passò il braccio sopra le spalle come per tenermi, sentivo quella dolce stretta.
“vuoi qualcosa da bere?”
“ma si. ho una sete”
Sorrise e prese i bicchieri che c’erano sul tavolo e li riempì di vino.
Era davvero bello stare lì vicino a lui.
Sentivo la sua dolce stretta, mi stavo abbandonando sul suo petto.
“sai. Sto davvero bene con te”
“anche io con te. In tutti questi miei anni di non vita non mi sono mai sentito così. Sei davvero speciale” – mi disse spostandomi la frangia
“sai. Hanno davvero ragione le tue fans ad apprezzarti”
“sei gelosa?”
“no.”
“secondo me si. però non devi aver paura. Io amo solo te, delle altre non me ne importa” – cominciò a lasciarmi una scia di baci sul collo
“e se dovessi ingelosirmi?”
“ti farei sentire il mio calore ancora di più per farti capire che solo tu mi piaci”- disse per poi ritornare sul collo.
Passò poi alla mia bocca. Era impressionante come le nostre lingue si cercavano, e come quei baci erano stupendi.
Mi prese in braccio e mi fece sdraiare sul divano, mi riempì ancora di carezze. Carezze che mi fecero perdere il senno.
Mi prese di nuovo e mi portò sul suo letto, mi spogliò e fece un misto tra baci e succhiotti.
“ti amo”
“anche io..”
Quelle carezze mi fecero perdere il senno, carezze dolci della persona che si ama. Un momento magico..

Mi svegliai per colpa di un raggio di sole che mi colpì.
Mi sentivo stanca e implorai che quel raggio se ne andasse.
Sentivo anche che mancava qualcosa in quel letto.
Thomas non c’era. Che si fosse svegliato?
“buon giorno principessa”
Che bel buongiorno! Era semi nudo con i pantaloni corti, sembrava stesse armeggiando con fornello.
“ecco qui. Crepes come ben svegliata!”
“cavolo. Mi vizi!”
“tutto per la mia principessa” – disse venendo sul letto a baciarmi
Passai una bella giornata con lui.

Due giorni dopo andammo a scuola come al solito.
Avevo un sorriso raggiante.
Ero davvero contenta di come stavano andando le cose.
Peccato però che quelle oche si presentarono dinanzi a me.
“ciao Maria! Tutto bene? Come sei raggiante stamattina”
“ciao..”
“va tutto bene? Come va con la tua relazione?”
“che ti importa?”
Vidi che mi guardava il collo. Cavolo si vedeva?
“ero solo preoccupata per te tesoro!”
“ti consiglio di non chiamarmi così. E adesso se non ti dispiace devo andare”
Mi allontanai.

“hai visto cosa aveva sul collo?”
“si. l’hanno fatto!”
“incredibile. Non l’avrei pensato”
“dopo scuola dovremmo recuperare un numero”
“un numero?”
“si. c’è una persona che deve sapere come stanno le cose..”
  
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