La conversazione avvenuta dopo l'orario di chiusura mi era servita a conoscere il carattere di Harry, avevo scoperto che proveniva da un paesino dell'Inghilterra centrale, Holmes Chapel, che era a Londra perché frequentava un college nel quale si sarebbe dovuto trasferire dopo le vacanze, avrebbe cominciato a studiare legge, come sua sorella. Quando mi aveva detto che avrebbe voluto intraprendere la carriera di avvocato ci ritrovammo a condividere lo stesso desiderio, io, che avevo un carattere testardo e impulsivo come quello di Harry, sarei voluta diventare un avvocato famoso in Inghilterra, uno di quelli temuti da tutti, presenti costantemente nei telegiornali. L'università l'avrei cominciata a settembre, dopo aver finito il quinto anno del liceo classico, non avevo ancora idea a quale college mi sarei dovuta iscrivere ma sicuramente avrei preso in considerazione le facoltà di legge o di giurisprudenza. La mattina successiva era impossibile far circolare le macchine, la neve occupava gran parte delle strade e anche dove le automobili sarebbero dovute passare non si poteva a causa dei bambini, che avevano cominciato a fare le battaglie con le palle di neve già dalle prime ore di luce. Ero una ragazza che aveva sempre amato il freddo, mi faceva sentire protetta, la routine quotidiana invernale a Londra ricordava molto quella dei libri, cioccolate calde in mano ogni ora, libri sempre nuovi ogni settimana e i tipici dolci caldi invernali. Quel giorno non sarei andata in biblioteca, sarei dovuta andare a fare la spesa e passare dal panificio, avrei dovuto percorrere gran parte del percorso a piedi a causa della neve, l'unica cosa che avrei potuto prendere per spostarmi velocemente era la metro che mi lasciava a Leicester Square. Per la prima volta il panificio Maison Bertaux era vuoto, l'unica persona presente era Niall. Aveva un'espressione annoiata nel viso, di uno che era costretto a lavorare in quei giorni in un panificio completamente vuoto per la maggior parte del tempo, gli occhi azzurri erano sempre accesi, appena si accorse della mia entrata finse un sorriso. 'Ciao Grace, desideri?' 'Okay, io il tuo nome lo ricordo perché compro il pane solo qui, ma tu, vedi mille clienti al giorno e ricordi il mio nome?' Niall sorrise sinceramente ma era stanco e si vedeva. 'Una baguette e due fette di quella torta' Indicai una torta al cioccolato con la glassa sopra, intendevo offrirla anche a Niall, non c'era nessuno e due minuti liberi se li sarebbe potuti concedere. 'Addirittura due fette? Sei uno scricciolo e mangi tanto?' 'Veramente una fetta è per te, quindi vieni a sederti' 'Ti ringrazio Grace, ma non posso' 'Oh sì che puoi' Andai all'altro lato del bancone e lo trascinai fino ad un tavolo di legno vuoto, lui sorrise ormai rassegnato alla mia insistenza e si sedette. Ci ritrovammo in poco tempo a parlare come se ci conoscessimo fin da piccoli, io avevo diciotto anni e lui ventuno, viveva solo con sua mamma e lavorava nei giorni delle vacanze per pagare il college, frequentava medicina e avrebbe voluto fare il medico. 'Come mai il medico?' 'Mio padre è morto di tumore, inizialmente i medici escludevano totalmente l'ipotesi del tumore ma lui continuava a stare male, si capì che era il cancro solo quando ormai era troppo tardi, so che significa perdere una persona cara per l'incompetenza dei dottori e io voglio salvare vite, come loro avrebbero dovuto salvare mio padre' 'Mi dispiace tantissimo per tuo padre ma ciò che vuoi fare è una cosa bellissima' 'Grazie Grace, e tu? Cosa vorresti fare?' 'Penso che la giustizia sia una delle principi basilari per vivere bene, voglio diventare un avvocato, non corrotto ma corretto' Recitai le ultime quattro parole azzardando un sorriso, ripetevo questa frase ad ogni persona che mi chiedeva cosa avrei voluto fare da grande e concludendo con quelle parole spezzavo la serietà con la quale avevo iniziato il discorso. La conversazione andava avanti e Niall mi ascoltava sempre più interessato alle cose che gli raccontavo, mi faceva piacere la sua compagnia, sapeva tenere un discorso senza annoiare, purtroppo però avevamo veramente poco tempo per parlare e mi ritrovai a salutarlo di corsa, sarei dovuta andare al supermercato a fare la spesa ed era già tardi. 'Grazie di tutto, Grace!' Niall mi stava ringraziando sinceramente, era un bravo ragazzo e penso che da lì a poco sarebbe nata una grande amicizia. Dopo aver fatto la spesa stavo percorrendo la strada per arrivare a casa, il percorso comprendeva anche passare davanti alla biblioteca, quel giorno non ero andata in biblioteca perché avrei dovuto sbrigare delle cose prima della partenza dei miei genitori ma avevo una continua voglia di entrare, camuffavo la voglia con la scusa di salutare Georgia ma l'unica cosa che volevo realmente era incontrare Harry. Nonostante tutto dalla biblioteca passai solo di sfuggita senza entrare nemmeno, osservai la porta di essa e il mio pensiero si rivolse subito verso Harry, quel ragazzo mi aveva letteralmentre stregata. Voglio iniziare facendo un grosso ringraziamento a tutte quelle ragazze che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate, a tutte quelle ragazze, anche se poche, che hanno recensito, questo per me conta molto, non mi importa avere cento recensioni, come vedete me ne basta una, solo per sapere cosa ne pensate. Quindi ancora ora, una recensione e continuo. In questo capitolo non è successo niente come avevo invece detto nello scorso, in realtà ho tante idee ma non so quando le applicherò, probabilmente il mistero inizierà quando Harry e Grace si conosceranno meglio, ma a dire il vero non so nemmeno io che succederà e che mistero ci sarà. Grazie a tutte ancora e un bacio. xx <3