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Autore: Theyaremyworld    05/08/2014    2 recensioni
CONTINUO DI BEAUTIFUL SUNSHINE.
'' Harry, sai che... ''
'' Mh, cosa? ''
''Sunshine, è tornata''
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 5.
 
Sono morta ogni giorno aspettandoti.
Tesoro non avere paura, ti ho amata per cento anni,
e ti amerò per altri cento.
 
Da bambino passavo il giorno della vigilia e quello di Natale insieme ai miei genitori.
Questo, ovviamente, prima che mio padre sparisse senza nemmeno dirci il suo stupido motivo.
La verità, è che non ce l'aveva. Ed era sempre stato un codardo, quindi non fu una sorpresa il fatto che non si fosse scomodato nemmeno a chiamarmi il giorno del mio compleanno.
Dopo quell'evento, io e mamma festeggiavamo da soli. Più che altro, lei faceva finta di essere felice e contenta solo per non intristire me.
Non l'abbiamo più neanche accennato l'argomento da quando avevo dodici anni.
Era impossibile andare avanti con quella farsa, lei non ce la faceva più. Avevamo scambiato i ruoli, io il genitore, lei la figlia da tenere sott'occhio.
Le cose cambiarono di nuovo qualche anno fa.
Mamma si era ripresa, ma comunque passavamo le feste sul divano con una pizza, niente di più niente di meno. Era quello che avevamo in programma anche per quest'anno.
 
Mi alzai dal letto trascinando i piedi sul pavimento freddo, presi il pacchetto di sigarette sopra il tavolino in salotto e me ne accesi una mentre riempivo una tazza con del caffè.
Il Natale iniziava a starmi stretto, iniziava ad essere tempo perso. Mi passò anche l'idea di chiamare mamma e dirle che non avevo voglia di far niente.
Mi distrassi trascinandomi di nuovo fino al portone visto il continuo suonare.
Zayn avrebbe dovuto imparare a portarsi dietro le chiavi.
Assunsi una strana espressione quando vidi la persona davanti a me. Non era Zayn, né Liam, né Sunshine...quasi.
<< Tomlinson >> dissi con un tono interrogativo domandandomi il motivo per cui Louis fosse sulla soglia di casa mia.
<< Poche storie, Styles. Sono passato solo per dirti una cosa. >> mi guardai intorno come se fosse uno scherzo per poi puntare lo sguardo su di lui.
<< Uhm, ok. Suppongo dovrei farti entrare >> dissi spostandomi leggermente per far si che entrasse in casa.
Ci sedemmo sul divano ed un silenzio calò subito tra di noi.
<< Quindi >> iniziai per essere interrotto da lui
<< Prima di tutto, mi ha costretto Sunshine a venire qui >> Bene. ora le cose tornano.
<< Oh >>
<< Lei sta lavorando, non poteva >>
<< D'accordo >> arriviamo al punto su. Così io torno ad incatramarmi i polmoni e tu dai tuoi figli.
<< I nostri genitori festeggiando il Natale a Los Angeles, così noi stiamo organizzando una specie di cena a casa per stare tutti... insieme >>
<< Insieme... >>
<< Mh, mi ha detto anche di costringerti a dirlo a... Zayn e Liam >>
<< Quindi mi stai invitando >> dissi non pensando ai miei amici per un secondo.
<< Sunshine, mi ha detto di invitarti >> mi corresse.
<< Si, be', di a Sun allora, che mi piacerebbe, ma non posso lasciare mia madre da sola >>
<< Se fosse per me non insisterei ma... >>
<< Si, Sunshine, ho capito >> lo interruppi
<< Esatto. Immaginava ci fosse tua madre, suppongo lei conosca quello che sei più di me, quindi mi ha detto di dirti che può venire anche lei. Ci saranno anche i genitori di Bella, non so. >> concluse alzando e abbassando le spalle velocemente.
<< Oh, allora credo che non ci sia nessun problema. >>
Perché diamine volevo festeggiare, un minuto prima pensavo di disdire anche la solita pizza con mamma.
Ma poi un solo nome mi venne in mente, Sunshine.
Quella ragazza sapeva manipolare la mia mente, lo sapeva, e ci riusciva sempre benissimo.
<< Bene, quindi - >> iniziò alzandosi e andando verso la porta
<< Ci ...vediamo domani >> finì io la frase seguendolo.
<< Suppongo >>
<< Ok >>
Chiusi  il portone quando non lo vidi più e mi affrettai a tornare in salotto, prendere il cellulare e comporre il numero di Sunshine che rispose con delle risatine.
<< Credo che Louis sia appena passato a farti visita >>
<< Come hai potuto >>
<< Ma dai. Devo scappare Harry, ti adoro, a domani >> 
Chiuse la chiamata facendomi rimanere con il cellulare in mano e l'espressione da idiota.
Pian piano però un sorrisetto iniziava a crescere sul mio viso e non so con quale entusiasmo chiamai gli altri per avvisarli.
 
 
Suonai impazientemente a casa Tomlinson.
Mia madre accanto a me che mi guardava come se davanti ai suoi occhi non ci fosse suo figlio.
Come biasimarla.
<< Non guardarmi in quel modo, mamma >> alzò le spalle
<< Non so di cosa tu stia parlando tesoro >>
<< Si, come no >> sussurrai  << e io sono l'aiutante di Babbo Natale >>.
Quando la porta si aprì rivelò un Louis che si sforzò di sorridere e si spostò per farci entrare.
<< Tomlinson >> salutai, per modo di dire
<< Styles >>
<< Mamma, lui è Louis >> sventolai la mano tra di loro per fare questa assurda presentazione sperando finisse tutto al più presto.
<< Piacere di conoscerti, e grazie per l'invito >> parlò mia madre
<< Si figuri signora, siamo tutti ... >> si fermò un attimo prima di continuare per guardarmi << in famiglia >>.
Annuii senza aggiungere altro mentre Louis continuava a parlare con mamma.
<< Se volete darmi i cappotti >>
Cristo, sembrava un fottuto cameriere, ma perché lamentarsi, lui se lo poteva permettere.
Lasciammo i cappotti a lui ed entrammo nel grande salotto di casa Tomlinson.
Erano già presenti la moglie di Louis e i rispettivi genitori lì dentro.
Allison e Mason mi saltarono addosso nell'istante in cui misi piede in quella stanza.
<< Buona vigilia zio Harry! >> gridarono e ricambiai gli auguri dicendo loro che presto avrei dato ad entrambi i regali quella sera.
Mia madre continuava a guardarmi in modo strano anche dopo aver fatto conoscenza con le altre persone nella stanza.
Alla fine ci sedemmo sul divano e io continuavo a guardarmi intorno perché di Sunshine, non c'era neanche l'ombra.
<< Chi è? >> sussurrò mia madre avvicinandosi per farsi sentire.
<< Chi è, chi? >>
<< Chi è lei. Andiamo, Harry, sono tua madre. >>
<< Già, me ne stavo dimenticando >>
risposi ironico.
<< Come se non avessi notato il tuo comportamento. E' importante, non è vero? >>
<< Si  >> affermai. Mi sentivo a disagio a dirlo a mia madre.
<< Me la presenti? >>
<< Ma niente discorsetto. Non è come le altre, non serve >>

<< L'ho già capito, tranquillo >>.
Persi un battito quando la porta si aprì, sapendo benissimo chi stava entrando.
<< Zia Sunshine è tornata! >> disse entusiasta Mason.
Iniziai a far ballare la gamba nervosamente battendo il piede a terra più volte sul parquet.
Sunshine entrò in salotto sorridendomi mentre si liberava dalla sciarpa.
Ricambiai il sorriso per poi lasciarla salutare gli altri. Lo sguardo di mia madre ancora fisso su di me, mentre mi massacravo il labbro inferiore con i denti.
<< Scusate il ritardo, mi hanno trattenuta più del previsto >> Si avvicinò a me per il solito abbraccio e per un momento mi dimenticai di tutti.
<< Mamma, lei è Sunshine >> dissi quando finì.
<< Salve signora >>
<< Chiamami pure Anne cara, e come ho detto a tuo fratello, grazie ancora per l'invito >>
<< Si figuri >> si sorrisero tra qualche parola e io iniziavo a sentirmi di troppo. In quella stanza iniziava a fare caldo. Per fortuna poi, si rivolse di nuovo a me.
<< Zayn e Liam? >>
<< Stanno arrivando >> le dissi sorridendo per vederla sorridere di conseguenza << stavi lavorando? >>
<< Si >> disse sedendosi accanto a noi << e a proposito di lavoro >>
<< No, non è ancora trovato uno >> risposi alla domanda che avrebbe seguito la sua frase.
Avevamo passato pomeriggi interi a cercare senza risultato, e anche le ricerche in giro per Londra avevano portato al fallimento.
<< Io credo, che se accetterai la proposta che sto per farti, ne avrai uno >>
<< Come? >> chiesi assumendo una strana espressione.
<< Sai, oggi è successa una cosa in studio. Il fotografo di prima ha mollato, e avendo visto le tue bellissime foto, ricordi? >> annuii e basta << be' io ho pensato di proporre un ragazzo riccio con un incredibile talento. Serve un fotografo alla compagnia, Harry >> terminò sorridendo.
<< Non sei seria >> dissi facendola ridere.
<< Certo, che lo sono. Ed il capo è già pronto a farti firmare >>
<< Ma com'è possibile non ha mai visto le mie foto >>
Ricordo il giorno in cui lei le aveva viste. Eravamo a casa mia a cercare tra mille annunci quando mi chiese chi aveva scattato una foto appesa al frigo. Da lì gliele mostrai tutte e ne rimase sorpresa. Ricordo anche che dopo averle messe a posto, non riuscivo a trovarne una.
<< L'hai presa tu, vero? La foto che non riuscivo a trovare >> alzò e abbassò le spalle velocemente.
<< E' possibile >> l'abbracciai forte essendo l'unica cosa che in quel momento potevo permettermi di fare. Solo l'abbracciai forte.
<< Grazie, Sun, grazie davvero >>
<< Non è niente, ti avrei aiutato in qualunque modo, lo sai >>
Ci distrasse di nuovo il campanello e i passi di Louis che andarono ad aprire.
<< Tuo fratello ha detto che siamo in famiglia >> sussurrai a Sunshine
<< Non è così? >>
<< Si, ma l'ha detto lui. Oppure l'hai costretto di nuovo? >> ipotizzai facendola ridere di nuovo
<< No, questa volta no. Il fatto è che alla fine ti accetta, ma non vuole ammetterlo a sé stesso >>
<< Tu dici? >> chiesi guardandola negli occhi. Ecco il rossore sulle sue guance tornare, amavo troppo il modo in cui arrossiva, soprattutto se la causa ero io.
<< Dico >>.
Zayn e Liam entrarono nella stanza con delle buste piene di regali, incartati con delle carte rosse piene di disegni. Il nome sopra ciascun pacchetto per non confondersi. Li poggiarono sotto l'albero grande che era lì dentro prima che Sunshine li presentasse a tutti.
Infondo, quest'anno non potevo lamentarmi. Queste vacanze non erano state una noia completa.
Non erano state proprio una noia.
Insomma con Sunshine accanto niente era noioso.
Passammo la serata tutti insieme ridendo e scherzando, e la cosa non mi dispiaceva. Arrivammo fino a vedere Allison e Mason scartare i regali per primi visto l'orario per poi addormentarsi.  Aiutai anche Louis a portare Mason in camera mentre lui aveva in braccio la piccola.
Era davvero strano per me, avrei potuto abituarmici.
Scartammo i regali come di tradizione e a mezzanotte ci scambiammo gli auguri brindando.
Eravamo di nuovo in salotto a parlare quando il cellulare di mia madre annunciò un nuovo messaggio.
Vidi la sua espressione cambiare, mi rivolse uno sguardo come preoccupata che la stessi guardando. Qualcosa non andava.
<< Chi è? >> le chiesi a bassa voce per non disturbare gli altri.
<< Nessuno, non preoccuparti >>
<< Mamma >>
<< Harry, poi ne parliamo >> le misi la mano sopra la gamba, aperta perché potesse appoggiarci sopra il cellulare.
<< Ora >> sapeva anche lei che avrei insistito fino a quando non si sarebbe rotta.
Poggiò l'oggetto nella mia mano, lo presi aprendo subito la cartella dei messaggi.
L'ultimo messaggio segnato con il nome ''GEORGE''. Quel maledettissimo nome.
Quel maledettissimo bastardo.
''Riferisci ad Harry che suo padre gli manda gli auguri'' c'era scritto. Non li volevo i suoi fottuti auguri.
Erano una merda, proprio come lui. Brutto stronzo.
''Suo padre''. Lui non era più il mio fottuto padre. Non lo era mai stato.
Notai che anche Sunshine seduta accanto a me aveva letto quelle schifose parole.  Vidi anche lui cambiare espressione. La guardai negli occhi. Quegli occhi sapevano calmarmi, dovevano calmarmi anche sta volta.
Non volevo fare casino e rovinare il Natale a tutti. Avrei rovinato tutto. Dovevo, solo, calmarmi.
Mi alzai in silenzio per non far scattare l'attenzione su di me, iniziai a fare avanti e indietro in un piccolo spazio. Come cazzo si era permesso di scrivere ora, solo ora.
Gliel'avrei fatta pagare.
<< D'accordo, Harry. Calma ora >> Non mi ero accordo che Sun si fosse alzata.
Mi fermò dal mio continuo camminare nervoso, parandosi davanti e mettendo le sue piccole mani sul mio petto. Ormai non volendo l'attenzione era solo su di noi.
<< Andiamo a parlarne di sopra, va bene? >> guardai il suo sguardo che mi implorava e mi sentii un cretino.
Sospirai guardandomi intorno solo per poi girarmi e salire al piano di sopra.
La casa la conoscevo e sapevo dov'era la sua stanza, non c'era bisogno della guida, potevo fare da solo.
Entrai nervosamente seguito da lei che cercò invano di calmarmi, non era davvero il momento.
Se solo un suo messaggio aveva scatenato in me qualcosa di così grande, non avrei voluto pensare a quando per caso me lo sarei ritrovato davanti.
Iniziavo a ricordare quanto odiassi il Natale, ogni anno saltava fuori un cazzo di problema.
<< Harry, non è il modo giusto di affrontare la situazione, e lo sai >>
<< Non so un cazzo, Sunshine, non so un cazzo! >> il tono era più alto di quello che avrebbe dovuto ma avevo bisogno di sfogarmi
. << Certe persone pensano di essere furbe solo perché credono che la possono passare liscia sempre. Il dolore che ho provato per colpa di quel coglione che una volta consideravo mio padre è sempre vissuto di silenzio. Ma ora basta, la ruota gira ed il momento arriva per tutti. Questo è il suo. >>
<< Calmati, Harry, devi calmarti >>
<< Calmarmi?! Come faccio a calmarmi? Perché diamine ogni volta che cerco di essere felice e accontentarmi della mia vita di merda succede sempre qualcosa? Il fatto è che sono io il problema Sunshine, perché ti ostini ad ignorare questo schifo! Io non vado bene, porto solo il mio schifo in giro! >>
<< Non sparare stronzate, Harry ! >>
Ormai urlavamo. Pur consapevoli che con il silenzio al piano inferiore tutti ci stavano ascoltando, continuavamo ad urlare. Li immaginavo tutti seduti ad ascoltare questa conversazione.
<< Dico solo la fottuta verità! Sei tu che non lo capisci! >>
<< Non ti azzardare, perché te la prendi con me?! >>
<< Non ti ci mettere anche tu, Sunshine! Non credi mi basti quello che è successo? E lo sai che senza di e fa tutto schifo! Gli ultimi due anni gli ho passati nella fottuta merda della mia intera vita perché tu non eri qui! >>
<< Stai scherzando! >> stava scoppiando.
Lo aspettavo, sapevo che questo momento sarebbe arrivato. << Te l'ho chiesto, te l'ho chiesto cazzo! Sei tu che mi hai lasciato andare, davvero pensi che io sarei voluta andare via? Sei fuori strada, Harry, sono stata da schifo senza di te e ho sopravvissuto due anni con la speranza di tornare al più presto solo per starti vicino di nuovo! Dopo tutto quello che abbiamo passato queste cazzate potevi evitarle! Io te l'ho chiesto, e non te ne sei reso conto! Volevo mi facessi restare! E accettalo, stai solo perdendo tempo ed energia per litigare di una situazione che non puoi cambiare! Basta programmarsi la vita, Harry, te l'ho sempre detto, tanto andrà sempre il contrario di come avevi previsto, e noi l'abbiamo vissuto! >>
Le urla si placarono per degli istanti che mi sembravano interminabili. Il silenzio ancora al piano inferiore e i respiri affannati nella sua stanza piena di nostri ricordi. I suoi occhi lucidi che minacciavano di cacciare le sue lacrime pure.  La mia piccola Sunshine. Aprì la porta per correre al piano di sotto, e non esitai un secondo di più a seguirla, non più. Ora, era il momento.
<< Sunshine! >> urlai di nuovo per farla fermare.
Per quanto avrei potuto avere le gambe più lunghe delle sue aveva tanta di quell'adrenalina in corpo da farla quasi correre.
<< Lasciami stare, Harry >>
Scendemmo le scale di corsa per arrivare di nuovo in salotto dove tutti erano ancora in religioso silenzio con la differenza che ora avevano lo spettacolo davanti agli occhi.
Nessuno provava a parlare, nemmeno Louis che di solito sarebbe stato il primo.
Sentivo i loro occhi sopra di noi, ma non ci pensai nemmeno a guardarli.
Continuavo a seguire Sunshine quasi alla fine della stanza, mi fermai per urlare di nuovo con tutto il fiato che avevo.
<< Sposami! >>
Finalmente si fermò.
La confusione nel suo sguardo dopo essersi girata con uno scatto verso di me.
Pensava l'avessi detto solo per farla fermare. Non era vero, non del tutto.
<< Che cosa? >> mi avvicinai a lei a grandi passi per posizionarmici di fronte e guardarla.
<< Hai sentito. Sposami. Non ho un fottuto anello e non sono in ginocchio, lo so. Ma sai che non sono come gli altri >> mi guardò a fondo prima di parlare.
<< Che stai facendo, Harry? >>
<< Sto solo cercando di mantenere al sicuro nel mio cuore la sola persona per cui darei la vita e che amo >>
<< Sai benissimo quanto ti ami anch'io, lo sai. Lo sanno tutti, sei la sola persona che ho sempre osato mettere davanti a tutti, ma ho solo diciotto anni >> sorrisi scuotendo la testa
<< Aspetta, lasciami finire >> la interruppi.
<< So benissimo come sono fatto. Sono pigro, lascio sempre tutto in giro e Cristo, faccio impazzire tutti quelli che mi stanno attorno. Ma tu, sei la persona più importante nella mia vita e ti amo fino a non riuscire a sentire niente nello stomaco, cosa che non ho ancora capito se sia un bene o un male. Ti farò sentire come tu desideri, ti porterò ovunque tu vorrai, in ogni ora del giorno e della notte senza sosta solo per vederti sorridere. E Dio, lo so che sembra un discorsetto di alcuni stupidi romanzi che ami leggere,ma è quello che farei davvero. Ti comprerò un abito, indosserò un fottuto smoking e una cravatta se ce n'è bisogno, andrò d'accordo con tuo fratello, voglio vederti attraversare una stupida navata solo per venire accanto a me e dire che mi vuoi sempre al tuo fianco. Ti amerò fino alla fine dei miei giorni, perciò sposami, ora o tra qualche anno, ma sposami. >>
Guardarla negli occhi e dirglielo aveva facilitato le cose. I suoi occhi mi avevano sempre facilitato le cose.
Era come se mi fermassero da tutto quello che stavo facendo per farmi concentrare su di lei.
Mi spostò i capelli dalla fronte per poi appoggiare la mano sulla mia guancia.
In quel momento mi passò davanti la mia vita. L'anno in cui la conobbi, i due successivi senza di lei, fino ad arrivare in quel preciso istante. E mi resi conto di quanto tutti i momenti precedenti in cui lei non era presente avessero fatto davvero schifo e quanto schifosi ancora sarebbero stati in futuro se non con lei al mio fianco.
Mi passarono per la testa centinaia e passa di pensieri, troppo sfuggenti per avere davvero senso compiuto, ma tutti, e nemmeno uno escluso, riguardavano la meravigliosa ragazza che avevo di fronte.
Tutto senza Sunshine sarebbe stato monotono perché la sostanza dei miei giorni era proprio lei e lo era sempre stata.
Non avrei potuto sopravvivere non pensandola, avevo bisogno di Sunshine, e l'amavo incondizionatamente.
Perché Sunshine mi apparteneva, era sempre stata mia.
 
E se non sapete il motivo del mio cuore pulsare forte e la mia improvvisa felicità, provate ad immaginare la sua risposta.
 
 
The End.
 
 
 
 
E' FINITA.
Non ci credo, è finita per davvero.
Voglio prima di tutto ringraziare tutte le persone che hanno seguito questa storia sin da ''Beautiful Sunshine''. GRAZIE, GRAZIE DI CUORE A TUTTE.
Grazie ad Alessandra per avermi aiutata quando ne avevo bisogno,
Grazie a Chiara per avermi supportata, e ultima ma non meno importante grazie ad Alessia per tutto.
Grazie grazie grazie.
Questa fan fiction è stato un sogno diventato realtà e il tutto grazie a voi tutti.
Spero che la mia storia vi sia piaciuta, e spero che non vi siate pentite di leggerla.
Vi ringrazio ancora di cuore.
 
Ora credo di prendere un po' di pausa. Ma tra poco tornerò con una nuova storia, questa volta protagonista: Louis.
Spero mi seguiate ancora, grazie, vi adoro!
 
 
  

A presto!

-A.

 
  
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