[Teatro. Palcoscenico.] Entrano il Camorrista e la Coscienza
Camorrista Io sono figlio del mare…
Coscienza  Io sono figlio del mare…
Camorrista Nato nella terra di nessuno!
Coscienza  Nato nella terra di nessuno!
Camorrista Dove si vive di fame e sete, ho due mani e sette dita, tre le ho perse per sparare…
Coscienza  Ero un ragazzo a diciotto anni, tutta colpa dell’ignoranza…
Camorrista Tutta colpa dell’ignoranza, Maddalena uscì incinta, una puttana del quartiere, e decisi quindi di sposarla…
Coscienza Disoccupato per mestiere!
Camorrista Ma sognavo di diventare qualcuno, quindi correndo dietro una bugia, mi sono ritrovato per la strada con quelli senza legge e povertà…
Coscienza E ho visto la galera…
Camorrista E ho visto la galera…
Coscienza  Lì dentro la notta è più nera…
Camorrista Lì dentro la notte è più nera, è stata quasi come una combinazione, diedi quattro schiaffi a un buffone e diventai improvvisamente il Re!
Coscienza Il Re…
Camorrista Adesso con sei figli e tre mogli, fuggo dalla verità notte e giorno, cantato ormai da chi non canta più, sono rimasto solo a guardare i miei guai e il mare che non è più il mio…
                                                                                                                                         [Il Camorrista s’inginocchia]   
      
Coscienza Avevi il mare, per parlare ogni sera…
Camorrista Avevo il mare, per parlare ogni sera…
Coscienza Avevi il mare, e il mare ti poteva ascoltare…
                                                                                                                                              [Il Camorrista piange] 
 
Coscienza Avevi il mare, per urlare più forte…
Camorrista Avevo il mare…
Coscienza Avevi il mare, il mare per fuggire dalla morte…
 
“Adesso, non guardare me, tieniti stretto il mare,  non fare come me , senti la coscienza che l’hai perduta sempre e si è bruciata la vita per sognare e fare il Re…”