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Autore: Frank Ottobre    06/08/2014    6 recensioni
Ciao a tutti, sono ritornato dopo un bel po', causa mille motivi, ma ora penso di essere tornato davvero, spero('?)
Comunque, volevo proporre una nuova storia, ricominciare da zero. Spero che vi piaccia e mi piacerebbe se mi aiutaste a migliorarla con i vostri consigli, la storia sarà lunga e non sarà caricata interamente, visto che altre parti le scriverò solo "per me", intanto questa è una prova per vedere se può interessare, detto questo buona lettura a tutti^^
Trama: D.E.A.T.H, cinque lettere, cinque ragazzi, cinque storie, mille motivi per uccidere.
Genere: Horror, Introspettivo, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Bondage
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Un motivo in più per uccidere
 
Il biglietto gli scivolò di mano e cadde ai suoi piedi. Darren era immobile, assolutamente esterrefatto. Sentì il pianto di sua madre, consolata da sua sorella, in soggiorno. La rabbia cominciò a prendere il sopravvento.
Uscì dalla cucina, come se nulla fosse, mascherando la sua follia e la voglia di uccidere.
“Esco” disse, in un tono assolutamente anonimo. Non provava nessuna emozione, ma era quello che voleva che pensassero gli altri.
La madre fece cenno di aver capito, per poi ritornare a piangere tra le braccia della sorella, che la stringeva forte a se’.
Era pomeriggio, ma si respirava aria di pioggia e sangue.
Darren respirò profondamente, volse il suo sguardo glaciale verso l’abitazione del colpevole e poi in cielo. Nuvole grigie si stavano spostando e, in un batter d’occhio, il calore del sole si attenuò per lasciare spazio ad un vento gelido che scompigliò i capelli biondi di Darren.
Poi, lo vide.
Era il Signor Knight, che probabilmente rincasava dal lavoro. Parcheggiò la macchina di fronte al giardino, prese la sua valigetta e si incamminò verso l’entrata giocherellando con le chiavi.
Non sapeva che qualcuno, da non troppo lontano, lo stava osservando.
“Lurido figlio di puttana” pensò Darren.
Anche se accecato dalla vendetta, Darren non perse la sua lucidità. Sapeva che non poteva entrare in casa e semplicemente ucciderlo. Sua moglie era a casa e con lei c’erano i due figli. Avrebbe aspettato. Era da qualche settimana che lo teneva d’occhio, Walter Knight…
Apparentemente un normale ed innocente vicino, quello che tutti vorrebbero, poco rumoroso, poco invadente, estremamente gentile e con una vita invidiabile ed invidiata da tutti, ma…c’era un ma. Non tutti avevano visto il vero volto di Walter Knight, tutti tranne uno…Darren.
Sapeva come si divertiva “il bastardo”…
Il coinvolgimento della madre diede a Darren un inutile motivazione in più per uccidere e per continuare a farlo, ma siamo onesti…Darren non ne aveva bisogno, era una perfetta macchina assetata di sangue, inflessibile, spietato e subdolo.
Walter Knight era spacciato, aveva attirato su di se’ l’attenzione del “primo volto della morte” e, di certo, non era una cosa piacevole, anche se lui era ignaro di tutto e non poteva neanche lontanamente immaginare cosa gli sarebbe successo; questione di tempo, questione del momento opportuno.
Mentre Darren era appoggiato alla staccionata immerso nei sui sadici pensieri, dall’altra parte della strada, uno sguardo, proveniente dalla finestra di fronte, lo seguiva.
Emily Kovacs, “La Fortunata”, questo era il soprannome che le aveva assegnato Alan.
Osservava da molto tempo Darren e la sua compagnia, anche da troppo vicino, rischiando sempre di più in ogni situazione.
Emily provava ancora qualcosa per Darren, ma quel ragazzo non pensava ad altro che alla morte e a come condividerla con gli altri.
“La Fortunata” osservava, come sempre, e aveva il presentimento che qualcosa stesse per accadere, da un momento all’altro. Sapeva di cosa era capace Darren e anche se temeva le conseguenze delle sua gesta, sapeva che quello che faceva era sbagliato e non poteva continuare, doveva fermarlo.
Di colpo tutti i pensieri su Darren furono interrotti bruscamente da un brivido, occhi glaciali la stavano osservando, proprio di fronte a lei, un ghigno particolarmente tenebroso e macabro, Darren adorava giocare, compiaciuto si staccò dalla staccionata e con passi lenti si avvicinava alla strada.
Emily era ancora alla finestra, non riusciva ad evitare il contatto visivo di Darren e osservava…
“Darren?” una voce smorzò la tensione
“Salve signora Kovacs”
“Cosa ci fai li? Vuoi che qualcuno ti investa?”
“No, certo che no. Ma, vede, non sto passando un buon momento a casa…”
“Ma certo, non dire altro, so tutto..”
“Pensavo di fare una visita a sua figlia. Non ci vediamo da molto tempo e lei era l’unica persona con la quale potessi confidarmi…” Darren era davvero bravo a recitare, anche se l’ultima frase non era del tutto parte del copione.
“Ma figurati, andiamo, entra pure. Emily dovrebbe essere di sopra a studiare” La signora Kovacs lo invitò ad entrare ed Emily assisteva alla conversazione dalla finestra.
“Emily, c’è una visita”
Nessuna risposta.
“Non si preoccupi signora, forse sta ascoltando della musica, vado io”
Darren salì le scale, le aveva già salite tempo fa, quando aveva provato a condividere con Emily le sue passioni…
Toc…Toc…
Darren entrò senza aspettare il permesso, anche se non ricevette ancora una risposta, vide Emily nell’angolo della stanza, accanto al letto.
“Ciao”
“Perché sei qui?”
“Questo…penso sia una specie di saluto” disse goffamente Darren
“Saluto? Cosa stai dicendo?”
“Sarà tutto finito tra poco…e presto me ne andrò.” Si avvicinò ad Emily e poi continuò “Per ovvi motivi, per gli assassinii e per gli altri del gruppo. Mia madre avrà il mio ultimo favore…”
“Favore? Darren, non ti seguo…”
“Sì, invece. Mi segui eccome, Walter Knight…il vicino, quello sarà il mio ultimo favore, dopo averlo sistemato, lascerò la città.”
“Walter? Cosa c’entra lui adesso?”
Emily guardò Darren negli occhi, mentre lui si alzò in piedi e si indirizzò verso la porta.
“Walter Knight sarà il mio primo assassinio e il mio ultimo regalo”
Con quella frase, Darren, uscì e lasciò Emily nel silenzio, un silenzio cupo e arcano.
Si affacciò ancora alla finestra e lo vide, mentre ritornava accanto alla staccionata.
Darren vide uscire il Signor Knight, sembrava andare di fretta…indossava il vestito.
Darren, allora, capì subito…poteva precederlo.
Emily si accorse dei movimenti del vicino e di Darren, sapeva anche dove si sarebbe diretto…alla casa.
  
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