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Autore: smilewithmelou    07/08/2014    3 recensioni
La data è fissata per il 17 maggio: ci hanno pensato a lungo, e hanno deciso di doversi sposare nel pieno della primavera, con l’odore dei fiori e i loro colori sgargianti a circondarli, e ormai mancano solo tre settimane.
Louis è consapevole del fatto che stia rischiando l’esaurimento nervoso, ma questo ed altro per il mio piccolo si ripete in continuazione solo per darsi forza.
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Sta passando i minuti più lunghi della sua fottuta esistenza.
Harry dovrebbe essere già uscito da un’eternità e invece di lui non c’è traccia. Persino Anne è andata a vedere che fine abbia fatto suo figlio, e non è ancora tornata.
Louis inizia a pensare seriamente al fatto che Harry possa averlo abbandonato all’altare.
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Larry Stylinson AU!"Non ditelo alla sposa"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quando Louis chiede ad Harry di sposarlo non crede di dover organizzare anche il matrimonio.
Invece è quello che accade.
Harry è talmente agitato che causa confusione attorno a lui allontanando tutti, il wedding planner, i tizi del catering, persino il gatto e sua madre Anne. Allora è Louis a prendere la situazione in mano, dato che ama il suo fidanzato –e futuro marito- e non vuole vederlo triste o teso costantemente.

La data è fissata per il 17 maggio: ci hanno pensato a lungo, e hanno deciso di doversi sposare nel pieno della primavera, con l’odore dei fiori e i loro colori sgargianti a circondarli, e ormai mancano solo tre settimane.
Louis è consapevole del fatto che stia rischiando l’esaurimento nervoso, ma questo ed altro per il mio piccolo si ripete in continuazione solo per darsi forza. E comunque è a buon punto con l’organizzazione. Infondo mancano solo i fiori e i vestiti, degli sposi e dei testimoni.
Come luogo in cui svolgere la cerimonia ha trovato –dopo ore e ore e ore- una ville in stile romanico che crede lascerà Harry a bocca aperta per quanto è mastodontica e illuminata e per quanto riguarda il catering si è preoccupato di stilare un menù fantastico con tante verdure e tanto pollo –perché il pollo è l’unica cosa che Louis cucina e Harry lo adora-.
Gli inviti sono stati mandati alla maggior parte degli invitati, mancano solo quelli dei loro genitori, per il semplice fatto che era più pressante informare del matrimonio persone che devono farsi quattro ore di viaggio per raggiungerli piuttosto che i loro parenti più stretti che sono a loro stretto contatto e sanno quasi tutti i particolari. Ma tutto sommato non saranno in tanti, una cinquantina più o meno. Vogliono una cosa intima.
Per le decorazioni Louis ha già qualcosa in mente. I fiori preferiti di Harry sono i gelsomini e le viole quindi ha intenzione di far creare qualche composizione con questi.


Stare lontano da Harry per preparare il tutto alla perfezione, poi, lo rende nervoso e facilmente irritabile e poiché, purtroppo, Harry è andato per qualche giorno dalla madre ad Holmes Chapel si fa tutto più difficile.
Si sentono ancora per messaggio, naturalmente, ma quando una sera la voglia di vedersi è troppa accedono entrambi su Skype ed è come se fossero tornati a respirare.

“Come è possibile che ti mancano ancora i vestiti, Lou? Non voglio sposarmi nudo!”
Louis getta la testa all’indietro e geme.
“Avanti, non fare il melodrammatico, Harry. Mi manca solo quello e ci sposiamo tra due settimane. Sai quante sono due settimane?  Ventuno giorni, cinquecento quattro ore e..”
“E la torta? Com’è la torta?”
Louis si zittisce e apre leggermente la bocca. Cazzo la torta!
“Ecco, beh, è molto grande.. sì, grande e molto carina.”
Harry alza un sopracciglio mettendo su un’espressione scettica che attraverso lo schermo del computer è ancora più scettica.
“Grande e carina? Mi prendi per il culo, Louis?”
Louis
. Quando Harry lo chiama per intero non è mai un buon segno.
“Beh, ecco. Vedi, in effetti..”
“Non l’hai ancora prenotata? Louis ci vuole tempo per preparare una torta, cosa credi? Ora chiami immediatamente la pasticceria più costosa di Londra e fai preparare una fottuta meraviglia altrimenti ti lascio solo sull’altare, capito?”
Louis sospira ed emette un lamento quasi stesse per scoppiare a piangere per la frustrazione.
“Haz, dai. Stai tranquillo, entro domani finisco tutto. Però ti prego, sta tranquillo e godiamoci questi minuti di pausa, sì?”
Harry sospira a sua volta e si passa una mano sul volto stanco.
“Sì, hai ragione, scusami. È che sono stressato e mi manchi.”
“Lo so tesoro, mi manchi anche tu. Pensa solo che tra poco saremo sposati e non ci separeremo per il resto della nostra vita.”
Harry ride e la sua voce sembra così strana.
“Già, ma chi ti dice che non ti lascerò al nostro primo litigio?”
Louis mormora uno stronzo che fa ridere Harry ancor di più  e poi aggiunge a voce alta e con un sorriso malizioso “Attento a quel che dici, futuro marito, o sarà per la mancata intimità a letto che mi lascerai.”
“Che fai, mi provochi?”
Louis ride ancora e socchiude gli occhi. E divertente parlare con Harry, finiscono sempre per scherzare e prendersi in giro bonariamente.
“Nah, ti avverto.”
Harry ride a sua volta per poi distendere le labbra in un sorriso gigante –si vedono addirittura le fossette- e con un sospiro guarda Louis con occhi innamorati.
Devo andare. Mamma mi chiama. Ci vediamo presto, sì? Non vedo l’ora di tornare a casa, da te.”
“Vale lo stesso per me, tesoro. Ti amo.”
“Anch’io. Ciao Lou.”
Louis sorride e lo saluta con la mano, come un bambino. Harry ride e chiude la videochiamata.

In un istante Louis si ritrova abbagliato solo dalla luce bianca che proviene dallo schermo del computer ancora acceso e poi si decide a cercare –sbuffando- gli indirizzi delle più quotate pasticcerie di Londra.


 


Magnifica. È la prima cosa che Louis pensa non appena vede la torta-capolavoro che la signora Barbara ha preparato per il matrimonio. Nonostante il poco preavviso l’anziana signora e le sue collaboratrici hanno preparato quella che può essere ben definita una meraviglia, nonostante la semplicità. È bianca con disegni floreali e abbellimenti in viola. È enorme, nonostante gli invitati siano pochi, e all’interno c’è un pandispagna con caramello e crema di burro che davvero Louis non vede l’ora di assaggiare.
Inoltre ha anche trovato i vestiti per i testimoni, sia suoi che di Harry, e ha scovato, dopo ore di ricerca, uno smoking per il suo compagno. È classico ma alternativo, stretto nei punti giusti. Sa già che fascerà il suo futuro marito a meraviglia. Inoltre è naturalmente nero, ma il fazzoletto nel taschino è viola, così come le striature e i ghirigori presenti sulla cravatta.
Le scarpe sono anch’esse classiche e semplici, ma non crede che Harry vi presterà molta attenzione, dato che indossa sempre gli stessi stivaletti scamosciati ormai distrutti. Almeno lo spera.
 


Purtroppo, non riescono a vedersi prima del matrimonio, e nonostante gli addii al celibato che Louis ha organizzato per entrambi in maniera impeccabile, Louis non riesce a smettere di pensare a Harry e sa perfettamente che per il più piccolo è lo stesso.
Louis riesce già ad immaginarlo mentre, tutto nervoso e ansioso, Harry sbraita contro Lou –amica di fiducia e stramba parrucchiera/truccatrice- che tenta invano di sistemargli i capelli.
Comunque, ormai, non devono aspettare più di tanto. È il giorno del matrimonio.


“Sta tranquillo, Lou. Respira.”
Louis annuisce al consiglio di Zayn e sorride quando Stan gli poggia una mano sulla spalla per rassicurarlo.
Sta passando i minuti più lunghi della sua fottuta esistenza.
Harry dovrebbe essere già uscito da un’eternità e invece di lui non c’è traccia. Persino Anne è andata a vedere che fine abbia fatto suo figlio, e non è ancora tornata.
Louis inizia a pensare seriamente al fatto che Harry possa averlo abbandonato all’altare.
Sembra riprendersi dal suo stato di trance solo quando parte all’improvviso la marcia nuziale e entrano i testimoni di Harry –Liam e Niall- seguiti subito da un’Anne trafelata che corre a sedersi al suo posto.
La musica procede e la testa di Louis gira. È come se fosse su una giostra, ma non trova il pulsante per fermarla.

Ma quando entra Harry in quella saletta, è come se tutto si illuminasse.
Harry brilla di luce propria nel suo smoking, e non è mai stato più bello. Forse solo appena sveglio, con gli occhi socchiusi, le labbra incurvate in un sorriso e i segni del cuscino sul viso.
Ed è quando Harry arriva di fronte a lui, con le mani intrecciate tra loro a torturarsi le dita e con un sorriso mozzafiato, che la testa di Louis smette di girare.
Harry è la sua ancora di salvezza, è quel filo d’oro che lo tiene legato con i piedi per terra, che lo tiene legato a se, proteggendolo e amandolo.

Durante tutta la celebrazione si sorridono soltanto, innamorati e imbarazzati, e dopo aver pronunciato entrambi  le proprie promesse –davvero, ma davvero sdolcinate- ed essersi scambiati gli anelli e aver pronunciato la fatidica frase – “Lo voglio.”- , con nessuna incertezza ma con le voci tremolanti e sottili, si prendono per mano.
Non aspettano altro che potersi baciare, sfiorare, guardare negli occhi per l’eternità.

“E ora Louis, puoi baciare Harry.”
E Louis non aspetta altro da settimane, maledizione!  In effetti, lo da a vedere. Si spinge verso Harry con uno slancio degno di una gazzella e con un sospiro stringe a se colui che è appena diventato a tutti gli effetti suo marito –nella salute e nella malattia, in ricchezza e in povertà-. Harry ride e Louis lo bacia. È solo uno sfioramento di labbra, ma non importa. Continueranno in seguito. In privato. Non ci sono dubbi.


Harry sembra felice come una pasqua. Sorride a tutti, abbraccia amici e parenti che gli si avvicinano per congratularsi con i novelli sposi, ma non lascia mai la presa su Louis, non che gli dispiaccia, ecco.
Louis, dal’altra parte, è contentissimo che ad Harry sia piaciuto tutto, almeno fino ad ora.
Gli sussurra in continuazione “Ti amo” e “Sei splendido” e “Io non sarei stato capace di fare tutto questo, amore” e ancora “Grazie.” Louis non può fare a meno di ridacchiare, di baciarlo e di sussurrare a sua volta frasi dolci e romantiche, che fanno arrossire Harry ogni volta.
 



I festeggiamenti proseguono per il meglio: tutti i tavoli sono addobbati alla perfezione e le decorazioni floreali  non mancano –Harry adora i fiori, Louis spera di guadagnare un punto per questo- e gli invitati sembrano tutti al settimo cielo.
Quando Louis e Harry fanno il loro ingresso in sala, quasi abbracciati e con sorrisi immensi, tutti scoppiano  ad applaudire e gli sposi si inchinano scherzosamente per poi avvicinarsi al loro tavolo e dare inizio al pranzo.
“Questo pollo è incredibile!”
Louis sorride orgoglioso. “Sono contento che ti piaccia, amore.”
Harry gli sorride e si infila in bocca un’altra forchettata di pollo, gemendo quasi e socchiudendo gli occhi. Louis allora ride sonoramente, gli lascia un bacio sulla guancia e si alza in piedi. Prende il bicchiere di spumante appena riempito da un cameriere e colpendolo con il manico di una forchetta richiama l’attenzione degli invitati.
Quando  gli occhi di tutti sono su di lui fa un sospiro.
“Sapete, la prima volta che ho visto Harry ero appena entrato in bagno e c’era questo ragazzino con i capelli ricci e scuri appoggiato al lavandino con degli occhiali in mano. Non gli prestai attenzione inizialmente, devo ammetterlo, ma quando sentii dei singhiozzi provenire proprio da lui, mi voltai e vidi le sue guance rigate di lacrime. Mi spiegò con voce sottile che dei ragazzi più grandi glieli avevano rotti e che una volta tornato a casa sua madre l’avrebbe ucciso se avesse scoperto che gli occhiali erano inutilizzabili. Al liceo ero una testa calda, lo ammetto, ma quel ragazzino mi mosse dentro qualcosa. Al tempo non sapevo cosa fosse. L’ho scoperto solo più avanti.”
Louis si ferma per un istante. Ha tutti gli occhi puntati addosso, ma gli unici che vede sono verdi e lucidi.
“Quando qualche giorno dopo lo rincontrai mi disse che era riuscito ad aggiustare gli occhiali con della colla ma che poi erano finiti per rompersi di nuovo. Gli diedi tutti i soldi che avevo in tasca al momento, non ci pensai nemmeno. Seguii l’istinto. Lui mi guardava con quegli occhi grandi e stupiti. Gli sorrisi e me ne andai, lasciandolo da solo lì, in mezzo al corridoio. La sera dopo mi ritrovai davanti casa una busta di carta con quaranta sterline dentro e un bigliettino con scritto ‘non sono un morto di fame,non ho bisogno dei tuoi soldi,  ma ho apprezzato il gesto, grazie. H’ È  necessario specificare di chi fosse quell’iniziale?”
Gli invitati ridono, tra loro riconosce Anne e sua madre che lo guardano con gli occhi lucidi e anche le sue sorelline, che lo fissano come se stesse raccontando la più bella delle favole.
“Harry è stata una ventata d’aria fresca nella mia vita. Mi ha aiutato a passare momenti difficili e situazioni in cui non mi ci sarei voluto trovare. Con lui accanto tutto sembra più facile e più bello. Quindi, in conclusione, vorrei fare un brindisi. Ad Harry, alla splendida persona che è e allo splendido marito che sarà, già lo so!”
Una massa indistinta di voci si alza e tanti “A Harry” risuonano nella sala.

Harry scoppia a piangere come un bambino. Ma c’è Louis ormai a proteggerlo dai cattivi. Harry devo solo nascondere il viso nell’incavo del collo del più grande e annusare il suo profumo. Andrà tutto bene.


Al resto pensa suo marito.
 


Fin.


 


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