Fanfic su artisti musicali > One Direction
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Autore: Faline_87    07/08/2014    0 recensioni
Qualcosa nel modo in cui si muove
Mi attrae come nessun'altra amante
Qualcosa nel modo in cui cerca di conquistarmi
Non voglio lasciarla ora
Sai che ci credo e sai quanto
Da qualche parte nel suo sorriso lei sa
Che non ho bisogno di nessun'altra amante" canticchiò a bassa voce Harry avvicinandosi ad Anna che ancora gli teneva il broncio..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“In effetti dovrei andare anche io a fare la spesa, se non voglio continuare a mangiare scatolette di tonno per il resto della settimana” pensò Anna mentre si faceva la doccia. Si vestì e senza neanche pranzare uscì di casa per rifornire il frigorifero. Ipod in tasca, con i suoi adorati Beatles a ripetizione. Quel quartiere la metteva ancora in agitazione. Poteva fare brutti incontri, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Decise di non pensarci e di fare un bel respiro profondo per rilassarsi e svuotare la mente. Non che fosse facile dimenticare tutto. Perché niente si dimentica davvero. Tutto ti rimane dentro e fuori. Si era fatta un piccolo tatuaggio all’interno dell’avambraccio destro. Per ricordarsi cosa le avevano fatto. Cosa si era lasciata fare. Ma il tempo passa ed è giusto che la vita vada avanti. Anche perché, purtroppo, il mondo continua a girare e non aspetta di certo che tu ti riprenda dai tuoi casini. Nonostante tutto decise di andare al supermercato più lontano da casa sua, per essere davvero sicura che non avrebbe incontrato nessuno di…sgradevole. “Eccerto, quando deve squillare il telefono?quando sto pagando!” disse Anna mentre rovistava nella borsa armeggiando tra borsellino e cellulare. “Pronto?” rispose mentre porgeva i soldi alla cassiera e prendeva le buste della spesa “Anna, sono Francesca!Hai da fare?” era il suo capo. << No diamine lavorare di domenica no Fra e che caspita! >> pensò uscendo dal supermercato “Ma no Francesca, ma ti pare, dimmi tutto” pentendosi amaramente di non aver inventato una scusa. Qualsiasi. Un parente malato, un gatto storpio da portare dal veterinario. “Bene, allora fammi il favore, vieni in ufficio tra mezz’ora”. Telefonata interrotta. Sospirò e si diresse verso casa per portare la spesa. Sul pianerottolo incontrò le ragazze, che canticchiavano ancora le canzoni dei One Direction: sorrise, pensando a come alla loro età avrebbe fatto di tutto per incontrare i suoi cantanti preferiti. “Ciao capo!Allora quali nuove?” esordì Anna entrando nell’ufficio di Francesca. Ovviamente sperava che l’avesse chiamata per quel benedetto trasferimento a Londra. O anche per un aumento in effetti. Francesca alzò la testa dal suo tablet e sorrise affabilmente. “Mia cara…come ben sai, la nostra è una delle agenzie di eventi più rinomate di tutta Milano. E azzardo, di tutta Italia” iniziò a dire passeggiando su e giù per l’ufficio, mentre Anna ripeteva a mente quel discorso che aveva sentito migliaia di volte “I nostri servizi sono rinomati e richiesti ovunque, molti importanti clienti si sono affidati a noi per organizzazioni di serate, eventi, o semplicemente..divertimento”. A quel puntò si piazzò a braccia conserte davanti ad Anna. Che sorrise. “Il nostro Team è selezionato tra i migliori professionisti del settore. Noi vogliamo il meglio perché diamo il meglio” Anna annuì. “E tu mia cara hai dimostrato in questo anno di saper affrontare imprevisti e gestirli al meglio” Anna annuì e sorrise. “Ed è per questo motivo che ho deciso di affidarti un importante compito che è spuntato fuori all’improvviso”. << E’ fatta, è fatta!Londra arrivo! >> pensò Anna fremendo “Quindi mia cara ti comunico che domani andrai…” “Si Francesca sono molto felice di accettare di andare a…” “Seguire i One Direction nella tappa italiana” “SEGUIRE I ONE DIRECTIOscusacomecosachedici???” Anna salì sull’autobus sbuffando. Francesca le aveva spiegato chiaramente che i One Direction avevano cercato qualcuno che organizzasse qualcosa per loro dopo il concerto e loro erano riusciti ad aggiudicarsi il tutto, tra l’altro guadagnandoci una bella sommetta. Anna non era entusiasta: odiava stare tra la folla, visto che era claustrofobica. Ma per la cifra che Francesca le aveva prospettato sarebbe anche andata in Groenlandia a cacciare gli orsi. Fortunatamente non avrebbe dovuto fare né fila né coda, visto che il suo compito sarebbe stato prevalentemente dopo il concerto. Giunse a casa, ancora sbuffando. Inventò alle sue coinquiline di dover lavorare l’intero week end: di certo non poteva spifferare che avrebbe dovuto accompagnare i loro idoli in giro per Milano, altrimenti addio lavoro. Si lasciò cadere sul letto, snervata.
   
 
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