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Autore: SynesthesiA    07/08/2014    2 recensioni
Syr è impulsiva e ribelle e le regole le stanno strette.
Ginger è troppo intelligente per non porsi domande.
Sniper vorrebbe solo che suo padre lo lasciasse libero.
Trevor porta sulle spalle il peso di un'eredità antica.
Quattro ragazzi che vengono da quattro mondi differenti, legati solo da un eterno conflitto. Quando l'equilibrio viene stravolto da inspiegabili eventi, la scelta è solo una.
Cercare chi è il vero Nemico.
Genere: Azione, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Sniper~
Discussioni e scontri
 
La pioggia che li assilla da tre giorni sembra aver concesso una tregua. Nuvole appena più chiare coprono il sole, come una pallida speranza. Glithre, poco più avanti di loro, si guarda intorno, all’erta.
Snip riporta lo sguardo a terra, sui suoi anfibi slacciati che ripercorrono per l'ennesima volta la strada.
«In un certo senso le odio, le ronde» sbuffa. Maryanne lo guarda in maniera strana. «Le ronde sono necessarie per il controllo del nemico» sentenzia.
«Le altre fazioni non le fanno, perché dobbiamo noi?»
«Hai parlato con i nemici delle altre fazioni?» La ragazza lo fissa, improvvisamente sconvolta e un po' arrabbiata.
«Certo che no!» si affretta a rispondere lui. Tira un calcio a una lattina, che vola lontano con un suono sferragliante. «Ma ti è mai capitato di vederli? Io no, e sono due anni e mezzo che faccio ronde.»
Maryanne scrolla le spalle indifferente.
«Beh, rallegrati. Così sarà più facile sconfiggerli quando verrà il momento.»
Snip deve trattenere un sospiro.
«Non mi interessa di tutta questa roba. Non mi interessa della guerra. E delle altre fazioni. Lo faccio solo per mio padre.»
Vede con la coda dell'occhio la ragazza vestita di rosso affrettare il passo a fatica nelle sue ballerine di vernice per seguirlo nella sua andatura improvvisamente rabbiosa, e scoccargli un'occhiata piena di dispiacere. Lei è la sua migliore amica, sa tutto.
Anche di suo padre.
«Ma sei bravo. Hai ereditato il potere dalla tua famiglia, sei persino più forte di lui. Hai sempre portato a termine le missioni, per quanto difficili fossero, ti hanno soprannominato Sniper per questo. Ti hanno fatto iniziare a combattere un anno e mezzo prima degli altri... Non vedi che è la guerra la tua strada?»
«No.» Si volta, la fissa. La sua voce è piena di rabbia, di frustrazione. «La guerra è la sua strada. Non la mia.»
«Ti prego, Snip. Cerca di capire! Io ti voglio molto bene, sei... il mio migliore amico, fidati. Lo fa per il tuo bene...»
«Lo fa per il suo bene! Come tutto, del resto. Perché credi abbia premuto per farmi iniziare a combattere prima? Non per me, non perché sono bravo – calca sull’ultima parola, come ha fatto la ragazza un paio di minuti prima – ... lo fa per il suo prestigio! Non sono un figlio, per lui, sono un cazzo di trofeo
Sta quasi urlando, ora. L’uomo di mezz’età dal ciuffo incollato col gel che cammina di fretta dall’altro lato della strada deserta con una ventiquattrore in mano li fissa con aria di riprovazione. Snip vorrebbe urlare a lui e alla sua superiorità di andarsene a fanculo insieme, ma con un grande sforzo di autocontrollo si limita a deviare la luce dai suoi occhi con un gesto poco gentile della mano. Lo guarda con grande soddisfazione ignorare l’esistenza del palo di un cartello stradale e camminarci di gran carriera addosso, rimbalzare e cadere poco elegantemente seduto su una pozzanghera d’acqua sporca. Lo Sprite gli gira intorno un paio di volte ridacchiando, poi corre avanti, a caccia di Blu.
«Snip, non dovresti rivolgere i tuoi poteri contro i semplici umani.»
«E tu dovresti piantarla di parlare come un manuale per reclute, Maryanne» ribatte lui.
Qualche segno di Blu? chiede a Glithre.
Niente di niente, risponde lo Sprite.
Perfetto, avvisami se dovessi vedere qualcosa di strano. Non è davvero giornata, oggi.
«Sai una cosa?» riprende. La ragazza è rimasta in silenzio fino a quel momento, torcendosi un ricciolo biondo e guardando in basso. Non avrebbe dovuto parlarle così. Erano parole da Erede, e dannazione, quanto odia essere un Erede. È che a volte davvero non sopporta questo suo modo di fare. Sembra che debba far vedere in tutti i modi che è una vera Rossa. Ma forse sono gli Esterni che si comportano così.
«Dimmi» risponde dopo qualche secondo.
«Mio padre ieri mi ha parlato di te. Ha detto che un’Esterna come te non è la compagna più adatta per un Fiery. Ha sproloquiato per mezz’ora sul lignaggio, sul prestigio, sulla guerra... si è vantato perché un qualche nostro antenato ha massacrato sette Verdi e quattro Gialli da solo durante uno scontro...» Il ragazzo scuote la testa. «Vuole che non ci vediamo più, ma a me non importa. Vuole anche che mi vesta di rosso, “come si confà a un Fiery quale tu sei”» dice, imitando il tono borioso di suo padre.
Maryanne sembra improvvisamente triste. «E tu cosa hai intenzione di fare?»
«Te l’ho detto, non mi importa.»
Lei annuisce.
«Lo odio, Maryanne. Ogni volta che lo vedo mi fa saltare tutti i nervi. Ma ci credi che mi chiama con il mio nome completo, ogni volta? È mio padre, e si rivolge a me come se fossi un estraneo. Duncan Ewan Fiery, sono veramente molto, molto deluso.» Si sbizzarrisce in una caricatura di suo padre che fa sorridere la ragazza.
«Dovresti ribellarti» dice, ad un certo punto.
Snip spalanca gli occhi in un’esagerata espressione di sorpresa, e finge di essere terrorizzato.
«Oddio! Cosa sta succedendo, Maryanne? Tu, proprio tu, che parli di ribellione? Che fine hanno fatto tutti quei discorsi sul “rispetto dei superiori” che ami così tanto? Hai finalmente smesso di ragionare come un Erede fanatico? Ma sei davvero tu?»
La ragazza gli mostra la linguaccia, in risposta all’ennesima battuta. Però è arrossita, come Snip non può fare a meno di notare. A quanto pare, questo suo improvviso istinto anarchico la mette parecchio in imbarazzo.
«Sono seria, Snip. Se davvero non sopporti tutto questo, dovresti andartene.»
Anche lui torna serio. Guarda di sfuggita il viso arrossato dell’amica.
Sospira.
«Forse hai ragione, ma non posso farlo. Non posso andarmene, lui troverebbe il modo di riprendermi e farmela pagare. È ovunque, non posso sfuggirgli.»
«Non puoi neanche stare così male a causa sua.»
«Devo ignorarlo, ma è difficile. Non sempre riesco... come oggi.»
Lei annuisce.
«Beh... se ti servirà una mano, io ci sarò.»
«Grazie» dice lui, commosso.
*
Il sole è tramontato da un po’. Fuori comincia a fare freddino, ma dentro alla tavola calda si sta bene.
Snip è felice di avere un’amica come Maryanne, sa sempre come dargli una mano.
«Forse è ora di andare» dice la ragazza. «Dovevamo fare rapporto due ore fa.»
«Ecco che riemerge la Maryanne ligia alle regole» sospira Sniper, afflitto per gioco. «Dovresti lasciare più spazio al tuo lato oscuro, la Maryanne ribelle è davvero simpatica» sogghigna il ragazzo.
«Smettila di fare l’idiota.» Lei gli tira un pugno, rapidissimo, sulla spalla.
«Ok, hai ragione, dai. Andiamo, non voglio una punizione.»
I due ragazzi si alzano, pagano e si avviano alla porta.
Snip è sovrappensiero, e non si accorge di dove sta andando finché non sbatte contro qualcuno.
«Oh, mi scusi... cioè, volevo dire, scusa» si corregge dopo aver visto la persona contro cui è finito. È una ragazza sui quindici anni, minuta, non molto alta, con i capelli rossi da irlandese tirati su con quelli che sembrano quintali di lacca, e con due occhi verdi che lo fissano divertiti.
Sniper.
Glithre è entrato nei suoi pensieri distogliendolo dalla strana ragazza. E dalla sua voce sembra non essere tranquillo.
Dimmi. C’è qualche problema?
Ci sono dei Blu, da qualche parte. Li ho percepiti chiaramente.

Il ragazzo si guarda intorno. Una cinquantenne con un chihuahua ringhioso al guinzaglio. Un gruppetto di ragazzi ubriachi o quasi, che ridono sguaiati lungo la via. Una coppietta che cammina mano nella mano.
Nessun Blu.
Sei sicuro?
Sì... adesso però non sento più niente.

Se ne saranno andati.
Il ragazzo e lo Sprite si scambiano un’occhiata confusa.



 
*******
Ave, gente. Sì, ci ho messo molto più del previsto, mi dispiace :'( ho avuto un blocco pazzesco scrivendo questo capitolo, è stato parecchio difficile :P sono 1200 parole di dialogo, essenzialmente, e io con i dialoghi faccio casino :'(
Spero di essere riuscita a caratterizzare i personaggi lo stesso, in caso contrario, bastonatemi.
E con questo mi dileguo, alla prossima!!
*Vy evoca un Charizard e vola via*
  
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