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Autore: willow11    07/08/2014    6 recensioni
Cosciente del suo "dono", Santana torna ad Hogwarts per imparare a controllare i suoi poteri.
La storia è il seguito di OBLIVIATE ed è ambientata durante il sesto libro della saga di Harry Potter, saranno presenti i personaggi principali della saga.
Santana/Hermione
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Finn Hudson, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Obliviate'
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obliviate 2.8



Le lezioni erano ricominciate da circa due settimane, e la routine sembrava essere tornata più o meno la stessa, con la piccola differenza che Santana evitava Hermione.
Evitava tutti i posti dove potesse incontrarla.
Il suo timore, primo fra tutti, era non riuscire a resistere e tornare da lei, e non voleva.
Le mancava, le mancava da morire.
Ma non poteva fare dietro front, non adesso.
Il suo super segreto cominciava a diventare sempre più potente, dopo mesi e mesi di esercizio, riusciva a spostare gli oggetti e a fare piccoli incantesimi usando solo la mente, sapeva schernirsi dai pensieri altrui e, anche se non sempre, riusciva a leggere nitidamente i pensieri, andando oltre alle singole emozioni.
Tutto meraviglioso, se non fosse che questo dono, a detta di Silente, avrebbe messo lei e chiunque ne sapesse in grave pericolo.
Hermione non aveva scoperto il suo segreto, ma Santana sapeva bene che se fossero tornate insieme non glielo avrebbe potuto tenere nascosto.

La decisione di tenerla lontana, era decisamente la migliore.


Santana guardò oltre le mura di Hogwarts distinguendo nettamente la trasparente barriera protettiva che avvolgeva il castello.

Puck aveva ragione, eravamo entrati in guerra, ma fino a quando ad Hogwarts ci sarebbe stato Silente, saremmo stati tutti al sicuro.
Tuttavia, da quando aveva ricordato quella sera nell’ufficio di Silente, non si dava pace.

Aveva scoperto che Draco era stato ingaggiato per ucciderlo, ma perché l’aveva ricordato solo la sera con Puck?
Fortunatamente, si ricordava benissimo di averlo riferito al professor Silente, tuttavia durante i loro incontri aveva evitato di menzionarle quell’accaduto.
Il suo sesto senso le diceva di non fidarsi ciecamente di Silente.

Un altro aspetto della faccenda che non le tornava era Quinn, per quale motivo la bionda aveva detto di essersi ubriacata?

Circondata da mille pensieri e da un forte buco allo stomaco, e si perché una volta entrata in sala grande aveva visto Hermione e quindi aveva fatto dietro front saltando la cena, entrò nella propria stanza e si buttò sul letto.

Lo sguardo le si spostò su una scatola a forma di cuore posta sul letto di Quinn.



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-E’ bellissima non è vero… La luna…-

Quinn, che era appena entrata in camera, guardò l’amica seduta a gambe incrociate davanti la finestra e alzò un sopracciglio confusa.

-Meravigliosa…- Poi notò una scatola di cioccolatini aperta sul proprio letto.
-Adesso capisco perché hai saltato la cena… Avevi il dessert nascosto-

A quel punto Santana si alzò e prese la scatola –li ho trovati sul tuo letto ed erano buonissimi- disse cantilenando l’ultima parola.
-Sul mio letto?- Chiese dubbia Quinn.
Santana annuì con uno sguardo perso ed un sorriso da ebete, poi si avvicinò a Quinn con fare melenso –non faccio che pensare a lei, Quinn-
-Oh finalmente l’hai ammesso…-
-Perché, c’era pure da ammetterlo?- Chiese Santana sempre con la stessa faccia da pesce lesso.
Quinn si tolse il mantello e scrollò le spalle –fai un po’ tu, l’hai lasciata per un motivo idiota-
-Lasciata?- Chiese Santana preoccupata.
-Sannie ma che ti prende?-
-Non sono pazza!!!- Le urlò contro.
-Io non ho detto che sei pazza!- Rispose a tono Quinn.
-Detto no, pensato si!- rispose lei ridacchiando.
Quinn la guardò in cagnesco.
-E poi non potrei mai lasciarla…- disse addolcendo il tono di voce -credo di amarla…-
-Davvero?- Chiese Quinn sorpresa.
La latina annuì con un sorriso.
-Non pensavo saresti riuscita ad ammetterlo ad alta voce…-
-Perché non dovrei, Rachel è perfetta…-

A quel punto Quinn strabuzzò gli occhi –Cosa hai detto scusa?-

-Che Rachel è perfetta…-
-Ma stiamo parlando della stessa Rachel? La stessa Rachel Berry che lavora in infermeria?-
-Berry… Senti come suona bene…- Disse la ragazza guardando il soffitto –B…e…rry…-
-San ma Rachel è tua cugina!-
-E allora?- Chiese la mora –non c’è cosa più divina…- cominciò poi guardandosi intorno con aria sognante.
Quinn a quel punto si avvicinò al suo letto e prese il bigliettino che stava sopra la scatola.
Era ancora sigillato, Santana almeno aveva avuto il buon senso di non leggerlo.

Il bussare ripetuto sulla porta attirò la loro attenzione.

Santana si alzò di scatto –deve essere lei-
Quinn non fece in tempo ad alzarsi che l’ispanica aveva aperto la porta.

-Ciao Santana- disse Harry Potter facendo scomparire il sorrise ebete dal suo viso.
Senza neanche rispondere al saluto, Santana si andò a ributtare sul letto.

-Ciao Harry- intervenne Quinn –scusa ma non è proprio il momento- disse lei facendo il gesto di chiudere la porta –che ti serviva?- Chiese lasciando fuori solo la testa.
-Volevo parlare con Santana di Hermione sai è molto giù di morale e…-

-Oh Rachel Rachel perché sei tu Rachel, rinnega tuo padre rifiuta il tuo nome, ed io non sarò più tua cugina…- Declamò l’ispanica guardando fuori dalla finestra.

Quinn riaprì la porta e si girò a guardare l’amica con la mascella a terra.
Anche Harry sembrava particolarmente sorpreso.



-Stiamo andando da lei non è vero? Vi prego non posso più vivere senza di lei…!- Disse Santana sorretta da una parte da Quinn e dall’altra da Harry.

-Certo Sannie stiamo andando da lei…- la tranquillizzò Quinn –sinceramente non mi sarebbe mai venuto in mente Lumacorno- aggiunse guardando Harry.
Il ragazzo abbozzò un sorriso.

-Ehy che cos’è quel tono con la mia amica sfregiato?- Replicò Santana.
-Quale tono?- Chiesero Harry e Quinn in coro.
-Hai detto… “E’ il professore di pozioni”… con un tono un po’ troppo acido- disse facendo il verso al ragazzo.

Harry guardò la ragazza stupefatto, quella frase l’aveva pensata, mica l’aveva detta.

-Mica sei l’unico prescelto sai… Anche io ho i super poteri che credi! Rachel dov’è Rachel?-
Harry sconvolto faticava a capire.

Quinn chiuse gli occhi cercando di mantenere il sangue freddo.

-Hai detto prescelto?- Chiese dubbioso il ragazzo.
-Sta delirando, non starla a sentire!- Intervenne Quinn.

-Io non deliro affatto!!- Replicò acida Santana –nessuno può vivere se l’altro sopravvive, che concetto idiota…-disse fra sé e sé lasciando ancora più sconvolto Harry.

A quel punto Quinn le mollò uno schiaffo -Lopez chiudi quella fogna o giuro su Merlino che non vedrai mai più una vagina in vita tua!-

-Ok!- disse Santana con un sorriso.

Quinn sbuffò esausta.
-Ti prego Potter dimmi che siamo arrivati...-

Harry terrorizzato e sconvolto fece di si con la testa e andò a bussare all’ufficio del professore.



-Un filtro d’amore?- Chiese il professore guardando la ragazza che frugava per la stanza.
-Dov’è Rachel? Rachel, Rachel…- Disse Santana in preda ad un attacco d’ansia.
Lumacorno la guardò storta.

-Era per me, per sbaglio ha ingerito dei cioccolatini che erano rivolti a me- rispose prontamente Harry.

Ci mancava solo di rivelare a Lumacorno i gusti sessuali di Santana.

-Ora capisco perché non hai preparato tu la pozione, ma tranquillo ragazzo mio, in questi casi non c’è da fare nessuna aggiunta all’antidoto… La Signorina Lopez tornerà perfettamente normale com’era prima- disse tranquillo il professore mentre armeggiava con le fiale.

Harry e Quinn si guardarono impietriti.

-Ecco qui- disse il professore mentre versava il liquido della fiala in un bicchiere.
-Lo dia a me- disse prontamente Quinn afferrando il bicchiere ed avvicinandosi a Santana.

Non poteva rischiare che Santana leggesse nella mente di Harry o di Lumacorno e si accorgesse che quello era l’antidoto.

-Che cos’è?- Chiese la latina scettica.
-Una pozione…- Spiegò Quinn, poi si avvicinò al suo orecchio –aumenta le prestazioni sessuali- le sussurrò piano.
Santana non se lo fece ripetere due volte e buttò giù tutto il bicchiere.

-Molto strane queste ragazze… E’ curioso che facciano parte del corpo insegnanti… Non trovi Harry?-
Il Grifondoro guardò il professore e poi guardò le ragazze, effettivamente anche lui era stato titubante sul perché entrambe le ragazze fossero tornate ad Hogwarts.
Titubante fino a quella sera.


Santana sbatté le palpebre un paio di volte e si guardò intorno non riconoscendo il posto.

-Sannie stai bene?- Chiese Quinn guardandola negli occhi.

-Che ci facciamo qui? Professor Lumacorno? Potter?- Chiese la latina respirando a fondo.

-Cioccolatini con dentro un filtro d’amore… mandati al nostro Casanova da una certa Rachel…- spiegò il professore dando una pacca sulle spalle al ragazzo.

Santana guardò Quinn distinguendo nitidamente il suo pensiero rivolto a lei “poi ti spiego”.
“ma stiamo parlando della Berry?” chiese Santana col pensiero.
Quinn sbarrò gli occhi, davvero era riuscita a sentire il pensiero di Santana?
“E’ solo una formula Fabray, non hai nessun stramaledetto dono… Figa però, vero? Allora stiamo parlando della Berry?”
“si…” balbettò mentalmente Quinn sorpresa di quanto la sua amica fosse diventata brava.

-Ecco a voi…- disse il professore passando loro dei bicchierini di idromiele barricato.
-Era destinato a qualcun altro ma insomma… se ne farà una ragione…- disse il professore portando in alto il bicchierino –brindiamo alla…-

-Devo dimenticare!- Disse Santana e senza aspettare il brindisi buttò giù tutto l’idromiele.

Dopo una manciata di secondi la latina lasciò cadere il bicchiere e si afflosciò a terra.
Aveva la schiuma alla bocca e gli occhi fuori dalle orbite.

Quinn terrorizzata si piegò sopra di lei.

-Santana!!! Santana- Urlò senza ottenere risposta, poi si girò verso gli altri due.

-Professore la prego faccia qualcosa!!- Urlò mentre la sua amica era in preda agli spasmi.

Lumacorno era come pietrificato.
Harry ricordandosi di un antidoto che aveva letto sul manuale di pozioni si avvicinò alla scrivania del professore e cominciò a frugare tra i cassetti.

-Per la barba di Merlino!!! Harry!!!!- Urlò ancora Quinn con le lacrime agli occhi.

Harry trovò la pietra che stava cercando e con uno scatto si avvicinò a Santana e gliela infilò in bocca.

-Che cos’è? Un bezoar?- Chiese Quinn riconoscendo la pietra.
Harry annuì mentre Santana sembrava essersi calmata.

Quinn avvicinò l’orecchio al petto dell’amica sentendo che il battito si era regolarizzato, poi guardò Harry ancora sconvolta –sei uno stramaledetto genio Potter!-



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Davanti al lettino dell’infermeria, dove stava riposando Santana, si erano riuniti il professor Silente, la professoressa McGranitt, il professor Piton, Madama Berry e ovviamente, Harry, Quinn e il professor Lumacorno che sembrava ancora non essersi ripreso dall’accaduto.

Harry e Quinn avevano raccontato l’accaduto, ovviamente tralasciando la questione del filtro d’amore mandato da Madama Berry.
Tuttavia nessuno dei professori riuscivano a capire il perché quei fatti si fossero verificati.

-Non ricordo chi mi ha dato quella bottiglia, ma volevo regalarla a te Albus- spiegò Lumacorno.

Gli altri professori guardarono Silente senza sapere cosa dire.
Proprio in quel momento Hermione entrò in infermeria.

-Signorina Granger? Cosa ci fa fuori a quest’ora?- Chiese la professoressa McGranitt.

Hermione guardò prima Quinn accanto a Santana e poi la professoressa.
-Hermione sto bene…- disse Harry facendo credere a tutti che la ragazza fosse li per lui.
-Anche Santana sta bene- precisò Quinn guardando la ragazzina.

Hermione tirò su un respiro di sollievo attirando l’attenzione dei professori.

-Bene, credo che la signorina Lopez sia in ottime mani, vi do il permesso di rimanere qui per stanotte- precisò il professor Silente –Professori se volete seguirmi nel mio ufficio…-

Hermione aspettò che i professori uscissero per scaraventarsi su Harry e abbracciarlo con forza –grazie- poi senza aspettare la risposta del suo amico si avvicinò a Santana.

La latina era completamente bianca ma sembrava che stesse riuscendo a riposare.
Hermione allungò la mano e le accarezzò la fronte.
Quinn sorrise a quel gesto, era contenta che quella Grifondoro si prendesse cura di lei, se non fosse che Santana riusciva scientificamente a rovinare tutto.

-Ragazzi mi spiegate cos’è successo?-

A quella domanda la bionda spostò lo sguardo su Rachel che non aveva detto una parola fino a quel momento.



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-Non so se essere lusingata o sconvolta… Un filtro d’amore Rachel? Mi hai mandato un filtro d’amore?- cominciò Quinn dopo aver assicurato Santana tra le mani di Hermione e congedato Harry con la promessa che appena Santana si sarebbe ripresa, le avrebbero raccontato tutto.

-Non pensavo sarebbe successo tutto questo! Santana non è un’amante del cioccolato… E’ più una tipa da burrobirra e nachos- si giustificò Rachel.

-Mi hai mandato un filtro d’amore?- Ripetè sconvolta Quinn.
-E’ uno di quegli intrugli dei gemelli Weasley… Non pensavo che…- cercò di argomentare Rachel non sapendo come giustificarsi.

Quinn guardò oltre la finestra posta accanto al lettino della piccola stanza dove dormiva l’infermiera e cominciò a ridere di gusto.

Rachel inarcò le sopracciglia –beh sono contenta che tu la stia prendendo così…-

-No Rachel, guarda che sono molto incazzata- spiegò Quinn con la voce soffocata dalle risate –solo che non riesco a dimenticare Santana che urla Rachel Rachel…- continuò lei facendo il verso alla latina –per Merlino avessi dovuto sentirla!-

-Penso che mi odierà per tutta la vita…- disse Rachel.

Quinn continuò a ridere –certo, se ci fossi stata io al suo posto non te lo avrei mai perdonato…- disse poi diventando improvvisamente seria cosa che fece cominciare a sudare freddo Rachel.

-Ma non è successo…- concluse Quinn sorridendole.
A quel punto Rachel si fece coraggio e si avvicinò a lei.

-Mi dispiace Quinn non avrei dovuto… E’ solo che quello che è successo tra noi…-
-Parli della notte prima delle vacanze di natale?- Chiese Quinn evitando di guardarla.
-E di cosa altrimenti?- Rispose Rachel anche lei senza guardarla.
-Eravamo ubriache, e io pensavo a Noah… Non durante…- si corresse Quinn -cioè voglio dire che ero triste per Noah e tu eri li…-
-Quindi non ha significato niente per te?- Chiese l’infermiera con voce tenue.
-Non sto dicendo questo…- replicò la bionda –è solo che non ho mai pensato all'ipotesi di poterti interessare… non in quel senso…-
-Lo so... Nel senso... non mi era mai successo di provare delle… cose… per un’amica… Quella notte è iniziata… e poi è diventata… ti giuro che non sono mai stata così bene con qualcuno in quel senso… E’ per questo che sono uscita fuori di testa e ti ho mandato il filtro, per capire…-

-E’ uno strano modo per capire se l’altra persona è interessata a te, non ti pare?- La provocò la più piccola con un lieve sorriso sulle labbra.

Rachel si guardò intorno non sapendo più cosa rispondere –devo andare a vedere come sta Santana…- disse tagliando corto.
Quinn scosse la testa con un sorriso sulle labbra, proprio non ci riusciva ad essere arrabbiata con lei.

-Rach, la prossima volta potresti semplicemente chiedermelo…-
Rachel sorrise, questo significa che ci sarebbe stata una prossima volta?



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Un forte odore di caffè misto ad un pungente odore di zenzero le solleticarono il naso.
-Herm…- disse piano Santana mentre faticava ad aprire gli occhi.
-Era qui fino ad un minuto fa, anche se non voleva che te lo dicessi- rispose Rachel avvicinandosi a lei.

Santana storse il naso dispiaciuta, doveva aspettarsela quella risposta, poi fece uno scatto e si tirò su con i gomiti cercando di ricordarsi come fosse finita li.

-Fai piano San… Sei ancora convalescente!- L’ammonì Rachel aiutandola a tirarsi su.

-Quanto ho dormito?- Chiese la latina sentendosi i muscoli intorpiditi.
-Cinque giorni, devi ringraziare Potter se sei ancora viva…- rispose brusca Rachel

Santana la guardò affondo e improvvisamente si ricordò del filtro d’amore.
-Ricordami di mandargli dei cioccolatini…- la punzecchiò sarcastica.

Rachel fece finta di non sentire e le passò il caffè ancora caldo.
-Bevi, ti farà bene- disse sperando che la latina non tirasse ancora in ballo il perché era finita in infermeria.

Peccato che Santana leggesse nella mente.
La mora prese la tazza e guardò sua cugina, poi di nuovo la tazza.
Alla fine avvicinò il naso alla tazza e l’annusò per bene.

-Su avanti Santana bevilo è solo del caffè…- sbottò Rachel irritata, sapeva benissimo dove la ragazza volesse andare a parare.

-Se lo dici tu!- Disse Santana con un sorriso malizioso.

-Ecco lo sapevo!- Disse Rachel alzandosi –avanti comincia a ricoprirmi di insulti… Tanto non ti dovresti sforzare più di tanto!-

La mora aveva ancora le idee confuse, ma si ricordava perfettamente la faccenda legata al filtro d’amore, tuttavia le emozioni di Rachel erano fin troppo remissive, come se la ragazza per un motivo che Santana ancora ignorava, stesse soffrendo molto per tutta quella faccenda.

-Non mi va di ricoprirti di insulti Berry, richiede troppa energia...- disse lasciando di stucco l’altra –raccontami piuttosto perché ho dormito cinque giorni…-






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Ho adorato scrivere questo capitolo,
era una scena troppo bella per non inserirla.
A voi è piaciuta?
Finalmente abbiamo scoperto qualcosina in più su Quinn... Come faceva la canzone? Il triangolo no?...
Ve l'avevo detto che Quinn avrebbe avuto una bella, lunga e intensa storyline...
e adesso?

Santana continua ad essere una povera martire e alla fine si ritrova sempre in infermeria,
e adesso deve fare i conti pure con Harry...

Come avrete notato ho pubblicato in anticipo.
Volevo ringraziare di cuore chi legge e chi sta trovando il tempo di fermarsi e recensire perchè ci tengo tantissimo ai feedback per questa storia!
Al prossimo capitolo
A presto
Chiara





  
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