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Autore: JaneChase    07/08/2014    0 recensioni
[Piccola premessa: Questa storia è una fanfiction, ma per cause di forza maggiore ho dovuto metterla tra le originali]
Cosa potrebbe succedere in una scuola in cui sono raccolti i figli dei grandi eroi delle saghe?
In un mondo in cui più realtà coesistono, saranno proprio loro, a crearne uno nuovo in cui vivere insieme.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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JANE
~Mi sveglio in uno scomodo letto dalle lenzuola bianche. Intorno a me, i volti sollevati di quattro ragazze. Di scatto mi metto a sedere guardandomi intorno. La stanza con più brande allineate,  somiglia parecchio all'infermeria del Campo Mezzosangue. Il mio sguardo si posa immediatamente sulle quattro sconosciute che mi ritrovo davanti.
-Chi...chi siete?- chiedo.
La preoccupazione percorre i loro visi.
-Jai- dice la ragazza più vicina a me. -Siamo noi.
Mi sorprendo, dato che non molti conoscono il mio soprannome. Inizio a osservare la ragazza. Pelle ambrata, corti riccioli neri e occhi scuri. Un raggio di sole penetra dalla finestra donando a quegli occhi una sfumatura d'oro.
-Ash?! Sei proprio tu?!- esclamo stupefatta. Stranamente l'aver pronunciato quel nomignolo, a me tanto caro, mi serra lo stomaco, come se non fosse mai uscito dalle mie labbra prima di allora. Come se mi fosse estraneo. Guardo le altre due. Una ragazza identica ad Ashley, tranne per i capelli più lunghi e appena più chiari, oltre ad alcuni centimetri d'altezza in meno e curve poco rilevanti.
L'altra era poco abbronzata, con i corti capelli arruffati, e dei profondi occhi blu elettrico. Sgrano gli occhi.
-Lucy? Mary? Ma cosa...?
Una porta infondo alla stanza si apre interrompendomi. Ecco che compare Bella. Cerco di non fissarla disgustata, dato che odio Twilight, ma dalla sua espressione capisco che non ci riesco.
-Guarda che non sono mica una prostituta- mi dice.
Non dico nulla, ma le mie amiche
che intuiscono la ragione del mio sguardo, si affrettano a spiegarmi come stanno le cose. La donna è la perfetta copia di Kristen Stewart, l'attrice che ha interpretato Bella, ma in realtà è una shadowhunter inviata dal Conclave per controllare che nessuno si faccia male. La cacciatrice, con movimenti fulminei,  m'inietta un liquido verdognolo nel braccio con una siringa.  Quando me ne rendo conto mi limito ad abbassare lo sguardo su un lato del letto, dove una maglia del campo e dei jeans puliti giacciono indisturbati.
-Immagino che dovrei cambiarmi- dico con un fil di voce. In tutta risposta la donna in nero afferra i vestiti e me li tira in faccia.
-Certo e ti conviene muoverti, che la lezione della Prior sta per iniziare- sbotta poi. Dopodiché si avvia impettita verso la porta.
-Bel caratterino eh?- borbotto facendo scivolare i piedi giù dal letto. Mi guardo. Indosso una camicia da notte piuttosto all'antica.
-Sarà perché l'hai scambiata per Bella- dice Mary. -È cresciuta tra i mondani e, come te, detesta Twilight- aggiunge.
-Oh, e chiamami Abby.
La guardo e le rispondo: -Okay, Abby.
Quel nome mi risulta dolorosamente familiare.
-Quindi... Abby, Holly e... Meggy?- chiedo.
-Non mi piace Meggy!- esclama Lucy/Megan.
-Va bene, Megan.
Sbuffo e chiedo per quanto tempo ho dormito.
-Quattro ore- risponde Holly.
-Hai anche saltato il pranzo- aggiunge Megan.
Mi vesto e abbandono il pigiama sul letto sfatto.
Seguo le mie amiche fuori dal l'infermiera,  e mi faccio scortare
lungo una serie di lunghi corridoi scuri.
-Allora- inizio. -Come avete fatto a...- lascio la frase a mezz'aria facendo scorrere lo sguardo su di loro. Indossavano gli stessi vestiti di quella mattina.
-Praticamente, il nostro aspetto è stato modificato dalla foschia,  in modo da farci somigliare ai nostri falsi genitori- dice Abigail.
-E per espellere tutta questa foschia bisogna provare emozioni forti- aggiunge Holly. Poi continua: -Come gioia, tristezza...
-Rabbia- subentra Meggy.
-E farla uscire con le lacrime o facendola evaporare.- Finisce la sorella.
Da una porta scura aperta, esce un uomo. Spalanco gli occhi davanti alla figura di Hodge.
-Ma tu... dovresti essere morto!- esclamo.
-Vallo a dire a Castellan, che ti fa da istruttore in combattimento.- risponde scansandomi e avviandosi tranquillamente verso il corridoio da cui siamo venute. Megan mi spinge in avanti destandomi dallo shock. Bianca come un lenzuolo le seguo fin dentro un'aula, la stessa in cui siamo arrivate questa mattina. Sedendomi allo stesso posto, sento una voce quasi impercettibile.
-Ecco Miss svenimento.
Mi volto verso Jake che sghignazza all'orecchio del povero Brad. Provo una rabbia improvvisa, che mi spinge ad attaccar briga,  cosa assolutamente non da me.
-Qualche problema,  mortale?- sbotto.
Lui alza lo sguardo su di me. Nota la mia espressione da cane rabbioso e con un sorrisetto sarcastico si alza. Sento Abby dirmi qualcosa,  probabilmente un avvertimento. Ma la professoressa deve
ancora arrivare. Il cacciatore ora è appoggiato al mio banco sulle mani, chinato su di me, con quei suoi occhi sfavillanti puntati nei miei.
-Cosa c'è piccola mondana?
Mi alzo, lo afferro per la tenuta e lo trascino fuori dalla classe, sotto gli sguardi sorpresi dei miei compagni.  Una volta fuori chiudo la porta, spingo il ragazzo, ancora confuso, contro il muro bloccandolo.
Mi avvicino il più possibile a lui, e fissando il suo viso insopportabile con occhi ardenti, sbraito: -Non permetto a qualcuno che non conosce la differenza tra demoni e mostri di chiamarmi mondana!
Detto questo gli mollo una ginocchiata nello stomaco, e mentre Jake si piega su se stesso lamentandosi, mi volto, apro la porta e torno al mio posto. Vedendomi sola Brad fa per alzarsi, quando il cacciatore rientra in classe impassibile,  seguito dalla Professoressa Prior. La mia compagna di banco spalanca gli occhi gonfi di lacrime alla vista di Tris. Sbollisco in fretta la rabbia, portandole una mano davanti agli occhi. Non avrei mai permesso che la mia amica perdesse la faccia.
-Dovrei decidermi a leggere Divergent- le sussurro all'orecchio, mentre le porgo un fazzoletto (trovato nei jeans) da sotto al banco.
-Sì, dovresti.- dice lei asciugandosi gli occhi di nascosto. Mi guardo intorno per assicurarmi che nessuno ci abbia visto. Erano tutti concentrati sulla lavagna, dove la Prior stava scrivendo a caratteri cubitali "Love". Per un attimo incrocio lo sguardo di Albus, che mi fa cenno di ascoltare.
Annuisco, e guardo Abby, tornata in se. Mi sgancia un sorrisetto tirato, per poi posare lo sguardo sulla sua eroina, che si accinge a cominciare. La imito ascoltando attentamente.
-Come molti, se non tutti, di voi sapranno, io sono la professoressa Prior,  e oggi parliamo di una delle forze più forti del mondo. Una cosa che ogni saga ha in comune: L'amore. Iniziamo con...
La ascolto, viaggiando tra le saghe con la mente. Parla di Harry e Ginny,  mentre qualche sguardo si posa sui fratelli Potter. Di Hermione e Ron, uno degli amori più belli. Di James e Lily, e di Severus. Passa ad Hunger Games parlando di Katniss. Di Peeta che non le toglie gli occhi di dosso da quando ha cinque anni. Della confusione che la ragazza ha avuto in testa, facendomi ricordare quanto Suzanne Collins mi abbia fatto dannare. E di Cato e Clove, e di quanto l'abbiano colpita personalmente.  Parlò delle diverse sfumature d'amore in The Mortal Instruments. Dal colpo di fulmine, divampato in un incendio, di Clary e Jace, alla pazzia di Valentine, che era disposto a sacrificare la donna che amava per raggiungere il suo scopo. Per un attimo, penso che sta cercando di evitare di parlare di lei e Tobias, data la sua espressione triste mentre racconta quelle storie. Poi inizia il mio di tormento. È passata a Percy Jackson. "E indovina un po' chi è la coppia principale" penso, mentre Tris inizia a parlare di Percy e Annabeth. Una storia d'amore molto travagliata. Un sentimento talmente forte da sfidare l'odio
di titani e giganti. Penso a loro come a due ragazzi felici,  che nonostante tutto vanno avanti, insieme. Penso a me stessa. Una figlia di Atena benedetta da Poseidone. Bello scherzo della natura! Penso al sogno che ho fatto il giorno del mio tredicesimo compleanno. Una civetta d'acqua volteggiava sulla mia testa,  mentre Atena e Poseidone mi sorridevano dicendo "Ti proteggeremo sempre". Scoprire che sono i miei nonni... Mi sarei aspettata di venire abbandonata dagli dei. Ma Percy e Annabeth... non posso crederci.
Il petto mi che sta per scoppiare. Vengo schiacciata da un'immensa tristezza, e sento le lacrime che mi rigano il viso. La Prior, che intanto era arrivata a parlare di Leo e Calypso, si ferma di scatto fissandomi con tanto d'occhi. Tutti la imitano, e capisco di aver addosso tutta l'attenzione della classe. Una lacrima cade sul banco, verde sulla superficie scura del laminato. I capelli mi si trasformano in lunghe e morbide onde nere. Le iridi, che perdono il colore castano, lavato via dall'acqua verdognola e salate che mi sgorga dagli occhi, diventano grigie. La pelle olivastra, che sostituisce quella bianchissima di poco prima. Il silenzio in cui la stanza è sprofondata,  viene interrotto dalla voce di Brad, che incredulo esclama: -Mamma?!
I ragazzi iniziano a ridere, mentre un'ultima lacrima, stavolta limpida e trasparente, scivola via dai miei occhi. Abigail mi stringe la mano.
-Bentornata, Jane Audrey Jackson- mi dice.
Alzo lo sguardo, portandomi una lunga ciocca corvina dietro un orecchio.  Riesco a vedere le cose più chiaramente. Ogni ombra, ogni particolare. Ogni granello di polvere che aleggia nell'aria. Una vista acuta, proprio come quella di una civetta che si avventa sulla sua preda.
 
 
 
Hola a tutti i Demipotterbutes divergenti con sangue di shadowhunter presenti. Questo capitolo mi è venuto corto un accidente, e non è manco una gran cosa, ma ci si accontenta. Ringrazio voi anime beate, che con fede seguite gli scleri di un’autrice schizzata quale io sono :’D i cui avi probabilmente hanno dato il nome alla dodicesima legione fulminata XD. Chiederò personalmente a zio Ade, una reggia nei Campi Elisi per ognuno di voi ;) Continuate a seguire le avventure delle nostre belle legate.
Un bacione                                                 Jane
JANE
~Mi sveglio in uno scomodo letto dalle lenzuola bianche. Intorno a me, i volti sollevati di quattro ragazze. Di scatto mi metto a sedere guardandomi intorno. La stanza con più brande allineate,  somiglia parecchio all'infermeria del Campo Mezzosangue. Il mio sguardo si posa immediatamente sulle quattro sconosciute che mi ritrovo davanti.
-Chi...chi siete?- chiedo.
La preoccupazione percorre i loro visi.
-Jai- dice la ragazza più vicina a me. -Siamo noi.
Mi sorprendo, dato che non molti conoscono il mio soprannome. Inizio a osservare la ragazza. Pelle ambrata, corti riccioli neri e occhi scuri. Un raggio di sole penetra dalla finestra donando a quegli occhi una sfumatura d'oro.
-Ash?! Sei proprio tu?!- esclamo stupefatta. Stranamente l'aver pronunciato quel nomignolo, a me tanto caro, mi serra lo stomaco, come se non fosse mai uscito dalle mie labbra prima di allora. Come se mi fosse estraneo. Guardo le altre due. Una ragazza identica ad Ashley, tranne per i capelli più lunghi e appena più chiari, oltre ad alcuni centimetri d'altezza in meno e curve poco rilevanti.
L'altra era poco abbronzata, con i corti capelli arruffati, e dei profondi occhi blu elettrico. Sgrano gli occhi.
-Lucy? Mary? Ma cosa...?
Una porta infondo alla stanza si apre interrompendomi. Ecco che compare Bella. Cerco di non fissarla disgustata, dato che odio Twilight, ma dalla sua espressione capisco che non ci riesco.
-Guarda che non sono mica una prostituta- mi dice.
Non dico nulla, ma le mie amiche
che intuiscono la ragione del mio sguardo, si affrettano a spiegarmi come stanno le cose. La donna è la perfetta copia di Kristen Stewart, l'attrice che ha interpretato Bella, ma in realtà è una shadowhunter inviata dal Conclave per controllare che nessuno si faccia male. La cacciatrice, con movimenti fulminei,  m'inietta un liquido verdognolo nel braccio con una siringa.  Quando me ne rendo conto mi limito ad abbassare lo sguardo su un lato del letto, dove una maglia del campo e dei jeans puliti giacciono indisturbati.
-Immagino che dovrei cambiarmi- dico con un fil di voce. In tutta risposta la donna in nero afferra i vestiti e me li tira in faccia.
-Certo e ti conviene muoverti, che la lezione della Prior sta per iniziare- sbotta poi. Dopodiché si avvia impettita verso la porta.
-Bel caratterino eh?- borbotto facendo scivolare i piedi giù dal letto. Mi guardo. Indosso una camicia da notte piuttosto all'antica.
-Sarà perché l'hai scambiata per Bella- dice Mary. -È cresciuta tra i mondani e, come te, detesta Twilight- aggiunge.
-Oh, e chiamami Abby.
La guardo e le rispondo: -Okay, Abby.
Quel nome mi risulta dolorosamente familiare.
-Quindi... Abby, Holly e... Meggy?- chiedo.
-Non mi piace Meggy!- esclama Lucy/Megan.
-Va bene, Megan.
Sbuffo e chiedo per quanto tempo ho dormito.
-Quattro ore- risponde Holly.
-Hai anche saltato il pranzo- aggiunge Megan.
Mi vesto e abbandono il pigiama sul letto sfatto.
Seguo le mie amiche fuori dal l'infermiera,  e mi faccio scortare
lungo una serie di lunghi corridoi scuri.
-Allora- inizio. -Come avete fatto a...- lascio la frase a mezz'aria facendo scorrere lo sguardo su di loro. Indossavano gli stessi vestiti di quella mattina.
-Praticamente, il nostro aspetto è stato modificato dalla foschia,  in modo da farci somigliare ai nostri falsi genitori- dice Abigail.
-E per espellere tutta questa foschia bisogna provare emozioni forti- aggiunge Holly. Poi continua: -Come gioia, tristezza...
-Rabbia- subentra Meggy.
-E farla uscire con le lacrime o facendola evaporare.- Finisce la sorella.
Da una porta scura aperta, esce un uomo. Spalanco gli occhi davanti alla figura di Hodge.
-Ma tu... dovresti essere morto!- esclamo.
-Vallo a dire a Castellan, che ti fa da istruttore in combattimento.- risponde scansandomi e avviandosi tranquillamente verso il corridoio da cui siamo venute. Megan mi spinge in avanti destandomi dallo shock. Bianca come un lenzuolo le seguo fin dentro un'aula, la stessa in cui siamo arrivate questa mattina. Sedendomi allo stesso posto, sento una voce quasi impercettibile.
-Ecco Miss svenimento.
Mi volto verso Jake che sghignazza all'orecchio del povero Brad. Provo una rabbia improvvisa, che mi spinge ad attaccar briga,  cosa assolutamente non da me.
-Qualche problema,  mortale?- sbotto.
Lui alza lo sguardo su di me. Nota la mia espressione da cane rabbioso e con un sorrisetto sarcastico si alza. Sento Abby dirmi qualcosa,  probabilmente un avvertimento. Ma la professoressa deve
ancora arrivare. Il cacciatore ora è appoggiato al mio banco sulle mani, chinato su di me, con quei suoi occhi sfavillanti puntati nei miei.
-Cosa c'è piccola mondana?
Mi alzo, lo afferro per la tenuta e lo trascino fuori dalla classe, sotto gli sguardi sorpresi dei miei compagni.  Una volta fuori chiudo la porta, spingo il ragazzo, ancora confuso, contro il muro bloccandolo.
Mi avvicino il più possibile a lui, e fissando il suo viso insopportabile con occhi ardenti, sbraito: -Non permetto a qualcuno che non conosce la differenza tra demoni e mostri di chiamarmi mondana!
Detto questo gli mollo una ginocchiata nello stomaco, e mentre Jake si piega su se stesso lamentandosi, mi volto, apro la porta e torno al mio posto. Vedendomi sola Brad fa per alzarsi, quando il cacciatore rientra in classe impassibile,  seguito dalla Professoressa Prior. La mia compagna di banco spalanca gli occhi gonfi di lacrime alla vista di Tris. Sbollisco in fretta la rabbia, portandole una mano davanti agli occhi. Non avrei mai permesso che la mia amica perdesse la faccia.
-Dovrei decidermi a leggere Divergent- le sussurro all'orecchio, mentre le porgo un fazzoletto (trovato nei jeans) da sotto al banco.
-Sì, dovresti.- dice lei asciugandosi gli occhi di nascosto. Mi guardo intorno per assicurarmi che nessuno ci abbia visto. Erano tutti concentrati sulla lavagna, dove la Prior stava scrivendo a caratteri cubitali "Love". Per un attimo incrocio lo sguardo di Albus, che mi fa cenno di ascoltare.
Annuisco, e guardo Abby, tornata in se. Mi sgancia un sorrisetto tirato, per poi posare lo sguardo sulla sua eroina, che si accinge a cominciare. La imito ascoltando attentamente.
-Come molti, se non tutti, di voi sapranno, io sono la professoressa Prior,  e oggi parliamo di una delle forze più forti del mondo. Una cosa che ogni saga ha in comune: L'amore. Iniziamo con...
La ascolto, viaggiando tra le saghe con la mente. Parla di Harry e Ginny,  mentre qualche sguardo si posa sui fratelli Potter. Di Hermione e Ron, uno degli amori più belli. Di James e Lily, e di Severus. Passa ad Hunger Games parlando di Katniss. Di Peeta che non le toglie gli occhi di dosso da quando ha cinque anni. Della confusione che la ragazza ha avuto in testa, facendomi ricordare quanto Suzanne Collins mi abbia fatto dannare. E di Cato e Clove, e di quanto l'abbiano colpita personalmente.  Parlò delle diverse sfumature d'amore in The Mortal Instruments. Dal colpo di fulmine, divampato in un incendio, di Clary e Jace, alla pazzia di Valentine, che era disposto a sacrificare la donna che amava per raggiungere il suo scopo. Per un attimo, penso che sta cercando di evitare di parlare di lei e Tobias, data la sua espressione triste mentre racconta quelle storie. Poi inizia il mio di tormento. È passata a Percy Jackson. "E indovina un po' chi è la coppia principale" penso, mentre Tris inizia a parlare di Percy e Annabeth. Una storia d'amore molto travagliata. Un sentimento talmente forte da sfidare l'odio
di titani e giganti. Penso a loro come a due ragazzi felici,  che nonostante tutto vanno avanti, insieme. Penso a me stessa. Una figlia di Atena benedetta da Poseidone. Bello scherzo della natura! Penso al sogno che ho fatto il giorno del mio tredicesimo compleanno. Una civetta d'acqua volteggiava sulla mia testa,  mentre Atena e Poseidone mi sorridevano dicendo Ti proteggeremo sempre. Scoprire che sono i miei nonni... Mi sarei aspettata di venire abbandonata dagli dei. Ma Percy e Annabeth... non posso crederci.
Il petto mi che sta per scoppiare. Vengo schiacciata da un'immensa tristezza, e sento le lacrime che mi rigano il viso. La Prior, che intanto era arrivata a parlare di Leo e Calypso, si ferma di scatto fissandomi con tanto d'occhi. Tutti la imitano, e capisco di aver addosso tutta l'attenzione della classe. Una lacrima cade sul banco, verde sulla superficie scura del laminato. I capelli mi si trasformano in lunghe e morbide onde nere. Le iridi, che perdono il colore castano, lavato via dall'acqua verdognola e salate che mi sgorga dagli occhi, diventano grigie. La pelle olivastra, che sostituisce quella bianchissima di poco prima. Il silenzio in cui la stanza è sprofondata,  viene interrotto dalla voce di Brad, che incredulo esclama: -Mamma?!
I ragazzi iniziano a ridere, mentre un'ultima lacrima, stavolta limpida e trasparente, scivola via dai miei occhi. Abigail mi stringe la mano.
-Bentornata, Jane Audrey Jackson- mi dice.
Alzo lo sguardo, portandomi una lunga ciocca corvina dietro un orecchio.  Riesco a vedere le cose più chiaramente. Ogni ombra, ogni particolare. Ogni granello di polvere che aleggia nell'aria. Una vista acuta, proprio come quella di una civetta che si avventa sulla sua preda.
 
 
 
Hola a tutti i Demipotterbutes divergenti con sangue di shadowhunter presenti. Questo capitolo mi è venuto corto un accidente, e non è manco una gran cosa, ma ci si accontenta. Ringrazio voi anime beate, che con fede seguite gli scleri di un’autrice schizzata quale io sono :’D i cui avi probabilmente hanno dato il nome alla dodicesima legione fulminata XD. Chiederò personalmente a zio Ade, una reggia nei Campi Elisi per ognuno di voi ;) Continuate a seguire le avventure delle nostre belle legate.
Un bacione                                                 Jane
   
 
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