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Autore: itsharrysharibo    08/08/2014    5 recensioni
Durante il party di benvenuto dell'Alnwick College una studentessa scompare misteriosamente. Otto giovani metteranno a repentaglio la loro vita per scoprire cosa è capitato alla ragazza. Le loro vite cambieranno per sempre e i loro segreti più nascosti potrebbero essere svelati completamente.
Genere: Drammatico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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FOUR
PROMISE
 


La luce fredda dei neon illuminava la stanza. Una delle lampade tremolò ed emise un ronzio che, dopo i violenti tuoni che avevano scosso la valle, ebbe quasi un effetto rassicurante.
A poco a poco, tuttavia, si era attenuato anche il temporale. Solo di tanto in tanto un lampo sfolgorava ancora nel cielo e rischiarava la notte per alcuni secondi, mentre la pioggia picchiettava sulle finestre dell’appartamento 113.
Al college, la calma era tornata con una velocità sorprendente. Gli studenti andavano su e giù per i corridoi e le porte sbattevano, ma mancavano le risa che solitamente allietavano le serate.
Zayn, avvolto dalle coperte, sedeva accanto ad Amy al piccolo tavolo della cucina. Harry aveva preso posto di fronte a loro, tremava di febbre.
Rose era davanti al lavello e preparava il tè. << Dovresti metterti a letto. >> continuava a ripetere, ma Harry rispondeva scuotendo la testa.
<< Non azzardarti a filmare niente. >> disse Amy a Niall, che si era appoggiato sul davanzale della finestra.
Lui scosse la testa. << Mi servono riprese più avvincenti di questa scena pietosa. >> ribatté, lanciando un’occhiata allusiva a Gae, che frugava nel frigorifero in cerca di qualcosa di commestibile.
<< Quando sono nervosa, devo mangiare. – spiegò la ragazza – Avete solo latte? Niente cioccolato? >>
Nessuno rispose.
<< Dunque, Harry, tu sostieni di aver visto una ragazza tuffarsi nel lago. >> iniziò Louis.
<< E’ vero. Si è buttata dalla roccia! >> ripeté lui.
Gli altri lo fissarono come se fosse un extraterrestre. Beh, in fondo ne aveva anche l’aspetto.
Era bianco come un cadavere, aveva le labbra blu e i denti che battevano per l’agitazione, per il freddo o per il timore che nessuno gli credesse.
<< Che aspetto aveva la bella sconosciuta? >> domandò Gae con un sorrisetto di scherno.
<< Mah, non saprei… >> esitò Harry.
Amy intuì che il fratello conosceva esattamente la risposta. Dopotutto la sua memoria alloggiava in un cervello a cinque stelle. Anche se, ogni tanto, confondeva la realtà con la fantasia, lui non scordava mai niente.
<< Assomigliava a Lorelei. >> mormorò lui.
<< A Lorelei? >> Rose ripeté il nome con una pronuncia strascicata.
<< L’ondina della leggenda. >> spiegò Amy, riluttante.
<< Vuoi dire come una sirena? Mmm… bizzarro. – Gae raggiunse Niall sul davanzale e lo costrinse a farle posto – Una sirena nel Lake Mirror! Chi l’avrebbe mai detto! >>
Il panico era dimenticato, e ormai lei sembrava divertirsi un mondo.
<< Aveva i capelli blu e indossava un costume verde. >> insistette Harry.
<< I capelli blu? >> Niall roteò gli occhi.
<< Fatelo finire di parlare. >> Alice comparve nel vano della porta.
Prima aveva infilato la testa nella stanza per verificare le condizioni dei due ragazzi, ma era svanita subito senza fare commenti.
<< Raccontaci la storia nei dettagli, Harry. – lo esortò Zayn – Dove hai visto la ragazza? >>
L’altro corrugò la fronte. << Sulla Salomon Rock. E’ spuntata dal nulla. – si guardò intorno – E’ corsa fino al punto in cui Louis e Mr. Payne ci hanno tirati su e si è fermata, forse per uno o due secondi. Poi si è buttata nel lago! Si è semplicemente tuffata. Ed è affondata! Inghiottita… L’acqua l’ha inghiottita. >> Ansimava, smozzicando le parole. Gli tremava la voce.
La roccia era abbastanza alta, almeno dieci metri, e molto ripida. D’altro canto, per chi fosse stato abbastanza coraggioso, tuffarsi da là non sarebbe stato del tutto improbabile, tanto più che in quel momento il temporale non era ancora iniziato.
C’erano persone che amavano il rischio. Bungee jumping e cose così. Ma ciò rendeva la storia di Harry più verosimile?
<< Mentre questa Lorelei era sulla Salomon Rock, si spazzolava i capelli? – Gae lanciò a Harry uno sguardo incredulo – Oppure cantava? Come le sirene di Ulisse? Ti ha attirato col suo canto inebriante? >>
<< No! – sbottò lui, ignorando il suo tono ironico – Era ferma li e poi si è buttata. >>
<< Una ragazza coi capelli blu? >> ripeté Louis.
Harry annuì. << Sì, e indossava un costume da bagno verde. >>
Gae proruppe in una risata isterica. << Santo cielo, sei davvero strambo. >>
<< Che cosa c’è da ridere? – sibilò Rose – Harry ha rischiato la vita per aiutare una persona. E anche Zayn. >>
Louis scosse la testa. << Quello che non capisco, Zayn, è perché non sei rimasto lì quando finalmente avete raggiunto la Salomon Rock. Ti sei salvato per un pelo! >>
<< Volevo cercare la ragazza. >>
<< Allora mi credi! >> Harry lo guardò sollevato.
Zayn però esitò, fece spallucce. << Non saprei, Harry. Mi sono immerso abbastanza a fondo, ma non ho trovato nessuna traccia della tua Lorelei. E i capelli blu… Mi spiace, amico, ma penso che tu abbia bevuto un po’ troppo. >>
Harry si alzò di scatto. << Ma c’era! E non ho bevuto nemmeno un goccio! >>
Niall abbassò la telecamera. << Se posso intromettermi in questa piccola disputa… – sorrise – Anch’io ero sul pontile, e aveva Salomon Rock proprio davanti all’obbiettivo. Una ragazza con i capelli blu, credetemi, avrebbe sicuramente attirato la mia attenzione. >>
Harry avrebbe voluto replicare, ma poi scosse la testa, disperato.
Rose corrugò la fronte. << Non dovremmo informare il college? Insomma, e se Harry avesse ragione? >>
Niall socchiuse le palpebre. Il suo viso, solitamente allegro, s’incupì. << Significa forse che vuoi correre in direzione e spifferare dov’eravamo? Hai già dimenticato che la rimessa è nella zona vietata? Se confessiamo di essere stati lì, non finiranno solo nei guai Mr. Payne, Mrs. Benson e gli altri, ma anche noi. >>
<< Stento a credere di aver scavalcato quella recinzione e di aver partecipato alla festa! >> la voce di Gae era stridula dal panico.
Fuori, un tuono lontano echeggiò nella valle.
Louis alzò le spalle. << Una volta tanto, Niall non ha tutti i torti. Ragazzi, potremmo essere espulsi ancora prima di iniziare. In più lui ha ripreso la roccia tutto il tempo… Insomma, non credo affatto alla storia di questa misteriosa ragazza! >>
Niall assentì e diede un colpetto alla videocamera.
<< Per chi avesse bisogno di una prova, è tutto qui dentro, digitale e in full HD. Possiamo guardarlo in qualsiasi momento. – rivolse a Harry un sorrisetto canzonatorio – Dunque, Haz, non abbiamo nulla in contrario se corri dal rettore e gli racconti la tua storia! Così ti dichiarerà pazzo e ti richiuderà in un manicomio, dove t’imbottiranno di farmaci. Allora sarai fatto per tutto il giorno! >>
Niall camminava per tutta la stanza, barcollando e roteando gli occhi, come se si fosse calato delle anfetamine.
<< Okay, dobbiamo prendere una decisione. – intervenne nuovamente Louis – Chi di voi crede che Harry abbia visto tuffarsi una ragazza coi capelli blu? E chi è favorevole a informare la direzione? >>
<< Nessuno gli crede e nessuno andrà dal rettore. >>
Tutti si voltarono per notare la figura di Liam sulla soglia. Era pallidissimo, ma in compenso la sua voce era molto determinata.
Nessuno sapeva da quanto tempo fosse li.
Liam li fissò uno dopo l’altro, quindi avanzò e posò una mano sulla spalla di Harry. << Ascolta, Harry. Da quando sai qui ti comporti in modo piuttosto strano. Non mi interessa se hai inventato tutto per darti delle arie o se hai semplicemente avuto una specie di blackout mentale. La verità è che hai messo a repentaglio la tua vita e quella di Zayn a causa di un’allucinazione. E, se ora qualcuno si rivolgerà al rettore, finiremo tutti nei pasticci solo perché tu sei andato fuori di testa. >> Ritrasse la mano e si guardò intorno.
<< Proprio lei parla. – Alice si mise in piedi e attirò l’attenzione del professore – Come è possibile che due insegnanti abbiano avuto l’idea di organizzare una festa trasgredendo alle regole del college? >>
Lo sguardo della ragazza era duro e tutti sapevano che, dopotutto, non aveva torto nel giudicare il comportamento di Liam e Isabel.
<< Non si sta parlando di questo, signorina West. >> Alice poté intravedere una piccola smorfia formarsi sul volto del giovane insegnante.
<< Mi sembra solo strano che un insegnate così diligente come lei abbia organizzato un party segreto. Non sono, forse, bravate che compiono gli studenti? >> insisté lei, piccata.
<< Siamo stati giovani anche noi, volevamo solo regalarvi un momento di svago. >> tagliò corto lui osservando severamente Alice, poi riprese il suo discorso.
<< All’Alnwick gli studenti restano uniti qualunque cosa accada. Questa è la prima lezione che voi studenti dovete imparare. – il suo volto, solitamente simpatico, si fece serissimo – Allora, ragazzi, decidete! Che cosa volete fare? Volete davvero andare dal rettore, raccontargli le assurdità di Harry e rischiare un richiamo, anche se la faccenda ha avuto un lieto fine? >>
Li guardò negli occhi l’uno dopo l’altro, e l’uno dopo l’altro abbassarono lo sguardo sul pavimento e scossero la testa. Prima Gae e Niall, poi Louis, infine anche Rose e Zayn.
Solo Alice si era dileguata senza che nessuno se ne accorgesse.
Alla fine restava solo Amy.
Liam le rivolse un lungo sguardo di sfida, che lei non riuscì a sostenere.
Disperata, fissò il linoleum consumato. Quindi fece lentamente di no col capo, pur sapendo che stava tradendo suo fratello.
Liam sorrise soddisfatto per poi uscire dalla stanza dando la buona notte ai ragazzi.
<< Direi che è ora di andare. >> Rose appoggiò la tazza del tè sul tavolo e fece un cenno con la testa a Gae, che si alzò e uscì dall’appartamento con l’amica.
Niall spense la videocamera e si ritirò nella sua camera mentre Zayn piegò la coperta che aveva usato per riscaldarsi.
Amy sentiva lo sguardo perforante di suo fratello addosso e dopo aver pronunciato un flebile << Notte. >> uscì anche lei dalla stanza.
Harry abbassò lo sguardo rassegnato e dopo che Louis gli ebbe dato una pacca sulla spalla di conforto se ne andò anche lui dal piccolo soggiorno.
 
Rose e Gae percorsero un’infinità di corridoi e salirono molte rampe di scale prima di raggiungere l’ala femminile del corridoio, al piano superiore.
Il mal di testa a causa dell’alcool si faceva ancora sentire, ma Gae sapeva benissimo che sarebbe riuscita a sopportarlo.
Quella che sembrava averne subito di più l’effetto quella sera era la povera Rose, che non era ancora abituata alla presenza di quella sostanza nel suo corpo.
Ancora pochi metri e, finalmente, si sarebbe potuta stendere sul suo letto e fare una bella dormita, anche se, dopo quello che era successo, non era convinta di poter avere un sonno tranquillo.
Gae invece era ancora allegra e saltellava per tutti i corridoi, a volte, beccandosi anche qualche occhiata di disapprovazione da parte degli studenti che incontrava sul suo cammino.
Quando la porta dell’appartamento 213 fu davanti a loro, la bionda diede la buona notte all’altra ragazza.
<< Tu non vieni? >> domandò stranita Rose.
<< Non sono ancora stanca, passerò in biblioteca a prendere un libro. >> disse frettolosamente la ragazza e poi si incamminò accertandosi che la sua coinquilina fosse entrata nella stanza.
Non sapeva se fosse più improbabile il fatto che la biblioteca fosse ancora aperta a quell’ora della notte o che lei ci fosse entrata per prendere un libro, ma Rose era troppo stanca per obbiettare e lasciò andare Gae senza porsi troppe domande.
La ragazza continuò a percorrere i corridoi arredati da un orribile carta da parati scalza, visto che i tacchi vertiginosi che aveva scelto di indossare in occasione del party facevano scricchiolare troppo il vecchio pavimento in legno.
Si domandò come facesse quella scuola così vecchia a resistere ancora e a non crollare da un momento all’altro.
La luce soffusa dei lampadari che illuminavano il corridoio le ricordava la luce delle candele che doveva accendere in casa sua quando i soldi non bastavano per pagare la bolletta della luce a fine mese e per qualche giorno dovevano rimanere senza elettricità.
Era anche quello uno dei motivi per cui aveva scelto di venire al college, a parte la sua situazione familiare disastrosa, ma non voleva continuare a rimuginare sul suo passato.
Il primo giorno che aveva messo piede al college si era promessa che non ci avrebbe più pensato.
Passò di fianco alla grande finestra che dava sul lato sinistro del Lake Mirror e si fermò per qualche minuto ad ammirarlo ripensando agli avvenimenti della serata.
Ovviamente lei non credeva alla storia di Harry, come tutti gli altri d’altronde, solo per qualche secondo aveva avuto l’impressione che tutto quello fosse capitato veramente, ma era davvero impossibile.
Al meno, era quello che si era detta per calmarsi.
Alla fine del lungo corridoio svoltò a destra e poi di nuovo, scese una rampa di scale, girò a sinistra e arrivò fino alla fine del corridoio.
Si guardò intorno, assicurandosi che non ci fosse nessuno, e bussò alla porta, ormai familiare.
Appena venne aperta Gae sorrise mentre la persona di fronte a lei non sembrava tanto sorpresa di ritrovarsi la ragazza davanti.
<< Che ci fai qui? >> domandò il ragazzo con la voce impastata dal sonno.
<< Secondo te? >> disse ironicamente la ragazza entrando nella stanza senza emettere il minimo rumore.
Attraversò il piccolo soggiorno arredato allo stesso modo del suo e di diresse dentro la camera da letto seguita dal ragazzo.
Si levò il vestito nero attillato rimanendo in intimo e si stese nel letto aspettando che la figura davanti a lei si accomodasse al suo fianco.
<< Pensavo che dopo quello che è successo questa sera non saresti venuta. >> Il ragazzo si sedette sulla sponda del letto, rimanendo immobile a osservare il tappeto rosso che copriva il pavimento.
Gae si posizionò in ginocchio dietro la sua schiena e gli levò la sottile canotta bianca iniziando a massaggiargli le spalle.
<< Pensavi male. >> disse la bionda con voce provocatoria iniziando a lasciargli dei baci umidi sul collo.
<< Sai che se venissimo scoperti ci caccerebbero all’istante. >> Si girò a guardarla e per un attimo si perse nell’immensità dei suoi occhi azzurri mentre lei gli sorrideva divertita.
<< Però questo non ci ha mai fermati. >> controbatté.
Il ragazzo le afferrò il volto con le mani e l’attirò a se lasciandole un dolce bacio a fior di labbra.
Poi la fece stendere sul letto e lui si posizionò sopra di lei dandogli un altro bacio, questa volta più intenso.
 
Il terreno era ancora bagnato e Harry si stava sporcando i pantaloni neri. Quando la luna era alta il Lake Mirror era ancora più bello, faceva da specchio alla montagna.
Sapeva che quello che aveva visto era vero, che la ragazza si era tuffata veramente, che non era solo un’allucinazione.
Eppure quando lo raccontava sembrava tutto così assurdo e inverosimile che quasi non ci credeva più nemmeno lui.
Si mise la mano in tasca e tirò fuori un pacco di sigarette, poi dall’altra tasca prese un accendino e accese la sigaretta.
Suo padre in quel momento gliel’avrebbe strappata dalle mani e gli avrebbe tirato uno schiaffo in faccia, aveva sempre odiato il fumo e l’ultima cosa che avrebbe voluto era un figlio che fumava.
Harry però non riusciva a farne a meno, forse quella era la sua unica pecca.
Alzò il volto, chiuse gli occhi e fece entrare il fumo nel suo corpo. Non poteva permettersi di piangere, gli erano successe tragedie peggiori in quegl’anni.
Ancora non riusciva a credere che sua sorella non l’avesse spalleggiato o che non avesse detto nulla per difenderlo.
Dalla notte della tragedia non aveva fatto altro che trattarlo come un bambino e questo lo infastidiva terribilmente.
Sentì dei passi avvicinarsi a lui e pochi secondi dopo un figura gli si sedette accanto.
La ragazza iniziò a strappare l’erba davanti a lei. << Non credevo fumassi. >> disse semplicemente.
Harry fece uscire il fumo dalle sue labbra. << Non lo sa nessuno infatti. – si girò per guardare Alice che annuì guardandosi intorno – Credevo che non mi sopportassi. >> continuò in tono canzonatorio.
La mora si mise a ridere, poi guardò Harry negli occhi << Questo non l’ho mai detto. >>
Allungò la mano verso Harry e afferrò il pacchetto di sigarette appoggiato sull’erba accanto al ragazzo, infilò la mano nella tasca della sua felpa grigia e tirò fuori l’accendino.
Harry sorrise divertito osservando la ragazza ispirare il fumo della sigaretta e rabbrividire dal freddo.
<< Da quando scali? >> domandò il riccio.
Si ricordò della sera in cui arrivò al college, quando notò una ragazza rientrare nell’edificio in piena notte e quando poi la riconobbe la sera della festa.
Alice fece un sorrisetto irritato e osservò il terreno piccata, infine guardò il ragazzo. << Non credo siano affari tuoi. >>
Si ritrovarono entrambi a osservare la rimessa delle barche, il luogo in cui c’era stato il party quella sera.
Si riusciva ad intravedere il punto più alto della Salomon Rock attraverso la vegetazione.
<< C’era davvero? La ragazza, intendo. Non volevi solo attirare l’attenzione o fare uno scherzo, vero? >>
Harry si portò di nuovo la sigaretta alle labbra e sospirò. << Non sono pazzo. C’era davvero. >> un tuono interruppe il discorso di Harry, rimbombando nell’aria.
Alice annuì, portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
<< Odio i moralisti come Mr. Payne, pensano di avere sempre tutto sotto controllo. >>
Harry poteva sentire una nota di amarezza nella voce della ragazza, qualcosa gli diceva che Alice non si stesse riferendo solo a Liam.
<< Vuoi fare un gioco? >> domandò Harry di getto.
<< No. >> Alice lo guardò accigliata.
<< Che ne dici di “preferiresti”? >> insistette lui.
<< No. >>
<< Inizio io. – disse Harry ignorandola – Preferiresti cadere da una rupe o essere mangiata da una tigre? >>
<< Non ho intenzione di giocare. >> sbottò la ragazza.
<< Personalmente, sceglierei la rupe… >>
<< Non mi importa. >>
<< Perché non moriresti necessariamente. >> continuò lui divertito.
<< Basta! >> quel ragazzo la irritava parecchio.
<< Dai Alice, perché non vuoi giocare? >> chiese lui lamentandosi come un bambino.
Per un secondo le fece quasi tenerezza. Continuò a guardarlo senza trovare una risposta.
<< Okay, cambiamo gioco. “Venti domande”? >>
<< Sei incredibile. >> dichiarò lei con una nota di ironia.
<< Colore preferito? >>
Alice sospirò, spegnendo la sigaretta con la punta delle scarpe. << Blu. >>
Dopotutto doveva distrarsi, quella sera era stata davvero pesante per lui e Alice si sentiva il bisogno di aiutarlo.
<< Buona scelta. >>
<< Grazie, band preferita? >>
<< Non ne ho una. >>
La ragazza lo guardò stupita. << Non hai una band preferita? >>
<< Non ho molto tempo per la musica. >> rispose semplicemente il riccio.
<< Questa è una scusa del cazzo. >>
<< Come vuoi. – disse Harry, deviando – Prossima domanda? >>
<< E’ il tuo turno, genio. >>
<< Oh. – sorrise – Materia preferita? >>
<< Amo la matematica. >>
Harry corrugò il naso. << Perché? >>
Alice alzò le spalle. << Immagino perché li non cambia mai nulla. Ci sono sempre le stesse regole. – girò il suo viso, guardando dritto – Non mi piacciono i cambiamenti. >>
La ragazza sorrise appena e si rigirò per guardare Harry negli occhi. Aveva terminato le domande da fargli. << Come si chiama tua madre? >>
Harry si irrigidì e serrò la mascella. << Anne. >> disse, piano. Incrociò le braccia al petto, il respiro stava iniziando ad aumentargli.
<< Tutto bene? >> chiese Alice preoccupata.
<< Sì. – disse a denti stretti – Preferirei non parlare di mia madre. >> continuò con un po’ di malinconia.
<< Scusami, non volevo… >>
<< Lascia stare. – scattò, nervoso. Alice guardò in basso e Harry prese un respiro e si girò verso di lei. – E’ il mio turno. Sei mai stata innamorata? >>
Questa volta fu Alice ad irrigidirsi. Un altro tuono risuonò nel silenzio e un lampo squartò il cielo.
<< Sì. >>
<< Come si chiama? >> continuò lui non capendo che la ragazza si stava infastidendo.
<< Logan. >> Alice aveva iniziato a parlare a monosillabi, come se avesse dimenticato come si fa a formulare una frase.
<< Cos’è successo? >> La ragazza si alzò di scatto e alzò lo sguardo al cielo mentre Harry la guardava dubbioso.
<< Sta ricominciando a piovere. >> annunciò per poi correre dentro il college lasciando da solo il ragazzo sotto le gocce d’acqua.




Ciao a tutte, finalmente il quarto capitolo. Finalmente vengo spiegate un po' di cose riguardo lo scorso capitolo, ma altri misteri vengono a galla. Cosa ne pensate? Credete ad Harry? Diciamo che questo è solo un capitolo di passaggio, la maggior parte delle cose verranno spiegate nel prossimo capitolo. Come al solito ringrazio tutte le persone che seguono e recensiscono la storia, non mi sarei mai immaginata un successo del genere. Vedervi così entusiaste è uno dei motivi per cui continuo a scrivere. Come avevo già detto, avevo intenzione di creare un profilo ask dove voi potete farmi domande riguardanti la storia, avere chiarimenti o solo per parlare un po'. Vi lascio il link sotto, al prossimo capitolo :)
 
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FIVE
PARALYZED


<< Amy Styles? Per favore, mi segua nell'ufficio del rettore. >>
 
  
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