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Autore: applestark    08/08/2014    1 recensioni
A.U. ; Probabile OOC;
Un anno dopo la fine del liceo. Scott, Stiles e Lydia si sono trasferiti a San Diego per il college, e finalmente le cose sembrano essere tornate alla normalità.
Per Dianne White, invece, la gioventù è appena cominciata, lì al college con i suoi nuovi amici. Tuttavia, una minaccia incombe nuovamente sui ragazzi, e Dianne dovrà fare i conti con ciò che realmente è la sua nuova vita, la sua nuova comitiva, e soprattutto dovrà fronteggiare i pericoli nei quali incorre ogni volta che il suo cuore perde un battito per Scott McCall, un licantropo.
Enjoy ;)
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lydia Martin, Nuovo personaggio, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo cinque


Teenage dream

Ciao!
Prima che iniziate a leggere questo capitolo volevo precisare che Kira, in questa fanfic, è un'umana.
Detto questo, buona lettura! ...e... una recensione non farebbe male ç_ç
baci,

_stargirl

 
La mia prima settimana al college volò in fretta, e da quel giorno non rividi più Scott, se non di sfuggita.
Era sempre preoccupato, accigliato, nervoso, e persino Kira mi aveva detto di aver notato quello strano comportamento.
Io passavo il mio tempo quasi sempre con Lydia e Stiles, che ormai erano ad un passo da ammettere di piacersi entrambi, e donare finalmente a Stilinski il lieto fine amoroso che meritava.
L’inizio del semestre era difficile e faticoso, quindi era raro che uscissi di sera, soprattutto dopo l’omicidio di Hanna, che aveva sconvolto un po’ tutti.
Insomma, la mia vita procedeva nel modo più tranquillo possibile, visto che lo studio in eccesso mi provocava attacchi di sonno e, se pure uscivamo, finiva che non appena Stiles metteva in moto la Jeep, io dormissi a bocca aperta sdraiata sui sedili posteriori.
La sera delle ripetizioni di matematica, Scott aveva dimenticato la sua felpa a casa mia, e da allora l’avevo tenuta sotto il cuscino per non far scoprire a Lydia del mio guilty pleasure, ma il martedì successivo, decisi che era il momento di restituirgliela.
Lydia era nella camera da letto a studiare per l’esame di Geografia astronomica, e a breve sarebbe arrivato Stiles perché dovevano vedere insieme “Il Re leone”, dunque, senza dire alla rossa dove andassi, uscii di casa.
Il sole iniziava ad essere più lieve, almeno verso le sei del pomeriggio, così prima di uscire avevo indossato un cardigan rosa confetto sulla t-shirt bianca, abbinato alle Converse dello stesso colore.
Camminai a piedi per più di dieci minuti, fino a quando non giunsi all’appartamento di Scott e Stiles.
Pensai mentalmente a cosa avrei potuto dire, poi mi specchiai nel pomello e alla fine bussai alla porta.
“Arrivo” gridò Scott, e dopo una manciata di minuti lo vidi comparire davanti a me.
Capelli scompigliati, evidentemente imbarazzato, t-shirt appallottolata tra le mani e un fisico mozzafiato.
-Io…io… io p-posso ripassare, io… io-
Mi impallai, balbettando come una stupida e con il cuore praticamente in gola.
Avevo forse interrotto qualcosa?
-Tranquilla, davvero, puoi entrare- fece lui , mentre faceva capolino al suo fianco Kira.
-Ciao Dianne!- mi salutò, anche lei con i capelli fuori posto e la camicetta da abbottonare.
Si, avevo decisamente interrotto qualcosa tra quei due.
Mi sentii… strana. Forse gelosa?
Ma no, non avevo motivo di esserlo.
-Ripasso, okay? Mi dispiace- mormorai, e quella mia innocenza mi fece sembrare così dispiaciuta che sul volto di Scott apparve quel sorriso.
-Di, puoi entrare. Kira stava giusto andando!-
-Esatto- rispose la ragazza, evidentemente infastidita, poi diede un bacio sulla guancia e Scott ed uscì da casa sua, ignorandomi.
Io entrai in casa, un po’ stranita, e mi voltai subito a guardare McCall con un’espressione nervosa in volto.
-Credo che Kira si sia arrabbiata-
-Dianne. Kira deve capire che non sono innamorato di lei- mi rispose, alzando le spalle e poi infilandosi la t-shirt rossa.
-Come vuoi. Io sono venuta qui solo per restituirti la felpa. L’hai dimenticata da me e l’ho trovata nella biancheria- mentii, estraendo dalla borsa la maglia e posandola sul tavolo in cucina.
-Oh, ecco dov’era! Ti ringrazio-
-Prego. Suppongo che posso anche andare. Ciao Scott-
Feci dietro front e mi riavvicinai alla porta, ma lui mi prese la mano e mi avvicinò un po’ a lui.
-Ormai sei qui, Kira è andata via e la tua coinquilina è con Stiles. Non vorrai interromperli??-
-Ho già interrotto te e Kira- risposi caustica, e incrociai le braccia al petto.
-Allora andiamo a farci un giro-
-Uhm… dove andiamo? Sai, sono ancora terrorizzata da… da quell’omicidio-
-Con me sei al sicuro- rispose, dandomi uno scherzoso buffetto sulla guancia e poi prendendo le chiavi della sua automobile, e agitandoli davanti ai miei occhi.
-Va bene… allora propongo di andare in spiaggia. Non conosco mare che non sia Coney Island-
Lui rise, spingendomi fuori la porta. –Allora non conosci mare- mi disse, ed io pensai che il nervoso gli era ufficialmente passato.
 
Mezz’ora dopo giungemmo in spiaggia, così io tolsi via le scarpe da ginnastica e camminai scalza, visto che mi piaceva molto il calore della sabbia sotto le piante dei piedi.
-E’ bellissimo- commentai, volgendo lo sguardo all’orizzonte. Il sole stava tramontando e sembrava in procinto di tuffarsi nell’Oceano.
-Già. Vengo sempre qui quando sono pensieroso-
-E ora come stai?-
-Sto bene, Di. Tu sei una ragazza a posto- disse sotto voce, calciando un granello di sabbia.
-Nonostante tu abbia una scopamica credo che anche tu sia a posto-
Mi diede una gomitata. –Sei letale-
Risi di gusto, “letale” era la parola che meno mi si addiceva! Quasi preferito Lydia che mi chiamava “Bambi”.
 
Così , per scherzare, e non fare calare un'imbarazzante silenzio, gli diedi un colpetto sul braccio e poi iniziai a correre verso la riva.
 Non volevo farmi un bagno, sarebbe stato troppo imbarazzante, volevo semplicemente correre come quando ero piccola, giocare ad acchiapparello con un ragazzo bello e affascinante.
 Peccato che Scott forse troppo veloce, e mi raggiunse un millisecondo dopo, afferrò il lembo della mia maglietta ed io fui costretta a voltarmi.
 -Ehi, credevi di...fuggire via?-
Ridacchiai. -A quanto pare mi è stato impossibile-
-Mi devo vendicare- sibilò lui, e proprio mentre mi chiedevo cosa avessi fatto di male, Scott portó le sue possenti braccia proprio sotto le mie natiche , facendo forza e prendendomi di peso corse verso il mare.
 -Scott no! Mettimi giù!- strillai, ma lui sembrava non ascoltarmi, nonostante gli dessi i pugni sulla schiena levigata.
Quando compresi che mi avrebbe gettata in acqua, tra le onde dell'oceano, chiusi occhi e bocca e sprofondai in giù, per poi risalire sopra e scuotere la testa tipo cagnolino.
 -MCCALL!- strillai, dando un pugno al ragazzo, che però non si mosse al contrario del mio pugno dolorante.
-Cosa c'è, Bambi?-
Lo osservai, con uno sguardo piedi di ammirazione, aveva i capelli bagnati , uno sguardo malizioso che non riuscivo ad ignorare... Mi batteva il cuore, non avvertivo niente più.
I vestiti appiccicati addosso, il sole che ormai stava sparendo per dare spazio al crepuscolo, il coprifuoco del college dopo gli omicidi... Erano tutte cose che non avevano più importanza per me.
Scott posò la mano sul mio fianco, ed ebbi come la strana paura che stesse per baciarmi.
Lui era di Kira, cioè, aveva una sorta di relazione con lei ed io non rubavo o ragazzi a nessuno!
Abbassai lo sguardo, ma lui non mollò quel sorriso sincero del primo incontro, e mi baciò sulla fronte.    
Mi sentii come sollevata, e lui mi abbraccio forte , avevo la testa sul suo petto e tremavo per il freddo ma non riuscivo a parlare.
 -Dovremmo andare- balbettai con i denti che battevano, una manciata di secondi dopo essermi accucciata tra le sue braccia.
-Si, hai ragione- mi rispose con un sorriso, e a braccetto raggiungemmo la spiaggia.
-Mi sono divertita-
-Anche io. Però se non vuoi il raffreddore prendi la mia felpa-
Acconsentii, infilai la felpa bordeaux che aveva il profumo di Scott e poi camminammo verso la sua automobile.
 
Una volta giunti al campus, Scott frenò bruscamente a pochi metri dall'appartamento mio e di Lydia.
In effetti potevo vedere la luce della cucina accesa, e una bella ragazza dai capelli rossi andare avanti e indietro visibilmente preoccupata.
Solo in quel momento mi voltai verso Scott e tolsi la cintura di sicurezza.
 -Allora, che c'è?-
-Io volevo chiederti un consiglio. Tu...tu sei una persona a posto , lo so. E mi fido di te.- incalzò lui, facendomi sorridere.
-Sono qui, dimmi-
 Bloccai così il suo flusso di parole e complimenti per me, visto che lo trovavo un po' ruffiano.
Certo, a volte Scott era strano, ma io lo trovavo comunque un bravo ragazzo, e non uno dei soliti bamboccioni ai quali ero abituata.
-Io vorrei chiudere questa specie di cosa con Kira. Perché.... Basta ragazze distrazione. Ora voglio stare solo- Annuii, corrugando la fronte perché non riuscivo a capire dove volesse arrivare.
-Secondo te faccio bene? Credi che la prenderà male?-
 Ci pensai un attimo su, poi posai la mano sulla sua spalla e gli feci un sorriso rassicurante.
 -Io credo che questa sia la scelta più giusta da fare. Fai capire a Kira che é meglio se siete solo amici, e che non ti piace una relazione basata solo su....su quelle cose- gli spiegai, arrossendo giusto un po', a causa della mia pudicizia.
-Basata solo sul sesso- fece lui, come a correggermi, ma sorridendo in modo scherzoso.
 -Si esatto-
 -Ecco! Le dico che proprio perché le voglio bene la porterò con me alla festa di Halloween della scuola, organizzata in una delle sale più suggestive del college. Ci andremo da amici.-
 Non avevo mai partecipato a una festa del genere!
Al mio liceo ne organizzavano ma io rimanevo a casa a guardare film e mangiare cioccolatini a forma di zucca fino all'indigestione.
-Mi sembra perfetto- conclusi, prendendo la mia borsa dal retro della macchina e aprendo lo sportello, con ancora la felpa di Scott addosso.
 Non avevo intenzione di restituirgliela perché aveva quel suo profumo di muschio che mi piaceva tanto.
 -Senti sabato ci sarà una festa in spiaggia per salutare l'estate... Tu... Cioè io... Ci vieni con me?- balbettò Scott, proprio mentre scendevo dall'abitacolo.
Io finsi di pensarci su qualche secondo, poi lo guardai negli occhi attenta a non scoppiare a ridere.
 -Ci andremo da amici- dissi in tono spiritoso, per citare ciò che aveva detto lui poco prima a proposito di Kira. Lui si limitò ad alzare le mani in segno di resa, poi svolazzò via.
Non appena entrai in casa, trovai Lydia su tutte le furie.
-TU TE NE VAI IN GIRO CON MCCALL, AD AMOREGGIARE TRA LE ONDE DELL'OCEANO ED IO STO QUI A PREOCCUPARMI-
Strillava come una matta, e non riuscivo a capire il motivo di quella reazione.
 Probabilmente lei era una persona molto apprensiva, e ci teneva a me.
Non ero abituata a quel genere di trattamento, tuttavia non dissi niente e mi limitai a darle un abbraccio
 -Scusa! La prossima volta ti chiamo- le dissi in tono rassicurante, e lei finalmente si calmò un pochino.
-Tutto ok con Stiles?- le domandai, mentre andavo in bagno per togliermi i vestiti bagnati e mettere qualcosa di asciutto addosso.
-Si, noi... Cioè Stiles è innamorato di me da tempo. Io non l'ho mai trattato come....meritava.-
 Per la prima volta da quando l'avevo conosciuta , vedevo l'insicurezza prevalere nei suoi grandi occhi verdi. Infatti, una volta indossati i pantaloni della tuta, andai a darle una pacca sulla spalla.
-Vedi, Dianne, una volta un'amica mi ha parlato di questo amore... Di un ragazzo che aspetta fuori la porta dell'aula la fine della lezione per vederti, di un ragazzo dolce e...premuroso e...-
Sorrisi, ciò che diceva era molto toccante ed io ebbi quasi il timore che Lydia iniziasse a piangere, per questo l'abbracciai di nuovo.
Le persone non si erano mai confidante con me con quella facilità, e soprattutto con quella frequenza, quindi non sapevo bene come comportarmi.
Fu  una stretta leggera, veloce.
-Stiles é così, Di. E adesso capisco tutto e vorrei solo chiedergli scusa e...provare a stare con lui. Ma non voglio sbagliare-
 La rossa sospirò, alzando gli occhi al soffitto.
-Lydia lascia che sia il tuo cuore a guidarti! Dici tutto questo a Stiles, e stai certa che lui sarà felice.
 E finalmente entrambi avrete il lieto fine che meritate- le suggerii, usando un tono incoraggiante che riuscì a farla sorridere.
Quella sera, quando andai a dormire, mi sentivo davvero come una ragazzina felice alle prese con prime amicizie e primi amori. Scott mi attirava molto, non potevo ancora dire che mi piaceva perché quella era una parola grande, ma... Lui mi interessava.
Era indubbiamente al centro delle mie attenzioni. E proprio con questi pensieri nella testa mi addormentai tranquilla.
Purtroppo, però, erano circa le tre di notte quando sentii Lydia strillare, così forte che ebbi paura si potessero rompere le finestre. Mi alzai, accesi la luce, feci il possibile per farla calmare. Poi arrivò la telefonata di Stiles, che ci chiedeva di andare nel dormitorio maschile.
  
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