Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: michiamanoskia    08/08/2014    1 recensioni
Cosa avrà di strano Skiá,la ragazza solitaria con i capelli corvini e gli occhi del colore del mare in tempesta? Ci credereste se vi dicessi che è un Demone che ha accettato di affrontare una sfida, intrufolandosi qui sulla Terra e svolgendo il compito che le ha ordinato il fratello maggiore Azechiel? Beh,è andata proprio così. Scoprite la sua storia in una serie di graffianti capitoli,raccontati in prima persona.
P.s. Un avvertimento agli uomini incauti che leggeranno:attenti a non farvi ammaliare o perderete la testa...letteralmente.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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MI CHIAMANO SKIA-UNA BRAVA BUGIARDA

Mi svegliai,prestissimo. Guardai l’orologio:erano le 7.02,avevo dormito appena due ore e mi girava ancora la testa. Mi misi in piedi,con non so quale forza che sentivo di non avere nel mio corpo,fu un gesto meccanico,e mi guardai al grande specchio. L’immagine che vedevo adesso era diversa da quella della sera prima e forse era anche peggio. Avvicinai una mano tremante e lo toccai,mentre il mio riflesso eseguiva lo stesso movimento. Ero proprio io,quel corpo sconsolato,i capelli in disordine e gli occhi rossi di pianto..ero proprio io quel mostro. Mi sedetti di nuovo sul letto,continuando a fissarmi. Le lenzuola candide avevano qualche macchia di sangue,che quando vidi mi fece rabbrividire. Mi diressi in bagno e presi della candeggina,la buttai sulle lenzuola e l’odore intenso si sparse nell’aria,mi punse le narici facendomi starnutire diverse volte. Spruzzai del deodorante e rassettai la mia stanza per poi indossare una vestaglia per coprire la mia quasi nudità. Era strano pensare come fino al giorno prima quel corpo mi fosse sembrato un punto di forza,un’arma per catturare le mie prede che sarebbero state inconsapevoli fino all’ultimo secondo. Ora mi faceva solo ribrezzo,guardavo il mio riflesso con aria schifata,mi stringevo nella vestaglia,cercando di utilizzare quel manto per nascondermi,nascondere il mostro che si nascondeva sotto quelle false spoglie. Cosa mi prendeva adesso? Avevo sempre ucciso esseri umani,dalla notte dei tempi in cui avevo iniziato ad esistere e non mi ero mai sentita in alcun modo in colpa. Sapevo che dovevo cibarmi,nutrire la mia anima e il mio ego con il sangue dei mortali ed era così che andava la vita,non potevo farci nulla. Non c’era nulla di personale,solo che loro avevano ciò che mi serviva e dovevo bere fino ad ucciderli per saziarmi completamente. Se il sangue fosse esistito al di fuori dell’uomo,non avrei avuto motivo di fare omicidi per puro divertimento,era solo la catena alimentare. Ma si sa,se si cambia la prospettiva oggettivamente nulla cambia,ma soggettivamente esistono opinioni diverse..e ora in me vedevo quello che la sera precedente quell’incauto umano aveva visto:un mostro,una creatura orribile e ingannatrice. Mentre mi disperavo pensai allora “E’ quello che sono. Sono fatta per ingannare e poi uccidere. E’ il cerchio della vita,non è colpa mia”,dedicai finalmente un sorriso timido allo specchio. Mi sollevai ed uscii dalla stanza iniziando la mia parte nella recita. Vidi in corridoio dei ragazzi parlottare,ne riconobbi un paio visti il giorno precedente e mi avvicinai “Ieri sera Rick mi ha dato buca. Sta male per caso?” i ragazzi mi guardarono sorpresi “Vuoi dire che non è in camera tua? Che ieri sera non è venuto da te per..insomma..hai capito?” io feci segno di no con la testa,fingendomi dispiaciuta. Poi li guardai di nuovo,con falsa preoccupazione “Volete dire che non lo vedete da ieri e non sapete dove sia? Potrebbe essere scappato?”,abbassarono lo sguardo e uno di loro mi disse “Non credo,a meno che non si sia lanciato dalla finestra della sua stanza..per uscire dall’entrata principale bisogna attraversare una porta che fa un casino assordante. E’ l’allarme di Angelica. Nessuno può uscire la notte senza essere scoperto quindi non..” il discorso fu interrotto da un urlo disperato,lanciato da una voce che non conoscevo,probabilmente una ragazza dato che l’ala destra aveva l’abitudine di fare una passeggiata prima della colazione. Ci precipitammo tutti fuori e trovammo una scena orribile,che io già conoscevo:il corpo di Rick,ma ancora più straziato e in una posizione diversa. Probabilmente la buona sorte era venuta in mio soccorso e i lupi avevano terminato la cena che io avevo iniziato,attirati dall’odore di carne fresca. Nonostante sapessi che ci sarebbe stato il ritrovamento,la scena mi segnò molto comunque e iniziai a piangere dalla paura,come tutte le ragazze. Angelica se ne stava in ginocchio,vicino al corpo straziato,e io e altre ragazze la trascinammo via a fatica,tra le lacrime generali. I ragazzi,più duri e meno sensibili di noi,si limitarono e rabbuiarsi e a distribuire pacche sulle spalle e abbracci a tutti. Chiamammo la polizia,la forestale e si portarono via il corpo per un’autopsia,nonostante tutti sapessi già la causa della morte. La forestale rimase stupita,uno disse “Strano che i lupi si siano spinti così vicini ai primi segni di abitazioni. Solitamente arrivano solo quando sentono l’odore di una preda già uccisa da altri,sono animali fifoni sotto,non amano rischiare.”,ma tutti avevamo visto le condizioni del corpo e non si poteva dire altro che un animale lo avesse sbranato. Una possibile versione,che rimase quella ufficiale,fu che Rick volesse fuggire:si era lanciato dalla finestra,che era alta, e si era fatto male,si era trascinato fuori,ma capendo di non potercela fare,aveva provato a tornare indietro verso la struttura (delle tracce di sangue seguivano questo percorso,peccato che fossero quelle del sangue che colava dai miei vestiti perché mi ero allontanata di qualche passo per poi riavvicinarmi,per calcolare se la distanza fosse sufficiente),ma doveva star perdendo sangue perché i lupi lo hanno sentito e lo hanno raggiunto,lo hanno ferito mortalmente in modo che non potesse urlare e hanno mangiato fino a saziarsi. Colpita dalla mia stessa recita e pronta a colpire di nuovo,passai la giornata continuando con una scena degna di una reginetta del dramma e quella sera andai a letto compiaciuta. Non ero un mostro cattivo era solo sopravvivenza. Il mio corpo era un’esca,così bello e giovane e non avevo bisogno di particolari sforzi per attirare a me le mie povere vittime. Peccato che adesso non sapevo cosa avrei potuto inventare per adescare altri uomini in cerca di attenzioni. Mi sarei inventata qualcosa e alla svelta..per compiacere il mio adorato fratello. Amavo Azechiel e per avermi dato quell’opportunità e lo ringrazio ancora oggi.
TO BE CONTINUED (vi prego di scrivere recensioni sul mio lavoro,voglio proprio sentire le vostre opinioni)
   
 
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