Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Alissya_Paglieri    08/08/2014    0 recensioni
"Mi guardò dolcemente, come a volermi cullare e si avvicinò alle mie labbra. Fui io la prima ad annullare la distanza tra di noi. Ci baciammo e giurai di non aver mai provato nulla di simile. Niente farfalle nello stomaco, niente brividi lungo la schiena. Non sentivo nulla. Tutto quello che avvertivo era una strana calma. Mi sentivo serena, in pace finalmente con me stessa. Mi sentivo sveglia dopo tanto tempo. Mi sentivo di nuovo viva, avevo smesso di respirare per sopravvivere e avevo iniziato a farlo per vivere. Mi sentivo semplicemente al posto giusto, nel momento giusto e con la persona giusta. Nessuna sensazione sconvolgente, solo l’arcobaleno dopo la tempesta. Mi abbracciò e io inspirai a pieni polmoni il profumo della vita."
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Georgia's revenge'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


The weight of revenge










«Oh, sei tu!» esclamai quando aprendo la porta mi trovai di fronte Adam.
«Sono passato dall’appartamento che hai con Ale ma mi ha detto che tu in realtà vivi qui con il tuo nuovo ragazzo da qualche mese ormai»
«Sì»
«Posso entrare?»
«Vieni, accomodati in sala, vuoi qualcosa da bere?»
«Non grazie» annui e mi sedetti vicino a lui sul divano.
«Oggi sembri più calma»
«Mi hai preso un po’ alla sprovvista l’altra volta, non mi aspettavo saresti mai tornato, ma soprattutto non avrei mai pensato di poter ancora provare dei sentimenti così forti per te, non dopo quello che mi hai fatto.»
«Vuoi dire che mi ami ancora?»
«Non ti so dire se è proprio amore quello che provo per te, di sicuro non è odio.»
«Gege… io so di aver sbagliato tutto con te, ma ti prego… mi manchi e io ho bisogno di te.»
«Anche tu mi sei mancato Adam… ma non so se sono pronta a passarci sopra. In fondo con Harry ho una nuova vita, sono felice. Sì, tu mi manchi sempre e mi sento uno schifo quando certe volte baciando Harry spero che ci sia tu al suo posto o quando gli dico di amarlo come non ho mai amato nessuno sapendo che in realtà quel ruolo è sempre spettato solo a te, ma… mi hai ferito»
«Lo so, ti chiedo scusa davvero. Non ti chiedo di lasciarlo su due piedi, ma dammi la possibilità di farti capire quanto io ti ami»
Non gli lasciai tempo di aggiungere altro perché lo baciai. Tutto ciò che provai in quel momento fu schifo, ribrezzo verso una persona così assolutamente sbagliata, ma così assolutamente giusta in un mondo che andava al contrario.
«Sei sempre stato tu»
«Non ho mai amato nessuno dopo te. Tu sei sempre stata l’unica per me. Giuro»
«Ti amo ancora come cinque anni fa, ti amo ancora come ti amerò anche domani e fra dieci anni. Tu sei la mia persona»
«Incredibile, non ti sei dimenticata»
«Mai.
«Sono tuo, lo sono sempre stato e sempre lo sarò»
Vacillai quando nei suoi occhi lessi la più consapevole verità. Nonostante le bugie e i soprusi sapevo ancora leggere i suoi occhi e mai come allora erano stati sinceri. Non lasciai però che questo potesse permettermi di farmi innamorare di nuovo di lui. Harry era l’unica cosa che contava per me. Era la persona migliore che conoscessi e non lo avrei perso per un coglione di tali dimensioni.
Non me ne accorsi nemmeno, fu un attimo e mi ritrovai sdraiata sul divano sotto Adam che mi baciava tutto il collo.
 
 
«Cosa gli hai detto per giustificare la tua partenza?» mi chiese Ale in aeroporto.
«Gli ho detto che vado a trovare mio fratello»
«Che bugiarda sei!»
«Non è una bugia, è una mezza verità! andiamo davvero a trovare mio fratello»
«Come se fosse veramente quello il motivo per cui tu stai andando a New York»
«Ma non rompere Ale!»
«Come fai a parlargli e a dirgli ti amo sapendo che nel frattempo stai con un altro?»
«Ale... non è che sto con un altro... mi sto solo vendicando! io amo davvero Harry-»
«Non abbastanza visto che senti comunque il bisogno di vendicarti»
«Sono cinque anni che aspetto di potermi vendicare!»
«Avresti dovuto lasciar perdere!»
«Non sono te»
Nessuna delle due fiatò più fino a New York, io incazzata come una biscia perchè la mia migliore amica non mi capiva e lei perchè non le davo mai ascolto. Quando arrivammo andammo a prendere i bagagli e poi ci dirigemmo verso l'uscita. L'aeroporto era molto tranquillo, segno che i nostri ragazzi non erano venuti a prenderci. Non so dire se ne fossi sollevata o no. Camminammo una a fianco dell'altra mantenendo il silenzio e a dieci metri dall'uscita qualcuno mi tappò gli occhi.
«Ale non sei divertente»
«Cosa? Ge perchè cazzo mi stai tappando gli occhi?!»
«Veramente tu li stai tappando a me»
«No...»
«Ma allora...» non dovetti nemmeno perdere tempo a capire chi fosse perchè proprio mentre mi ponevo la questione avvertii un bacio umido sul collo e dei riccioli mi solleticarono la guancia destra. «Ciao amore» sussurrai al settimo cielo.
«Ciao piccola mia» mi liberò dalla sua presa solo per voltarmi dalla sua parte e stringermi in un abbraccio. Ci baciammo dolcemente felici di poter riassaporare le labbra l'uno dell'altro «Mi sei mancata»
«Anche tu ricciolo» vidi Ale guardarmi con disprezzo ma me ne fregai altamente. Al contrario mi strinsi più forte ad Harry e inspirai il suo profumo.
«Riccio ti dispiacerebbe prestarmi un attimo la mia migliore amica?»
«Zay-Zay» esclamai lanciandomi tra le braccia del moro «Ciao ciuffolo, come stai?»
«Bene, tu Geo?»
«Bene pakistan»
«Ora è il mio turno, lasciala Malik!»
«Ciao Lou-Lou»
«Come butta sorella?»
«Bene fratello, a te?»
«Tutto bene sistah!»
«Voi siete fuori!» esclamò Niall interrompendo il teatrino improvvisato dall’eterno Peter Pan e me.
«Zitto biondo e torna a sbaciucchiarti con la mia amica senza avermi nemmeno ancora salutata!»
«Posso abbracciarti io anche da parte sua» propose Liam
«Ooow Leeyum! Puoi avere tutti gli abbracci che vuoi!» risposi abbracciandolo «Come va daddy?»
«Bene, tu figliola?»
«Molto meglio ora»
«Liam... sappi che sto per staccarti le braccia tra tre, due...»
«Capito!» disse staccandosi dal mio abbraccio.
«Ehi!» protestai «Torna subito qui papino! Non ascoltare il fidanzatino geloso... che poi non dovrebbe essere il contrario? Di solito è il padre che è geloso del ragazzo della figlia»
«Non fare la moralista proprio adesso Ge!» si intromise nuovamente l’irlandese.
«Tu non hai il diritto di parlarmi finchè non mi saluti come si deve!»
«Subito capo!» finalmente si staccò da Ale e venne ad abbracciarmi «Cazzo Ge quanto sei dimagrita?!»
«Non sono dimagrita...» sussurrai sotto lo sguardo accusatore di Ale e quello preoccupato di tutti gli altri.
«Geor-»
«Non sono dimagrita cazzo, ok?! Ok! Bene e ora che ci siamo chiariti andiamo prima che questo aeroporto si trasformi in un covo di directioners impazzite»
I ragazzi mi seguirono acconsentendo non convinti e insieme ci dirigemmo verso la loro macchinona. Appena arrivate in hotel andammo nella loro suite e ci spaparanzammo sul divano ordinando stronzate da mangiare mentre guardavamo una notte da leoni. Io e Harry non guardammo molto in realtà, così come Niall e Ale, perciò dopo un'oretta ci ritirammo nella sua stanza e continuammo a fare quello che stavamo facendo in privato.
«Nello Ha ragione, sei dimagrita» disse lasciandomi baci sul ventre più piatto di prima.
«Sta' zitto e baciami» gli ordinai interrompendo un possibile litigio. Lui alzò gli occhi al cielo sorridendo amaramente, ma fece quello che gli avevo detto, probabilmente perchè neanche a lui andava molto di litigare quel giorno. Erano due mesi che non ci vedevamo e saremmo rimaste a New York solo una settimana. Dovevamo approfittarne.
«Ti amo» mi sussurrò all'orecchio quando, dopo aver fatto l'amore, ci addormentammo con i corpi intrecciati.
«Ti amo anche io Hazza» sentii le sue labbra aprirsi in un sorriso al quale risposi prima di abbandonarmi a Morfeo.
 
«Buongiorno popolo!» esclamai il mattino dopo facendo il mio ingresso trionfale nella zona comune della suite.
«Porca vacca! Georgia... Per te la maglietta è sempre un optional?»
«Oh cazzo Malik sei un rompicoglioni! Fa caldo qui a New York e siamo all'8 di aprile, quindi non scartavetrarmi le ovaie, grazie»
«Come sei scurrile!»
«E tu come sei cagacazzo!»
«Buongiorno bocca di rosa»
«Buongiorno fake blonde»
«Non la smetterai mai di rinfacciarmelo, vero?»
«Uhm... Già!» risposi sorridente.
«Andata bene la notte di fuoco con Harry, G, che sei così allegra stamattina?»
«Absolutely!»
«Ragazzi... io ho paura»
«Chi ha paura?» chiese Louis entrando in stanza «Oh ma Ge per favore mettiti qualcosa addosso!»
«Ma Simon vi ha messi insieme apposta perchè siete uno più spacca palle dell'altro? Non avete mai visto una ragazza in reggiseno e pantaloncini?»
«Sì, ma sei la ragazza del mio migliore amico e io sono fidanzato, non dovrei fare pensieri impuri su di te!»
«Maschi» borbottai a mezza voce andando in cucina a prepararmi una tazza di bollente caffè nero. Sentii la porta chiudersi e mi voltai per vedere chi fosse «Ciao Nello bello, che c'è?» chiesi notando il suo cipiglio.
«Geo... So che non vuoi che io te lo chieda, ma sei mia amica e non posso fare a meno di notare che tra te e Ale non scorre buon sangue al momento e che tu sei davvero dima-»
«Non dirlo»
«Invece sì! Merda quanto mi fai incazzare! Sono due mesi che non ci vediamo e ti ritrovo in condizioni pessime!»
«Non esagerare... Avrò perso uno o due chili!»
«Uno o due chili?! Mi prendi per coglione? Ale ne ha persi uno o due, tu ne hai persi almeno cinque o sei cazzo!»
«Stai calmo Nialler...»
«No che non sto calmo. Non so cosa tu abbia che non va e non te lo chiedo neanche perchè non credo di volerlo sapere conoscendoti, ma... Qualunque cosa sia so che devi lasciar stare perchè non sta facendo bene nè a te nè a chi ti sta intorno e ti ama. Scommetto che Harry ha taciuto perchè non vuole litigare con te»
«Già e dovresti farlo anche tu! Fatti i cazzi tuoi Horan!» ringhiai avviandomi alla porta. Mi prese per il braccio e mi fece scontrare contro il suo petto. Con dolcezza mi strinse in un abbraccio «Che cazzo fai Horan?!»
«Ti abbraccio Ge, non si era capito?»
«Non stavi incazzato con me fino a due secondi fa? Sei bipolare da quando, scusa?»
«Non sono bipolare cretina, solo che ho capito che non dovevo attaccarti così senza sapere che cosa sta dietro a questo tuo atteggiamento. Sono solo preoccupato per te e Ale, ok?»
«Preoccupati solo per lei allora, perchè io sto più che bene...»
«Geo...»
«Sento solo la sua mancanza Nello, niente di più! Io non posso decidere, visto che lui è qui, di andare a trovare la mia famiglia nei weekend come Ale, perchè mia madre non c'è più. Mi sento solo un po'... Fuori posto ecco. Avrei solo bisogno di qualcuno che fosse sempre con me. E io non ne avevo più bisogno! Prima di conoscervi io sopravvivevo benissimo avendo solo Ale al mio fianco e odiando tutti. Andavo a trovare mamma una volta ogni tanto e una volta al mese vedevo Dean. Mi manca la mia routine. Ora Dean non lo vedo più, mamma è morta e l'amore di Ale non mi basta più, perchè per respirare ho bisogno di Harry. Però sto bene, mancano ancora solo 4 mesi infondo, no?»
«Solo quattro mesi, sì... Geo-»
«Lo so, se ho bisogno tu ci sei e Ale anche. Grazie Nello, ma l'unica cosa di cui ho bisogno adesso è di andare a trovare mio fratello e la mia bellissima nipotina! E di farmi una doccia visto che per colpa di Harry puzzo di sudore!»
«Notte a target rosso Ge?»
«Vuoi forse farmi credere che per te e Ale non sia stato lo stesso?» diventò tutto rosso e io risi sguaiatamente «Come siete mansueti!» esclamai ridendo sempre di più mentre uscivo dalla cucina.
«Perchè ridi Ge?»
«Perchè Nialler e Ale non scopano!»
«Non ho detto che non scopiamo Geo!»
«Ma sei diventato tutto rosso come un verginello Nello!»
«Non è colpa mia se tu e Harry siete un caso disperato!»
«Caso disperato? Tesoro ma se a te e alla mia best servono lezioni su come scopare allegramente come conigli in calore basta dirlo che io e il ricciolo saremmo lieti di darvi qualche ripetizione in materia!»
«Georgia perch-» chiese Harry entrando il sala ma interrompendosi non appena mi vide girare mezza nuda. Per la suite.
«Chiudi la bocca che ti entrano le mosche»
«E poi voi siete quelli che scopano allegramente come conigli?! Sembra che non ti abbia mai vista nuda»
«No, è che poverino il criceto che ha nel cervello smette di far girare la ruota appena vede un principio di tette e culo!»
«Secondo me la stupra qui davanti ai nostri occhi»
«Ecco Niall prendi posto così almeno impari come si fa a scopare!»
«Uuh guarda guarda come sta diventando rosso! Altro che stuprarla, ora la ammazza perchè è geloso della sua ragazza e noi siamo a rischio trucidamento perchè abbiamo osato apprezzare la vista» io scoppiai a ridere mentre Harry si girò con guardo assassino verso il suo Boo. Appena Lou percepì lo sguardo del riccio addosso iniziò a correre cercando rifugio in camera sua, mentre Harry lo rincorse bestemmiandogli dietro.
«La prossima volta che guardi il culo della mia ragazza ti faccio saltare i denti Louis!»
Io e i ragazzi eravamo ormai piegati in due dalle risate guardando la scena. Quando Louis riuscì finalmente a chiudersi in camera Harry tornò in sala lanciando sguardi fuoco ai ragazzi che improvvisamente trovarono il pavimento molto interessante, poi con due falcate venne verso di me, mi caricò in spalla a mo' di sacco di patate e mi portò in camera.
«Harry, Harry lasciami subito!» urlai io ridendo.
«No»
«In realtà Ge ti ha preso così solo per avere il tuo magnifico culo in faccia!»
«Malik sei un uomo morto!»
«Tranquillo Zay-Zay che anche io da qui non ho una brutta visuale» risposi mordendo il sedere di Harry.
«Ahi! Ma sei impazzita Ge?»
«Scusa, è il tuo culo che mi pregava di morderlo» dissi lasciandogli un bacio alla base della schiena.
«Tu devi smetterla di andare in giro semi nuda»
«Ma fa caldo»
«Ma che cazzo di temperatura corporea hai tu Ge?»
«Dai, dimmi che anche tu non hai caldo!»
«Sì, ma non così tanto da andare in giro in intimo!»
«Fino a prova contrario ho su dei pantaloncini!»
«Amore... non coprono nemmeno il culo quei cosi»
«Come la fai tragica!»
«Sei solo mia»
Mi morse il labbro inferiore e mi attirò a sè. Ci baciammo per un periodo di tempo che mi parve infinito. Quando le nostre bocche si separarono, tuttavia, il tempo del bacio non mi sembrò sufficiente e mi rituffai subito su quelle morbide labbra. Mi sentivo in colpa. Ero uno schifo di persona. Ale aveva ragione. Se io amavo veramente Harry della vendetta su Adam me ne sarei fregata. Eppure non riuscivo a evitare di portare a termine il mio piano. Ero anche consapevole, però, di non poter fare a meno di Harry. Era la mia droga, il mio ossigeno, il mio sole. Quando ci baciavamo non sentivo le farfalle nello stomaco, una mandria di buoi impazziti o che so io... Sentivo, ancora come la prima volta, solo un senso di pace, ti torpore. Come se tutto il male che avevo ricevuto non fosse mai esistito. In quei momenti ero eterno. Aveva ragione Ale quando diceva che stavo rischiando di mandare tutto a monte con lui solo per una stupida vendetta. Ma quello era il mio mondo. La vendetta era tutto ciò che sarebbe servito per riscattarmi.
 
«Ciao Sarah!» esclamai correndo incontro alla mia nipotina che mi si gettò tra le braccia.
«Ciao tia! Come tai?»
«Bene, tu principessa?»
«Bene! Sai che papà mi potta al cinema dopo?»
«Davvero? E cosa vai a vedere con il tuo papà?»
«Andiamo a vedele... Papiiii» chiese lanciandosi per terra e correndo tra le braccia di Alec he la prese al volo facendole fare un giro in aria «Papi cosa andiamo a vedele al cinema?»
«Andiamo a vedere Rio 2»
«Oh ma che bello Sarah! Sei felice?»
«Tììììì» rispose battendo le manine tutta contenta.
«E la mamma Sarah»?
«La mamma è dalla nonna pecchè non ta bene»
«Claude è caduta dalle scale» disse Alec guardandomi preoccupato. La madre di Annabeth era una donna molto sportiva. Nonostante avesse cinquant'anni era ancora in ottima forma e non mostrava alcun segno della vecchiaia «Dicono che ha solo avuto un calo di pressione» io annuii poco convinta. Poi lo sguardo di Alec si posò dietro di me «Ciao Harry»
«Ciao Alec, come stai?»
«Bene, grazie, tu?»
«Bene»
«Finalmente ci vediamo in una situazione più... normale» disse riferendosi al fatto che si erano incontrati in ospedale quando Alec, saputo di mia mamma, si era precipitato da me con Annabeth e Sarah. Harry annuì e mi guardò accigliato. Mimai un "sto bene" con le labbra e riportai la mia attenzione su mio fratello.
«Allora brò, come sta tuo padre?»
«Nostro padre sta bene» rispose sottolineando nostro «Mi chiede spesso di te da quando è morta Amanda. Ha paura che tu possa cadere in depressione, sa quanto tu le fossi attaccata»
«Mi sembra ovvio visto che mio padre l'ho conosciuto solo a dieci anni e ho vissuto tutta la vita con la consapevolezza di essere figlia di un rapporto occasionale.»
«Geor-»
«Lo so, lo so... è colpa mia perchè non gli ho mai dato la possibilità di riparare al suo errore, le seconde possibilità si danno a tutti, ecc ecc... Non mi interessa Alec e lo sai! Mio padre è Dean e lui sta bene, è in gran forma e mi telefona una volta al giorno per sapere come sto. La noti la differenza?» chiesi con tono di sfida «E poi io le seconde possibilità non le do a nessuno» sentii Harry stringere più forte la mia mano e mi voltai a guardarlo sorridendogli consapevole che lui fosse l'unica eccezione a quella mia regola. A lui una seconda possibilità in fondo l'avevo data.
Passammo tutta la mattinata in giro per New York con Alec e Sarah. Harry le comprò anche una bambola nuova sotto lo sguardo contrariato mio e di Alec.
«Non dovresti spendere soldi così solo perchè li hai» lo rimproverai io.
«Me la vizi» aggiunse Alec.
«Ehi! Io non ho nipoti, quindi vizio la tua Ge, è quello che fanno gli zii! E poi i soldi sono fatti apposta per essere spesi e non credo che diventerò povero per aver comprato una bambola a questa meraviglia» ribattè lui mentre Sarah si accoccolò tra le sue braccia tutta felice del suo nuovo giocattolo.
«Sappi solo che ora la prossima volta che ti vedrà vorrà un altro gioco»
«E lo zio Harry te ne comprerà un altro, vero dolcezza?»
«Tìì!» rispose lei facendo la linguaccia a me e a suo padre.
«Stai fresco Alec che tua figlia già civetta con i maschi. We bella guarda che Harry è della zia!»
«No!»
«Come no?»
«No! Tio Hally velo che vuoi sposammi?»
«Certo piccola!»
«E tu sei il mio plincipe azzurro?»
«Se tu lo vuoi sì»
«Vedi Tia Ge?»
«Ti tolgo il sesso Harry» dissi beffandolo.
«Scusami piccolina, ma tua zia si vendica se no. Lo sai che ti amo Ge!»
«Sei un enorme paraculo Harry, ma ti amo anche io!»
«Tutti mi amano»
«Il sesso te lo tolgo lo stesso però!»
«Ma come?»
«Le hai comunque detto di essere il suo principe azzurro, a me non l'hai mai detto!»
«Se te lo avessi detto probabilmente mi avresti cacciato due dita negli occhi»
«No... Piuttosto ti saresti trovato con un piranhia nelle mutande» lui rabbrividì solo al pensiero, poi mi si avvicinò e mi baciò dolcemente tenendo sempre Sarah in braccio che appena notò cosa stavamo facendo ci separò.
«Non baciale la mia tia blutto! Solo io e papà possiamo bacialla!» io scoppiai a ridere guardando la faccia di Harry e presi in braccio la piccola facendole fare l'aeroplano «Posso andae a pacchetto a giocae?» chiese poi notando lo scivolo.
«Sì, stai attenta però» le rispose Alec.
Noi ci sistemammo su una panchina a chiacchierare. Poi Sarah richiese un po' di attenzione e Harry sapendo che avevo bisogno di stare un po' con mio fratello andò a giocare con la piccola lasciandoci un po' di tempo per noi.
«Come stai Ge? Sei dimagrita molto dall'ultima volta che ci siamo visti»
«Me lo dite tutti, anche i ragazzi me lo hanno detto ieri, ma a me non sembra di essere dimagrita così tanto»
«Invece sì, credimi... Cosa c'è che non va?»
«Niente» sospirai guardando Harry e Sarah correre felici. Era incredibile come Harry si trasformasse stando con i bambini. Non era la prima occasione in cui potevo vederlo così, ma mi faceva sempre uno strano effetto.
«Ti manca?»
«Mamma?»
«Anche, ma mi riferivo ad Harry. Vedo come lo guardi.»
«Mi piace pensare che lo guardo come mia madre guardava Dean. Oh dovevi vedere il suo sguardo! Se c'era Dean nei paraggi mamma si illuminava tutta. Potevi capire il suo stato d'animo anche standole a 10 metri di distanza!»
«Credimi se ti dico che tu ed Harry non siete da meno» sorrisi al pensiero di me ed Harry nei panni di mamma e Dean seduti in veranda mentre io, Ale e Adam giochiamo nella neve a dieci anni. E mi ci vedo: io e Harry seduti sul dondolo in giardino a guardare i nostri figli giocare, e poi ancora io e Harry in giardino, sempre sullo stesso dondolo, ormai usurato dal tempo che parliamo con i nostri figli mentre sono i nostri nipoti a giocare. Poi torno alla realtà, quella in cui io e Harry non siamo destinati a stare insieme ancora per molto. E non perchè non siamo fatti l'uno per l'altra, ma solo perchè io mi sono giocata tutto. E in quel momento il peso di quella vendetta mi pesa sulle spalle come un macigno perchè so che per me e Harry non ci sarà possibilità di riscatto.









*Writer's corner*
Penultimo capitolo: pubblicato!
Avevo parlato di un sequel, che in realtà ho già scritto ma che non pubblicherò perchè ho visto che la storia non è molto seguita.
Perciò un bacione a tutte e ci vediamo con l'epilogo.
Alissya

 

 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Alissya_Paglieri