Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Lakendra Oakes    08/08/2014    1 recensioni
Tutti sappiamo cosa succede a Harry Potter giusto? Ma a tutti gli altri alunni di Hogwarts che erano a scuola con lui cosa succede? Divine Raddler, novizia serpeverde, e Rebecca Crowded, novizia corvonero, sono due streghe appena entrate nella scuola di magia e stregoneria e non vedono l'ora di raccontare le loro avventure tra i banchi di scuola. Non saranno Harry Potter, ma anche a loro ne sono capitate di tutti i colori. Tra lezioni di pozioni e partite di Quidditch entrambe hanno modo di mostrarvi che anche essere solo una strega può risultare complicato.
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il mattino seguente Hagrid si presentò per accompagnarli giù al porticciolo sul lago, dove li attendeva una flottiglia di barche per traghettarli; tutti salirono a bordo dell’Hogwarts Express, ridendo e chiacchierando mentre la campagna filava via sempre più verde e ordinata.
Divine e Rebecca si erano sedute in carrozza insieme ad una certa Luna Lovegood, una ragazzina Corvonero del loro stesso anno, l’unica con cui Rebecca andava d’accordo.
« Come mai non sei con Draco? » Esordì Rebecca guardando l’amica annoiata, quella guardò fuori dal finestrino e facendo spallucce disse « Non ho voglia di parlarne »
« Voi cosa fate quest’estate? – Luna Lovegood si intrufolò nel discorso con voce acuta – Io passerò tutto il tempo a stare attenta ai Nargilli »
Cosa diavolo sono i Nargilli?? Si chiese Divine nei suoi pensieri, Rebecca sorrise rispondendole « Brutta faccenda i Nargilli, spero che non ce ne siano in Bulgaria… »
Prima di poter andare avanti con il discorso, la porta della cabina si spalancò e Seamus Finnigan entrò trafelato « Rebecca devo chiederti una cosa! » Disse tutto d’un fiato senza lasciare spazio tra una parola e l’altra, il suo sguardo si posò su Divine, un brivido freddo gli percorse la schiena: era l’ultima persona che voleva vedere in cabina con Rebecca, gli metteva troppa soggezione, soprattutto dopo la faccenda del “pestaggio”.
« No, scusa, niente di importante » E con la stessa velocità con cui era arrivato se ne andò lasciando le tre ragazze allibite.
Divine si girò verso Rebecca « Ma che problemi ha? » disse, l’amica rispose facendo spallucce in segno di “non lo so”, allora continuò « Quindi andrai in Bulgaria? »
« Non tutta l’estate, solo due o tre settimane ad agosto. Vado a trovare Viktor con i miei… tu invece che farai? »
« Io mi ammazzerò di patatine sul divano… » Rispose Divine con tono depresso
« Una volta ho letto che agli schioppodi piacciono molto le patatine.. » disse Luna guardando Divine con occhi grandi, Rebecca sorrise nel vedere la faccia che quest’ultima aveva assunto a quella frase, poi chiese schietta « E Draco che fine a fatto? »
« E io che diavolo ne so, non è mica mio fratello! » Rispose Divine seccata e molto acida, Rebecca fece un sorriso sghembo, per quanto non volesse ammetterlo, si divertiva un mondo a farla innervosire.
« Se ti va puoi venire a passare l’estate da me, di solito sto anche io sola prima di andare in Bulgaria » le chiese senza pensarci troppo, Divine la guardò colpita, non si sarebbe mai aspettata una proposta del genere.
« Non lo so devo prima chiedere ai miei… Ti mando un gufo appena so qualcosa. » Entrambe sorrisero
« Sapete, in natura i corvi ed i serpenti non vanno molto d’accordo… » Disse Luna con tono mieloso ed occhi brillanti. Divine rise, Rebecca fece una mezza risata.
Il treno di ritorno viaggiava veloce ed in breve tempo furono di nuovo a King’s Cross. Rebecca, Divine e Luna scesero dal treno. La prima vide sua madre che la salutava, le andò incontro cercando anche suo padre, arrivata vicino Clara abbracciò la figlia teneramente
« Mamma non mi vedi a malapena da due settimane » Disse Rebecca un po’ scocciata
« Oh su tesoro, lasciati coccolare un po’ » Rispose la donna dandole un bacio
« Dov’è papà? » Chiese la ragazzina continuando a guardarsi attorno
« Non è potuto venire oggi, ha avuto da fare con la squadra, comunque entro la fine della settimana tornerà a casa »
La seconda invece, notò che per lei non era venuto nessuno. Doveva immaginarselo in effetti, sarebbe dovuta tornare a casa coi Malfoy, ma questa volta non era un’opzione accettabile.
Lanciò un ultimo rapido saluto a Rebecca e a sua madre e sgattaiolò tra la folla ignorando la voce di Narcissa che gridava il suo nome.
« Oddio Lucius non la vedo da nessuna parte! » disse allarmata la donna.
L’uomo guardava la folla di ragazzini coi loro borsoni in cerca della chioma rosso scuro mossa della piccola, ma non vide nulla.
« Draco che è successo? » chiese al figlio con un misto di rabbia e preoccupazione. Era palese che se Divine non si faceva trovare era a causa sua.
Il ragazzino si morse il labbro nervoso. « Abbiamo litigato. Sostiene che mi sono dimenticato una cosa importante… che riguarda un certo Hotel Ava qualcosa…» disse in tono mesto.
I due signori Malfoy si guardarono in viso allarmati.
« Sarà sconvolta poverina… » disse Narcissa a bassa voce.
« Volete dirmi di cosa si tratta?! » disse in tono imperioso Draco.
« Non ora! » lo ammonì severamente il padre.
Il trio si mise alla ricerca della ragazzina, ma lei era già uscita dalla stazione spingendo a fatica il suo carrello carico di bauli. Spesso si voltava indietro per timore di essere seguita e così andò a sbattere contro qualcuno.
« AHIO! » gridò il malcapitato.
« Mi spiace! Mi spiace tanto! Non volevo! » disse tutto di un fiato voltandosi di scatto verso la vittima della sua sbadataggine.
« Divine! » disse George Weasley sgranando gli occhi.
A quanto pareva la ragazzina aveva investito Percy col carrello.
« Cosa ci fai qui? » chiese il ragazzo colpito di vederla.
Sua madre, la signora Weasley, una signora grassottella, dal viso dolce circondato da scompigliati capelli rossi ramati, si intromise nella conversazione. « E’ una tua compagna di Casa caro? » chiese al figlio.
« No, è una Serpeverde. » puntualizzò subito con tono un po’ acido Fred.
« E’ la migliore amica di Malfoy. » aggiunse Ron guardandola come si guarda un cobra fuori da una teca.
Arthur Weasley, il padre di quel plotone di ragazzi, un uomo alto, col viso pieno di lentiggini, la guardava attentamente.
« Cosa ci fai qui da sola signorina? Sei del primo anno come Ronald no? Sei un po’ piccola per girare da sola. » disse l’uomo.
« Sto cercando di andare a Diagon Alley per poi cercare un negozio qualsiasi da cui usare la polvere volante per andare a casa. » disse la ragazza sentendosi in soggezione in mezzo a tutti quei Grifondoro che sentiva palesemente ostili, forse tranne George e Molly.
« Caro, non possiamo certo lasciarla andare da sola. » disse Molly guardando il marito.
Arthur fissava Divine mentre cercava nella sua mente una soluzione.
« Dove abiti esattamente? » le chiese.
« A Queens Road, fuori Londra, Signor Weasley. »  rispose educatamente la ragazzina.
L’uomo trasalì a sentire la via, mentre la moglie sorrise dolcemente.
« Possiamo passarci tranquillamente con la macchina mentre andiamo, no caro? » gli chiese sorridente.
Lui la trascinò lontana dal gruppo di qualche passo e sussurrò piano al suo orecchio: « E’ la stessa via di Villa Malfoy. »
Molly lo fissò gelida. « Arthur Weasley. Se anche quella ragazzina abitasse con loro, abbiamo l’obbligo morale di riportarla a casa. » disse irremovibile.
L’uomo sbuffò rassegnato.
« Ti accompagniamo noi a casa in macchina. » disse infine senza alcun entusiasmo.
George fece un enorme sorriso mentre gli altri fratelli sbuffarono sonoramente, la sorellina, Ginny Weasley, di un anno più piccola di Divine, si limitò a tacere.
« La ringrazio Signor Weasley, ma declino l’offerta. Non voglio essere di disturbo. » disse cortesemente la ragazza chinando il capo in segno di scusa.
« Inoltre la riaccompagneremo noi a casa. » disse la voce di Lucius gelida, dopo essere apparso con la sua famiglia alle loro spalle.
« Divine cara, Draco ci ha detto cosa ti ha fatto, perdonalo. Glielo rispiegheremo, ma adesso torna a casa con noi. » disse con tono pieno di dolore Narcissa.
George, avendo solo colto che “Draco le aveva fatto qualcosa”, fissò con odio il ragazzino.
« Piuttosto vado in negozio da papà. » disse altezzosa, perché profondamente ferita la ragazzina.
« Divine sii ragionevole… » Lucius si avvicinò a lei, ma si intromise Arthur.
« La bambina non vuole venire con voi. Io so perfettamente dove abitate e quindi posso portarcela con la Ford Anglia. Direi che il problema è risolto. » disse fissandolo dritto negli occhi.
« Con quel rottame sgangherato e tutta quella gente? » disse acido il signor Malfoy.
« Basta! » sbottò Divine.
« Signori Malfoy perdonatemi, ma non voglio viaggiare o parlare con Draco… mai più. Non ce l’ho con voi capitemi… quindi non offendetevi, ma tornerò a casa con la famiglia Weasley. »
Draco  fu pugnalato al petto da quelle parole e scappò via inseguito dalla madre. Lucius annuì seccato e se ne andò anche lui.
Divine si morse il labbro per non piangere.
George dentro di sé era euforico, non sapeva cosa fosse successo, ma una cosa era certa, quello che univa Divine e Draco si era rotto in mille irreparabili pezzettini! Quando però vide il viso di Divine, pallido abbattuto e con gli occhi spenti, la sua gioia svanì subito. Le mise un braccio attorno alle spalle e la accompagnò alla macchina, tenendola così fino a quando lei non scese davanti a casa sua e fu inghiottita dall’asettica porta bianca della villa.

In macchina Rebecca guardava fuori dal finestrino, ripensava alle parole dette da Luna sul treno: Un corvo non va d’accordo con un serpente…
Come poteva essere? Queste parole le rimuginavano in testa di continuo. È vero, in natura un serpente ed un corvo sono di sue mondi diversi, troppo diversi per stare tra loro. Mentre il corvo vola e segue le onde del vento un serpente striscia ed ascolta la quiete della terra. E se collaborassero? Se entrambi si rendessero conto che possono imparare qualcosa l’uno dall’altro? Il corvo potrebbe imparare a vivere le bellezze terrene, mentre il serpente potrebbe ammirare il celo.
Rebecca fissava un punto indefinito nella campagna inglese mentre pensava.
Ma io e Divine non siamo animali, siamo esseri umani, siamo consapevoli di ciò che facciamo…
Cosa ci lega? Qual’è l’elemento che ci unisce? Dopo tutto lei è tutto quello che io non sono, tutto ciò che mi manca… cosa mi ha portato a legarmi a lei? Beh, è abbastanza intelligente da poterci parlare… e se andasse oltre la sua intelligenza? Come posso definire il nostro legame?

« La tua amica sembrava un po’ spaesata oggi » Disse Clara interrompendola, Rebecca si girò e guardò sua madre Amica?, poi disse « Già…aveva i suoi pensieri per la testa…»
« Dove passerà l’estate lei?  » Chiese la madre curiosa.
« Ha detto che le passerà da sola, a proposito, l’ho invitata a stare da noi, ha detto che mi farà sapere » Disse Rebecca come niente fosse, Clara sgranò gli occhi incredula « È fantastico tesoro! Sono sicura che tuo padre ne sarà felice! » Cominciò poi a canticchiare allegramente. Rebecca tornò ai suoi pensieri
Amica? È questo? Divine è davvero mia amica? … No, non è solo questo, lei è molto di più, lei è la mia unica amica, l’unica che mi ha capito, l’unica che mi ha difesa… è la mia MIGLIORE amica.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lakendra Oakes