Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: LovesmileJustin    09/08/2014    1 recensioni
"Le sue mani che all'improvviso mi stringono forte, a me fanno venire i brividi"
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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One.
 
-Dai Gemma muoviti o faremo tardi-Ecco le urla di mia madre.
-Sto scendendo,aspetta- Dissi urlando.
Ecco, sono pronta. Sto per trasferirmi in un collegio, mi chiamo Gemma. Ho lunghi capelli castano chiaro quasi vicino al biondo e occhi verdi. Non sono magra, almeno non come le modelle che vediamo oggi giorno tramite televisione e foto.
-Benvenuta nella tua nuova scuola- Disse mio padre parcheggiando davanti al cancello.
Dietro questo,c'era un grande edificio tutto sui toni del grigio e del nero,nessun altro colore.
-S-s-scuola? A me questo posto fa paura- Dissi io.
-Dai,non essere così pessimista- Disse mia madre, accompagnandomi all'entrata.
Entrammo davanti ai miei occhi c'era una grande scrivania con dietro una signora sui 60-70 anni circa.
-Gemma Silvester?- Domandò cercando dei moduli.
-Si,sono io-
-Metta una firma qui,qui e anche qui- Porgendo dei moduli e una penna.
-Ecco le sue chiavi,stanza 34- 
Presi le chiavi e dopo aver salutato i miei attraversai un lungo corridoio grigio, poi finalmente ecco la mia stanza.
La stanza aveva qualche angolino bianco sparso qua e là,progressi!
Posai la valigia e andai un sala,credo fosse più un libreria che una sala.
-Hei,sei nuova di qui?- Mi domandò una ragazza con lunghi capelli rossi,lentigini e occhi azzurri,la perfezione insomma.
-Si nota così tanto vero?- Dissi io accennando una risatina.
-Si,molto,piacere Michelle- Disse sorridendo.
-Gemma- porgendo la mano. 
-Allora,da quanto sei arrivata?- disse,portandomi a sedere affianco a lei.
-10 minuti fa,in verità.- Dissi io.
-Ok,allora devi conoscere nuova gente- Disse posando lo sguardo su un gruppo di ragazzi che fumando attorno un tavolino.
-Non mi va- Posai lo sguardo anche io.
-Carino vero?- Domandò.
-Chi?- dissi arrossendo.
-Si chiama Justin Bieber,fa parte del gruppo dei ragazzi popolari- Disse.
-Popolari?- Domandai.
-Si,nella tua vecchia scuola non c'erano?-
Annuì, si che c'erano nella mia scuola,ma non credevo che ci fossero anche qui.
Senza pensarci neanche di volte,Michelle mi prese per un braccio e mi portò da loro.
-Ragazzi,lei è Gemma, è arrivata oggi-Disse sorridendo.
-Oh,ciao- Disse..Justin,giusto?
Il mio viso era come se fosse stato ricoperto di pittura rossa o come se avessi mangiato 9 peperoncini insieme.
-Ciao- Dissi imbarazzata.
Dopo,me ne andai. Gente troppo snob.
Entrai in camera ed iniziai a sistemare tutto, quella stanza era inquetante, più di tutto l'edificio messo insieme.
Presi il cellulare e chiamai il mio migliore amico, si chiama Sam, ci conosciamo dai tempi dell'asilo.
-Hei,Gemma, com'è lì?- Domandò,contento di sentire la mia voce.
-Sam,è un inferno!- Dissi buttandomi sul letto e coprendo gli occhi con una mano.
-Dai,sei appena arrivata. Hai conosciuto qualcuno?-
-Una ragazza, basta così- Dissi stufata.
-Dai Gemma, non fare la bambina. Io devo andare,ti richiamo più tardi. Ciao Piccola- Attaccò, neanche il tempo di salutarlo.
Sam è un ragazzo fantastico, mi ha sempre ascoltata ed è l'unica persona che mi è rimasta affianco. Mi manca tanto, purtroppo un mese fa , si è trasferito in Italia, quindi ci possiamo solo sentire.
-Posso entrare?- Disse una voce maschile.
Aprii la porta e trovai il ragazzo di prima.
-No,non puoi- Dissi io con tono arrogante.
-Entro lo stesso- Aprì la porta, entrò come se fosse dio sceso in terra e si buttò sul letto.
-Ok,Gemma, da dove vieni?- Disse,passandomi la roba da mettere nel armadio.
-Monte Carlo- Dissi.
-Mmh, bene. Sei francese allora.- Disse fissandomi.
-No,Bieber. Se una persona viene da Monte Carlo non vuol dire che debba essere francese.-
-Ok,scusa. Non essere così arrogante però.- Disse alzando le mani.
Ok, quel ragazzo aveva ufficialmente voglio di disturbare qualcuno e tra mille persone,la nuova arrivata.
-Comunque, sono venuto perchè Michelle vuole che tu venga a pranzo con noi-  Domandò guardando una mia maglia parecchio scollata.
-Vengo solo perchì l'ha chiesto lei- Togliendogliela da mano.
-Allora andiamo- Si alzò.
-Ma prima..- Chiuse la porta a chiave, tornò da me e mi fece appoggiare vicino l'armadio con le spalle.
-Sappi che a me le persone arroganti non piacciono- Disse morendo il labbro.
















 
   
 
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