Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: GabrielleWinchester    09/08/2014    2 recensioni
Dopo la battaglia contro Semeyraza, tutto sembra ritornare alla normalità nella famiglia Winchester...ma è una normalità che ha il sapore di mistero, un mistero legato al regno più misconosciuto di tutti, il Purgatorio e che darà modo ai fratelli Winchester e alle loro compagne di conoscere nuovi personaggi e scoprire verità nascoste. Buona lettura :-) Crossover Supernatural/Alphas/Guild Hunter di Nalini Singh :-)
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buon pomeriggio a tutti,
ecco a voi il trentaseiesimo capitolo di "Stairway to Purgatory"...Nel precedente capitolo siamo ritornati dai figli dei Winchester e con la sorpresa di un'ala che spuntava dal terreno, un ritorno non tanto gradito...In questo capitolo ritorniamo a casa di Haniel, dopo l'attacco di Empusa contro Sheeira e Haniel, un piccolo dialogo comico tra le due sorelle....Ma non vi anticipo nulla :-) Spero che la storia vi continui a intrigare ed a emozionare :-) Mi scuso per eventuali errori commessi all'interno del capitolo :-) Ringrazio di cuore tutti coloro che la stanno leggendo e la leggeranno, tutti coloro che la stanno recensendo e recensiranno, tutti coloro che mettono e metteranno le mie storie tra le seguite/ricordate/preferite e da recensire, tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come propria autrice preferita :-) Buona lettura :-) Gabrielle :-)

14/Ottobre/2026 ore 2,35 di notte Casa di Haniel Purpleflowers
La forte scossa di terremoto che aveva caratterizzato casa Winchester, fu sentita dall’arcangelo dell’amore, intento a vegliare su Sheeira, collassata dopo essersi scontrata contro la Quinta Cavaliere dell’Apocalisse, risvegliatasi nel corpo della cercatrice Violet Gyselle CrystalLight dopo la presa delle essenze del Purgatorio e dell’Inferno, grazie agli Alphas ed Elena e l’arcangelo Raphael.  E mancava solo la presa dell’essenza del Paradiso, da ottenere grazie alla battaglia contro la controparte ribelle. Aveva riconosciuto quella scossa al primo colpo, erano passati tre milioni di anni da quando si era suonata, un battito di ciglia per un arcangelo ma la BiaThanathie si riconosceva a colpo sicuro. La musica prodotta dal violino di Zoe e la tromba di Raziel era uno dei modi per accedere al terzo regno, al regno da tutti considerato come misconosciuto. L’unico modo che non richiedesse l’utilizzo del sangue.
In una pausa, Haniel si era accinto nello studio e aveva controllato che la situazione fosse a posto a casa dei suoi amici. Vide Gabriel e Cass sistemare il disastro provocato dall’effetto dei due strumenti musicali. Solo l’essenza di Michele e Lucifero poteva sprigionare quella potenza inimmaginabile, solo i due gemelli celesti potevano essere scelti come custodi del Purgatorio. Persephone era morta colpita dall’Aletheia Gladia e Atropo non aveva trovato di meglio che donare a loro questo compito, vendicandosi di Michele per un antico torto subito. Con disappunto Haniel notò che le note musicali della BiaThanathie avevano spaccato in due la casa e c’era anche una sorpresa indesiderata.
Semeyraza era ritornato.
Molto probabilmente la musica infernal-paradisiaca aveva agito sulle serrature della gabbia, laddove era stato imprigionato grazie all’intervento della Fenice, e lo aveva liberato. Ma non era il Semeyraza di quasi un anno fa, il Semeyraza che aveva messo a ferro e a fuoco il Paradiso e l’Inferno, l’assassino di numerosi angeli e demoni, l’angelo che aveva richiesto l’intervento della mitica Fenice. Le ali erano state mutilate duramente e in alcune rimanevano solo dei monconi sanguinanti, gli occhi erano stati sfregiati, facendo rimanere solo una pallida bellezza dello splendido angelo che era stato un tempo, un tempo prima che decidesse di ribellarsi e di fare ribellare Lucifero. E non c’era più l’arroganza di un tempo. La sua donna gli aveva fatto capire che il suo progetto, purché nobile ai suoi occhi, stava danneggiando l’equilibro.
Haniel non poté esimersi dal fare una smorfia nel vedere Nathaniel, dapprima sconvolto e dopo furibondo, scagliarsi contro Semeyraza, urlando contro di lui tutto il male che aveva provocato. E Haniel fu stupito dal fatto che Semeyraza non avesse cercato di fargli del male, bensì lo aveva abbracciato. Semeyraza lo stupiva ogni giorno. E ancora una volta Nathaniel aveva dimostrato il temperamento dei Winchester.
“Se pensi così intensamente, ti verranno le rughe”.
L’arcangelo dell’amore sobbalzò sulla sedia e vide una Sheeira sorridente, anche se un po’ stordita dall’effetto del medicinale all’interno della flebo. Con una smorfia di dolore ed evitando di guardare, Sheeira si tolse l’ago canula dalla vena basilica e fermò con un gesto della mano il flusso del sangue. Aveva visto numerosi massacri, ma la vista del suo sangue la faceva rabbrividire. La Vaso di Collera era seduta a gambe incrociate e le ali spalancate, come se non fosse successo praticamente nulla o perlomeno faceva finta che non fosse successo praticamente nulla. E di sicuro non aveva perso la sua ironia. Era sempre la solita.
“Come stai?”
“Come se qualcuno mi avesse buttato sotto un treno, con la differenza che con il treno avrei avuto meno dolori” affermò Sheeira e dopo fu interrotta da un leggero colpo alla porta “Avanti”.
La porta si aprì leggermente ed entrò Christine. L’arcangelo della giustizia e della misericordia sorrise ampiamente quando vide la sorella sveglia. Christine abbracciò calorosamente Sheeira e, nonostante la Vaso di Collera facesse delle smorfie e tentasse di allontanarla, Haniel poté costatare l’affetto che c’era tra le due sorelle. I capelli ricci di Christine, dapprima vanto degli arcangeli per la loro lucentezza, adesso si stavano rivelando stopposi.  Solo gli occhi a forma di goccia, cosa inusuale nel Paradiso, erano determinati e con una luce particolare. Il fatto di essere anche l’arcangelo del Purgatorio non le stava giovando affatto. Crowley aveva appena superato il limite, grazie all’uso spropositato dell’Aletheia Gladia e gli effetti sulla grazia si stavano sentendo. Addirittura l’aura di Hesediel non era più viola chiaro, ma bensì indaco, a dimostrazione che la conoscenza di Christine si stava ampliando, a dimostrazione che si stava avvicinando un po’ di più a quel regno che era a metà tra il bene e il male. Bisognava recuperare l’essenza del Paradiso al più presto.
“Adesso sta diventando imbarazzante” disse Sheeira ironica, allontanando la sorella da sè “Sono viva, Chris e non ti preoccupare che non scompaio”.
Christine tirò fuori una linguaccia e la rimbrottò bonariamente “Sei la solita deficiente. Una ti abbraccia e tu dici che è imbarazzante. Ma guarda te”
Sheeira ricambiò la linguaccia e scoccò un bacio sulla guancia della sorella maggiore. Haniel sorrise ammirato. Uno dei pochi e chiari esempi della vera fratellanza angelica. La fratellanza che era stata disonorata da migliaia di lotte intestine, tutte solo per il potere e per la sciocca convinzione che gli esseri umani fossero solo aborti. Sheeira si spostò i capelli biondi e prese una ciocca di capelli ricci di Christine, rigirandosela su un dito e socchiudendo gli occhi scandalizzata “Sai che gli esseri umani hanno inventato un’invenzione meravigliosa chiamata shampoo?”
“Sì” affermò Christine rabbuiata “Ma..”
“Sto scherzando Chris” Sheeira scoppiò a ridere di fronte allo sconcerto della sorella maggiore “Certo che questa storia del Purgatorio e dello specchio ha ampliato la tua serietà. Mi domando il perché tu non abbia fatto domanda per i Carabinieri celesti”.
Christine annuì e dopo guardò Haniel. Anche lui non stava messo bene e sapeva bene che gli stava chiedendo troppo. Ma essere arcangelo significava niente ferie, solo impegni e battaglie con qualche sprazzo di serenità a quanto capitava. E sapeva che la serenità assoluta era la sua figlioletta di sette anni, la sua amata Desideree Ametyste Iolyande.
“Grazie per il tuo tempo Hany” lo ringraziò Christine “Grazie per avere vegliato su mia sorella. So che ti sto chiedendo troppo e che meriti solo riposo. Mi sa tanto che il male dovrebbe prendersi una bella vacanza o darci la possibilità di prendercene una”
Haniel mosse la mano, come a dire che era stato un onore farlo. Dopo si alzò bruscamente e nei suoi occhi castani balenò la luce dell’urgenza. L’alba si stava avvicinando, come il 2 Novembre, giorno in cui le tre essenze dei regni e l’essenza dell’angelo che ha tanto amato sarebbero servite per la ricostruzione dello specchio di lapislazzuli di Eve, per il ripristino dell’equilibro ultraterreno, un equilibro che avrebbe richiesto un sacrificio ancora più ampio. E la ricomparsa di Empusa, la terribile Quinta Cavaliere dell’Apocalisse.
“Avete qualcosa da fare?”
“Sinceramente sì” ribattè Sheeira sarcastica “Vorrei riposarmi”.
“Ti sei riposata abbastanza” rispose Haniel adesso del tutto serio “Venite in biblioteca”.
Le due sorelle si guardarono negli occhi e si accinsero a seguirlo nella sua biblioteca. Durante il tragitto incrociarono Dean e Violet, ma non ebbero il tempo di fermarsi. Violet stava per dire qualcosa, quando Sheeira tirò fuori il dito medio e la cercatrice d’angeli chiuse la bocca e guardò attonita il marito. Christine aspettò che il cognato e la sua amica se ne andassero e dopo affrontò sua sorella “Ma che combini?”
“Mi ha quasi ucciso”, sibilò Sheeira arrabbiata “Ho quasi rischiato di avere dentro di me la grazia demoniaca. Se avessi preso il ciondolo di Dio dal petto di Ignitia, l’avrei uccisa seduta stante e allora mi sarei sentita un mostro, degna solo dell’Inferno. Perdonami se non esulto di felicità nel vederla”.
“Violet è mia amica” ringhiò Christine “E non ti permetto di insultarla, neanche se è il peggiore dei mostri. Non l’ho permesso a Metatron, figurati se lo consentirò a mia sorella minore”.
Sheeira la fissò con una certa malinconia e poté costatare che Christine aveva la stessa faccia, la stessa espressione che aveva lei nei mesi prima che Ignitia non la scaricasse. Doveva ricordarsi la frase del Librariano Esperino “Non lasciare che i tuoi doni ti portino a un passo dal dirupo”. Christine era a un passo dal dirupo per il volere bene a Violet.
“Anche Ignitia era mia amica e guarda che fine mi ha fatto fare” rispose Sheeira triste “Christine devi dirglielo”
“Che cosa dovrei dirle?” ribattè Christine ironica “Che è la Quinta Cavaliere dell’Apocalisse e che mi dovrà uccidere? Non posso farlo e tu non sei nella posizione adatta per dirmelo!”.
“Meglio la verità detta da te che scoperta dagli altri” esclamò Sheeira, accingendosi ad aprire la porta della biblioteca “Sai bene che Ignitia mi ha lasciata perché mi rifiutavo di dirle una cosa importante e alla fine sono finita all’Inferno e sono anche morta”.
“Sono due cose distinte e separate” esclamò Christine, alzando gli occhi.
“Ne sei totalmente sicura?”
Con quella domanda lasciata in sospeso, le due sorelle entrarono nella biblioteca, dove trovarono l’arcangelo dell’amore accanto al suo specchio di petali di rosa, lo specchio laddove Haniel guardava cosa succedeva al di là di casa propria. L’arcangelo dell’amore mosse delicatamente i petali di rosa e fece vedere ciò che era successo a casa Winchester. Le due sorelle stettero a guardare senza nemmeno fiatare e dopo Christine urlò “Non è possibile”
“La musica della BiaThanatie ha agito anche nelle serrature della gabbia di Semeyraza” annunciò Haniel in tono grave “Michele e Lucifero sono stati scelti come custodi del Purgatorio. Il tempo sta scadendo ragazzi”
“Ragazze” precisò Sheeira in tono puntiglioso.
“Come stanno i miei figli?” chiese Christine “Stanno bene? Semeyraza non gli ha fatto del mare, nevvero?”.
“Stanno bene” confermò Haniel facendo un rapido sorriso “Come hai potuto vedere Nathaniel si è saputo difendere. I tuoi figli stanno bene e sono determinati, forse meglio dei genitori”.
E con un sogghigno fece vedere Nathaniel e Michelle colpire Semeyraza con un calcio volante.
Christine annuì orgogliosa e stava per parlare quando la porta della biblioteca si spalancò improvvisamente e venne un Dean leggermente incazzato. Anche se incazzato era un delicato eufemismo. Il cacciatore di demoni avanzò a passo di marcia, ritrovandosi a pochi centimetri dalla faccia della Vaso di Collera. La Vaso di Collera non perse la sua ironia.
“Come ti sei permessa a insultare mia moglie?”
“Oh oh” ridacchiò Sheeira, inclinando il collo a sinistra e mandando un bacio a Violet “Credevo cercatrice d’angeli che non avessi avuto bisogno dell’intervento del tuo cavaliere”
Violet si sporse e affermò “Non ho bisogno di essere protetta da Dean. Ma hai superato il limite Sheeira!”
“Mi dispiace che sei così suscettibile. Ti regalerò un peluche a Natale, possibilmente un orsacchiotto” Sheeira alzò le spalle, totalmente indifferente, e diede le spalle.  Dean guardò Christine stupefatto e dopo si accinse a dare un pugno a Sheeira, la quale annunciò “Non è a me che devi dare un pugno. Conserva la tua irruenza Dean”
Il cacciatore di demoni sbattè gli occhi, con il pugno a mezz’aria, un po’ confuso, e dopo Christine avanzò, una luce determinata negli occhi “Devo dirvi una cosa importante”
Christine prese lo specchio di petali di rosa e lo trasformò in uno specchio di petali di violette e di iolite e fece vedere una ragazza seduta sopra una nuvola nera e le ali fatte di sangue e di incubi. Aveva un bastone di ossidiana e con esso stava scatenando ogni potere della natura, tutto il potere dei Quattro Cavalieri dell’Apocalisse riunite all’interno di una sola persona.  Una visione apocalittica. Nella visione vi era Dean che urlava “Amore, non farlo”.
“Che cosa significa?” domandò Dean irritato “Cos’è uno scherzo?”
“Nessuno scherzo” affermò Sam entrando all’improvviso e facendo un cenno a tutti i presenti “La verità contenuta nello specchio è più vera della verità stessa”.
“Smettila di parlare in angelese per favore, pure tu” disse Dean esasperato “E poi perché devo chiamare amore un’altra persona, pur quest’ultima molto avvenente?” poi si accorse dell’occhiata arcigna della sua compagna e fece una smorfia “Bè non potrai negare che è molto bella”.
Sheeira diede un’occhiata di intesa a Haniel, Christine e Sam e dopo disse “Perché tu sei sposato con lei”
Dean aggrottò la fronte e dopo rise a più non posso “Mi sa tanto che voi angeli vi manca qualche rotella. Mia moglie ve la trovate davanti”
Sam strascicò i piedi e dopo affermò “La persona nel video è Violet. Dean, Violet è la Quinta Cavaliere dell’Apocalisse”.
Dean non disse praticamente nulla e dopo ringhiò “Da te non me l’aspettavo minimamente Sammy. Mia moglie non è la Quinta Cavaliere dell’Apocalisse. Sicuramente state cercando un'altra persona”.
“Vorrei che fosse così Dean ma Sam ha ragione” esclamò Haniel facendo ritornare lo specchio alla sua originaria forma “Violet è la Quinta Cavaliere dell’Apocalisse”.
Dean prese una sedia e cominciò a scagliarla contro una vetrina piena di libri. Haniel frenò la sedia appena in tempo, evitando il danneggiamento di alcuni libri antichi e il cacciatore dei demoni gridò “Adesso basta gettare fango su mia moglie. Prima Sandalphon, ora questo…”
“Dean, calmati”
“Non mi calmo, amore” dichiarò Dean con una luce bellicosa negli occhi “Troppo spesso ti hanno utilizzato come un escamotage per le loro battaglie celesti e ora è tempo che la smettino”.
“Vuoi una prova?” domandò Haniel, perdendo di colpo la dolcezza che lo caratterizzava “Te la darò”.
Schioccò le dita e fece vedere una giovanissima Cassandra, madre di Violet, addentrarsi nell’Inferno per cercare di sconfiggere un cercatore di demoni. Dean vide come Lucifero le avesse scagliato lo spirito della Quinta Cavaliere dell’Apocalisse, come lo spirito avesse alterato il dna della piccola e dopo la scena si spostò a Violet che aveva cambiato colore degli occhi e si era palesata come Quinta Cavaliere dell’Apocalisse. Il cacciatore di demoni non ebbe nulla da dire, troppo sconvolto dalla visione. La visione era finita con una Violet che puntava un pugnale contro il collo dell’arcangelo, quasi in fin di vita.
“Deve essere uno scherzo”
“Nessuno scherzo, è vero Dean”
“Vorreste farmi credere che se non ripristiniamo lo specchio, Christine muore e se lo facciamo, le cose non cambiano?”
“Bè tecnicamente sì”
Il cacciatore di demoni non disse più nulla, la durezza trasformata in lacrime che scivolarono sulle guance, amare al tatto e alla vista. Violet materializzò un pugnale d’ametista e si avvicinò a Christine “Uccidimi, adesso”.
L’arcangelo della giustizia e della misericordia guardò il pugnale e dopo guardò la sua amica. Scosse la testa “Non posso farlo”
“Perché?” chiese Violet meravigliata “Stai facendo la cosa giusta”.
“Perché volere bene è una condizione che ti entra nell’animo e non rispetta le regole. Voglio aiutare il Purgatorio, ma nel contempo vorrei evitare che tu possa trasformarti nella Quinta Cavaliere dell’Apocalisse”
La cercatrice degli angeli non disse più nulla, ma dentro di sé era orgogliosa di quell’angelo testardo, che le era rimasto accanto, anche se non fisicamente, quando lei le aveva perennemente imposto di andarsene. Le aveva detto una cosa che l’aveva ferita moltissimo e nonostante questo, Christine le voleva bene. Christine sorrise e l’abbracciò.
“Avevi un’occasione per uccidermi” sibilò Empusa all’orecchio dell’arcangelo della giustizia della misericordia e Christine vide gli occhi castani di Violet trasformarsi in quegli della Quinta Cavaliere dell’Apocalisse “Peccato”
L’arcangelo della giustizia non si fece cogliere impreparata e tirò un calcio a Violet, facendola atterrare. La Quinta Cavaliere dell’Apocalisse ringhiò contro Christine e sibilò “Niente quello che farete, sarà utile. Ripristinerete lo specchio, non esisterà più Violet Gyselle CrystalLight ma solo io. O meglio io sarò lei”
“Morirò” affermò Christine sicura “Ma tu sarai scomparsa dal corpo della mia amica”.
“Ti piacerebbe” sibilò Empusa e gli diede come regalo un lungo segno prolungato nel braccio. E dopo scomparve tra i meandri dell’anima della cercatrice d’angeli, in attesa di un’altra apparizione.
 Haniel si sporse ad aiutare Christine e utilizzò i suoi poteri, per recuperare di nuovo Violet e fare addormentare Empusa. Almeno per il tempo necessario ad affrontare la missione. La cercatrice vide un segno prolungato nel braccio di Christine e disse “Allora avevate ragione!”
 Dean si accinse ad alzarla da terra e dopo si girò a guardare Haniel “In qualche tuo libro c’è qualche rimedio?”
“C’è mia figlia!”
“Iolye?” domandò Violet stupefatta “Ma se ha solo sette anni!”
“E chi ha parlato di Iolye?”
Negli occhi di Haniel ci fu la luce della nostalgia e dell’affetto più recondito. E intanto si era accorto che Christine custodiva un dolce e tenero segreto. Solo sua figlia poteva aiutarli. Solo che per andarla a trovare, dovevano andare nel luogo dove si trovava. Al cimitero.
“Dopo questa battaglia me ne vado in vacanza per tre anni” asserì Dean convinto “Me lo meriterò o no?”
“C’è prima da recuperare l’essenza del Paradiso” gli ricordò Haniel.
Dean sbattè la porta dietro di sé. Era stata una giornata per lo più ricca di emozioni. E ancora con altre emozioni tutte da scoprire.

 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: GabrielleWinchester