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Autore: voxes    09/08/2014    2 recensioni
"Quelli che leggono libri li riconosci. Hanno sempre l’aria sognante, gli occhi luminosi. Attendono l’amore perfetto loro. Come quello che c’è solo nei libri. Sperano cose che a volte non succedono, hanno una visione differente della realtà, e anche se continuano ad aspettare e aspettare loro lo sanno. Sanno che il momento giusto, prima o poi, arriva per tutti."
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[...] «Se ti senti inutile come un pastello bianco, devi solo cercare qualcuno che preferisca disegnare sulla carta nera. » concluse sua madre mentre continuava a lavare i piatti.
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[...] «Nessuno sceglierebbe una margherita sapendo di avere così tante rose attorno a se. Non essere stupido.» quasi gli ringhiò addosso, stupendosi di avere tutta quella rabbia addosso. [...]
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[...] «Sei la persona a cui darei la seconda cuffietta mentre ascolto la musica.» gli disse Nina mentre la pioggia continuava a cadere bagnando la sabbia attorno a lei. [...]
Genere: Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Just the opposite.

Meet me halfway.

 

 

 

I brividi sulle sue gambe magre scoperte iniziavano a farsi sempre più evidenti: quella sera, nonostante il fatto che stesse arrivando la calda stagione anche ad Edimburgo, soffiava comunque un freddo venticello che faceva appena muovere le fronde degli alberi.

Nina strinse ancora di più il leggero giubbottino di pelle a se, continuando a camminare in quella stradina buia e sinistra.

Quella sera la bionda era stata invitata nuovamente a casa di Liam per una nuova festa, in quanto la squadra di football aveva vinto anche durante la partita di martedì sera, la partita per eccellenza in cui aveva conquistato il titolo di campione della stagione. Per l’occasione praticamente tutta la scuola era stata invitata dal piccolo Payne e dal resto della squadra per festeggiare una nuova vincita.

Più velocizzava il passo, più il vento passava dentro la tela del pantaloncini neri con fantasie in pizzo della ragazza, scontrandosi con la pelle afona della ragazza, procurandole brividi.

Nina si sentì meglio solo quando girò l’angolo, trovandosi davanti al caos: c’era chi beveva, chi rideva, chi era già ubriaco e seduto sul ciglio della strada, chi entrava a casa di Liam -addobbata di luci per l’occasione-, chi ballava, chi baciava e chi semplicemente stava a guardare.

 

 

 

 

Aveva appena fatto  una ventina di minuti in autobus per raggiungere la casa dell’amico in tempo, gliel’avevano ricordato più volte che non poteva permettersi di arrivare in ritardo.

Si prese comunque qualche minuto di tempo e arrotolò la sigaretta iniziata sul bus, facendo rimanere fuori soltanto il bordo della cartina ricoperto di colla. Strinse leggermente la lingua tra le labbra e  avvicinò la sigaretta alla bocca, inumidendone il pezzo di cartina rimasta fuori con essa.

Allontanò la sigaretta dalle labbra e finì di rollarla. Perfetta come sempre.

Frugò tra le tasche anteriori dei jeans chiari a sigaretta un accendino e, trovandolo, azionò il congegno facendone uscire una fiammella con la quale accese la paglia. Aspirò più volte prima di rilassarsi del tutto.

Girò l’angolo e si trovò ad una decina di passi dai compagni di squadra che immediatamente gli chiesero di unirsi a loro.

 

 

 

 

Le feste di Liam Payne si potevano descrivere con musica a palla e fiumi di alcool. Non c’era persona che non si divertisse nel caos  del civico 23 di Ravelston Park: il corpo di Georgia, fasciato da un sottile vestitino rosso, si dimenava in salotto insieme al proprietario della casa che, per quell’occasione, aveva indossato una camicia bianca. Nina era in cucina e scuoteva la testa a ritmo di musica mentre si godeva la scena davanti a lei: Niall rosso in viso per la troppa birra bevuta, Harry accanto a lui, seduto su una seggiola con la testa appoggiata al muro, un mezzo sorriso e gli occhi chiusi. Louis che non la smetteva più di dire cazzate, continuando a tirare la maglietta da baseball nera e blu notte di Zayn, che forse il più sobrio dei quattro.

 Le finestre della casa erano state lasciate aperte per arieggiare la casa, lasciando diffondere all’interno dell’edificio il venticello serale primaverile che scompigliava i capelli a Nina.

 «Voglio farmi un tatuaggio» se ne esce la ragazza prima di ingoiare un po’ del Bulldog che aveva in mano.

«Non lo faresti mai Nina, ti conosco troppo bene» rise Louis appoggiandosi a Zayn.

Lei scrolla le spalle e lancia uno sguardo al ragazzo accanto a lei, a quello più sobrio. «È come quando sei bambino e dall’altra parte della vetrina di un negozio di giocattoli, vedi il gioco perfetto per te ma  tua madre non vuole comprartelo, però tu ogni giorno passi davanti al negozio e ti si illuminano gli occhi, capisci?»

Louis stette zitto, probabilmente si sarebbe addormentato tra qualche minuto, Zayn invece la guardava, capendo perfettamente le parole uscite dalla bocca della ragazza, e allora le chiese: «Cosa vorresti tatuarti?» continuò «una frase, un disegno…»

«Meet me halfway» rispose lei «proprio quì» continuò indicando sulla parte sinistra del suo corpo appena sopra il diaframma.  

«E tu Zayn?» chiese al ragazzo poi. «Se dovessi tatuarti qualcosa, magari una frase, che cosa ti tatueresti?»

 

 

 

 

«Perché ti tatueresti quella frase?» chiese Zayn ignorando la domanda.

«Perché è un compromesso. Incontrarsi a metà strada non significa porgere l'altra guancia, ma cercare di accettare le ragioni dell'altro. »

Il moro rise, non convinto. «Accetteresti le ragioni di chi ti ha fatto soffrire?» chiese.

«Dipende» fu la risposta.

«Da cosa?»

«Incontrerei a metà strada solo per le persone per cui ne varrebbe la pena di soffrire di nuovo » disse Nina guardandolo faccia a faccia.  «Tu non lo faresti?»

Zayn poté vedere la sua sagoma negli occhi scuri della ragazza. «Forse» disse. «Ma non succederà.» continuò mettendo le mani dentro le tasche dei jeans per andarsene, ma prima che fosse scomparso dalla stanza la bionda lo fermò: «Comunque non hai risposto alla mia domanda.»

Lui la guardò, non capendo.

«Intendo dire: cosa ti tatueresti la prossima volta?» chiese nuovamente lei, indicando l’avambraccio lasciato mezzo scoperto dalle maniche tirate su.

Zayn parve pensarci un attimo e poi disse: «Mi farei disegnare una rondine.»

«Perché?»

«Per sentirmi libero di scappare» disse prima di lasciare la stanza.

 

 

 

Bonjour tout le monde,

Lunedì sono tornata dall’Irlanda e già mi manca. Me ne sono innamorata: la gente è amichevole, tutto molto più organizzato, in ogni mezzo c’è il wi-fi (sì, anche dentro i bus delle piccole cittadine). Ho visitato anche Dublino, praticamente ci sono andata ogni giorno, e vi giuro che è la città più bella che abbia mai visto in vita mia.

Comunque, parlando del capitolo, non so nemmeno perché l’ho scritto dal momento che a quanto pare a nessuno interessa ma cosa ci posso fare io se amo i personaggi?

Okay, probabilmente vorreste leggere qualcos’altro ma dal momento che leggete le mie one-shot e ne siete contenti, perché non mi date dei suggerimenti?

Vi avviso che forse eliminerò le storie che ho in corso, dato che non interessano, e mi darò alla stesura di one-shot, se preferite.

Au revoir,

voxes

 

 

 

  
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