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Autore: Melany23    09/08/2014    2 recensioni
Charlie, una ragazza calma ma forte, gentile ma sicura, è piena di ambizioni, la sua vita sembra quella che ha sempre sognato. Ma, ad un certo punto, si ritroverà in una situazione alquanto... bizzarra... e allora sì, che Cenerentola tirerà fuori gli artigli!
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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-4- La festa inadeguata.

Con la fronte imperlata di sudore, prese gli ultimi dettagli da sistemare sull’enorme torta.
Che fatica! Charlie non ricordava una torta che gli avesse fatto sudare sette camicie, d’altronde erano tutte semplici torte nuziali quelle su cui aveva lavorato, raramente gli arrivavano clienti bizzarri con richieste altrettanto strane.
Ma quella torta, senza dubbio, superava ogni sua aspettativa di diventare una brava pasticcera.
Certo, senza Randy non sarebbe mai riuscita a finirla, ma l’idea era partita da lei, e sinceramente voleva per una volta sentirsi soddisfatta.
La torta rettangolare si alzava su due piani, la base era il palco che, al gusto di cioccolato bianco e fondente, era divisa in due semplici parti: ai due lati più larghi fino a metà torta Charlie aveva avuto la grande idea di ricreare un effetto che ricordasse la folla in delirio, utilizzando dei piccoli marshmallow e colorandoli in diversi toni belli accesi. Nel mezzo della folla, Randy gli aveva consigliato di rialzare una piccola e lunga pedana, che passava tra i marshmallow e terminava ai confini della torta. Si collegava infatti al resto del palco, affiancato da due mega schermi ai lati e circondato da luci che realmente s’illuminavano.
Raramente Charlie e Randy discutevano, ma per decidere come fissare le due scritte decise dalle cinque mamme, stavano davvero per impazzire. Charlie aveva pensato di scrivere quella principale nello schermo centrale, e l’altra scriverla alla fine della pedana. Randy voleva fare a modo suo, rialzando la torta di un altro piano per poter scrivere con un carattere piuttosto forte e strampalato le due scritte.
Alla fine si sono trovati a metà strada, aggiungendo mezzo piano di pan di spagna dietro al palco, riuscendolo a scolpire come se fosse un enorme televisione a plasma, scrivendo la prima e la più importante scritta al centro. A Charlie piacque così tanto quell’idea che decise di aggiungerci anche qualche fuoco d’artificio, che rendevano la torta ancora più viva. L’altra scritta, la firma delle famiglie per i cinque cantanti, avevano deciso di inciderla in maniera meno ingombrante in un cartellone sulla folla, come se fosse scritta dai fans.
L’effetto era davvero strepitoso, e Charlie ne era convinta poiché anche Regina ne rimase stupita.
< Accidente, Ronald! Ma è stupenda! Hai fatto un ottimo lavoro, giovanotto! > si complimentò il suo capo a Randy, sbagliando il nome di proposito. < Vedrò di aumentarti lo stipendio! > e se ne andò, tutta allegra.
Charlie era infastidita dal merito non riconosciuto, ma gli aspettava una festa stupenda e probabilmente altri complimenti dagli invitati, quindi non si fece abbattere.
Insieme a Randy, misero la torta su un carrello e la posizionarono temporaneamente nella cella frigorifero, in modo che entrambi potessero pulire il piano di lavoro e cambiare anche i loro vestiti.
< Non capisco come tu faccia a sopportare quella strega > gli disse Randy, mentre con uno straccio toglieva la farina. < Hai fatto te la maggior parte della torta e sicuramente lo sa! >
Charlie prese la colla di pesce con entrambe le mani, tentando di modellarla per farla entrare bene nell’inserto. < Non fa niente, l’importante è che la torta sia pronta! > rispose.
Randy alzò le spalle, del tutto confuso su come pensasse quella ragazza.
Charlie alzò lo sguardo verso l’orologio, rendendosi conto che era in perfetto orario. Si voltò verso Randy, slacciandosi il grembiule. < Vado un attimo in bagno così mi vesto. Oppure vuoi andare prima tu? >
Il collega scosse la testa. < Mi cambio qui e intanto porto il furgone nel retro > rispose, indicando la porta dietro di sé. < E vedi di indossare un cappotto, ci mancherebbe che ti macchiassi anche il vestito nuovo di zecca! >
Charlie chiuse la porta, ridendo fra sé. Era sicura che almeno un pochino stava simpatica a Randy. L’ha trattava male, la derideva e protestava su qualsiasi cosa lei dicesse, eppure infondo infondo possedeva una gentilezza che agli altri era estranea. D'altronde, era il primo a difenderla dal pessimo carattere di Regina, quindi non era del tutto reale quel fastidio che dimostrava nei suoi confronti.
Tirando fuori dalla scatola il vestito e indossandolo, si sciolse i capelli mossi e li bagnò leggermente, spruzzandosi poi un po’ di schiuma per ravvivarli.
Iniziò poi a truccarsi, mettendosi soltanto un leggero strato di fondotinta per illuminargli il viso e soprattutto per non sembrare uno zombie. Con il correttore nascose quelle poche occhiaie che la torta aveva purtroppo fatto apparire, poi prese un ombretto scuro e lo applicò su metà palpebra, in modo che si potesse vedere anche da sotto della maschera.
Con un po’ di mascara, indossò le scarpe, scoprendo che erano più alte di quanto pensasse. Fece due passi per trovare una sorta di equilibrio, infine uscì, portandosi dietro la borsa.
Prese il cappotto e uscì nel retro, dove Randy si stava facendo aiutare da uno degli inservienti della pasticceria, Tedd, a caricare la torta sul furgone. Stavano avendo però qualche problema, una ruota del carrello era rimasta incastrata ma nessuno dei due se n’era accorto.
Charlie mollò la borsa a terra e corse verso di loro, spostando la ruota e tenendo ferma la torta mentre i ragazzi trascinavano il carrello sul furgone.
Tedd sospirò, girandosi verso di lei. < Cavoli, questo bastardo carrello non si sarebbe mosso neanche con… > osservò per bene Charlie, strabuzzando gli occhi. < Cazzo, Charlie! Sei… uno schianto! >
Charlie arrossì, chiudendosi il giubbotto con imbarazzo.
< Sei hai bisogno di un accompagnatore, io sono… > continuò Tedd.
< … occupato a guidare il furgone! Muoviti, imbecille, che siamo già un pochino in ritardo! > gli tirò un pacca sulla testa Randy, spingendolo giù dal furgone e tirando su la pedana.
Tedd sorrise a Charlie e fece il gesto di chiamarlo, per poi chiudere il furgone e mettere in moto.
Charlie nascose un sorrise, mentre si avvicinavano piano piano al hotel dove si sarebbe svolta la festa.
Nel viaggio, insieme a Randy iniziarono ad incollare gli ultimi particolari, come i cinque microfoni, e a modificare alcuni marshmallow che si erano leggermente staccati. Randy provò le luci, che si rivelarono funzionanti e decisamente fantastiche.
< Faremo una bellissima figura con questa torta, Randy! Sei stato… eccezionale, grazie mille! > si complimentò Charlie, pulendosi le mani.
E Randy fece una cosa del tutto inaspettata. Arrossì leggermente, sorridendogli con fare dolce. Era tutto il viaggio che gettava sguardi curiosi sul vestito di Charlie, e già quello era un comportamento molto insolito.
< Non ce l’avrei mai fatta senza di te, biondina > rispose, sempre sorridendo.
Il furgone si fermò, e tutti e tre insieme portarono giù la torta, entrando nell’hotel dirigendosi direttamente in cucina. Gli chef informarono i tre pasticceri che avrebbero portato loro la torta durante la festa, i loro ordini erano quelli di avvertire Charlie e Randy di godersi la festa e di fare come se fosse dedicata a loro.
Sorpresi ma comunque fiduciosi in quei cuochi, si avviarono nella sala principale, dove la festa era già bella animata. Charlie calò la maschera sugli occhi, imitata da Randy. Tutti gli invitati erano vestiti molto eleganti, anche se le maschere conferivano una certa ironia a tutta quella galanteria.
< Accidenti, quanta roba da mangiare, vieni! > Randy prese per mano Charlie, trascinandola verso un tavolo imbottito da meravigliose pietanze.
Stuzzichini e sandwich prelibati a parte, c’erano vassoi pieni di carne, pesce e verdure di prima qualità. Addirittura intere scodelle di ogni tipo di pasta, da quella al pomodoro classico alla carbonara alla pasta con le meetballs.
A Charlie venne immediatamente fame nel vedere tutto quel cibo talmente esposto. Eppure nessuno ancora mangiava, probabilmente non erano ancora arrivati i festeggiati. Si guardò intorno. E intravide Trisha e Maura in due splendidi abiti lunghi, uno marrone e uno verde acqua brillante, con le maschere dei rispettivi colori.
Gli andò incontro, ma non fece in tempo a salutarle che le donne la videro.
< Oh Signore… Charlie! > iniziò Trisha.
< Sei una bellezza rara, ragazza! > si complimentò Maura.
Jay spuntò dal nulla. < Ho uno stile fantastico, ammettetelo! >
Anne la seguì. < Ma senza il corpo perfetto di questa ragazza direi che il tuo stile è quasi inutile, Jay! >
Le altre risero, mettendo in imbarazzo Charlie più del dovuto. < Siete veramente carine… non so veramente cosa dire, questo vestito è bellissimo! >
Trisha le mise una mano sulla spalla. < Non dire nulla, goditi la festa! Senza la tua torta, sarebbe stata sicuramente fiacca! >
Charlie rise. < Ma ancora non l’avete vista, potrebbe non piacervi! >
Le donne risero di gusto, sorprendendo Charlie. < Credo sia impossibile! > affermò Anne.
< Ci siamo informate prima di prendere l’ordine nella tua pasticceria. Quando la figlia della consuocera di Maura si è sposata ha ordinato una torta nella tua pasticceria e ne è rimasta entusiasta! Ecco perché siamo venute subito da te! > spiegò Johanna, felice.
Charlie annuì timida. < Spero davvero di non deludervi! >
Le quattro donne stavano per ribattere, quando Karen entrò tutta di corsa, chiudendosi dietro la porta con fare protettivo. Con lei, la guardia del corpo Thomas e altri tre uomini vestiti di nero accompagnarono il più lontano possibile dalla porta lei e cinque ragazzi alti e belli slanciati, tirando poi le tende per coprire la porta.
< Sono arrivati, finalmente! > esclamò Anne, dirigendosi verso uno dei ragazzi con un bel ciuffo di capelli riccioli, che appena la vide cose verso di lei abbracciandola forte.
Così fecero gli altri quattro ragazzi, che andarono a salutare le rispettive mamme.
Charlie assistette a quella dolce scena stando in disparte, fino a che fu quasi impossibile vedere i cinque cantati da quante persone li stavano salutando.
< Ma dove diamine ti eri cacciata! > gli disse Randy, spuntando accanto lei con un enorme piatto pieno di roba.
Lei rise, andando con lui a sedersi in un tavolo riservato a loro.
La cena fu piacevole nel complesso, Charlie assaggiò tutte le pietanze assaporandone i gusti deliziosi. Mentre lei e Randy osservavano gli invitati mangiare deliziati, i cinque ragazzi vagavano sparsi per tutta la sala, salutando e ringraziando chiunque incontrassero.
Charlie sperava in cuor suo di conoscerli, d’altronde erano pur sempre cantanti famosi, ma la verità era che si sentiva una vera e proprio intrusa in una festa come quella. Non era parente di nessuno, eppure era lì a mangiare e a divertirsi come non mai. Se uno dei cinque ragazzi fossero venuti a salutarli, Charlie si sarebbe volentieri nascosta sotto il tavolo pur di evitare di sentirsi a disagio.
Ma fortunatamente nessuno passò a salutare i due pasticceri.
Nel frattempo, ogni invitato aveva indossato la propria maschera, e la festa iniziò a essere un vero sballo. La musica iniziò a risuonare con molta energia, e la sala cominciò a riempirsi di ballerini scatenati.
Charlie voleva ballare, ma a malapena sapeva camminare con quei tacchi altissimi, perciò non se la prese quando Randy se ne andò a ballare con una ragazza molto formosa che aveva iniziato a flirtare con lui.
Quando si alzò, Randy la guardo divertito strabuzzando gli occhi, mentre veniva trascinato con foga sulla pista da ballo. Charlie rise di gusto, vedendo per la prima volta il suo collega divertirsi come non mai.
Ne approfittò per andare in bagno, che si rivelò più profumato della profumeria sulla quinta strada. Si tolse per cinque minuti le scarpe, massaggiandosi i piedi con sollievo. Si rese conto che le scarpe nuove gli avevano sbucciato il dietro del piede, così si mise un po’ di carta igienica in assenza di veri cerotti.
Una volta uscita, stava ancora sperando che la carta igienica non si vedesse, fino a quando non si scontrò abbastanza forte con un ragazzo, vacillò e cadde per terra, sbattendo la testa contro la porta del bagno.
< Oddio! Che stupido che sono, mi dispiace! Stai bene? > il ragazzo si avvicinò a lei, prendendola per un braccio.
Charlie avrebbe voluto mettere fine alla sua vita per quella terribile figuraccia. < Si, certo… tranquillo, tutto bene… >
Con l’aiuto del ragazzo si alzò, anche se la testa le girava vorticosamente.
< Sembrerebbe di no! Non ti avevo visto, perdonami! > continuò a scusarsi il tipo, tenendola per un gomito. < Vieni, ti porto un po’ d’acqua > continuò, facendola sedere su una sedia.
< No, tranquillo, sto bene… > ma non fece nemmeno in tempo a terminare la frase che il ragazzo era già davanti a lei con un bicchiere d’acqua.
Imbarazzata come non mai, Charlie bevve e si sentì molto meglio. Guardò il ragazzo per ringraziarlo, ma si bloccò all’istante.
Indossava una maschera nera, ma gli occhi castani risaltavano come diamanti tra le rocce. Aveva dei bei lineamenti facciali, non che è un bel corpo muscoloso. Gli sorrideva in modo molto gentile, un sorriso così dolce che Charlie ne rimase davvero colpita.
< Emm… grazie, sto molto bene… meglio! > farfugliò, sentendosi ancora più stupida.
< Menomale! > disse lui. < Non sarebbe un record se, appena tornato a casa, avessi già fatto del male a qualcuno! >
Charlie sorrise timidamente, alzandosi per vedere se il mondo continuava a girare. Nel frattempo cercò di capire chi era quel ragazzo tanto premuroso e gentile. Aveva appena affermato di essere tornato a casa, quindi poteva benissimo essere un parente dei cinque.
< Davvero, sono mortificato, hai sbattuto veramente forte la testa! > le disse, alzandosi guardandola negli occhi.
Charlie si toccò la testa, e capì all’istante che presto sarebbe cresciuto un bel bernoccolo. Si risistemò la maschera sul viso, togliendosi i boccoli biondi dagli occhi.
< Non preoccuparti, è stato un incidente > gli rispose lei, sinceramente convinta.
Il ragazzo stava per ribattere, quando un uomo alto sulla quarantina lo abbracciò da dietro.
< Hey, ragazzone! Finalmente rivedo mio figlio! Pensavo di essermelo sognato! >
Il ragazzo si girò, abbracciando con piacere il padre.
Charlie si sentì nuovamente di troppo, così ritornò al suo tavolo, dove però Randy e la ragazza si stavano baciando senza la minima discrezione.
Esasperata, decise di andare a dare un’occhiata alla torta. Quella festa si stava rivelando noiosa per i suoi standard.
Randy però la vide, così si staccò malamente dalla ragazza e la raggiunse di corsa. < Ehi biondina, eri sparita! Dov’eri? >
< In bagno. >
Randy sospirò pesantemente, leggermente imbarazzato. < Oh, okay. No è che, io e Jasmine… >
< Jasmine eh… > ammiccò, facendo sollevare l’amico.
< Si, lo so, è… pazzesco! >
La musica si fece più lenta, e tutti gli invitati iniziarono a radunarsi a coppie, ballando un romanticissimo lento.
La ragazza formosa, Jasmine, si avvicinò sensualmente a Randy, sussurrandogli all’orecchio: < Amo questa canzone! Dai… balliamo! > e se lo trascinò sulla pista.
E Charlie fu di nuovo sola. Non che fosse gelosa o altro di quella Jasmine, ma andando a quella festa aveva sperato di divertirsi insieme a Randy, anche se mai e poi mai aveva pensato di divertirsi col collega in quel senso.
Le cucine erano chiuse perciò, mentre il lento durava più del dovuto, si sedette di nuovo al suo tavolo, sentendosi come se fosse ad un ballo del liceo e nessuno ragazzo era così disperato da essere disposto a ballare con lei.
Incompresa, vuota, troppo timida per attirare l’attenzione, troppo inesperta per fare il primo passo.
< Non balli? >
Alzò lo sguardo, e si ritrovò il ragazzo di prima in piedi dietro di lei, che gli sorrideva.
Charlie si sentiva svenire. Quel sorriso era… stupendo.
 
 
YEPNOPE
Sono davvero mortificata per aver aggiornato un anno dopo.
Ma è stato un anno scolastico molto duro per me, e davvero non ero in grado di scrivere di Charlie, una ragazzina dolce e gentile, mentre ero scorbutica e incazzata col mondo intero.
Ma adesso, rileggendo i primi capitoli, con la brezza del mare che mi rilassa, ho ritrovato la giusta ispirazione e ho intenzione di scrivere sia qui che nell’altra ff che sto scrivendo, Midnight Memories.
Spero che chi aveva iniziato questa storia non sia del tutto scomparso e che continui a seguire questo mio tentativo di rimediare ad un terribile ritardo.
Sperando che vi piaccia questo lungo capitolo, vado e aspetto vostri pareri, che devono essere più lunghi di 10 parole altrimenti finiscono come messaggi privati!
Thanks and Kiss at All.
Melany23
  
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