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Autore: Kokky    12/09/2008    4 recensioni
[One Shot sulla Saga]
# 1: Specchio di verità; Lumia e Lucilla
# 2: A revelation for a child; Tristan e Lucilla
# 3: Le fiamme di un Dio; Glory e Lucas
# 4: “« Ciao, Caroline. Serata piena, eh? » domandò guardandola con gli occhi verdi colmi di... qualcosa. Qualcosa che Linnie non comprendeva.”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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{ A revelation for A child


[979 parole]

 

 

Il treno correva veloce verso Hogwarts, costeggiando la campagna inglese carica di pioggia, di rugiada mattutina sciolta al sole settembrino e di verde. Il cielo tendeva già al blu, macchiato da un’ultima scia d’arancio e ammantato con morbide nuvole pennellate dai raggi rosati del sole. Un undicenne biondo, con gli occhi attenti e curiosi, guardava interessato quello spettacolo dal treno scarlatto che lo stava portando a Hogwarts.

Gli altri ragazzi dello scompartimento si stavano cambiando i vestiti, indossando la divisa nera della scuola e le cravatte colorate che evidenziavano la loro Casa.

« Cambiati, stiamo arrivando. » gli disse suo fratello, di qualche anno più grande, facendogli un gesto spiccio.

L’undicenne annuì e prese la sua divisa, ancora senza stemmi né colori che riconoscevano la Casa d’appartenenza, e si cambiò in fretta. Quella sera sarebbe stato Smistato.

« ... Jess? » lo chiamò, annodandosi la cravatta scura al colletto della camicia bianca.

« Che c’è? » domandò l’altro, osservando il fratellino. Quello era il suo inizio, il vero inizio della sua vita da mago. Jess si lasciò sfuggire un sorriso intenerito.

« Non mi hai mai detto come si viene Smistati. » affermò Tristan, un po’ in ansia come tutti i normali primini.

L’altro sogghignò, gli scombinò i bei capelli color grano maturo e gli fece l’occhiolino.

« Lo scoprirai a tempo debito. » tubò perfido Jess, preparandosi all’arrivo.

Tristan infatti non ebbe nemmeno il tempo di ribattere che il treno si fermò alla stazione. Rubeus Hagrid, da sempre il guardiacaccia di Hogwarts, iniziò a chiamare a raccolta i ragazzi.

« Primo anno con me, da questa parte! » urlò con il suo vocione, facendo impaurire i più fifoni degli undicenni, a differenza di altri che lo guardavano estasiati con gli occhi spalancati. Tristan lanciò un’occhiataccia al fratello maggiore e si avvicinò ad Hagrid che, burbero, fece un enorme sorriso a quel ragazzino biondo dalla faccia imbronciata.

« Seguitemi. » disse scendendo dal treno con alle calcagna quaranta nuovi studenti.

I giovani maghi percorsero il breve tratto dalla stazione al lago chiacchierando fra loro, parlando eccitati delle leggende che circolavano su Hogwarts e i professori. Tristan camminava con gli occhi rivolti verso il basso, finché Hagrid non si fermò sulla riva, alzando la grande lanterna al cielo.

E, sollevando lo sguardo, vide la sua nuova casa, accompagnato dai leggeri mormori dei ragazzi e dalla risata sommessa di Hagrid.

Hogwarts.

Luogo amato da tutti gli studenti, così incantato da rubare il cuore con una semplice occhiata.

Rimase senza fiato, a guardare quei torrioni alti e le luci che filtravano dalle finestre; il lago piatto e calmo, la foresta che oscura attutiva i versi degli animali notturni. Tutto era magico, un grande quadro d’artista.

Salirono sulle barche quattro a quattro, in religioso silenzio per ammirare quello spettacolo.

Tristan sentiva il cuore battere forte, emozionato. Non si accorse nemmeno di percorrere il tragitto fino all’entrata della Sala Grande; tutto era ovattato come un sogno, i suoni e i colori li percepiva da lontano, mentre la mente volava via in quello stato d’assenza. Guardò solo di striscio i suoi compagni e stette poco attento al discorso della McGranitt.

Cosa avrebbe dovuto affrontare ora?

Finalmente entrarono nella Sala Grande, divisa da quattro tavoli lunghi per ogni Casa, con le grandi candele sospese in aria a illuminare il salone e il soffitto che riproduceva un cielo stellato. Gli sguardi di tutti erano puntati sugli undicenni, che avanzavano imbarazzati o spavaldi. Tristan vide suo fratello al tavolo del Gryffindor: sorrideva complice. Anche lui sarebbe finito lì, come tutta la sua famiglia.

Era già scelto.

Ma a volte il Destino gioca degli scherzi ai mortali umani...

Il Cappello Parlante cantò la sua filastrocca con la solita lena, decantando le peculiarità di ogni casa: Gryffindor, Ravenclaw, Hufflepuff e Slytherin.

Ad uno ad uno, la professoressa McGranitt chiamava i ragazzi ed essi indossavano il Cappello, che decideva la loro destinazione.

Che cosa semplice! E Tristan che, preoccupato, si aspettava chissà cosa... Jess gliela pagava, quella scorrettezza.

Si guardò intorno, aspettando il suo turno.

E così la vide.

Lucilla del casato Lancaster.

Stava ritta ed elegante accanto alla sua sorella gemella Lumia, ispezionando la Sala con sguardo attento. Era... bellissima. Sopra ogni altra umana.

I boccoli castani le ricadevano sulla schiena, le labbra piegate in una smorfia d’impazienza, gli occhi azzurri e profondi, il viso perfetto, da bambola di porcellana... era diversa.

Soprattutto per Tristan.

Ne rimase incantato. Legato a vita.

La McGranitt la chiamò proprio in quel momento: « Lancaster Lucilla. »

Lei avanzò elegantemente fino allo sgabello, indossando così il Cappello Parlante. Passarono i minuti, eppure nulla era stato deciso.

E Tristan, dalla sua postazione, sentiva il cuore battere forte, più di prima. Incessante e irrazionale, come qualunque cuore umano. Hogwarts era magica, ma Lucilla era unica.

L’unica donna, decise sin da subito.

Così, quando il Cappello urlò “Slytherin!”, Tristan decise che ad ogni costo, con ogni mezzo a sua disposizione, lui sarebbe andato in quella casa.

Anche se tutti i suoi familiari erano stati a Gryffindor.

Lui doveva seguirla. Starle il più vicino possibile.

 

E fu così. Quel giorno il Destino giocò uno scherzo a Tristan, e quella donna di nome Lucilla Lancaster gli cambiò la vita irrimediabilmente.

Finì a Slytherin, lasciando imbambolato suo fratello Jess che lo guardò stranito dall’altro lato della Sala, e così si diresse velocemente a quel tavolo, dove già Lucilla sedeva composta.

Tristan, con il cuore a mille e il naso invaso da un leggero profumo di gigli, vide che il posto accanto alla ragazzina era vuoto. E, imbarazzato più che mai, le chiese sussurrando: « Posso sedermi qui? »

Lei alzò il capo, sbattendo gli occhi azzurri. Un battito in meno per Tristan, un istante in più per poterla ammirare. Venerare come una Dea, sin da quella età.

« E’ libero, fa pure. » rispose lei atona.

Tristan si sedette, felice.
































Devo dire che il banner non mi piace più di tanto... è strano. Cooomunque, torno con Lucilla xD Mi piace molto come personaggio, è uno dei miei preferiti dell'intera Saga!
Voglio ringraziare Chiara per aver controllato la shot prima della pubblicazione. Grazie, tesoro.
E poi chi ha aggiunto la raccolta fra preferiti e chi ha recensito:
brilu-> Grazie mille, brilu, per tutti i complimenti *__* Sì, Lumia e Lucilla hanno un legame (come tutti i gemelli come dici tu stessa) diverso da qualunque altro. Spero che anche questa ti piaccia xD
Axyna-> Grazie *__* Vedo che Lucilla e Lumia piacicono molto e non hanno colpito solo me.
Artemisia-> Sì, volevo mostrare l'alterazione del loro rapporto *-* E poi ... sono riuscita, da quanto leggo dalla tua recensione, a tratteggiare bene Lumia! (yee xD)... ancora grazie, davvero *.*


Beh... a presto ^^
   
 
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