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Autore: ximarenegade_    10/08/2014    7 recensioni
*ATTENZIONE QUESTO È IL CONTINUO DELLA STORIA 'Please, stay with me' CONSIGLIO DI LEGGERLA PRIMA DI LEGGERE QUESTA*
Sono passati quattro anni da quando Kate è partita per l'Italia lasciando che Harry, speranzoso, ne aspettasse il ritorno. Un'attesa inutile da parte del ragazzo, che lo fa cambiare drasticamente, facendolo tornare alle vecchie, e brutte, abitudini. Solo quattro lunghi anni dopo i due hanno la possibilità di rincontrarsi... Quale sarà la reazione di entrambi?
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Clarity.
Harry's Pov.

Il risveglio non era stato uno dei migliori, contando anche che quella notte avevo dormito si e no un'ora, dato i lavori che si stavano svolgendo nell'edificio di fronte al mio.
Continuai a rimanere a letto, sperando di riuscire a prendere sonno, a riposare ancora un po' e soprattutto a non pensare al giorno precedente, ma fallii.
Decisi, allora, di alzarmi. Mi alzai e mi diressi verso la cucina, dove mi preparai un caffè o non sarei sopravvissuto alla giornata.
Guardai l'orologio, erano le sette del mattino: era tardi. Dovevo andare a lavoro.
Mi vestii di corsa, presi il minimo indispensabile e mi diressi nel bar sotto casa mia.
Il telefono squillò, chi diavolo mi cercava a quell'ora del mattino? 'Sarah' lessi sullo schermo.
"Pronto?" risposi stranito e con la voce ancora impastata dal sonno.
"Non ti ho svegliato, vero?" chiese preoccupata.
"No, sto andando a lavoro, che succede?" 
"Nulla, a che ora finisci di lavorare?"
"Ho la pausa a mezzogiorno, poi riprendo alle due a lavorare."
"Ok, allora vengo a prenderti e pranziamo insieme, non accetto un no come risposta"
disse infine, ed io dovetti per forza accettare.

Io davvero ci provavo a non pensarci, ma nonostante tutto non ci riuscivo.
Non riuscivo a non pensare al fatto che mi avesse abbandonato, per la seconda volta oltretutto. Ma non volevo toccare di nuovo il fondo, non dovevo tornare nelle condizioni in cui ero stato in quei quattro anni. 
La droga, l'alcol ed il fumo non facevano per me, non capivo come potessi aver pensato che fossero quelle le uniche vie d'uscita. Il fatto era che mi bastò solo il ritorno di Kate per uscire da tutto quello, mi bastava solo lei per stare bene, ma per lei non era lo stesso. Quattro anni erano tanti, era ovvio che avrebbe trovato qualcun altro, era ovvio che avrebbe smesso di amarmi. Ma la colpa era stata solamente mia, non avrei mai dovuto lasciarla andare via, non era quella la soluzione. 
Molte volte avrei voluto scriverle, per dirle che io non l'avevo dimenticata, che io l'avevo sempre amata e che ancora l'amavo, ma poi mi ricordavo che in passato avevo eliminato ogni mezzo che ci avesse potuto mettere in contatto, per far sì che non accadesse mai, per ricordarmi di quanto male mi avesse fatto, per cercare di dimenticarla. Ma nonostante tutto non c'ero riuscito, non l'avevo dimenticata, e per qualche strana ragione non ci sarei mai riuscito.

La mattinata passò in fretta, presto fu mezzogiorno e la pausa pranzo arrivò, salutai Sophia e mi diressi all'uscita ad aspettare Sarah, che a quanto pareva era già lì da un po'.
Appena mi vide mi abbracciò e mi schioccò un bacio sulla guancia ed io ricambiai. Quella ragazza si era dimostrata incredibile in quell'ultimo periodo, ed io fui felice di avere qualcuno dalla mia parte, al di fuori di Louis, ovviamente. Mi trascinò in un parco lì vicino, dove pranzammo con hot dog e patatine fritte seduti sul prato.
"Harry, avanti racconta tutto, com'è andata dopo che siete rimasti soli?" domandò di punto in bianco, facendomi tornare in mente quello che, per qualche minuto, ero riuscito a dimenticare. Non ne avevo ancora parlato con lei, in realtà non ne avevo parlato con nessuno, Louis c'era arrivato da solo, come per ogni cosa. Era difficile nascondergli qualcosa.
Esitai un po' prima di rispondere, non parlavo mai a nessuno di questo argomento, non mi ero mai aperto, ma sentivo che con lei potevo farlo.
Così iniziai a raccontargli tutto, per filo e per segno, dalla sera del matrimonio al giorno dopo a casa di Kate.
"Mi stai prendendo in giro?" chiese sconcertata aggrottando la fronte. Scossi la testa. "Quanto è stupida quella ragazza?" disse beccandosi una mia occhiataccia.
"Harry, ascoltami, quella ragazza prova ancora qualcosa per te, e ne hai la prova certa da quel che ti ha detto e da quel che avete fatto quella sera. È semplicemente combattuta con se stessa, perché sicuramente tiene anche a Michael e non vuole farlo soffrire. Ma non capisce che stai soffrendo anche tu, e che avendo scelto quel tipo sta facendo soffrire tutti e tre." disse quelle parole con una tale convinzione da convincere anche me.
"Ed io cosa dovrei fare?" domandai speranzoso, i suoi consigli mi erano sempre stati utili.
"Innanzitutto non gettare la spugna, perché poche persone hanno il legame che avete voi due. Dopo quattro, e sottolineo quattro, anni di separazione non avete mai smesso di provare qualcosa, sono bastati pochi minuti per farvi riprendere da dove quattro anni fa avevate interrotto." continuava a parlare, ed aveva ragione. Io dovevo riprendermela, non avrei dovuto perdere contro quel ragazzo. Avrei fatto di tutto. "Credimi quando ti dico che il vostro è vero amore, nemmeno il tempo e la distanza è riuscito a spezzarlo, né tanto meno nuovi affetti." le si aprì in volto un sorriso misto tra dolcezza e allo stesso tempo tanta tristezza.
"Parli così per esperienza personale?" chiesi curiosamente, e la vidi abbassare lo sguardo. "Giusto, tu invece hai cercato quel ragazzo?" dissi ricordandomi del discorso che mi fece al matrimonio di Cory e Lea. Ma subito la vidi incupirsi in volto.
"Non posso." disse con voce tremolante, e mi sorprese quella sua reazione. Fino a pochi minuti prima era felice e sorridente.
"Perché no? Sarah, ce l'ho fatta io, e puoi star certa di riuscirci anche tu" mi sforzai di sorridere e le appoggiai una mano sulla spalla.
"Ho detto che non posso" disse alzandosi di scatto. "Mi accompagneresti a casa? Si è fatto tardi, e tra poco ricomincia il tuo turno." chiese poi. Non riuscii a capire quella sua reazione.
"Va bene" decisi di non indagare più e di non fare domande. Anche se non la capivo e la cosa forse mi faceva un po' arrabbiare, mi faceva tanti di quei discorsi di incoraggiamento e poi lei si comportava in quella maniera.

La accompagnai fin sotto casa, e durante tutto il tragitto ci fu un silenzio, non imbarazzante, ma piuttosto fastidioso a parer mio. Accostai la macchina, e prima che potesse uscire dissi abbastanza scocciato "Non so cosa sia successo con quel tipo, ma non puoi prima fare la predica a me e poi comportarti in questo modo, abbi il coraggio anche tu di affrontarlo e non fare più la bambina"
Scese dalla macchina in silenzio.
"'Quel tipo' si chiamava Alex, ed è esattamente passato un anno da quando si è suicidato." disse senza nemmeno voltarsi, chiudendosi la porta alle spalle e dirigendosi verso il portone di casa sua, lasciandomi lì, come un idiota, a maledirmi in tutti i modi possibili.

Kate's Pov.

Era l'una ed io stranamente ero ancora a letto, beh, tanto strano non era dato che avevo passato la notte in bianco, a girarmi e rigirarmi nel letto. Non avevo pensato ad altro che al giorno precedente, alla mia scelta, a Michael, ad Harry...
Mi voltai nella direzione di Mike, ma non c'era, la sua parte di letto era in ordine, ed un biglietto era poggiato sopra il cuscino.

Stavi dormendo così bene e ho deciso di non svegliarti.
Oggi ho delle cose importanti da fare, mi dispiace doverti lasciare sola tutta la giornata, era l'ultimo giorno per poter stare insieme. 
Mi farò perdonare, promesso.


No, ma davvero quali erano i suoi problemi? La scenata del giorno prima a cosa era servita allora? Perché non riuscivo più a capire quel ragazzo? 
Fui riportata alla realtà dalla suoneria del cellulare.
"Pron-" non mi fece nemmeno finire di rispondere.
"Cambiati immediatamente, sto venendo a prenderti." disse Zayn dall'altra parte del telefono.
"Mi sono appena svegliata, devo prepararmi, cosa succede?" mugugnai.
"Dobbiamo parlare, arrivo tra meno di dieci minuti." disse attaccando.
Sbuffai ma alla fine feci come da Zayn richiesto, mi alzai e mi preparai il più veloce possibile, in fondo non avevo programmi quel giorno. Scesi al piano inferiore e mi diressi in cucina, afferrai una mela e la addentai, guardando fuori in attesa dell'arrivo dell'auto di Zayn nel vialetto.
Rimasi confusa nel vedere, al posto di Zayn, la figura di Niall fare avanti e indietro davanti all'entrata come se fosse indeciso sul fatto di suonare o no, per poi scuotere il capo ed andare via. 
Seriamente, cosa prendeva a tutti quel giorno? 
Non ebbi nemmeno il tempo di elaborare qualche teoria del perché Niall fosse davanti casa mia che Zayn arrivò puntale sul vialetto dove lo raggiunsi immediatamente.
Salii in macchina, ci salutammo e mi disse che saremmo andati in un bar di Chicago. 

Durante il viaggio in macchina parlammo più che altro della relazione tra lui a Perrie, che in quegli anni tra alti e bassi era finalmente riuscita a stabilizzarsi. 
Poi mi disse che avrebbe voluto chiederle di sposarlo, e che si era deciso definitivamente dopo il matrimonio di mio fratello.
"Oh mio dio Zayn, sei serio? Che bello!" dissi felice portandomi le mani sulla bocca, sorpresa.
"Sì, ma ho paura della sua reazione, magari pensa sia troppo presto.." ammise.
"Non le chiedi mica di sposarti domani, potreste farlo tra qualche mese come tra qualche anno!" cercai di rassicurarlo, insomma, si meritava un po' di felicità. Come tutti aveva fatto i suoi errori, ma questo non cambiava il fatto che fosse una brava persona e meritasse il meglio.
"Forse hai ragione, ci penserò ancora un po' però..." 
"Ma certo, non hai alcuna fretta"
dissi non riuscendo a contenere il mio entusiasmo, non riuscivo nemmeno a smettere di sorridere.
Tenevo davvero a quei due ragazzi, e vederli felici rendeva felice pure me.
Ci fu qualche minuto di silenzio, ed io presi a guardare fuori dal finestrino.
Conoscevo quella zona.. ma non riuscivo a collegarla a nulla. Successivamente passammo davanti ad un enorme palazzo, di cui riconobbi l'entrata: casa di Harry! Dopodiché accostammo definitivamente e parcheggiammo la macchina poco più avanti. 
Che fosse una coincidenza?
Zayn mi fece strada fino ad un bar esattamente dietro l'angolo dell'enorme edificio. Entrammo e ci sedemmo in un tavolo abbastanza appartato, dove ordinammo due cappuccini e due brioches.
"Quindi di cosa volevi parlarmi? Di te e Perrie?" domandai curiosa.
"Kate, Cleo mi ha raccontato quello che è successo ieri" disse guardandomi con l'espressione di uno che pretendeva spiegazioni.
"Non dovete preoccuparvi per me!" sbuffai.
"Sinceramente non so per chi devo preoccuparmi di più delle due al momento, diciamo che entrambe non siete nelle migliori situazioni. Ma non sono qui per parlare di Cleo." disse con voce ferma.
"Zayn, davvero sto benissimo, ho fatto la mia scelta, e ti giuro che non sono mai stata più convinta" perché mentivo così spudoratamente? Non sapevo nascondere le cose, specialmente a Zayn.
"Ma fammi il piacere, nemmeno tu credi più in quello che dici." scosse la testa sorridendo ironicamente. "Kate, voglio una motivazione" disse infine.
"A cosa?" domandai confusa.
"Una motivazione alla tua scelta" era serio, e mi spaventava un po'. Mi spaventava specialmente il fatto che non sapessi cosa dire, e lui lo sapeva, mi conosceva troppo bene.
"È la scelta giusta" abbassai lo sguardo.
"Smettila di scappare da tutto, non scegliere la via più facile!" alzò la voce e tirò un piccolo pugno sul tavolo facendomi sussultare. "Scusa" mormorò subito dopo.
"Non c'è una via più facile! Qualsiasi cosa io scelga qualcuno soffrirà, quindi tanto vale lasciare le cose come stanno! È stato così per quattro anni, quindi non vedo che differenza faccia" gli occhi mi pizzicavano e lo sguardo piano piano mi si stava appannando.
"Non puoi dire di voler lasciare le cose come sono state in questi quattro anni, non dopo esserci andata a letto! Non sarà come prima, le cose sono ovviamente più complicate per tutti e tre" Touche. Perché continuavo a sbagliare? Cosa c'era di sbagliato in me?
"Kate, ascoltami bene. Tu non credi che Harry abbia sofferto abbastanza in questi anni? Tu non c'eri, io sì, Louis soprattutto, e non sai quello che Harry ha passato." face una pausa. "È arrivato a fare uso di droghe, è arrivato a bere ogni santissima sera passando da una ragazza all'altra, è arrivato a piangere ogni notte per te. Si è allontanato da tutti. Ed ora che sei tornata sembra essere tornato in sé. E la stessa cosa vale per te, non ti vedevo così di buon umore, così viva, da tantissimo tempo. Io non metto in dubbio i tuoi sentimenti per Mike, ma non usarlo come via di scampo, perché entrambi, tutti, sappiamo cosa provi davvero." rimasi sconcertata. Non avevo immaginato minimamente che Harry potesse aver reagito così. Se prima stavo male, in quel momento sarei davvero voluta sparire dalla faccia della terra.
"Mi merito il peggio" avevo gli occhi spalancati, e le lacrime non la smettevano di scendere. Le braccia di Zayn mi circondarono immediatamente, e accarezzandomi cercava di farmi calmare.
"Hai avuto paura, e posso capirlo. Ma prima di prendere una decisione di cui ti pentirai per tutta la vita, ti prego pensaci attentamente." mi asciugò le lacrime e tentò di sorridermi per consolarmi. 
"Ma Mike mi ama! È pure venuto fino a qui per me, come posso abbandonare anche lui? Non posso permettere che stia allo stesso modo in cui è stato Harry, e solo per un mio capriccio. Perché ce l'avete così tanto con lui?" perché nessuno riusciva a capirlo? Non avevo scelto per egoismo, ma Michael non se lo meritava, era principalmente quello il motivo. Non sopportavo di spezzare un altro cuore.
"Nessuno ce l'ha con lui, principessa" cercava in tutti i modi di calmarmi. "È un bravo ragazzo, ma è la scelta sbagliata. Scegliendo lui Harry ne soffrirà, tu ne soffrirai, e presto ne soffrirà anche lui. Perché ci puoi giurare, prima o poi la cosa salterà fuori" mi strinse la mano. Ero triste, confusa ma soprattutto arrabbiata, perché Zayn aveva ragione.
"Io non ho il coraggio di dirgli che non lo amo, capisci? Io devo restare con lui" mi asciugai le lacrime.
"Sei una bambina, ecco cosa sei" mi lasciò la mano e tornò serio, deluso. "Questo è un comportamento patetico, e dovresti cambiarlo prima di ferire altre persone." Mi faceva male vederlo così. Aveva ragione, non mi ero mai presa le mie responsabilità, ero sempre scappata, avevo sempre scelto la via più ovvia. Ma questo non era nocivo solo per me, ma anche per le persone che mi circondavano. Rimase in silenzio, in attesa di una mia risposta.
Non sapevo cosa dire, mi aveva spiazzata, rimasi in silenzio. 
"Sai cosa c'è? Me ne vado, è come parlare ad un muro" si alzò e si diresse verso l'uscita.
Io non sapevo come ci fosse riuscito, non sapevo come fosse riuscito a farlo così in fretta ma stava riuscendo a convincermi. Non volevo far soffrire nessuno, ed invece stavo facendo stare tutti peggio. Harry era ancora l'unico per me, e per quanto fingessi, non potevo continuare a negarlo a lungo. Piano piano stavo iniziando a far chiarezza nella mia mente, ma avevo ancora bisogno di Zayn, avevo ancora bisogno di qualcuno in quel momento.
"Zayn!" mi alzai di scatto qualche secondo dopo, ancora con gli occhi gonfi dalle lacrime, sperando che non fosse ancora uscito dalla porta. Ma come mi voltai andai a sbattere contro un cameriere, facendolo cadere e rovesciare il vassoio a terra.
"Mio dio, mi scusi!" mi abbassai per aiutarlo, quando incrociai il suo sguardo.
"Cosa ci fai qui?" domandai sconcertata. "E da quanto sei qui dietro?"
"Ci lavoro.." rispose dolorante Harry, tirandosi su. Possibile che Zayn lo sapesse? Possibile che Zayn lo avesse visto?
Che avesse sentito qualcosa della discussione con il mio amico? Sperai vivamente di no.
Senza dire altro feci finta di nulla, lasciai la mancia sul tavolo e mi diressi di corsa verso l'uscita per cercare Zayn.

Harry's Pov.

Dato lo sguardo che mi rivolse Zayn prima di uscire, capii che l'aveva portata lì per farla sfogare, e per far sapere a me la verità. Mi avvicinai solo verso la fine della conversazione, ma fui abbastanza in tempo per sentire una frase che non avrei mai scordato.
"Io non ho il coraggio di dirgli che non lo amo, capisci? Io devo restare con lui"
Lei non lo amava. Io avevo ancora possibilità, e non me le sarei fatte sfuggire.
Ero riuscito a farla innamorare una volta e sarei riuscito a farlo di nuovo.

 
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