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Autore: Mewpower    12/09/2008    5 recensioni
Un pericolo incombe su Konoa, un pericolo chiamato Akatsuki che vuole impossessarsi della forza del giovane Naruto Uzumaki. Ma un altro problema sembra preoccupare i personaggi di questa storia... Quando al sangue si mischiano le lacrime, quando alla disperazione si aggiunge l'odio, quando si è pronti a rischiare e a morire anche per amore!
Genere: Romantico, Triste, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Akatsuki, Naruto Uzumaki, Neji Hyuuga, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Hai persino fatto fuori i tuoi genitori?-
La ragazza non riusciva neanche a immaginare come un figlio potesse uccidere le persone che gli avevano dato la vita.
- Insieme a loro ho anche tolto di mezzo tanti miei compaesani, amici, parenti, molta gente che conoscevo e non. Sono un assassino…uno sporco divoratore di sangue che gode della sofferenza altrui…ma questa vita non mi soddisfa più…non ho alcun motivo per continuare ad esistere… -
Ecco cos’era tutto quel malumore e quella noia che avvertiva in quei giorni: non voleva più vivere, si era stufato di camminare ancora in quel mondo, ne era nauseato…oramai tutto quello che lo circondava era diventato una seccatura.
E lei teneva ancora lo sguardo fisso a terra.
- Per favore - quelle parole le fecero alzare il capo - pensaci tu ad eliminarmi…-
Si sentì mancare: una richiesta del genere, in quel momento, da un avversario.
- Andate!-
Le due marionette si scagliarono contro la chunin: all’inizio si limitò a schivarle, ma poi con il Pugno Gentile cercò di colpirle. Erano troppo rapide, erano in due, poi ci si mise anche il braccio e il taglio bruciava! La donna sfoderò un kunai da sotto la veste, ma Hinata le diede un calcio facendoglielo cadere; l’uomo le piombò alle spalle e l’afferrò per il collo. Dal ventre della donna uscì un lungo cavo che si arrotolò intorno alla ragazza bloccandola. Soffocava, non riusciva a muovere nessuna parte del corpo:
- Credevo che tu ci saresti riuscita…- disse lui ammirando la fine dell’avversario.    


Pochi brandelli del mantello, ma niente di più. Deidara era fuggito chissà dove e questo irritò i due ninja, in piedi di fronte all’albero contro il quale era stato sbattuto il nukenin.
- Dannazione! Ci è sfuggito!- si lamentò Naruto
- Con quelle ferite non andrà lontano. Su, vieni qui che ti curo!-
- Ma non abbiamo tempo per questo! Dobbiamo andare da Neji! E poi c’è il maestro Kakashi che…-
- Insomma, piantala! Ci metterò un attimo con te! Se a quel punto nessuno sarà tornato andremo a cercarli, ok? …I nostri compagni sono in gamba!-
Naruto si calmò e diede ascolto all’amica.


Sasori aveva la battaglia in pugno: pochi secondi e la ninja di Konoa sarebbe morta soffocata. La guardò con una certa lucidità agli occhi…e ad un certo punto mormorò qualcosa.
Hinata non ce la faceva più, ma sentì una parte del corpo più libera delle altre: l’indice e il medio della mano sinistra si muovevano piuttosto bene e fu così che usando la sua tecnica migliore unita al Byakugan fu capace di tagliare il cavo che la stringeva e con un possente calcio scaraventò via la marionetta che la stava asfissiando. Toccandosi il collo e riprendendo fiato guardò il nemico:
- Anche se… hai ucciso…tante persone…anf…non hai comunque…anf…il diritto di morire!-
Sasori sgranò gli occhi. Non si aspettava un’affermazione del genere…(non conosceva la sensibilità di Hinata!)
- Sono certa…anf…che tu non sia malvagio come cerchi di mostrare! Non lo sei più…anf…sei pronto a cambiare vita!-
Quel pensiero non lo aveva mai sfiorato: sarebbe riuscito a cambiare vita, a sopravvivere con tutti quei sensi di colpa?
- Non…non mi accetterebbe nessuno- disse lui per la prima volta con tono malinconico- tutti mi odiano, mi disprezzano, sono un ricercato…-
Lei lo fissò arrossendo lievemente:
- Conosco una persona che ha lottato tanto per essere accettato. Nessuno lo capiva, nessuno lo considerava, veniva allontanato da tutti. La gente lo credeva un pericolo. Ora, invece, ha un sacco di amici e di persone che gli vogliono bene. È per lui che combatto! Per salvarlo dalla vostra organizzazione.-
Un lungo silenzio invase la sede dello scontro: i due continuavano a fissarsi, immobili, l’uno attendeva una risposta dall’altro, ma poi Sasori con un filo di voce:
- Sarebbe impossibile…- e ordinò alle due marionette di riattaccare.
La giovane Hyuga era di nuovo in posizione, questa volta non si sarebbe fatta cogliere di sorpresa e in verità aveva già un piano. Corse incontro ai due avversari e quando fu abbastanza vicina saltò contro di loro dando un calcio all’uomo atterrandolo. La donna a quel punto sfoderò degli aghi con i quali cercò di colpire la ragazza, ma lei era troppo veloce. Mentre si muoveva Hinata provava a strisciare molto i piedi a terra, il più che poteva e una leggera polvere cominciò a levarsi in aria. Quando poi vide l’altra marionetta rialzarsi capì che era giunto il momento: con il Pugno Gentile colpì ripetutamente l’uomo rompendolo in tanti pezzi e sbattendolo fortemente al muro: la roccia si sbriciolava davvero rapidamente e nuova polvere si veniva a creare. La donna tentò di colpire la chunin ancora una volta, ma in questo caso Hinata corse via nascondendosi tra la fitta nebbia che oramai si era venuta a formare.
- Credi di potermi attaccare ora che non ti vedo…buona strategia.-
Sasori si guardò attorno e vide un ombra. Ordinò alla sua marionetta di attaccarla, ma si rivelò essere una trappola. Una seconda ombra apparve proprio di fronte al ninja, ma stavolta pensò lui di colpirla. Quando però si accorse che anche quella non era la ninja si voltò istantaneamente avendo sentito uno strano movimento. Lanciò il cavo che racchiudeva nel suo stomaco trafiggendo ciò che aveva appena intravisto, però nel momento in cui la nebbiolina si dilatò:
- M…mamma!-
L’immagine della donna, così reale, lo fece rimanere immobile: aveva ancora una volta eliminato la persona a cui voleva tanto bene, colei che l’aveva partorito. Vedere il buco creatosi nel suo corpo, fragile, di legno…lo fece star male, ma poi avvertì un tocco, un colpetto che all’inizio pareva leggero, insignificante, ma che poi si rivelò decisivo. Hinata lo aveva toccato in corrispondenza della scapola sinistra, l’unica parte del suo corpo ancora umana. Poi premette quel punto ancora, ancora…velocemente, con gesto davvero fulmineo. Il tonfo della marionetta-madre di Sasori coincise con la caduta a terra del ragazzo. La chunin aveva infatti bloccato l’afflusso di chakra che gli permetteva di manovrare le sue opere privandolo pure della sua poca fonte di energia che gli rimaneva. Il rosso si voltò verso la ragazza girandosi completamente:
- E invece ce l’hai fatta…- disse con sforzo.
La Hyuga era in piedi, lui a terra stremato, avrebbe tranquillamente potuto metter fine alla sua vita colpendolo al cuore, ma quello era ciò che anche lui voleva, non aspettava altro. Sasori la incitava:
- Forza, cosa aspetti? Sono indifeso…-
Ma lei lo fissò ancora una volta e si massaggiò il braccio dolorante:
- Dammi il colpo di grazia!-
- Non posso…-
Lui rimase nuovamente senza parole.
- Mi hai risparmiata prima, credevi che non me ne fossi resa conto? La tua marionetta poteva strangolarmi, ma tu non glielo hai permesso…-
Barcollando lievemente la giovane Hyuga si allontanò lentamente voltandogli le spalle. Sasori strinse i denti e si rialzò su leggermente con la schiena.
- Sei una stupida!- le gridò contro e il cavo che poco prima aveva trafitto la madre, stavolta trapassò la gamba della ragazza. Hinata si inginocchiò a terra e lanciò un urlo di dolore: si sfregò la gamba come per ricevere un minimo di sollievo, però la ferita era davvero profonda, l’asta le aveva perforato la carne. Trattenne le lacrime con tutta la forza e il coraggio che aveva in corpo e appoggiandosi ad una parete spostò poi lo sguardo sull’avversario:
- Neanche così…mi spingerai ad ucciderti…Tu non sei malvagio.-
Anche lui si accostò ad un muro di roccia osservando come piano piano la ragazza perdesse i sensi. Non l’aveva voluto uccidere, nonostante fossero nemici, nonostante avesse tentato più volte di eliminarla, nonostante si trovasse di fronte ad un assassino. Il cuore batteva ancora, ma a stento, non avvertiva nemmeno una piccola goccia di chakra, era finito, esausto, sarebbe riuscito a rialzarsi? Lui credeva di no, dopotutto era meglio così, avrebbe trascorso i suoi ultimi giorni da solo, in piena solitudine, sarebbe tornato ad essere terra… Ma intanto osservava lei, svenuta, come avvolta da una coperta di sangue, ora era lei la prima che rischiava di morire. Una strana emozione lo assalì facendolo un po’ rinvigorire: lei non meritava di fare quella fine, occorreva fare qualcosa. Si levò da terra con grandissima fatica, mai avrebbe pensato di esserne ancora capace, e si avvicinò alla chunin che oramai respirava a stento. La sollevò da terra prendendola in braccio e guardandosi intorno per cercare la via più breve per fuggire, mentre la vista di offuscava, nonostante le gambe volessero stramazzare.  Ma poi i suoi occhi scuri incontrarono quelli  limpidi e chiari di un’altra persona:
- Mettila giù, ora!- disse Neji a vove moderata, ma evidentemente decisa .
Sasori lo squadrò per intero, ma esitò ad obbedirgli. Lo Hyuga con passo veloce si accostò al nemico:
- TI HO DETTO DI MOLLARLA, CAPITO?!-   
Il timbro talmente elevato fece tremare le pareti rocciose e una fine pioggia di sabbia cominciò a cadere accompagnato anche da qualche piccolo ciottolo. Il rosso alzò la testa capendo che la grotta stava franando…In quel momento Hinata si risvegliò e vedendo il cugino convinto ad attaccare il nemico usò le ultime energie per fermarlo:
- Neji, aspetta! Non… non fargli del male!- stava per socchiudere ancora gli occhi, ma poi – per favore lascialo andare…-
Il ragazzo rimase perplesso e meravigliato da ciò che gli era stato chiesto e ancora di più lo fu quando l’avversario si approssimò porgendogli la chunin sanguinante:
- In pochi minuti qui crollerà tutto! Portala in salvo.-
La ragazza passò nelle braccia del cugino e in quel passaggio una vocina leggera arrivò alle orecchie del ragazzo dai capelli scarlatti:
- Puoi ancora cambiare vita…-
Sasori seguì con lo sguardo la coppia di ninja allontanarsi e salire in superficie per mezzo del Juken con il quale la roccia poteva essere distrutta facilmente. Le parole di quella ragazza echeggiavano nella sua testa e il modo in cui si era comportata lo aveva davvero colpito e commosso:
- Grazie.- sussurrò mentre la terra continuava a cadergli sopra e una lacrima solcò il suo arido viso di nuovo dopo tanto tempo.













Si conclude così anche lo scontro tra Sasori e Hinata!
Mi auguro che vi sia piaciuto pure questo capitolo e come al solito passo ai saluti:

_Lonely Angel: Et voilà, ancora per un' altra volta spetta a Neji riportare in salvo la cuginetta! Mi racomando, fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo^ ^

_Alechan: Ciao! Grazie per le recensioni che lasci e mi auguro che continuerai a lasciarne^__ ^ Non esitare a fare critiche.

_EroSannin425: Ciao! Hinata ha avuto la meglio, visto? Anche se ora sorgeranno un paio di problemi...Continua a legger e non te ne pentirai ^ _°

Ancora un grazie a coloro che hanno la mia fanfiction fra preferiti e nonostante la scuola sia oramai alle porte continuerò a pubblicare regolarmente! Bacioni a tutti.

Mewpower 
  
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