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Autore: MarziQueen    10/08/2014    2 recensioni
E se Regina avesse messo da parte la paura e fosse entrata in quella taverna in cui si diceva che ci fosse la sua anima gemella? Se si fosse fatta avanti? La sua vita sarebbe stata diversa e circondata dall’amore e dalla serenità, che tanto cercava. Forse avrebbe avuto il suo lieto fine anche lei.
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Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regina Mills, Robin Hood, Trilli
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II - Panic
Arrivati a tarda sera, il locale si stava già svuotando, fino a che Regina e Robin erano tra i pochi rimasti lì dentro.
Lei era stata bene per tutta la serata. Aveva intrattenuto una piacevole conversazione con quell’uomo, che altro non si rivelava essere che il re dei ladri. Doveva esserlo per forza.. se aveva rubato il suo cuore.
Finalmente Regina si sentiva bene. Era stata tutto quel tempo con quell’uomo e forse se n’era addirittura innamorata. Ma, di già? Com’era possibile?
Probabilmente quella era davvero la sua anima gemella e anche lei aveva cominciato a crederci. Pure lui sembrava rapito dalla donna, dalla quale non aveva proprio staccato gli occhi di dosso se non per guardare il suo boccale di birra o le mani, che nel contempo stava torturando, cercando di non sparare stupidaggini e di sembrare il più cortese possibile.
‹‹ Forse è meglio che vada ›› esordì la fanciulla, fissando il boccale di birra vuoto. Seguì un momento di silenzio. Forse nessuno dei due voleva andarsene. Robin annuì forzatamente ed entrambi si alzarono e si recarono verso la porta.
Uscirono dalla taverna, che nel frattempo si stava liberando grandemente, a passo svelto e, appena incontrata la brezza fredda dell’ambiente esterno, seguì un momento di imbarazzo.
‹‹ E’ stata una bella serata ›› cominciò lui, avvicinandosi a Regina e annuendo, come se si stesse convincendo delle sue parole.
Lei fece un debole cenno con la testa, tradendo tutta la felicità che aveva dentro. E finalmente ce l’aveva! Era felice, dopo così tanto tempo era felice. E lo era anche lui. Chi si sarebbe mai aspettato di entrare in una taverna e poi incontrare una donna così splendida, finendo addirittura per baciarla?
Robin le si avvicinò ancor di più, eliminando quella breve distanza che intercorreva tra loro; alla fanciulla batteva forte il cuore. Le accarezzò il viso con la punta della dita e la baciò. Era un bacio dolce e lento, pieno di passione e tanto romantico.
Regina non credeva che sarebbe successo tutto questo. Già un bacio al primo incontro… allora doveva proprio essere il suo vero amore!
Le loro labbra si muovevano in sincronia, con un equilibrio tale che niente avrebbe potuto interrompere quel gesto. Tutto era perfetto, quasi surreale. Era come se Regina si fosse ritagliata il suo piccolo angoletto di felicità in quella vita così triste e solitaria.
Si staccarono da quel bacio solo qualche minuto dopo e si guardarono, gli occhi di entrambi brillavano di speranza per una vita migliore.
‹‹ Dove abiti? Posso accompagnarti, se vuoi ›› si offrì, scrutandola, sperando che rispondesse di sì.
Appena capì la domanda che le venne fatta, Regina sobbalzò. Le sembrava quasi che il mondo le fosse crollato addosso. Come gli avrebbe detto che era la regina del regno e doveva tornare nel suo castello, come gli avrebbe spiegato che era la moglie del re e che l’avrebbero ritenuta una puttana se avessero saputo che era stata con un altro uomo? Come??
Cominciò a balbettare cose senza senso.
‹‹ Ecco io… abito.. ehm… lontano da qui e… ››.
‹‹ Non c’è problema ›› disse, sorridendo gentile.
Il problema c’era invece, perché oltre a non sapere come tornare al castello, doveva dire la verità a Robin. Non sapeva come fare e non voleva sembrare una bugiarda. Avrebbe dovuto dire lui la verità.
‹‹ Abito.. ›› sospirò ‹‹ al palazzo reale ›› disse tutto d’un fiato. Robin la guardò sorpreso. ‹‹ Sono la regina ›› continuò, abbassando la voce, in un misto di vergogna e rassegnazione.
L’uomo spalancò la bocca e aggrottò le sopracciglia, non credeva alle sue parole. Infatti, ci volle qualche attimo per assimilare tutto ciò e per poterle rispondere.
Regina teneva lo sguardo abbassato. Cosa sarebbe successo? Forse lui non l’avrebbe voluta vedere mai più. Chissà cosa le avrebbe detto e con quale tono.
Robin deglutì. ‹‹ Vostra maestà.. ›› fece in segno di reverenza, inginocchiandosi.
‹‹ No! No, ti prego non fare così ›› lo detestava, le ricordava ancor di più il suo ruolo, o meglio, il ruolo che le era stato imposto da sua madre e dalla situazione creatasi. ‹‹ Alzati… non voglio che questa cosa ti condizioni ››.
‹‹ Certo che mi condiziona! Siete la regina, non una persona qualunque! ›› esclamò, quasi indignato, enfatizzando le ultime parole.
Regina lo guardò e sospirò. Non voleva tutte quelle attenzioni, non voleva che la gente si inginocchiasse davanti a lei e soprattutto non voleva che la gente la ritenesse qualcosa di diverso da una persona qualunque. Voleva essere una persona qualunque piuttosto che essere la regina.
‹‹ Ti prego, fai finta che non ti abbia detto nulla, per favore ›› sussurrò la donna, in preda ad una crisi di pianto. ‹‹ Almeno tu.. cerca di vedermi non come la regina, ma come mi hai conosciuta qui dentro ›› e indicò la taverna, guardandolo con gli occhi lucidi.
‹‹ Non posso, io.. tu sei la moglie del re… ›› fece Robin, esasperato.
Regina, che fino a quel momento aveva cercato di mantenere la calma, si vedeva corrucciata in una smorfia di tristezza fino a quando sentì qualche lacrima calda rigarle il viso con prepotenza. Cominciò a singhiozzare, come una bambina. Aveva rovinato tutto in un secondo, rivelando la sua identità e la sua posizione sociale. Sperava che Robin non fosse condizionato da quella cosa, ma ciò che appariva era il contrario, purtroppo.
‹‹ Mi dispiace… ›› era tutto quello che era riuscita a dire, asciugandosi le lacrime con la manica destra.
Robin strinse le labbra e sospirò, provando pena per lei. In fondo… sembrava essere triste di essere la regina, non di certo felice e aveva bisogno di conforto.
Si avvicinò a lei in modo cauto e la strinse dolcemente tra le sue braccia, mentre la donna si rilassava in quel tocco così delicato e appoggiava la testa sul suo petto, sentendo il battito del cuore.
Rimasero abbracciati non seppero con esattezza per quanto tempo, ma un tempo necessario perché Regina si calmasse e lui realizzasse di aver baciato e stare ora abbracciando la moglie del re.
‹‹ Come mai siete venuta in questa taverna? ›› chiese Robin, sciogliendo l’abbraccio con dolcezza.
La donna sospirò e cominciò a raccontare tutto, fin dall’incontro con Trilli per poi finire con lui. L’uomo sembrava pendere dalle sue labbra mentre lei parlava e alla fine sorrise.
‹‹ Quindi.. io sarei il vostro "vero amore’’ ›› esordì, guardandola negli occhi.
‹‹ Beh sì.. ecco.. se vuoi.. io, lei ha detto così ›› Regina abbassò lo sguardo imbarazzata, arrossendo un poco.
Robin rise, divertito. ‹‹ A me non dispiacerebbe, sai… ››
La donna alzò lo sguardo e sorrise. Era davvero bella-, pensò lui.
   
 
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