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Autore: Evan Wolf    10/08/2014    1 recensioni
Andrea è una ragazza italo-inglese al primo anno di università. Rimasta senza un alloggio a poco tempo dall'inizio delle lezioni, chiede di poter prendere in affitto una stanza in casa di Robert, un vecchio amico di infanzia, più grande di lei. Si ritrova così inserita in un contesto nuovo, che comprende anche i migliori amici del padrone di casa; nonostante differenza di età e opposti stili di vita, la cosa sembra funzionare, con annessi e connessi di una vita nuova...
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-    Ho trovato una frase interessante su facebook , diceva: Non fidatevi del bacio al primo appuntamento, delle belle parole e dei messaggi chilometrici. Fidatevi di chi ha visto i mostri che avete dentro e ci ha fatto amicizia. Quindi devi fidarti di me eh?
-    E il fatto che non mi dedichi grandi parole d’amore o coccole deve andare in secondo piano…
-    Non ti facevo uno che tiene ai bigliettini dei baci perugina!
-    Che tiene a che cosa? – Mick la guarda non capendo a cosa Andrea si riferisca.
-    Sono dei cioccolatini con dentro delle frasette sdolcinate… e sono italiani hai ragione…
-    Ah… beh no non sono  così! Ma io pensavo che TU lo fossi quindi mi aspettavo dei comportamenti… 
-    Beh non sono così neanche io… ma con i tuoi mostri ci ho fatto amicizia eccome! 
-    Chissà quante altre sorprese mi riservi! – commenta Mick ammiccante mangiando un pezzo di cheese-cake durante una pausa delle lezioni di Andrea.
Ormai i due ragazzi si vedono spesso insieme, almeno all’università. In ambito domestico Andrea non si è ancora decisa ad affrontare la realtà con Robert e David, non sapendo che il fratello del ragazzo che siede di fronte a lei sa già tutto da un bel po’.
-    Avete le prove oggi pomeriggio?
-    Sìììì! Ho pure interrotto la palestra per questi due giorni!
-    Tanto non ti serve andarci ogni giorno… quando ti sogno non riesco più a capire se sei tu o Schwarzenegger!
-    Ahahah mi hai sognato? – chiede assottigliando gli occhi divertito.
-    Sì, o meglio, un te/Arnold.
-    E cosa facevo? – chiede curioso continuando a mangiare.
-    Ti vedevo negli spogliatoi di una palestra con una tipa… che non ero io! – dice innervosita.
-    Sei gelosa eh?? – continua a dire con tono divertito – e com’era? Bella?
-    Molto… - risponde indispettita.
-    E io com’ero? Vestito? Vuoi controllare se hai fatto un sogno verosimile?
-    Mick! Punto primo: sei un cretino! Punto due: sì, eri vestito! Punto tre: c’è qualche bella personal trainer che ti segue per caso?
-    Ahahaha, no Andrea, mi alleno da solo… sì, sicuramente quello non ero io ma era terminator! O la vista dei miei addominali l’altro giorno ti ha acceso la fantasia, mia cara!
-    Può essere – butta lì Andrea, con espressione di chi dà poca importanza alla cosa – ma non gonfiare il tuo ego per favore...
-    Con te non corro il rischio!
-    Mick tutta questa tua voglia di complimenti ti toglie fascino… a me piacevi più uomo vissuto che ha una vita grama e cerca consolazione nell’alcool…
-    Sei seria? – chiede posando il cucchiaino dopo aver mangiato l’ultimo boccone.
-    Ovviamente no! Ma sarebbe bello ogni tanto smettere di sentirti parlare di te!
-    Ma non stavo parlando di me! Sei tu che mi hai sognato!
-    Mhm… ok, hai ragione…
-    Allora verrai al nostro concerto?? Di un po’ poi non sarai gelosa di tutte le mie sfegatate fan??
-    Cercherò di sopravvivere! – sorride Andrea – piuttosto cerca di non farle avvicinare troppo queste sfegatate fan! Ah viene anche Evie, e Mary e Toby ovviamente, lui si che è appassionato della vostra musica.
-    Quindi noi non ci conosceremo?
-    Cosa? – chiede Andrea guardando Mick confusa.
-    Dico, visto che non ti sei decisa a dire a Rob come stanno le cose non posso abbracciarti, ne baciarti, ne avvicinarmi, giusto?
-    Ah… beh, sì dovresti fare quello che fai di solito ecco... – afferma in tono asciutto Andrea.
-    Tornarmene a casa con qualche ragazza appena conosciuta?
-    Opportuno Mick, davvero opportuno! Guarda che anche i baci sono tradimento! Quindi stai attento! – Andrea controlla l’orologio, mancano 13 minuti alla sua prossima lezione, forse è meglio incamminarsi verso l’aula giusta, pensa, notando il silenzio calato da pochi secondi  - cos’è? Tu pensi di poter baciare qualcuna ed essere esente da eventuali colpi di padella che potrebbero, in via ipotetica, arrivarti su quel bel naso che hai?
-    Io non bacio nessuna, poi se altre mi baciano non può essere colpa mia! – dice di scatto Mick serio, ma con un viso talmente innocente che Andrea rimane a fissarlo con un risolino divertito.
-    Ho capito, mi vuoi spingere a rivelare la situazione a Robert, è questo il tuo intento vero? – sorride rassegnata lei, fino a quando indispettita dal silenzio e dallo sguardo assorto e basso di Mick, assume un’espressione inquisitoria – hai per caso baciato qualcuna Mick?
-    No no! – si affretta a dire lui, tentando di ricacciare dentro il vecchio senso di colpa per non lasciarlo trapelare.
-    Qualche ragazza ha provato a baciarti? – Andrea riformula la domanda pensando al “non è colpa mia” appena sentito pronunciare, il dubbio si è ormai innestato in lei e ha preso il sopravvento su ogni buon proposito.
-    Mi ha fatto un succhiotto a quanto pare, ma io non la ricordo nemmeno – sussurra Mick, maledicendosi due secondi dopo, nel vedere lo sguardo di Andrea incandescente.
-    Ah non te la ricordi? Ma cosa… di che diavolo stiamo parlando qui?? E quando è successo? A capodanno! Ho ragione? Non ti avevo per caso scongiurato di non ubriacarti a tal punto da combinare qualcosa? – Andrea scatta in piedi battendo una mano sul tavolo, facendo tintinnare il cucchiaino sul piatto usato poco prima da Mick. Con espressione estremamente seria sbuffa  – me ne vado a casa!
-    Non vai a lezione? – chiede lui, rimanendo immobile, atteggiamento che irrita Andrea ancora di più.
-    No, la lezione oggi se ne può andare a farsi benedire! – afferrata la tracolla nera che porta sempre all’università, la ragazza si alza e si dirige a grandi passi verso la porta a vetri che separa la caffetteria dal resto dell’edificio. Mick stringe notevolmente la mascella, prima di alzarsi e tentare di raggiungerla. 
-    Andrea, andiamo, te lo volevo pure dire prima, perché non è proprio niente. – le dice mentre la segue scansando la gente che si affolla immotivatamente sulla scala davanti l’edificio.
-    NON è “proprio niente”! E comunque non l’hai detto! – gli dice voltandosi un attimo, per poi continuare la sua fuga.
-    L’ho fatto adesso.
-    Sì, certo, ti è scappato forse! – alza le mani in aria, senza voltarsi questa volta.
-    È stato David a consigliarmi di non dire niente…
-    Bei consigli! Tsè! Maschi! – i passi di Andrea si arrestano improvvisamente – che diamine ne sa tuo fratello??? Mick non vorrai dirmi che tuo fratello lo sa?? – chiede tornando indietro e fissandolo con aria esasperata.
-    Abbassa la voce – sussurra lui guardandosi attorno per poi posare il suo sguardo su di lei, mentre le blocca le braccia con le mani – beh te l’ho detto io non mi ricordo nemmeno, se non me lo avesse detto lui non lo saprei neppure io!
-    Ah ma allora sei idiota sul serio, non sto parlando di questo!! Sto parlando di noi! Tuo fratello sa di noi! Ma Guardalo… spiffera cose senza rendersene conto.
-    Cazzo! – esclama Mick portandosi le mani alla testa, lisciandosi i capelli indietro – sono un idiota!
-    Eh… allora siamo d’accordo! 
-    Andrea, lo vedi pure tu, non ti so mentire, se avessi fatto qualcosa te lo avrei già spifferato… - un cantilenante tono lamentoso si impossessa della voce di Mick.
-    Ma tu fino a prova contraria non ricordi niente! E non fare questa voce da bambino contrito, che mi da sui nervi!
-    David me lo avrebbe detto se fosse successo altro! – scandisce fissandola con due occhi sinceri - E non c’è stato, quello che c’è stato è una scemenza! Non vale la pena fare tutte queste storie!
-    Sì dai, parliamo di David, da quando sa tutto? Il pensiero che se la sia risa a mia insaputa ha aumentato la mia voglia di darti un pugno in faccia almeno del 70%!!
-    Sei più arrabbiata per questo che per quello che è accaduto, non è vero? – chiede appoggiandosi al muro con le braccia conserte sul petto.
-    Sono arrabbiata in generale! L’idea di una sanguisuga attaccata al tuo collo non mi entusiasma lo sai? E nemmeno quella che tuo fratello sappia cosa c’è tra di noi mentre io, convinta che sia ancora segreto, mi comporto di conseguenza, potevi dirmelo!
-    Non volevo ti arrabbiassi e ti imbarazzassi, per questo non te l’ho detto, è stato una sera, prima delle vacanze di Natale, non mi lasciava dormire perché voleva sapere il nome della ragazza, e comunque non gliel’ho proprio detto, diciamo che l’ha capito da solo, lo sapeva già! Voleva solo conferma! Non mi stupirei se anche Robert sapesse già tutto. 
-    Perché tutti devono sapere tutto per forza? Tu sei proprio sicuro di non aver detto niente?
-    Sicuro! Per mio fratello non è stato difficile notare che rifiuto le avances delle ragazze nei locali e che non ne faccio a nessuna, che non ho compagnia saltuaria da un po’ e nemmeno quella diciamo “a cadenza settimanale”.
-    Ho capito ho capito… non c’è bisogno che mi fai l’elenco di tutte le scopate a cui hai rinunciato. – dice voltandosi e riprendendo a camminare verso la macchina.
-    Allora! – Mick riprende a seguirla, con l’intenzione di non accettare un rifiuto a fare pace prima di tornare a casa - Te la prendi per quello che secondo te ho fatto però non apprezzi quello che non ho fatto!
-    Apprezzo – dice con voce sarcastica – scusa se sono ancora nervosa per quello che mi hai detto, ahm confessato… ahm ti è scappato dalla bocca o non l’avrei mai saputo.
-    Il succhiotto o il fratello?
-    Tutte e due le cose!
-    Avanti Andi, sei solo indispettita, ma non sei minimamente arrabbiata, non è così? Eh? – le dice avanzando più velocemente di lei e superandola, ponendosi difronte a lei e bloccandone l’avanzata verso la macchina.
-    Ora, bell’imbusto, togli questi pettorali da qui davanti perché io devo andare a casa!
-    Devi andare a lezione mia cara, la tua reputazione da secchioncella  si rovina se ti vedono marinare la scuola con un cattivo ragazzo come me!
-    Senti, non farmi la morale tu, e poi io non sto marinando con te, me ne sto andando  da sola!
-    Vedo me e te qui… - dice con un sorrisino ammiccante.
-    Si, solo perchè hai deciso di fare il muro separatore tra me e la mia macchina… Appena ti defili saremo solo io e la mia macchina… - Andrea prova a sporgersi al di la di Mick per avere accesso alla macchina ma lui la blocca con un braccio.
-    Non prima di averti sentito dire che tra noi è tutto ok e che stasera verrai al nostro concerto…
-    Ahhh certo tesoro, tutto ok, e non posso proprio mancare al tuo concerto stasera, metti che la sanguisuga è di nuovo lì, non mi voglio perdere lo spettacolo questa volta!
-    Andrea! Sii seria! – le dice, prendendole il mento tra due dita.
-    Mick… Mick Tyler che mi dice di fare la seria invece che invogliarmi a comportamenti libertini…
-    Su dammi quel pugno che volevi darmi poco fa, almeno ti sfoghi e torna tutto a posto, fidati funziona!
-    Tu sei l’esperto dei pugni in faccia eh?
-    Avanti, guancia destra o sinistra? – dice sporgendo il viso, fino a lasciare che il suo naso sfiori quello di lei. 
Andrea alza un sopracciglio e gli molla un ceffone deciso.
-    Destra, sono mancina, mi viene meglio. – vede gli occhi di Mick sgranarsi, il suo viso riempirsi di incredulità, mentre rimane zitto – mi hai fatto perdere una lezione di tedesco! Lo sai quanto adoro il tedesco! Questo dimostra che mi sono arrabbiata sul serio! Non succeda più che una qualunque ti si strusci addosso e/o osi avvicinarsi al tuo collo, intesi? – lo guarda ancora seria, e nel fondo dei suoi occhi Mick può leggere la sua insofferenza al pensiero di lui abbracciato ad un’altra - Adesso ho un impegno, adesso io entro nella mia macchina e tu ti togli da qui.
-    Sei una tipetta decisa quando vuoi… - dice lui, spostandosi di fianco permettendo ad Andrea di aprire finalmente lo sportello della macchina, una volta entrata lo richiude abbassandosi all’altezza del finestrino.
-    Ci  vediamo al concerto! Fidanzatino mio… – esclama lei alterata mettendo in moto, vedendo un sorrisetto dipingersi sulle labbra di Mick.







-    Rooooobert!!! – chiama varcando la porta di casa – Robert devo dirti una cosa…
-    Cosa c’è Andrea?  – dice il biondo dal piano superiore – sono appena uscito dalla doccia, aspetta un attimo!
-    Ok, però sbrigati – Andrea sussulta nel vedere Jake seduto in cucina – oh ciao Jake, anche tu qui, bene...
-    È successo qualcosa? – chiede il moro continuando a sgranocchiare cereali dalla scatola che Robert aveva sicuramente lasciato abbandonata sul tavolo dopo la colazione.
-    Diciamo che devo togliermi un peso… Robert…
-    Eccomi eccomi, quanta fretta, è successo qualcosa? – chiede scendendo di fretta le scale avvolto in un morbido accappatoio con i capelli ancora bagnati.
-    Wow, i tuoi capelli sembrano ancora più lunghi così – commenta Andrea.
-    Mi hai fatto venir giù per dirmi questo? – sorride l’amico – allora cosa c’è di così importante? Mi devo preoccupare?
-    Beh, vedi tu… sto con Mick! – afferma tutto d’un fiato cercando di mostrarsi il più indifferente possibile, sente Jake affogarsi e dare un colpo di tosse.
-    Dov’è Mick? – Robert ha la faccia confusa.
-    “sto” non nel senso che siamo qui in questo momento insieme, ma nel senso “stiamo insieme”, è il mio ragazzo, fidanzati, sto con Mick. – Scandisce la ragazza gesticolando. 
Robert spalanca la bocca divertito:
-    Allora è vero!! Che rivelazione… 
-    Lo sapevi? – chiede Andrea stringendo le labbra subito dopo.
-    Avevamo dei sospetti…
-    Avevate? 
-    Io e David, da certi atteggiamenti complici tra di voi… e poi abbiamo notato che Mick da un po’ non batte chiodo…
-    David lo sa già da un pezzo – dice sospirando e alzando lo sguardo al cielo.
-    Come? – Robert sembra essere meno divertito – lo avete detto a lui e non a me??
-    Io non ho detto niente, anzi sto mettendo in pari le cose, a quanto pare i fratellini si raccontano i segreti la sera prima di andare a dormire, e quindi lui lo sapeva, ma non sapevo nemmeno io che lui lo sapesse! Anzi la cosa mi fa alquanto irritare…
-    Per quale motivo? Alla fine non c’è niente di male… - afferma indulgente il cantante.
-    Rob non mi sembravi così accondiscendente quando Andrea doveva trasferirsi qui e si parlava di chi avrebbe potuto farsi la tua amichetta… - con questa affermazione Jake si inserisce nel discorso tra i due coinquilini, ricevendo occhiate da tutti e due.
-    Che cosa??? – Andrea guarda Robert con le mani ai fianchi, l’amico le risponde agitando la testa come a voler dire “lascia perdere” affermando:
-    Sì, ok, ma Mick è ok.
-    Hai capito Mick e l’amichetta del capo… - scherza ancora il chitarrista.
-    Jake… - intima Andrea – comunque… non che mi debba giustificare o che siano affari vostri, volevo solo dirvelo perché mi sembrava corretto, e forse adesso le cose potranno essere più normali. E poi mi sono incavolata perché David lo sapeva a mia insaputa!
-    Ma quindi vuoi un letto a due piazze adesso? – ride Robert – non voglio una coinquilina rumorosa!
-    Ti credi simpatico eh? È per quello che non volevo dire niente a nessuno, per evitare battutine… ora vai a vestirti o ti prende un malanno e stasera non puoi cantare!
-    Uh ora bisogna avvisare le groupies di Mick.
-    No no, lascia fare… voglio vedere come si comporta…
-    Ah siamo già al “ti metto alla prova”.
-    Non siamo “già”… siamo al “ti metto ANCORA alla prova”. Detto ciò non avrete ulteriori dettagli della mia vita privata… buone prove del concerto! Io non voglio assistere… sto uscendo di nuovo.
Ancora con indosso il giubotto e la borsa, Andrea torna alla porta uscendone pochi secondi dopo.

-    La “sorellina” è cresciuta e se la spassa in casa tua adesso, che brutta influenza che hai su di lei Rob – lo prende in giro l’amico.
-    Per me è ancora quella che giocava nel mio cortile, e conviene che lo sia anche per te! E conviene a Mick non fare lo stronzo.
  
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